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La conta delle cellule tumorali circolanti con CELLSEARCH®...
La conta delle cellule tumorali circolanti con CELLSEARCH® a partire da un semplice prelievo di sangue dimostra la sua utilità clinica nel guidare la scelta terapeutica nelle pazienti affette da carcinoma mammario metastatico
I dati dello studio clinico STIC CTC, pubblicati recentemente sul Journal of Clinical Oncology (JCO), dimostrano che la scelta terapeutica guidata dalla conta delle cellule tumorali circolanti (CTC) conferisce benefici in termini di sopravvivenza nelle pazienti con tumore metastatico al seno positivo al recettore ormonale (HR+) e negativo per il recettore del fattore di crescita epidermico umano (HER2-). I risultati clinici, ottenuti in un'ampia coorte di pazienti, sono stati riportati dopo quasi 10 anni di studi.
BOLOGNA, Italia e HUNTINGDON VALLEY, Pennsylvania, 16 gennaio 2024 /PRNewswire/ -- Menarini Silicon Biosystems, azienda leader nel campo della biopsia liquida e delle tecnologie per lo studio di cellule singole, ha annunciato la recente pubblicazione dei dati dello studio STIC CTC che dimostrano l'utilità clinica della conta delle CTC come fattore prognostico indipendente nel tumore al seno metastatico.
Lo studio STIC CTC dimostra che la conta delle CTC, come strumento di decisione tra terapia endocrina e chemioterapia, non è inferiore alla scelta terapeutica del medico guidata dal rischio clinico. Per circa il 60% delle partecipanti allo studio, l'indicazione terapeutica guidata dal rischio clinico e dalla conta delle CTC era concordante. Nel sottogruppo di pazienti considerate a basso rischio clinico ma con prognosi sfavorevole in base alla conta delle CTC, la scelta della chemioterapia invece che della terapia endocrina, basata sulla conta delle CTC, ha prodotto un aumento clinicamente e statisticamente significativo di 16,4 mesi nella sopravvivenza globale mediana. Al contrario, nel sottogruppo di pazienti considerate ad alto rischio clinico ma con prognosi favorevole in base alla conta delle CTC, la scelta della terapia endocrina ha consentito di limitare l'esposizione agli effetti collaterali e alle tossicità della chemioterapia senza alcun effetto significativo sulla sopravvivenza globale.
FC Bidard, MD, PhD, Professore di Oncologia Medica presso l'Institut Curie che ha progettato lo studio, ha affermato: "Lo studio STIC CTC è uno studio randomizzato di fase III, primo nel suo genere, che stabilisce con un alto livello di evidenza che la scelta terapeutica basata sulla conta delle CTC offre un vantaggio in termini di sopravvivenza globale a lungo termine nelle pazienti con un'indicazione discrepante tra la conta delle CTC e la scelta del medico".
Jean-Yves Pierga, MD, PhD, Professore di Oncologia Medica, presso l'Institut Curie, e ricercatore principale dello studio, aggiunge "la rilevanza clinica delle CTC, come evidenziato nello studio STIC CTC, rende possibile standardizzare la scelta tra chemioterapia e terapia endocrina e ottimizzare significativamente la cura del paziente con una riduzione del 47% del rischio di morte nelle pazienti con una prognosi sfavorevole".
Nell'ambito del carcinoma mammario metastatico, erano attesi da ormai quasi due decenni risultati di studi clinici prospettici sul valore delle CTC nella pratica clinica. Secondo Massimo Cristofanilli, MD, FACP, Professore di Medicina e Direttore di Oncologia Medica della Mammella nella Divisione di Ematologia e Oncologia Medica presso l'Università Weill Cornell Medicine di New York, "Lo studio STIC CTC è il primo studio clinico che ha soddisfatto queste aspettative dimostrando l'utilità clinica della conta delle CTC come biomarcatore sia prognostico che predittivo. Pertanto, non vi è alcuna motivazione razionale per negare alle donne con tumore metastatico della mammella il diritto di beneficiare di queste informazioni che possono aiutare i loro medici a prescrivere terapie ottimali per le loro esigenze specifiche".
