Cronaca
Ucraina-Russia, la storia filo-Putin nei sussidiari...
Ucraina-Russia, la storia filo-Putin nei sussidiari italiani. Mim: “Problema da risolvere”
Un dossier dell'Istituto Germani indica in 12 testi su 13 eventi e confini riportati secondo la narrazione russa. L'ambasciatore ucraino: "Preoccupante propaganda". Zanichelli, tra gli editori dei testi chiarisce: "Non sosteniamo alcun regime, testo aggiornato pronto per la ristampa"
Dodici sussidiari su 13 delle scuole medie italiane raccontano la versione di Putin della storia (e della geografia) di Russia e Ucraina. L’allarme, lanciato da un gruppo di attiviste ucraine attraverso la giornalista Irina Cascei che da anni vive a Roma, è stato raccolto da Massimiliano Di Pasquale, direttore dell’Osservatorio Ucraina presso l’istituto Gino Germani, esperto di guerra ibrida e misure attive. L’Adnkronos ha parlato con entrambi e visionato le foto.
Cosa dicono i testi
In “Vivi la geografia” (Zanichelli) si legge testuale: “Dal 1991, dopo un periodo di pace, in Europa sono scoppiate altre guerre sanguinose, in particolare in Europa orientale. Qui il crollo dei regimi comunisti, che sostenevano la pacifica convivenza tra le etnie, ha favorito la rinascita di nazionalismi, cioè movimenti politici fondati sull’identità culturale, economica e religiosa di una nazione”.
L’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, in aperta violazione dei confini e del diritto internazionale, viene raccontata così: “Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia”. Dunque non Mosca che invia le sue forze speciali (senza uniformi ufficiali) a occupare illegalmente li territorio sovrano di un altro Stato - territorio mai rivendicato negli anni che seguirono la fine dell’Urss - ma un popolo che “chiede” l’intervento delle truppe di Mosca.
Gli esempi continuano negli altri volumi: mappe in cui “la regione russa” include i confini di Ucraina e paesi baltici (nel 2018!), cancellando qualunque identità che non sia quella di Mosca; i russofoni d’Ucraina che diventano direttamente “russi” (e dunque perché mai dovrebbero far parte di un altro Stato, si chiederà il lettore undicenne); la Crimea che viene “ceduta” dall’ex Unione Sovietica all’Ucraina nel 1954 (ma all’epoca l’Ucraina era parte dell’Unione Sovietica); la narrazione forzata sulla povertà e l’arretratezza dell’Ucraina; i conflitti etnici (mai esistiti) tra ucraini e russofoni… insomma tutto l’armamentario della dottrina russa che è alla base dell’aggressione del 24 febbraio 2022.
La strategia del Kgb
“Siamo davanti a un tipico caso di misure attive”, esordisce Di Pasquale. “È una definizione sovietica, aktivnye meroprijatija, azioni di influenza e destabilizzazione politica e psicologica usate dal Kgb e dal partito comunista sovietico per favorire l’indebolimento e il collasso dell’occidente capitalistico, e l’espansione del sistema comunista. Discorso ripreso dall’ideologia imperialista di Putin che mischia stalinismo e fascismo con la componente identitaria della Chiesa ortodossa russa. Le tecniche sono le stesse: operazioni palesi e occulte di propaganda; reclutamento di agenti di influenza, inseriti in politica, media, università, aziende. Finanziamento di partiti comunisti e della sinistra anti-sistema, anti-euro, anti-Nato; uso di milizie come la Wagner; l’appoggio al terrorismo di sinistra, etnico, separatista; operazioni brutali delle forze speciali come l’assassinio dei dissidenti in patria e all’estero, e i sabotaggi”, prosegue lo studioso.
"Storia e cultura come armi"
“Infine l’uso della storia e della cultura come armi, in particolare con soggetti giovani e ancora ‘intellettualmente vergini’, in cui piantare il seme anti-democratico attraverso organizzazioni non governative e sedicenti pacifisti, quelli che dicono all’Ucraina di arrendersi; e anche, certamente, attraverso la diffusione di una versione distorta della storia nei libri di scuola, in cui leggiamo che i regimi comunisti anelavano la pace mentre gli Stati liberati dalla caduta dell’Urss sono oggi in preda a nazionalisti spietati”, dice all’Adnkronos Di Pasquale, che con i materiali raccolti da Irina Cascei sta preparando un paper scientifico, come quello inserito nel libro della Columbia University uscito nel 2021 sui fiancheggiatori della Russia nelle democrazie liberali.
“Finché non avremo analizzato la questione a fondo, insieme ad altri esperti, non intendo sbilanciarmi in un giudizio su questo o quell’autore, o casa editrice. Ma in questi libri di scuola si insinua l’idea di una guerra civile in Donbas, invece di spiegare che è una guerra per procura, manovrata e decisa dalla Russia con l’obiettivo di destabilizzare e infine annettere l’Ucraina”. E nessuno che citi mai il diritto internazionale violato. “Il caso della Crimea è sconcertante: tutti questi testi danno per scontato che sia “russa” ma nessuno cita il Memorandum di Budapest, con cui nel 1994 l’Ucraina si impegnò a cedere l’arsenale nucleare alla Russia in cambio della garanzia sulla sua sicurezza e integrità territoriale”, conclude Di Pasquale.
