Spettacolo
Naike Rivelli a processo, diffamò giudice Merra. Ornella...
Naike Rivelli a processo, diffamò giudice Merra. Ornella Muti: ‘Usano me per infangarla”
L'attrice all'Adnkronos: ''Pubblicano notizia mettendo foto mia e non quella 'incriminata', stanca che si usi mia faccia per danneggiare mia figlia''
Naike Rivelli andrà a processo per diffamazione per un post pubblicato su Instragram con una foto che ritraeva l'ex pubblico ministero della Procura di Trani, Simona Merra durante una festa del 2013, mentre l'avvocato Leonardo De Cesare era inchinato davanti a lei nel gesto di baciarle un piede. A denunciarla la stessa Merra, ora giudice civile a Bari ma all'epoca della pubblicazione del post in servizio pm a Trani. La pm stava indagando sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016 avvenuto sulla tratta Andria – Corato e a seguito del clamore suscitato dalla pubblicazione della foto da parte dei giornali fu costretta a lasciare l’indagine. All'influencer vengono contestate le dichiarazioni rilasciate dopo la pubblicazione della foto della Merra sul suo profilo Instagram, ritenute di ffamatorie e per le quali dovrà difendersi in tribunale. La denuncia della Merra era stata presentata alla Procura di Lecce, da lì l'inchiesta era stata poi trasferita ad Alessandria dove risiede Naike Rivelli, figlia dell'attrice Ornella Muti. Dopo un'iniziale richiesta di archiviazione, la magistrata si è opposta, ottenendo infine un decreto di citazione a giudizio per la Rivelli.
Eguale opposizione alla richiesta originaria di archiviazione l'aveva proposta pure l'avv. De Cesare, che anche aveva querelato la Rivelli per i medesimi fatti. Nel caso dell'avvocato però il Gip del Tribunale di Lecce ha respinto invece l'opposizione, archiviando la posizione. ''Tale difformità di valutazione - spiega Antonio Pelle, legale di Naike all'Adnkronos - saranno sicuramente fatte valere dai legali della Rivelli che rivendica il diritto di manifestare il proprio pensiero critico nei confronti di una vicenda che molto clamore ha suscitato ben prima del suo intervento sui social''. ''Da madre sono profondamente dispiaciuta e indignata dal fatto che si continui ad usare il mio nome per gettare fango su mia figlia - dice la Muti all'Adnkronos - Naike non ha fatto nulla di male, ha detto solo la sua opione. Si può dire ''che vergogna'' se vedi che un Pm si fa leccare un piede in pubblico? E poi perché i giornali pubblicano questa notizia mettendo una foto mia e di Naike e non quella 'incriminata'? E questi sarebbero giornalisti? Questa cosa è inquietante, sono stanca che si usi la mia faccia per danneggiare mia figlia e farsi pubblicità'', conclude l'attrice.
(di Alisa Toaff)
Spettacolo
Marito Fracci: ‘alla Scala nato nostro amore, felice...
"Ha sempre sostenuto i giovani, ha lavorato per loro e con loro, una luce che non si è mai spenta'
"Sono felice, onorato, commosso per la nuova sala ballo scaligera intitolata a mia moglie Carla Fracci. Ha mosso i primi passi alla Scala come allieva, poi sono arrivati i successi, i trionfi internazionali, ma soprattutto tra le quinte del Teatro e grazie a Visconti è nato il nostro amore. In quel teatro è racchiusa tutta la nostra storia, intima, personalissima, professionale". E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos il marito di Carla Fracci, Beppe Menegatti, alla notizia dell'intitolazione di una nuova sala ballo in ricordo della celebre étoile e alla vigilia del Gala Fracci in cartellone domani alla Scala.
Ed ha aggiunto: "Che a Carla Fracci sia stata intitolata una sala ballo è fortemente emblematico. Mia moglie ha sempre sostenuto, aiutato i giovani, ha lavorato per loro e con loro. Mai un passo indietro. E' sempre stata d'esempio, un punto di riferimento importante, una luce che non si è mai spenta. Questo 'riconoscimento' lo dimostra", ha concluso Menegatti.
Spettacolo
Intitolata oggi a Carla Fracci nuova sala di ballo scaligera
La cerimonia alla presenza del sovrintendente Dominique Meyer, del direttore del corpo di ballo Manuel Legris, dell'étoile Nicoletta Manni, ai maîtres de ballet e al corpo di ballo
"Alla vigilia della terza edizione del Gala Fracci il sovrintendente Dominique Meyer, il direttore del corpo di ballo Manuel Legris insieme all'étoile Nicoletta Manni, ai maîtres de ballet e al corpo di ballo hanno intitolato a Carla Fracci la nuova sala ballo della torre di via Verdi". E' quanto si legge in una nota del Teatro alla Scala.
Spettacolo
Vasco Rossi premiato al Vittoriale, Sgarbi: “E’...
Era stato lui durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura a pensare di dare un riconoscimento al rocker: "Sono riusciti a fare quello che avremmo voluto noi"
Vasco Rossi ha ricevuto ieri il premio 'D'Annunzio' al Vittoriale. Un riconoscimento importante, assegnato in passato a Paolo Conte, Umberto Veronesi, Samantha Cristoforetti e Riccardo Muti. Novella 2000 ha sentito Vittorio Sgarbi, che prima della Fondazione aveva pensato di conferire un premio al rocker durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura. "Sono riusciti a fare ciò che noi avevamo pensato. Avremmo voluto farlo, ma vi furono una serie di difficoltà, che mi indussero a desistere", racconta in un'intervista esclusiva. "Accostare un letterato sofisticato come D’Annunzio a un artista trasgressivo come Vasco è un’intelligente intuizione ed è coerente con lo spirito del premio. D’Annunzio ha fatto cose memorabili ed è stato anche un grande provocatore, potremmo dire che Vasco sia stato il suo migliore allievo".
"I testi di Vasco sono poetici e lirici, i suoi testi sono come la poesia di D’Annunzio lirici e legati alla provocazione che si riflette sull’efficacia dei suoi versi. Le dirò di più, in questo caso, parafrasando una frase di un articolo che il settimanale Oggi scrisse su di me, dicendo che D’Annunzio fu lo Sgarbi del suo tempo, potremmo dire che D’Annunzio fu il Vasco Rossi del suo tempo e per questo venne riconosciuta la sua grandezza, ma ebbe anche le sue polemiche da superare. Ci sono sicuramente ragazzi che conoscono di più le poesie e le provocazioni di Vasco Rossi, rispetto a quelle straordinarie di Gabriele D’Annunzio".
Se D’Annunzio è stato lo Sgarbi del suo tempo allora la Fondazione deve pensare a lei per il futuro, chiede l'intervistatore Pierluigi Gaudio di Novella 2000 a Vittorio Sgarbi. "Mi stupisco, infatti, che ancora non abbiano assegnato anche a me il premio" replica con sagacia.