Fabio Piazzalunga, Presidente di Menarini Silicon Biosystems, commenta: "In diversi paesi Europei sono in corso attività volte ad ottenere il rimborso del nostro test CELLSEARC CTC da utilizzare come biomarcatore per identificare le pazienti a basso rischio ed evitare a loro trattamenti non necessari". Queste nuove attività supportano pienamente la visione dell'azienda di diventare leader nello sviluppo di applicazioni minimamente invasive basate sullo studio delle cellule per approcci diagnostici e terapeutici più semplici, rapidi e precisi.
Informazioni su CELLSEARCH
Il test CELLSEARCH CTC è il primo e unico test per la conta delle cellule tumorali circolanti (CTC) che è stato autorizzato dalla Food & Drug Administration (FDA) americana che supporta il medico nella valutazione della prognosi in pazienti con cancro metastatico della mammella, della prostata o del colon-retto. Il sistema CELLSEARCH è la tecnologia per la cattura delle CTC più ampiamente studiata, con oltre 800 pubblicazioni in riviste scientifiche.
Il test CELLSEARCH CTC non è autorizzato o approvato per guidare le decisioni terapeutiche. Per una descrizione completa dell'impiego previsto è possibile consultare https://documents.cellsearchctc.com.
In Europa il kit CELLSEARCH CTC è disponibile per uso diagnostico in vitro (IVD).
Informazioni su Menarini Silicon Biosystems
Menarini Silicon Biosystems offre tecnologie e soluzioni avanzate per lo studio delle cellule rare che forniscono ai ricercatori clinici accesso a una risoluzione senza precedenti nell'analisi delle cellule e la loro caratterizzazione molecolare.
Menarini Silicon Biosystems, che ha sedi a Bologna e a Huntington Valley (Pennsylvania, USA), è una società interamente controllata dal Gruppo Menarini, multinazionale farmaceutica, biotecnologica e di diagnostica, con sede a Firenze e con oltre 17.000 dipendenti in 140 paesi.
TRADUZIONE: IN CASO DI CONFLITTO, SI APPLICA LA VERSIONE INGLESE
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Contact: Linda PAVY, lipavy@pavyconsulting.com
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Altroconsumo mette a confronto gli operatori di telepedaggio
Altroconsumo ha messo a confronto diversi operatori di telepedaggio, con l’obiettivo di comprendere quale fosse il più conveniente ed aiutare i consumatori nella scelta.
Dall’analisi effettuata da Altroconsumo è emerso come dopo gli aumenti dei pedaggi autostradali in vigore da gennaio, sono in arrivo nuovi rincari che colpiranno chi viaggia in autostrada. Infatti, Telepass ha ritoccato a rialzo i prezzi del canone "base" che dal 1° luglio passa dagli attuali 1,83 a 3,90 euro al mese, un aumento che supera il 113%.
Per chi è un utente Telepass Family è possibile recedere entro il 30 giugno 2024, in tutti gli altri casi, comunicare la disdetta del Telepass è una procedura piuttosto semplice e prevede tre canali distinti: online, al telefono o in uno dei punti assistenza sul territorio.
Dietro questi aumenti c'è quello che la società definisce un "nuovo posizionamento sul mercato consumer" e che le consentirebbe di diventare "il principale operatore di mobilità integrata". In sostanza, la società punta a offrire un servizio completo e digitale nei sistemi di pagamento legati alla mobilità.
Rientra in questa nuova strategia la creazione di nuove promozioni riservate ai clienti che sottoscrivono il servizio Telepass Plus entro il 2 maggio 2024 e che potranno contare su oltre 25 servizi di pagamento (tra cui anche Skipass, trasporto pubblico, treni...) contro i 6 offerti dal piano Telepass base. Inoltre, sarà possibile associare due targhe a ogni dispositivo.
Anche l'offerta Pay per use ha subito alcuni ritocchi: dal 1° luglio passerà da un costo di 2,50 euro al mese di utilizzo a 1 euro al giorno. Una modifica che punta a dare nuovo impulso a questa opzione d'acquisto.
