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Politica

Ilaria Salis, Salvini: “Capisco il padre ma se...

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Ilaria Salis, Salvini: “Capisco il padre ma se condannata non la vorrei in classe”

Il vicepremier: "In caso di condanna per violenze, a mio modo di vedere, l'opportunità che entri in classe per educare e crescere bambini è nulla"

Matteo Salvini (Fotogramma)

Matteo Salvini torna a parlare di Ilaria Salis, l'insegnante detenuta da un anno in Ungheria. “Da genitore capisco l’ansia e anche alcune dichiarazioni originali del padre di Ilaria Salis, Roberto - dice il vicepremier - È giusto che il governo sia impegnato con tutte le forze per tutelare la ragazza e ne auspico la completa e rapida assoluzione. Ribadisco, però, che Ilaria Salis è stata bloccata con un manganello e in compagnia di un estremista: in caso di condanna per violenze, a mio modo di vedere, l’opportunità che entri in classe per educare e crescere bambini è nulla”.

Già ieri Salvini si era espresso sul caso dell'italiana detenuta in carcere a Budapest, sottolineando che "è fondamentale chiedere condizioni di detenzione civili, umane e rispettose, e un giusto processo" per Salis. "Spero che si dimostri innocente - ha aggiunto il leader della Lega - perché, qualora fosse ritenuta colpevole, atti di violenza imputabili ad una insegnante elementare, che gestisce il presente e il futuro di bambini di 6-7-8 anni sarebbero assolutamente gravi".

"Il fatto che sia sotto processo anche in Italia per altri episodi di violenza e altre aggressioni - ha detto Salvini - sicuramente è spiacevole, però le catene in un'aula di Tribunale sicuramente non si possono vedere. Quindi bene fa il governo italiano a chiedere il rispetto dei diritti di colei che è presunta innocente, fino a prova contraria. Poi, da sinistra chi invoca l'indipendenza della magistratura in Italia, immagino che abbia lo stesso rispetto per le magistrature di altri Paesi europei".

All'obiezione che in Ungheria la pubblica accusa dipende dall'esecutivo, come in Francia, Salvini ha risposto: "Contiamo su un processo giusto e veloce, sperando nella sua innocenza. Se fosse dimostrata colpevole, ovviamente sarebbe incompatibile con l'insegnamento in una scuola elementare italiana".

Ieri è intervenuta con una nota anche la Lega: "Le immagini di Ilaria Salis incatenata in Ungheria sono scioccanti, il suo caso offre la possibilità di riflettere sull’atteggiamento di un Paese membro dell’Ue, ma non solo. Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega".

A stretto giro, in riferimento al gazebo della Lega assaltato, l'avvocato Eugenio Losco all'Adnkronos ha spiegato che Ilaria Salis "è stata assolta per non aver commesso il fatto, come aveva chiesto anche il pm. Ilaria aveva partecipato al corteo ma quell’azione fu compiuta da altre persone’’.

 

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Politica

Caso ‘Agenda’, interrogazione Gasparri a...

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Dopo la Lega si muove anche Forza Italia e chiede di far luce sui finanziamenti alla no profit vicina al Pd: "Verificare se è stata rispettata la legge"

Gasparri e Soros - Fotogramma

Dopo la Lega, che ieri in Aula alla Camera ha invocato l'intervento del Copasir, anche Forza Italia si muove sul caso dell'associazione 'Agenda'. In un'interrogazione presentata al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e firmata dal capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri, Fi chiede di fare chiarezza sui finanziamenti (oltre un milione di euro in due tranche, tra il 2022 e il 2023) arrivati ad 'Agenda', l'associazione fondata nel 2022 dall'ambientalista americana ed ex guru elettorale di Barack Obama, Jessica Shearer, e da altre tre esponenti del Pd, da parte della Democracy & Pluralism, fondazione svedese presieduta dall'imprenditore Daniel Sachs, 'vice chair' della Open Society del magnate George Soros. I fatti erano emersi da un'inchiesta condotta nei giorni scorsi dall'Adnkronos.

