“La notizia di oggi è che c’è un’unità di intenti da parte di tre gruppi che rappresentano una parte molto rilevante del Parlamento, sostanzialmente equivalente al centrodestra e questo conferma l’esigenza di una soluzione condivisa”. Così Enrico Borghi, deputato Pd lettiano, all’Adnkronos sull’incontro di stamattina tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza.
Ma a quanto si riferisce, Conte ha stoppato ogni ipotesi di Mario Draghi al Colle, anche su questo c’è unità di intenti? “Nomi non se ne sono fatti perchè i nomi saranno oggetto del lavoro delle delegazioni. Noi abbiamo chiarito più volte che Draghi è un valore aggiunto per il Paese e serve un percorso che comunque tuteli una risorsa importante per il Paese”.
Borghi, lei dice che Pd, M5S e Leu insieme equivalgono al centrodestra. Ma era il centrodestra ad avere i numeri? “I numeri sono ballerini… Possiamo dire che sostanzialmente centrodestra e centrosinistra, anche dopo l’elezione dei delegati regionali, si avvicinano molto. Poi, a seconda di dove si collocheranno i parlamentari del gruppo Misto, si può dire quale schieramento prevale sull’altro ma è evidente che questo è un Parlamento di minoranze, nessuno ha la golden share e questo conferma l’esigenza di una soluzione condivisa. Direi che sarebbe opportuno abbandonare la logica del kingmaker per quella dell’intelligenza collettiva…”.

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