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Putin, cosa significa il mandato d’arresto: che succede ora

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(Adnkronos) –
Che cosa significa per Vladimir Putin il mandato d’arresto della Corte Penale internazionale? La Russia ha smesso di riconoscere la Corte nel 2016 e non concede l’estradizione dei suoi cittadini, quindi è chiaro che né il presidente russo né la commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, verranno consegnati al tribunale dell’Aja fino a quando durerà l’attuale regime russo. Tuttavia il mandato d’arresto è significativo per diverse ragioni. 

Intanto lancia un segnale ai funzionari e i militari russi sul rischio di poter essere incriminati anche loro e quindi non poter viaggiare all’estero. Inoltre Putin potrebbe rischiare l’arresto se dovesse visitare uno dei 123 paesi che aderiscono allo statuto di Roma, con il quale fu fondata la Corte nel 2002.  

Il suo arresto non sarebbe però certo, perché il paese ospite potrebbe far valere il principio dell’immunità dei capi di stato esteri, come accadde nel 2015 quando il presidente sudanese Omar Bashir visitò il Sudafrica malgrado il mandato d’arresto della Cpi nei suoi confronti.  

Se Putin è al sicuro in Russia finché rimane al potere, potrebbe però venir consegnato alla Cpi da un futuro leader del Cremlino per ricucire i rapporti con l’Occidente. E’ quello che successe nel 2001 quando l’ex presidente serbo Slobodan Milosevic fu consegnato al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia.  

Al momento Putin è stato incriminato per la deportazione forzata in Russia dei bambini ucraini, che rientra nella fattispecie dei crimini internazionali per cui è competente la Corte. Tuttavia c’è da aspettarsi che vi siano altre incriminazioni per Putin e forse per altri esponenti russi. Anche se l’Ucraina non è un paese firmatario della Corte, Kiev ha concesso alla Cpi la giurisdizione per i crimini di guerra commessi sul suo territorio. Il procuratore capo della Corte, Karim Khan, è già stato in Ucraina quattro volte. E oggi ha spiegato che l’incriminazione per la deportazione dei bambini è solo un primo passo nella persecuzione dei crimini di guerra russi in Ucraina. Altre linee d’indagine rimangono ancora aperte.  

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Finanza

Borsa Milano oggi, Piazza Affari continua a salire. In evidenza la ripresa delle banche

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(Adnkronos) – Nuova giornata positiva per le Borse europee, anche se con toni meno brillanti rispetto a ieri. Rimane un clima più ottimista rispetto a settimana scorsa sul possibile effetto contagio degli istituti di credito in Europa, ma Deutsche Bank si conferma debole dopo una partenza positiva. Si registra poi qualche tensione sui titoli di Stato del Vecchio Continente. Secondo Monica Defend, Vincent Mortier e Matteo Germano di Amundi Institute, i fondamentali delle banche europee sono solidi e le banche, compresa Deutsche Bank, hanno livelli di capitale e liquidità superiori ai requisiti normativi. 

Al Ttf di Amsterdam sale leggermente il prezzo del gas, ma rimane sempre sotto i 45 euro al megawattora. Continua poi la risalita del prezzo del petrolio, con Brent e Wti che avanzano di oltre lo 0,7%. A Milano il Ftse Mib è in guadagno: segna un aumento dello 0,47% e chiude a 26.329,46. In rialzo lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove sopra i 180 punti base. In crescita anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,13%. 

Sul listino principale di Piazza Affari bene Intesa Sanpaolo (+0,97%). Nelle sedute tra il 20 e il 24 marzo l’istituto ha acquistato 128,23 milioni di azioni proprie, per un controvalore complessivo di 295,62 milioni di euro. Cresce anche Unicredit (+4,38%): l’istituto ha ricevuto l’autorizzazione della Bce per l’esecuzione del nuovo programma di riacquisto di azioni proprie, per un importo massimo di 3,343 miliardi di euro.  

