Cronaca
Pavia, violenza sessuale su 12enne: prof in carcere,...
Pavia, violenza sessuale su 12enne: prof in carcere, Cassazione conferma condanna
L’uomo era già ai domiciliari dal 2021: la ragazzina era una alunna dell’istituto dove insegnava italiano. I vari episodi tra il maggio 2019 e il gennaio 2021
Un professore è finito in carcere per vari episodi di violenza sessuali commessi tra il maggio del 2019 e il gennaio del 2021 ai danni di una ragazzina di 12 anni. In seguito ad articolate indagini della polizia giudiziaria, gli agenti della squadra mobile di Pavia lo scorso 13 marzo hanno portato l'uomo nel penitenziario Torre del Gallo. Il 36enne dovrà scontare la parte restante di una pena a 7 anni di reclusione confermata dalla Corte di Cassazione. La giovane era una alunna dell’istituto dove l’uomo insegnava italiano.
In seguito alla denuncia presentata dai genitori della ragazzina, gli investigatori della squadra mobile di Pavia avevano accertato che il docente, in servizio presso una scuola secondaria di primo grado del pavese, aveva carpito la fiducia della sua alunna con la scusa di farle approfondire alcuni temi di letteratura incontrandola in contesti extrascolastici. La minore, sentendosi 'privilegiata' dal trattamento offerto, in un primo momento aveva accettato con entusiasmo, per poi cadere in una spirale di incontri di natura sessuale che le avevano causato sempre maggiori disagi, sino a indurla a una condizione di anoressia.
L’attività di polizia giudiziaria ha consentito di raccogliere numerosi elementi di prova a carico del professore, anche tramite il sequestro di materiale informatico risultato utile alla ricostruzione dei fatti. Nell’occasione, l’uomo è stato altresì sottoposto alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione perpetua da incarichi, uffici, scuola, istituti pubblici e privati, nonché alle misure di sicurezza del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da minori per un anno e divieto di svolgere lavori in contatto con minori per un anno.
Cronaca
Premio Sarzanini, tra i premiati Antonietta Ferrante...
Il riconoscimento anche al regista Marco Bellocchio
Un premio alla passione e al rigore. La terza edizione del premio Mario Sarzanini, specialista della cronaca giudiziaria morto tre anni fa, è stato assegnato al regista Marco Bellocchio per il film e la serie tv su Aldo Moro, a Francesca Fagnani (nella foto con il direttore dell'Adnkronos, Davide Desario) per le interviste da belva su Rai2; a Fabio Tonacci del quotidiano La Repubblica per i reportage in Israele.
Tra gli otto vincitori del premio patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio la giornalista dell’Adnkronos Antonietta Ferrante per le agenzie di stampa, Giuseppe La Venia del Tg1 per la tv, Fabiana Cofini (RaiNews.it) per il web, Sara Graziani della Casa internazionale delle donne per la categoria degli uffici stampa e Simone Spetia (Radio24) per la radio.
Cronaca
Mafia, Rando (Pd): “Orgogliosa di Roma Tre che...
‘Importante far capire senso responsabilità’
“Credo che sia una cosa lodevole quando un’università attenziona il fenomeno della mafia e ne dà conoscenza. Dedicare alle vittime delle mafie le aule dell’ateneo, significa dare nome e cognome a delle storie per la cultura della legalità”. Lo ha detto la senatrice del Partito democratico e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, Vincenza Rando, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Io sono orgogliosa di Roma Tre perché è importante far capire il senso di responsabilità”, ha concluso la Senatrice.
Cronaca
Mafia, Borrometi (Articolo21): “Roma Tre ci ricorda...
‘Non giratevi dall’altra parte’
“Io sono veramente contento di essere qui oggi perché ho partecipato lo scorso anno ad un’iniziativa con Paolo Siani, fratello di Giancarlo, nella quale nacque la promessa del Rettore di Roma Tre di intitolare 12 aule alle vittime di Mafia. Sono orgoglioso soprattutto perché, oggi, un liceo di Partinico ha negato l’intitolazione a Peppino Impastato. Oggi Roma Tre ci ricorda quanto è importante la memoria”. Così il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Quando 12 anni fa ho iniziato a denunciare la mafia nel mio territorio, mi sono reso conto quanto sia importante che i giornalisti non girino lo sguardo altrove - ha concluso il presidente di Articolo21 - Dobbiamo ricordare che l’articolo 21 della nostra Costituzione non è soltanto il diritto e il dovere del giornalista di informare, ma anche il diritto del cittadino ad essere informato, così da poter permettergli di scegliere da che parte stare".