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Usa 2024, primarie democratiche in Nevada: Biden vince con...
Usa 2024, primarie democratiche in Nevada: Biden vince con il 90% dei voti
Si tratta del secondo appuntamento del calendario democratico, tre giorni dopo che il presidente aveva ottenuto la sua prima vittoria ufficiale nello stato della Carolina del Sud
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ottenuto il maggior numero dei voti alle elezioni primarie che si sono svolte ieri nello stato del Nevada, in vista delle elezioni presidenziali del 2024, secondo le proiezioni basate sul 71% dei voti. Biden ha ottenuto il 90% dei voti (76.000 schede), quindi conquista almeno 29 delegati. Si tratta del secondo appuntamento del calendario democratico, tre giorni dopo che il presidente aveva ottenuto la sua prima vittoria ufficiale nella corsa per la candidatura, nello stato della Carolina del Sud dove ha ottenuto un altro trionfo.
Haley sconfitta anche in Nevada dal 'candidato invisibile'
Imbarazzante sconfitta invece per Nikki Haley, che perde anche in Nevada di fronte al "candidato invisibile". Donald Trump infatti non appariva sulla scheda delle primarie che si sono svolte ieri, perché invece parteciperà ai caucus di domani, e così la netta maggioranza degli elettori che hanno partecipato alla tornata elettorale hanno preferito mettere la croce sotto "nessuno dei candidati" piuttosto che scegliere l'ex ambasciatrice all'Onu, rimasta l'unica in campo contro l'ex presidente nella corsa per la nomination repubblicana.
"Una brutta notte per Nikki Haley", ha subito gongolato sui social Trump che ha del resto già la certezza di avere tutti i 26 delegati dello stato, perché i repubblicani del Nevada hanno voluto continuare ad aggiudicarli con i caucus e non con le primarie volute dai democratici che guidano l'Assemblea Legislativa del Nevada. Ne è nata così una situazione caotica, con un doppio appuntamento elettorale, che qualcuno temeva potesse svantaggiare l'ex presidente, che invece ancora una volta ha dimostrato di avere un solidissimo controllo della base elettorale.
Infatti era stata la sua campagna ed esortare i partecipanti alla campagna a votare "nessun candidato" alle primarie per infliggere una nuova umiliazione a Haley che comunque ha fatto sapere che anche questo nuovo risultato negativo non la spinge a lasciare la corsa.
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È Meghan l’erede di lady Diana? Cosa dice...
Tom Quinn: "Davvero significativo che il nuovo brand della duchessa del Sussex sia stato annunciato nel giorno del premio dedicato alla suocera"
Meghan Markle "si considera 'l'erede' della principessa Diana". Lo dice al Mirror un esperto reale, riferendosi in particolare alla data dell'annuncio della sua iniziativa commerciale. La duchessa di Sussex ha infatti pubblicizzato su Instagram il suo nuovo marchio di lifestyle 'American Riviera Orchard' nello stesso giorno dell'evento in memoria di Lady D. 'Diana Legacy Award'. Secondo Tom Quinn, "è davvero significativo che il nuovo brand di Meghan sia stato annunciato nello stesso giorno del premio dedicato a Diana". La moglie di Harry "si è sempre considerata l'erede di Diana. Si considera sofferente a causa dei media, proprio come ritiene che abbia sofferto Diana, ma da questa parte dell'oceano ci sarà un'enorme quantità di critiche sul fatto che lei stia solo cercando di trarne profitto".
La nuova impresa commerciale di Meghan, della quale non è stato ancora ufficializzato il lancio, dovrebbe occuparsi della vendita di un'ampia varietà di prodotti, tra cui articoli per la casa, biancheria da tavola, stoviglie, marmellate. Dovrebbe anche avere una propria linea di cosmetici con il suo nuovo marchio ed espandersi a livello internazionale con una gamma di prodotti per la cura dei capelli, fragranze per la casa e cura degli animali domestici.
Fin dal giorno del suo annuncio, 'American Riviera Orchard' ha fatto registrare un boom di accessi e di iscrizioni e i fan sono impazziti per il video teaser rilasciato per svelare la nuova avventura della duchessa. Si stima che l'ex star di Suits potrebbe incassare profitti milionari fin dalla prima settimana di apertura del sito, ma, secondo Quinn, ci sarebbero comunque delle lamentele a Kensington Palace per la sua nuova impresa, mentre l'ex attrice "semplicemente non riesce a capire" perché fare soldi grazie ai suoi "agganci" sia disapprovato dal Palazzo.
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007 Kiev, a maggio nuova offensiva russa – Ascolta
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Ucraina, ambasciatrice polacca a Roma: “Debolezza Ue...
"La paura della Russia non è irrazionale, l'Europa aumenti le forniture a Kiev"
“La debolezza dell’Europa incoraggia Vladimir Putin a essere ancora più aggressivo, l’Ue aumenti le sue forniture di armi all’Ucraina”. In un’intervista all’Adnkronos, l’ambasciatrice polacca a Roma, Anna Maria Anders, arrivata alla conclusione del suo mandato, parla dell’ipotesi di una guerra tra la Russia ed i Paesi della Nato e del rischio di un’escalation in Ucraina dopo l’attentato a Mosca di una settimana fa. “La guerra continua – dice la figlia del generale Wladyslaw Albert Anders, vincitore della battaglia di Cassino contro i nazifascisti durante a Seconda guerra mondiale- e la paura della Russia non è irrazionale. Credo che conoscere la storia possa aiutare a comprendere il modus operandi della Russia. Possiamo certamente aspettarci un’escalation e una crescente disinformazione”.
L’Europa deve dunque prepararsi alla guerra con la Russia? “Risponderò con il proverbio latino recentemente citato dai politici europei: ‘Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra’. Purtroppo è ancora molto attuale. In Polonia, lo abbiamo già detto molte volte: Vladimir Putin comprende solo il linguaggio della forza – sostiene l’ambasciatrice, in Italia da quasi cinque anni - La debolezza dell'Europa lo incoraggia solo ad essere più aggressivo”.
Anders contesta quanti pensano che “se faremo delle concessioni alla Russia riguardo all’Ucraina, il problema sarà risolto”. “Niente di più sbagliato – replica - per un politico come Vladimir Putin è solo un incoraggiamento a continuare con ulteriori azioni belliche”.
Piuttosto, secondo l’ambasciatrice, “siamo del parere che l’Unione Europea debba aumentare le forniture di armi all’Ucraina, qui c’è ancora spazio per agire: dobbiamo anche essere attivi non solo nel sostenere militarmente l’Ucraina, ma anche nel contrastare la disinformazione russa nell’Ue e nel mondo, che mira a “stancare” le nostre società con il tema dell’Ucraina e indebolire i nostri aiuti”. “Allo stesso tempo – sottolinea ancora - l’Europa dovrebbe espandere il proprio potenziale di deterrenza nei confronti di Mosca, il che significa anche maggiori investimenti nella difesa. In Polonia spendiamo già quasi il 4% del Pil per questo scopo”.
Infine, Anders parla dell’ipotesi di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina e della posizione di Varsavia: “Non c'è alcuna decisione della Polonia di inviare truppe nel territorio ucraino – assicura - Riteniamo che oggi non si debba speculare sul futuro, se ci saranno circostanze che cambieranno la nostra posizione. Oggi è cruciale fornire il massimo sostegno possibile allo sforzo militare dell’Ucraina”.