In evidenza anche Tim (+2,50%), Tenaris (+2,97%) ed Eni (+1,93%). In coda, invece, Recordati (-1,80%), Stm (-2,85%), A2a (-1,70%), Banca Mediolanum (-1,30%) e Azimut (-1,03%). (in collaborazione con Money.it) 

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Economia

Carnimeo (Cial): “Italia eccellenza europea per raccolta alluminio”

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(Adnkronos) – “La raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, in Italia, ha raggiunto in questi anni notevoli risultati, affermando il nostro Paese in una posizione di eccellenza nel panorama europeo, non soltanto per i dati di riciclo che, ad oggi, si assestano ben oltre il 70%, ma anche per la capacità di un sistema capillare che consente di valorizzare ogni tipologia di imballaggio, dal rigido al flessibile, e quindi non soltanto lattine per bevande, scatolame, bombolette spray ma anche vaschette, foglio sottile, tubetti e accessori più piccoli come tappi e chiusure”. Così Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Cial, Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, nel sesto anniversario del progetto di Nespresso per il recupero e il riciclo delle capsule in alluminio attraverso la raccolta differenziata multimateriale del sistema collettivo nazionale in collaborazione con Cial e Seruso società partecipata da Silea, l’azienda pubblica che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nell’intera provincia di Lecco ed in altri comuni delle province di Como e Bergamo. 

Un progetto che “consente di valorizzare e avviare a riciclo anche le capsule di alluminio esauste dopo la raccolta differenziata insieme agli imballaggi piccoli, a quelli leggeri e quelli flessibili”. 

L’iniziativa è partita nel 2017 e ha dato la possibilità ai cittadini di conferire le capsule nel sacco di raccolta differenziata che con un’apposita tecnologia di selezione automatica, le cosiddette correnti indotte che consentono di separare l’alluminio degli altri componenti dei flussi di raccolta differenziata, vengono correttamente riciclate. Ed è grazie all’impianto di Seruso, uno dei pochi in Italia in grado di effettuare tale attività, che il progetto può vantare oggi importanti risultati. “Per noi è un progetto importante perché costituisce un complemento alla nostra mission ‘zero discarica 100% recupero’ – sottolinea il direttore generale di Cial – quindi garantire la massimizzazione della raccolta e dell’avvio al riciclo di tutte le tipologie di imballaggio, anche delle capsule in alluminio da caffè post-consumo”. 

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Economia

Bottoni (Aepi), ‘bene riforma fiscale governo, accolte nostre istanze’

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(Adnkronos) – “Sulla riforma fiscale non possiamo che applaudire perchè diverse istanze da noi proposte sono state accolte. Certamente per dare un parere dobbiamo aspettare i provvedimenti e i decreti delegati e nei prossimi primi 12 mesi e nei successivi 24 analizzare bene quali sono i vari tecnicismi. Certamente chi ben inizia è a metà dell’opera e secondo noi non solo perchè hanno recepito alcune nostre indicazioni ma perchè l’intera stesura va nella direzione giusta”. Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Celestino Bottoni, vicepresidente Aepi e responsabile professioni della Confederazione.  

“Ci aspettavamo una semplificazione. Semplificazione -spiega ancora- che può essere data appunto nella rivisitazione di quelli che sono gli oneri detraibili e deducibili. Un altro discorso che abbiamo già lanciato è rivedere le aliquote iva soprattuto in una situazione di crisi”, continua.  

“Abbiamo anche avuto conoscenza di una diminuzione delle ritenute d’acconto per i professionisti che hanno tuttora spese per il personale dipendente. Una norma importantissima sarà quella di fare risparmiare le imprese fin da subito tassandole per quelli che sono veramente gli utili e i dividendi percepiti ma non tassando più le quote che rimarranno per finanziare o nuove assunzioni o nuovi investimenti nelle attrezzature”, conclude.  

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Auto, Mes e Pnrr: come si gioca la partita tra Roma e Bruxelles

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(Adnkronos) –
Auto, Mes e Pnrr. Tre dossier diversi, che si vorrebbe tenere separati. E che, invece, sono percepiti come strettamente legati tra loro nella
partita che si sta giocando tra Roma e Bruxelles. Il governo Meloni e le istituzioni europee hanno una accesa dialettica in corso, che si associa spesso alle tensioni sulle politiche per i migranti, ma che sui tre temi economici principali finisce inevitabilmente per intrecciare i piani e alimentare congetture. E’ una dialettica che i governi di ogni colore hanno sempre dovuto affrontare e che è naturale nella gestione dei pesi e contrappesi che regolano i rapporti tra la Ue e gli Stati nazionali.  