I nuovi operatori, UnipolMove e MooneyGo, offrono, invece, il servizio di telepedaggio ad un canone mensile inferiore rispetto a Telepass. Infatti, oggi il servizio Pay per use UnipolMove ha un costo pari alla metà del costo Telepass. MooneyGo resta l'unica società che offre il servizio Pay per use tariffato su base mensile.
Dunque, le offerte attualmente presenti sul mercato si adattano a tutte le esigenze: da chi viaggia in autostrada solo occasionalmente a coloro che hanno bisogno di un "passe-partout" per entrare velocemente dappertutto (Area C di Milano, parcheggi convenzionati, etc.).
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SNAI – Madrid: testa a testa Sinner-Alcaraz per il titolo...
Dopo la sconfitta in semifinale a Montecarlo, l’azzurro è per la prima volta testa di serie numero 1 vista l’assenza di Djokovic: più staccati Ruud, Rune e Medvedev
Milano, 24 aprile – Il primo torneo della stagione sulla terra ha dato solo certezze a Jannik Sinner, che sa di poter competere anche sul rosso. Lo ha detto la semifinale di Montecarlo persa contro Tsitsipas (non senza polemiche per una mancata chiamata del giudice di sedia su un errore al servizio del greco), dovrà ribadirlo il Masters 1000 di Madrid in cui Sinner vista l’assenza di Novak Djokovic sarà testa di serie numero 1: a guidare la lavagna antepost per la vittoria del titolo è però Carlos Alcaraz, che ha alzato il trofeo alla Caja Magica nelle ultime due edizioni ma che arriva dall’assenza di Montecarlo e Barcellona per un problema al braccio. Titolo allo spagnolo a 3,00, subito dietro Sinner a 3,75, terzo Tsitsipas (campione nel Principato) a 7,50; più staccati Ruud (comunque finalista a Montecarlo e vincitore a Barcellona) a 12, Rune a 15 e Medvedev a 20. Dopo il rientro a Barcellona, giocherà a Madrid anche Rafa Nadal, quotato 25. Volendo alzare l’asticella e puntando sul trionfo di Sinner senza perdere set, la quota salirebbe a 15, con Alcaraz sempre leader a 12.
Altri italiani Mancherà Matteo Berrettini, colpito da un attacco influenzale a pochi giorni dal via del torneo di Madrid e che punta a farsi trovare pronto per gli Internazionali d’Italia: le altre speranze del tennis azzurro sono allora riposte in Lorenzo Musetti, il cui successo finale paga 100 volte la posta, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego, entrambi a 250, con il torinese che in caso di superamento del primo turno contro Gasquet troverebbe proprio Sinner. Al netto di Jannik, un italiano in finale si gioca a 1,80; isolando il discorso sull’altoatesino, Sinner a giocarsi l’atto decisivo vale 2,00.
Donne A Madrid si gioca anche il torneo femminile: sembra una sfida a tre tra Iga Swiatek favorita a 2,25 e le due inseguitrici Elena Rybakina (5,00) e Aryna Sabalenka (7,00). La prima italiana è Jasmine Paolini a 40: staccate Martina Trevisan a 250, Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti a 500.
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Le carenze farmaceutiche sul banco della riunione dei...
Strategia anti-scarsità, partenariato per la competitività manifatturiera e un meccanismo solidaristico al centro del dibattito in occasione del lancio della European Critical Medicines Alliance
Roma, 24 aprile 2024 – Strategia anti-scarsità, partenariato per la competitività manifatturiera, meccanismo solidaristico per una riserva europea di farmaci critici ed essenziali. Si riassume in questi tre titoli il senso della proposta che Medicines for Europe ha fatto approdare a Bruxelles in occasione della riunione informale dei ministri della Salute dell’Unione, che ha come secondo punto all’ordine del giorno il tema della sicurezza della fornitura di medicinali nei Paesi membri, lo stoccaggio, la fissazione dei prezzi e la gestione degli appalti pubblici e che si concluderà nel pomeriggio con il lancio ufficiale della European Critical Medicines Alliance.