Per il presidente dei senatori di Forza Italia "sarebbe utile approfondire i legami ed i condizionamenti della sinistra italiana in riferimento a Soros e alle sue attività estese in tutto il mondo", e per questo - si legge nel testo dell'interrogazione, che l'Adnkronos ha potuto visionare - viene chiesto al titolare del Viminale se i fatti esposti siano avvenuti "nel rispetto delle procedure e della normativa vigenti". Gasparri, tra le altre cose, sottolinea come le comunicazioni dei versamenti della fondazione svedese ad 'Agenda' siano state trasmesse al Parlamento italiano "soltanto il mese scorso, cioè il 27 marzo del 2024" sebbene i due bonifici risalgano "uno al 2022 e l'altro al 2023".

Nel corso della seduta di ieri a Montecitorio è stato il deputato della Lega Stefano Candiani a intervenire sul caso 'Agenda'. "Il fatto che ci sia un'intromissione da parte di uno straniero o di una fondazione straniera che mette soldi nella politica italiana per condizionare la vita democratica del Paese, credo sia un tema su cui il Parlamento si deve interrogare, perché il meccanismo con cui arrivano questi finanziamenti è opaco e va chiarito", ha rimarcato Candiani, chiamando in causa sia il Copasir che l'esecutivo: "Deve intervenire il Comitato per la sicurezza della Repubblica e il governo si deve interessare della questione. Perché non è ammissibile che certe informazioni passino sui giornali e restino come acqua che scorre sul marmo", le parole del parlamentare leghista.

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Politica

Medicina, verso stop a numero chiuso: sì a testo base in...

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Crisanti (Pd): "Testo base per accesso a medicina approvato con nostre riserve". Dem lavorano a emendamenti

Test di medicina - (Fotogramma)

Si va verso lo stop al numero chiuso nelle facoltà di Medicina. “Esprimo molta soddisfazione per l’adozione, da parte del comitato ristretto, del testo base che verrà ora esaminato in commissione Istruzione al Senato. È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche. L'odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più". Così in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Istruzione a Palazzo Madama.

Si tratta, rivendica Marti, di "un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale. Un mandato chiaro che ha rappresentato uno stimolo anche nella decisione di assumere l’incarico di presiedere la commissione. Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea. Finalmente, non più una roulette russa: affidiamo al governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso”.

A mostrare perplessità sul testo è il senatore del Pd Andrea Crisanti, segretario della commissione Cultura a Palazzo Madama. “Questo testo accoglie alcuni dei suggerimenti portati dal Partito democratico durante la discussione, tuttavia contiene ancora delle criticità che sono state espresse in sede di conclusione dei lavori e che verranno portate nella discussione in Commissione. Il testo licenziato prevede l’iscrizione libera a Medicina per i primi sei mesi, superando le procedure di selezione attuali. Il proseguimento degli studi è subordinato al conseguimento, da parte del candidato, di crediti formativi", spiega.

"In particolare, il Partito democratico ha evidenziato come le procedure proposte non permettano agli studenti che non abbiano raggiunto i requisiti per proseguire gli studi a Medicina di ripetere la procedura di ammissione. Inoltre, il testo identifica solo dei criteri minimi di accesso al corso di laurea, senza chiarire come venga stilata la graduatoria che deve necessariamente stabilire gli studenti che possono proseguire il percorso di studio in base al numero programmato. Inoltre, rimangono delle incertezze sulle modalità di accesso ad altri corsi di esame per coloro che non sono stati ammessi a Medicina. Il Gruppo del Pd ha svolto un ruolo importante per migliorare la proposta iniziale e giungere a una sintesi preliminare, ma confida che in sede emendativa il testo possa essere ulteriormente migliorato”, conclude.

Il Partito democratico lavora dunque ad emendamenti, fa sapere la senatrice Cecilia D'Elia, capogruppo nella Commissione Scuola, università e ricerca. "Il Partito Democratico in commissione settima ha condiviso la necessità del superamento delle modalità di accesso ai corsi di laurea di medicina e chirurgia, e in generale di superare gli attuali test per l'accesso a quei percorsi di studi, contribuendo alla discussione anche con un proprio disegno di legge. Abbiamo lavorato con serietà nel comitato ristretto, ed oggi la settima commissione ha adottato il testo base frutto di questo lavoro, ma per noi rimangono numerose criticità".