Le decisioni europee, come quella sullo stop alle immatricolazioni di auto con motori a benzina e diesel dal 2035, incidono in maniera sostanziale sullo sviluppo industriale, a maggior ragione per un Paese come l’Italia che intorno all’industria automotive ha costruito un indotto importante. E il gioco delle deroghe, che di fatto tiene in vita i motori tradizionali purché alimentati con carburanti neutri, è altrettanto rilevante. Per questo l’Italia si è astenuta, rinunciando al voto contrario. La disputa fra e-fuel e biocarburanti, che contrappone gli interessi tedeschi a quelli italiani, si può risolvere in prospettiva arrivando ad attribuire la patente di ‘neutri’ anche ai biocarburanti, dimostrando che in termini di bilanciamento complessivo di CO2 contribuiscono alla progressiva decarbonizzazione del settore. Come dire, non c’è stata una vittoria ma neanche una sconfitta. E la partita è ancora aperta. 

Quando si parla di rapporti con Bruxelles, non si può dimenticare che l’Italia è l’unico Paese a non aver ancora ratificato la riforma del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, che viene considerato uno strumento indispensabile anche per contrastare le turbolenze sui mercati finanziari, oggi legate soprattutto al rischio di una crisi bancaria sistemica. Il premier Giorgia Meloni ha ribadito che il suo governo non richiederebbe mai l’accesso al Mes ma, nonostante le posizioni diverse all’interno della maggioranza, sembra evidente che la ratifica in Parlamento sia un passaggio necessario. E dovrebbe arrivare, perché è altrettanto evidente che un rinvio ulteriore indebolirebbe la forza negoziale italiana anche sugli altri dossier. 

Il pensiero, in questo senso, non può che andare all’attuazione del Pnrr. Il meccanismo, del resto, è fin troppo chiaro. Si fanno le riforme strutturali, si verificano le riforme fatte, si verifica il raggiungimento degli obiettivi indicati, quindi Bruxelles eroga le risorse previste per ogni tranche. Se si inceppa questo meccanismo, i tempi si allungano come sta avvenendo in questa fase. E se gli obiettivi si falliscono, le risorse saltano, portandosi dietro anche le chances di modernizzare veramente il Paese. L’Italia, tra l’altro, è uno dei Paesi cardine dell’intero disegno del Recovery Fund, potendo contare sulla parte più consistente del Next Generation Eu, quasi 200 miliardi di euro. Non solo. Dalla corretta attuazione del Pnrr passano anche le possibilità di ricorrere allo stesso schema in futuro, continuando a condividere debito a livello europeo. Così come la possibilità di rendere più flessibile, e più orientata alla crescita, la riforma del Patto di stabilità. 

Sintetizzando, la partita vera, più che in un muscolare braccio di ferro tra Roma e Bruxelles, si gioca sul filo che corre tra più Europa, e più rispettosa delle esigenze degli Stati membri, e meno Europa, meno inclusiva ed espressione dei Paesi più forti, che sono sempre quelli con il debito più basso. Per questo, tra auto, Mes e Pnrr (senza dimenticare i migranti) all’Italia e al governo serve la maggiore condivisione possibile. (Di Fabio Insenga)  

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Politica

Stadio Firenze, Renzi contro Il Fatto: “Dice falsità”

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(Adnkronos) – “Oggi Il Fatto Quotidiano scrive che la riqualificazione dello stadio Franchi si farà coi soldi del Pnrr ‘su spinta di Matteo Renzi’. È falso, tanto per cambiare. Ho sempre detto che i soldi del Pnrr devono andare alle case popolari e ai progetti sulle Cascine, non sullo stadio. Per me lo Stadio va rifatto coi soldi dei privati, non con le tasse dei contribuenti”. Così Matteo Renzi sui twitter.  