Sotto la lente dei ministri europei della Salute il tema delle carenze e del consolidamento della supply chain farmaceutica e le iniziative da assumere concentrandosi su aree critiche come produzione, approvvigionamento, stoccaggio e determinazione dei prezzi dei farmaci essenziali.
L’obiettivo è riprendere le fila del lavoro avviato lo scorso anno a partire da un documento informale sostenuto da 23 Stati membri che ha delineato proposte per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali in Europa, prevedendo tra l’altro l’istituzione di un meccanismo di solidarietà per affrontare le crisi acute carenze, creando un elenco di farmaci critici dell’Unione, lanciando la proposta di un Critical Medicines Act per ridurre la dipendenza da farmaci e intermedi di sintesi chiave.
Successivamente una comunicazione della Commissione aveva accolto l’appello proponendo misure finalizzate tra l’altro a garantire la disponibilità degli antibiotici più importanti, attuare un meccanismo volontario di solidarietà, pubblicare un elenco dell’Unione di farmaci critici da monitorare, gestire la vulnerabilità della catena di approvvigionamento, sviluppare un approccio comune alla costituzione delle scorte (non quindi misure di singoli paesi dannose per la libera circolazione dei medicinali nell’UE), istituire una Critical Medicines Alliance per la predisposizione di un piano strategico di contrasto alle carenze.
Presentata ufficialmente nell’evento di questo pomeriggio la Critical Medicine Alliance - del cui comitato direttivo fanno parte rappresentanti degli Stati membri (ministeri Salute e Industria), dell'industria, dei pazienti e degli operatori sanitari, dell’EMA e della Commissione UE - ha come obiettivo principale quello di fornire una piattaforma consultiva inclusiva e trasparente alla Commissione e agli altri decisori dell’UE concentrandosi sull’identificazione delle sfide industriali e sulla determinazione delle azioni e degli strumenti più adatti per affrontare efficacemente le vulnerabilità nelle catene di approvvigionamento di farmaci critici, a partire dall’analisi di vulnerabilità relativa alle sostanze nell’elenco dei medicinali critici pubblicato per la prima volta dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) nel dicembre 2023.
Come parte attiva della European Critical Medicines Alliance, Medicines for Europe (produttori europei di generici, biosimilari e Value Added Medicines) partecipa alle due giornate di lavori a Bruxelles con una delegazione di 15 rappresentanti delle aziende per portare la propria esperienza: oltre il 90% dell’elenco dei farmaci critici dell’UE sono farmaci generici essenziali che includono trattamenti per malattie cardiovascolari, unità di terapia intensiva, infezioni e tumori.
Tre le priorità delineate dal fronte aziendale:
• una strategia concreta di prevenzione delle carenze che agisca sul tema delle gare pubbliche per l’acquisto di farmaci, premiando la sicurezza dell’approvvigionamento e un maggiore utilizzo dei dati derivanti dal sistema di serializzazione europeo (EMVS) per monitorare gli squilibri tra domanda e offerta;
• un partenariato UE - industria per ripristinare la competitività manifatturiera europea, stimolando l'innovazione nelle tecnologie di produzione;
• un impegno trasparente che punti a sostituire le misure di stoccaggio nazionali con una politica di riserva comune europea, per garantire l'accesso, la disponibilità e la sicurezza dell'approvvigionamento su base solidaristica.
«I farmaci fuori brevetto sono i più coinvolti nel fenomeno delle carenze – spiega Stefano Collatina, presidente di Egualia – soprattutto a causa delle condizioni di rimborso particolarmente restrittive ai limiti della sostenibilità economica. La speranza dei produttori europei è che il sostegno al nostro settore prenda la forma in una legge dedicata ai farmaci critici (Critical Medicines Act), con un supporto che copra gli investimenti necessari nella tecnologia di produzione, politiche di mercato che sostengano la diversificazione dei fornitori e la resilienza della catena di approvvigionamento, strumenti digitali adeguati e impegno concreto per cambiare i modelli di acquisto dei farmaci per affrontare i rischi di carenza».
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Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Egualia
Sara Todaro
Mob. +39 348 9009082
sara.todaro@egualia.it
www.egualia.it
EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.