Sottosegretario istruzione: "Problema da risolvere"
"Trovo molto grave che ci siano dei libri di storia dove sono contenute inesattezze e assurdità. In importanti scuole medie di Roma gli studenti studiano su testi assolutamente inidonei...'', afferma all'Adnkronos Paola Frassinetti, sottosegretario al ministero dell'Istruzione e del merito. ''Sostenere in un libro che il 'Comunismo sosteneva la pacifica convivenza tra le etnie' -avverte l'esponente di Fdi- è offensivo per i milioni di vittime che proprio l'ideologia del potere comunista sovietico ha mietuto in ogni parte del mondo".
''L'inadeguatezza dei libri di testo e di quelli di storia in particolare -sottolinea Frassinetti- è nota ed è uno dei problemi da risolvere ma a tutto credo ci sia un limite ed arrivare a stravolgere le dinamiche dell'attuale guerra Russia-Ucraina senza individuare l'invasore e l'invaso è davvero inaccettabile cosi come è inaccettabile la distorsione degli avvenimenti e dei fatti tanto da occultare l'occupazione illegale della Russia sul territorio di un altro Stato sovrano".
Ambasciatore Ucraina: "Preoccupante"
Una narrazione che preoccupa moltissimo l'Ucraina. "La disinformazione russa presente nei libri italiani costituisce una grave preoccupazione, poiché favorisce la creazione di una versione distorta degli eventi, alterando la realtà e manipolando la percezione della storia, della geografia, dei processi politici", dice all'Adnkronos l'ambasciatore d'Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk. "Questo è il risultato di una massiccia campagna del Cremlino volta a diffondere narrazioni false, influenzare l'opinione pubblica nella società italiana e a promuovere gli obiettivi politici di Mosca di dividere la società europea", spiega.
"Purtroppo, in questo modo anche i bambini diventano vittime di propaganda del Cremlino. Di conseguenza, le informazioni distorte contenute nei libri per studenti creano inevitabilmente una comprensione errata di determinati eventi storici e fatti, della situazione geopolitica mondiale e persino dell’eredità culturale di certi Paesi. La diffusione di narrazioni sulla 'creazione artificiale dell'Ucraina dopo il crollo dell'Urss', 'conflitti etnici', 'referendum libero in Crimea per l'adesione alla Federazione Russa' combinata con la retorica imperialista dei moderni putinisti sui canali europei - continua l'ambasciatore - crea una falsa immagine sull'intervento militare russo in Ucraina e mina i principi democratici nel mondo. L'Ambasciata d'Ucraina in Italia monitora casi simili e cerca di portare all’attenzione delle principali case editrici italiane i fatti della diffusione dell’informazione distorta sull’Ucraina, sulla storia e sulla geografia, ed è aperta alla collaborazione".
Zanichelli: "Non sosteniamo alcun regime"
Chiamata direttamente in causa, con il libro "Vivi la geografia", la casa editrice Zanichelli attraverso la sua direttrice editoriale, Elena Bacchilega chiarisce che "non è volontà dell’editore sostenere o giustificare alcun regime".
"Il libro - sottolinea Bacchilega - è stato pubblicato nel 2021, antecedentemente all'invasione russa dell'Ucraina" e fa sapere che "il testo è già stato oggetto di revisione che verrà riportato nell’aggiornamento della prossima edizione". E ancora, la direttrice editoriale di Zanichelli tiene a precisare che tra gli esempi riportati viene citata la frase riferita "all’annessione della Crimea alla Russia del 2014, omettendo la parte conclusiva della stessa frase ovvero che 'questo mutamento dei confini non è stato però riconosciuto dalla comunità internazionale'". Ma questo certo non cambia l'affermazione 'Dopo aver chiesto l'intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia".
Nel dettaglio, Bacchilega anticipa la modifica estesa che sarà apportata nella nuova edizione: "Già parte dell’Urss, da cui si è separata nel 1991, l’Ucraina negli ultimi anni si è avvicinata all’Unione Europa e dal giugno 2022 è un paese candidato per l’adesione all’organismo comunitario. A seguito di questa svolta filo europea, la Russia è intervenuta militarmente a più riprese nel territorio ucraino; dapprima nel 2014 nelle regioni abitate in prevalenza da cittadini ucraini di lingua russa della Crimea e delle aree orientali di Donets’k e Luhans’k. La successiva annessione di queste aree alla Russia non è stata però riconosciuta dalla comunità internazionale. In seguito, nel febbraio 2022, le truppe di Mosca hanno scatenato un’ulteriore offensiva militare con l’obiettivo di rovesciare il governo ucraino democraticamente eletto. L’Ucraina ha però resistito grazie anche agli aiuti e alla solidarietà occidentali”.