“Comprendo le legittime perplessità dell’Unione Europea emerse ieri sera”, ha detto Renzi in giornata uscendo dal Senato. “Abbiamo sempre detto che i soldi pubblici non devono andare sullo stadio e capisco le critiche europee su questo progetto. I soldi del PNRR meglio metterli sulle Cascine o sulle periferie, sull’Arno o sulle scuole. Lo stadio va fatto coi soldi dei privati, non del Comune o dell’Europa. Lo stadio va fatto coi soldi dei privati, non può essere pagato dal Comune o dall’Europa”, ha concluso. 

 

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Incendio a Montegrino Valtravaglia, in fiamme decine di ettari di bosco

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(Adnkronos) – Vigili del fuoco ancora al lavoro nei boschi vicini a Montegrino Valtravaglia, in provincia di Varese, dove dal primo pomeriggio di ieri è divampato un incendio che si è esteso per decine di ettari, lambendo anche le case. Al momento la situazione – riferiscono i vigili del fuoco – è parzialmente sotto controllo, perché il vento si è calmato, ma con nuove folate si rischia che il rogo riparta, nutrito dagli strati di foglie secche che rivestono la porzione di bosco non ancora bruciata.  

Nelle operazioni sono impegnati da ieri oltre trenta vigili del fuoco. Sul posto da stamattina anche due Canadair e due elicotteri, tra cui l’Erickson del comando provinciale, che effettuano continui lanci d’acqua.  

I vigili del fuoco, schierati a difesa degli edifici, hanno impedito che le fiamme raggiungessero le abitazioni, nessuna delle quali è stata evacuata. Anche dal monitoraggio fatto dai droni, non risultano al momento danni a case. Il bilancio, però, si potrà fare solo una volta che il vasto incendio sarà completamente domato. Gli ettari di bosco bruciati potrebbero essere oltre quaranta. 

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Economia

Antony Morato, nel 2022 fatturato a 74,2 mln (+19%)

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(Adnkronos) – Antony Morato, brand italiano specializzato in abbigliamento da uomo’“contemporary fashion’, chiude il 2022 con un 19% di crescita rispetto all’anno precedente e un fatturato di 74,2 milioni di euro. La strategia di forte spinta all’innovazione digitale e alla gestione omnichannel delle operations intrapresa dal brand nel 2020 si conferma lungimirante e solida: il canale e-commerce registra infatti un 24% di crescita sul 2021, che rappresenta un aumento del 43% rispetto al 2019. 

Le ottime performance del canale online sono da attribuire innanzitutto al potenziamento del sito web antonymorato.com, che nell’ultimo anno ha visto l’introduzione di nuovi metodi di pagamento (tra gli ultimi i Buy now, Pay later) e un rafforzamento del customer care, con un’attenzione al cliente sempre maggiore che ha facilitato il processo di customer satisfaction e fidelizzazione. Il canale retail, forte di alcune aperture strategiche in America Latina, del flagship di Milano in Corso Buenos Aires e del negozio di via del Corso a Roma chiude il 2021 con una crescita del 19%.  

“Nel 2022 – commenta Lello Cardarelli, ceo di Antony Morato – abbiamo celebrato i nostri primi 15 anni di attività e non posso che essere orgoglioso dei risultati che il brand ha raggiunto: una conferma che la coerenza rispetto al nostro prodotto e al nostro consumatore unita a una visione di lungo termine sugli obiettivi sono la formula giusta per affrontare la complessità e la velocità del mercato attuale”. 

Il 2022 è stato l’anno di ripartenza effettiva per il canale fisico e il brand ha dato inizio a un processo di rinnovamento delle boutique, che nei prossimi anni, vedrà la ristrutturazione di tutti i punti vendita che saranno allineati al nuovo concept del flagship milanese. Anche il wholesale registra un aumento del 12% sulla precedente performance, accelerando nei mercati europei.  

A dare un forte boost al canale ha contribuito il ritorno del brand alle fiere di settore (in particolare il Pitti) e il miglioramento dei servizi offerti ai clienti b2b, nello specifico per quanto riguarda la programmazione di consegne in tempi sempre più efficienti e la possibilità per i clienti di avere accesso ad una disponibilità di magazzino che permette riassortimenti costanti nel corso dell’anno. Una novità che ha interessato il canale wholesale e che ha riscosso immediato successo è stato il lancio della vendita anticipata della collezione denim che ha permesso un forte incremento di vendite della categoria in questione, già storicamente tra le best performing del brand. 

