“Le situazioni tra il Pride di Roma e quello di Milano erano diverse: nel primo caso un ragazzo durante il corteo ha rappresentato la figura del Messia avvolto dalla bandiera rainbow per dire che ‘Gesù ama tutti’; nel secondo caso è stata portata a Milano una grossa croce con sopra le scritte di tutte le offese che gli omosessuali quotidianamente ricevono per intendere appunto la ‘croce’ che pesa sulle spalle delle persone Lgbt+. Due rappresentazioni puramente simboliche, non legate a questioni di carattere religioso che sono state invece strumentalizzate”. Fa chiarezza Fabrizio Marrazzo, portavoce nazionale del Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale intervenendo in merito alle polemiche suscitate dalla presenza del Cristo Lgbt nel Pride di Roma e dalla croce sollevata da uno dei partecipanti al corteo di Milano che indossava tacchi a spillo.
“La croce di Milano non è stata portata solo dalla persona con minigonna e tacchi a spillo immortalata nella foto finita nel mirino di chi ha gridato allo scandalo ma è passata tra le mani di un manifestante e l’altro proprio per significare le offese e le discriminazioni che vivono sulla propria pelle”, aggiunge Marrazzo, a giudizio del quale “ci vorrebbe solo una maggiore comprensione, ripeto, si tratta solo di rappresentazioni simboliche, è montata una polemica inutile”.
E proprio riguardo a chi ha gridato allo scandalo e ha parlato di vilipendio della fede cattolica, Marrazzo ribatte: “Salvini non ostenta il rosario in occasioni pubbliche o porta il crocifisso addirittura in Senato parlando delle leggi?”

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