Riguardo invece alla seconda citazione estrapolata dal libro di testo, riferita al crollo dei regimi comunisti e alla rinascita dei nazionalismi, la casa editrice precisa che "si tratta di una estrapolazione da un paragrafo più ampio che affronta conflitti e tensioni in Europa su base etnica o nazionale. Non è volontà dell’editore - prova a spiegare - sostenere o giustificare alcun regime; il brano riporta una sintesi di quanto espresso dall’ideologia comunista che antepone l'internazionalismo comunista alle visioni nazionaliste, anche in modo autoritario".
Cronaca
Venezia, arriva ticket di ingresso per visitarla
Dal 25 aprile si pagherà 5 euro per entrare
Dal 25 aprile scatta a Venezia il ticket d'ingresso. Per accedere nel centro storico si dovrà pagare 5 euro a persona con obbligo di prenotazione on line. Saranno esclusi, ovviamente, i residenti, ma anche studenti e minori.
Cronaca
Temperature sotto la media a oltranza, previsioni meteo...
Il freddo non molla l'Italia, crollo termico di 17 gradi da Nord a Sud
Dopo il break estivo dello scorso weekend sembra essere tornati a gennaio con le temperature scese sotto la media. Un ribaltone estremo con un crollo termico di almeno 17 gradi da Nord a Sud. E il peggio deve ancora arrivare: da lunedì 22 aprile infatti le temperature caleranno ulteriormente portandosi su valori eccezionali per il periodo (10-12 gradi sotto la media), in particolare al Nord-ovest. Lunedì è prevista addirittura neve quasi fino al piano in Piemonte, con la quota delle nevicate mediamente sui 500-600 metri.
Uno scenario anomalo da attribuire agli intensi scambi meridiani di questo mese di aprile: per scambi meridiani intendiamo i flussi di masse d’aria Nord-Sud, in entrambi i versi. Lo scorso weekend la direzione era Sud-Nord con aria nordafricana verso l’Italia e 32-33°C diffusi; adesso il flusso proviene da Nord e va verso Sud con aria polare scandinava sul nostro Paese spiega iLMeteo.it.
Previsioni meteo settimana 22-25 aprile
Le temperature resteranno sotto la media del periodo almeno fino a giovedì 25 aprile, poi tenderanno a risalire. L’abisso freddo, il punto più basso dell’anomalia termica, è atteso tra martedì e mercoledì 23-24 aprile quando potremo trovare delle gelate tardive non solo al Nord ma localmente anche al Centro. Nel dettaglio, le prossime ore vedranno un’altra discesa di aria polare con temporali, neve e rovesci verso Romagna e regioni del Medio Adriatico, poi verso tutto il Centro e parte del Sud; sugli Appennini si prevedono altre nevicate fino a 1100 metri, in pratica come raramente è successo nello scorso inverno. Il vento soffierà ancora forte soprattutto in Sardegna, ma sono attesi rinforzi un po’ su tutti i rilievi alpini ed appenninici, con raffiche di Foehn in pianura al Nord-Ovest.
Domenica il tempo migliorerà, in parte: specie al mattino troveremo delle ampie schiarite, in un contesto decisamente frizzante e con locali gelate in Pianura Padana. Il tempo sarà ancora perturbato solo sulla fascia adriatica, ma dal pomeriggio tornerà a peggiorare anche al Nord con l’inizio di una fase totalmente invernale.
L’inverno piomberà in modo deciso lunedì sulle regioni di Nord-ovest con temperature sotto la media anche di 12°C come molto raramente è successo nella terza decade di aprile: lunedì 22 la neve cadrà a quote di bassa collina o quasi fino in pianura; potremo scrivere sul calendario ‘22 gennaio’. Sembrerà davvero inverno, prudenza. Al Centro-Sud, invece, prevarrà il sole ad eccezione di Toscana, Umbria ed Alte Marche; dal pomeriggio aumenteranno le nubi anche tra Sicilia e Calabria.
Oggi, sabato 20 aprile - Al nord: soleggiato, nubi al Nord-Est con locali rovesci. Al centro: molto instabile, freddo, temporalesco e nevoso. Al sud: inizialmente buono poi peggiora su Campania e Puglia.
Domani, domenica 21 aprile - Al nord: soleggiato, nubi al Nord-Est con locali rovesci poi peggiora verso il Nord-Ovest con neve in collina. Al centro: ultimi temporali su Abruzzo e Molise, sole altrove. Al sud: soleggiato.
Lunedì 22 aprile - Al nord: al Nord-Ovest neve in collina, temperature molto fredde per il periodo. Al centro: in generale soleggiato salvo in Toscana dove pioverà. Al sud: soleggiato poi peggiora tra Sicilia e Calabria.
Tendenza: ancora freddo e rovesci sparsi almeno fino al 25 aprile, poi aumento termico e miglioramento.
Cronaca
Terremoto oggi in provincia Reggio Calabria, scosse a...
Avvertite alle 4.05 e alle 4.17 a 4 km da Cittanova, hanno avuto una magnitudo di 3.5 e 2.7
Due scosse di terremoto si sono verificate nella notte di oggi, sabato 20 aprile, nella provincia di Reggio Calabria. Avvertite alle 4.05 e alle 4.17 a 4 km da Cittanova, hanno avuto una magnitudo di 3.5 e 2.7 a una profondità di 14 e 16 km.