Le strategie commerciali attuate hanno giocato un ruolo determinante per la crescita di tutti i canali, per il consolidamento dei mercati già strutturati come Italia e Spagna e per il potenziamento di quelli con grandi possibilità di sviluppo come il Centro e Sud America. D’altra parte il marketing sta assumendo sempre più rilevanza con investimenti mirati nell’ambito della comunicazione e del prodotto. Il brand sta puntando al miglioramento della brand awareness e della brand reputation con la finalità di posizionare il brand come marchio italiano nel segmento entry-to-luxury, attraverso una strategia di pianificazione media e Ooh ancora più incisive e destinando una sempre maggiore attenzione alle attività digital e ai social media.  

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Sylvester Stallone: “Voglio ricominciare a dipingere”

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(Adnkronos) – A 76 anni Sylvester Stallone sta immaginando il suo futuro nella pittura. L’attore statunitense ha annunciato ai fan che è pronto a riprendere in mano il pennello e che è “giunto il momento di ricominciare a dipingere”. Postando alcune immagini della sua produzione artistica su Instagram, l’indimenticabile interprete delle saghe cinematografiche di Rocky e Rambo ha aggiunto: “La cosa meravigliosa della pittura è che è simile a scrivere una breve sceneggiatura, ma invece delle parole, si usano i tratti e i colori per raccontare la propria storia”. 

Stallone ha condiviso con i fan i suoi quadri astratti, un paio dei quali presentano versioni dipinte di sé stesso e dei suoi personaggi. 

È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che la star di Hollywood aveva aggiornato i follower sui suoi sforzi artistici su Instagram. Il suo ultimo post che includeva i suoi dipinti era stato condiviso nel novembre del 2021, quando aveva caricato un’immagine di un rendering del poster di Rocky. In quell’occasione aveva scritto: “Il dipinto del poster di Rocky è solo il mio divertimento”. 

In precedenza, nel giugno 2020, Stallone aveva condiviso su Instagram un’immagine della sua opera “When Love Hurts” (Quando l’amore fa male), scrivendo: “Questo dipinto rappresenta il mare tumultuoso di emozioni che si deve attraversare per trovare un amore duraturo”. 

Sulla sua pagina Sylvester Stallone Art, l’attore ha caricato regolarmente i suoi dipinti per l’ultima volta nel 2021, posando di tanto in tanto con essi e offrendo qualche retroscena. Le sue opere risalgono a molto tempo fa, anche prima che diventasse un’icona, scrive “People” dando notizia della ripresa dell’attività artistica del divo. 

Un dipinto che Stallone aveva postato risale al 1974. “Prima di scrivere la sceneggiatura di Rocky, volevo avere un’immagine mentale di lui nella mia mente, quindi questo è il modo in cui lo immaginavo all’epoca… Gli occhi raccontano la storia”. Sebbene il sito web di Stallone dedicato all’arte non sia più attivo da tempo, una versione archiviata della home page lo descrive come una persona che “se potesse scegliere, passerebbe la sua vita a dipingere invece che a recitare nei film”. “C’è un volto pubblico e un volto privato”, ha dichiarato Stallone sul sito. “Provo la stessa cosa per l’arte. È un collage di emozioni. E quando puoi trasferirle sulla tela, è una sensazione incredibile”. 

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Strage scuola Nashville, l’ultimo messaggio della killer

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(Adnkronos) – “Il post che ho scritto oggi è un messaggio suicida, oggi mi preparo a morire”. E’ questo il messaggio che Audrey Hale ha inviato, pochi minuti prima di compiere la strage nella Covenant School di Nashville dove ha ucciso tre bambini e tre adulti, all’ex compagna di squadra di basket Averianna Patton.  

“Questo non è uno scherzo”, ha aggiunto Hale, che si identificava come transgender ed ha firmato il messaggio come Aiden. “Un giorno questo avrà un senso, ho lasciato abbondanti prove dietro di me, ha sta succedere qualcosa di brutto”, continuava il messaggio. “Probabilmente sentirai parlare di me nelle news dopo la mia morte, questo è il mio ultimo saluto, ci vediamo nella prossima vita”, ha concluso la giovane che è stata uccisa dalla polizia intervenuta nella scuola.  