"Si tratta di questioni fondamentali, a partire dalla delega, troppo larga e vaga sugli aspetti che riguardano esattamente le nuove modalità di accesso, la definizione di una graduatoria nazionale dopo aver frequentato solo un semestre, e aver acquisito Cfu senza che sia definito come e con quali criteri si compone graduatoria. Abbiamo più volte sottolineato la necessità di un'offerta di qualità e di liberare ragazzi e famiglie dall'enorme spesa che oggi sono i corsi di preparazione al test. Ma la delega sull'orientamento nelle scuole superiori e i percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento è anch'essa vaga e confusa. Sono alcune questioni di primaria importanza, che saranno oggetto dei nostri emendamenti", conclude.

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Politica

“Lei è ebrea?”, bufera su giornalista Rai per...

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Fratelli d'Italia solleva la polemica dopo le parole di Giorgio Zanchini, conduttore di Radio Anch’io su Radio Uno. L'ad Sergio chiama la senatrice per porgere le scuse

La senatrice FdI Ester Mieli

"Lei è ebrea?". E' bufera sulla domanda fatta dal conduttore Giorgio Zanchini alla senatrice Fratelli d'Italia Ester Mieli durante la trasmissione Radio Anch’io su Radio 1, dedicata oggi agli scontri degli ultimi giorni tra manifestanti pro Palestina e le forze dell'ordine. A sollevare la polemica i componenti di Fratelli d’Italia nella Commissione di Vigilanza sulla Rai in una nota. L’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio - a quanto apprende l'Adnkronos - ha contattato telefonicamente la Senatrice per porgere le proprie scuse.

Solidarietà anche dalla presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia. "A nome di tutta la commissione di vigilanza, all'unanimità, esprimo piena solidarietà alla senatrice Ester Mieli per quanto accaduto questa mattina in una trasmissione radiofonica della Rai. Sentirsi rivolgere una domanda diretta sulla propria fede religiosa rappresenta una violazione della sfera più intima, resa ancora più grave dall'intenzione, da parte del giornalista, di connettere l'opinione della collega al suo credo religioso".

Secondo l'associazione Giornaliste Italiane, "Ester Mieli ha chiesto al conduttore il perché di questa domanda, che mai avremmo immaginato di dover ascoltare in una rete del servizio pubblico, ricordandogli di essere una cittadina italiana e senatrice della Repubblica. Le spiegazioni di Zanchini per motivare questa surreale scelta, francamente, non le abbiamo proprio capite". "Auspichiamo un intervento tempestivo della Rai, una presa di posizione chiara e immediata da parte degli organi di rappresentanza, a partire dalla Fnsi e dall'Odg, e che venga fatta chiarezza sul caso perché simili episodi non possono passare sotto silenzio. L'associazione Giornaliste Italiane ritiene gravissimo quanto accaduto e ribadisce vicinanza ad Ester Mieli", conclude la nota.

La nota Fdi

“Esprimiamo solidarietà alla senatrice Ester Mieli, che questa mattina in apertura del suo collegamento alla trasmissione Radio Anch’io si è vista chiedere dal conduttore, Giorgio Zanchini, se lei fosse ebrea. Una richiesta che, oltre riportare alla mente lugubri ricordi, è inaccettabile e intollerabile specie in un momento quale questo pervaso da un antisemitismo sempre più dilagante, alimentato all’interno delle Università da estremisti di sinistra verso cui ancora attendiamo parole di condanna da parte della sinistra e in particolare del Pd e di Elly Schlein. Alla collega Mieli rinnoviamo la nostra solidarietà, e ci auguriamo che queste nostre parole siano seguite da quelle di tutte le altre forze politiche”, si legge in una nota degli esponenti di Fratelli d’Italia in Commissione di Vigilanza .