Patton, che ha ricevuto il messaggio alle 9.57, ha raccontato di aver cercato di confortare l’amica esortandola a chiamare una linea per la prevenzione di suicidi. Poi ha anche chiamato la polizia che le detto che avrebbero mandato qualcuno a casa sua, ma l’agente è arrivato solo nel primo pomeriggio.  

 

 

 

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Economia

Brunello Cucinelli lancia fragranze donna e uomo

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(Adnkronos) – Brunello Cucinelli entra nel mondo delle fragranze. I profumi sono stati presentati oggi a Milano, nella cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ di Via San Vittore, alla presenza di una nutrita platea composta da giornalisti e addetti ai lavori. I due nuovi prodotti esclusivi nati dalla creatività della ‘Bella Fabbrica’ di Solomeo: i profumi ‘Brunello Cucinelli pour Femme’ e ‘Brunello Cucinelli pour Homme’. 

Nate dalla collaborazione con EuroItalia, eccellenza italiana con una spiccata vocazione internazionale specializzata nella creazione e distribuzione di fragranze di lusso, le due fragranze si propongono – ciascuna a modo suo e con le sue peculiarità – come ambasciatrici della cultura del bello e dei valori artigiani che la casa di moda Brunello Cucinelli coltiva da sempre, nel più armonioso accordo con il Creato e secondo il fondamentale valore della umana sostenibilità. Entrambi i profumi traggono ispirazione dalla amata terra umbra e mirano ad armonizzare tra loro diversi elementi ispiratori come, per esempio, il dolce paesaggio collinare puntellato da alti ed eleganti cipressi, l’antica storia di piccoli borghi, il gusto dell’arte medioevale, la spiritualità e la forza degli ideali. 

Sono particolarmente lieto di annunciare la nuova produzione che vede aggiungere alla linea di eleganza della nostra casa di moda due profumi, uno per donna e uno per uomo – commenta Brunello Cucinelli -. Diversi anni fa, quando scomparve un mio carissimo amico che produceva essenze aromatiche, un’anima bella, sognai che un giorno avrei dedicato a lui un nuovo prodotto che lo ricordasse. Oggi rendo reale quel sogno, che non ho mai abbandonato per tutti gli anni, e proprio la durata, che ritengo un grande valore, mi ha ispirato in tale scelta, nel considerare quanto a lungo i profumi, dall’oriente antico all’occidente moderno, hanno affascinato donne e uomini e hanno accompagnato la loro vita. Mi piace pensare che un profumo moderatamente utilizzato sia come una carezza, che insieme alla fiducia dona alla persona umana una visione a colori del mondo”. 

La fragranza per la donna, nata dall’incontro tra Brunello Cucinelli e il naso Daphné Bugey nel segno di una preziosa semplicità, esalta tra le altre le note di castagna, di agrumi (bergamotto, mandarino, ma anche fiore d’arancio), di pepe rosa e legni pregiati. La fragranza per l’uomo, ricca della sapienza del maestro profumiere francese Olivier Cresp, dà voce all’essenza di cipresso in armonico equilibrio con quella speziata del ginepro e con altri ricercati ingredienti come per esempio l’angelica, il pepe nero, la salvia sclarea e lo zenzero. 

L’estrema cura dedicata a queste fragranze molto speciali non fa che confermare l’idea di lifestyle propria della casa di moda di Solomeo. Il tutto si deve a un lungo lavoro di collaborazione con la famiglia Sgariboldi, alla quale la famiglia Cucinelli è molto legata e con la quale è stato possibile condividere un lungo percorso di studio particolarmente attento ai dettagli oltre che alla sostanza, gli uni e l’altra convergenti verso una scelta di alta qualità e in virtù del più genuino Made in Italy.  

“EuroItalia – sottolinea Giovanni Sgariboldi – condivide con Brunello Cucinelli l’attenzione all’eccellenza, alla qualità, al dettaglio, all’innovazione, alla creatività. La nostra conoscenza del mercato e dell’alta tecnologia utilizzata nel nostro settore specifico, ci hanno permesso di trasferire la moda e il design di Brunello Cucinelli in queste creazioni olfattive di lusso”. 

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