Dal canto suo il presidente di Noi Moderati e componente della Vigilanza, Maurizio Lupi, “invita il conduttore Giorgio Zanchini a scusarsi pubblicamente ed a spiegare le ragioni di quella domanda così inopportuna. Ci auguriamo che la solidarietà ad Ester Mieli sia unanime e senza distinguo da parte della Sinistra”.

Solidarietà della politica

Messaggio di solidarietà anche dal presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, secondo il quale "non si capisce con quale intento" si stata fatta la domanda. "Forse quello di connotare le sue opinioni in merito ai fatti in corso in Italia o in Medio Oriente? Una condotta incredibile, che potrebbe denotare una sorta di pregiudizio o quanto meno una inadeguata professionalità. Un episodio grave ed inquietante. Sul quale la Rai dovrebbe intervenire con immediatezza". "Alla vigilia del 25 aprile - aggiunge Gasparri - si tratta di una vicenda sconcertante. Ora quando si partecipa ad una trasmissione Rai si dovrà indicare prima l’eventuale confessione religiosa o altri dati? E poi se ci sono troppi cristiani, troppi ebrei o troppi musulmani si faranno ‘dosaggi’ o esclusioni? C’è chi parla di un episodio di antisemitismo. Certo di questo grave scandalo si dovrà discutere a fondo”, conclude l'azzurro.

“La commissione di Vigilanza Rai si esprima unanimemente per stigmatizzare quanto accaduto questa mattina nella trasmissione Radio Anch’io. Piena solidarietà a Ester Mieli”, ha chiesto la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, in merito alla domanda 'Lei è ebrea?'r ivolta alla senatrice di Fratelli d’Italia. “Un parlamentare della Repubblica giudica le proteste nelle università e nelle piazze sulla base della politica e della legge, nulla c’entra la religione che si professa. Stupisce pertanto la richiesta del giornalista di esplicitare la propria confessione prima di commentare i fatti di questi giorni”, conclude.

Secondo il presidente del Senato, Ignazio La Russa "è davvero grave e inquietante quanto avvenuto stamattina alla senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, ospite di un programma radiofonico della Rai. Da settimane si susseguono in tutta Italia manifestazioni di intolleranza nei confronti di Israele e degli ebrei e una domanda come quella posta dal conduttore è del tutto inaccettabile. L’opinione di una persona non può in alcun modo essere collegata alla religione professata. All’amica Ester Mieli e alla comunità ebraica giunga la mia sincera solidarietà e affettuosa vicinanza".

Sulla stessa linea il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: " Chiedere alla senatrice Mieli se fosse di religione ebraica rimanda a pagine tragiche e oscure della storia del Novecento, quando ai fratelli ebrei si imponeva la stella gialla. Quello che è accaduto in Rai si inserisce in una cornice inquietante perché assistiamo in Italia e in Europa a un pericoloso riemergere dell’antisemitismo e di sentimenti di odio che pensavamo finiti. La domanda fatta dal conduttore è inaccettabile e inopportuna. Conosco e apprezzo da tempo la senatrice Mieli, persona colta e gentile, insieme abbiamo lavorato e lavoreremo per il museo della Shoah. Abbiamo realizzato con la senatrice Mieli sia il totem al binario 21 della stazione di Milano lo scorso anno, alla cui inaugurazione partecipò anche la senatrice Liliana Segre, sia quello alla stazione Tiburtina nelle scorse settimane".

"Tutta la mia solidarietà alla senatrice di Fratelli d'Italia Ester Mieli per quanto accaduto questa mattina. Un episodio inaccettabile che appare ancor più grave dato il momento delicato e complesso a cui stiamo assistendo. A lei e alla sua famiglia giunga la mia più sincera vicinanza", dichiara il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Se sei una donna senatrice di Fratelli d’Italia e per di più ebrea tutto è lecito. Quanto accaduto oggi alla senatrice Mieli nel corso della trasmissione radiofonica, che non nomino per non dare ulteriore visibilità, non solo è agghiacciante ma soprattutto deprimente. Un brutto episodio da condannare, senza se e senza ma, frutto di un clima d’odio sempre più inquietante che la sinistra contribuisce ad esasperare giorno dopo giorno. Massima solidarietà e vicinanza ad Ester Mieli”. Così il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

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