

Economia
Presentata la 49esima edizione del Salone Nauticsud di Napoli
Mettere l’economia del mare al centro dell’agenda dell’Amministrazione di Napoli, in una collaborazione fra pubblico e privato: è l’auspicio formulato dal sindaco del capoluogo campano Gaetano Manfredi in occasione della presentazione – presso il Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare – della 49esima edizione del Salone Nauticsud, in programma dall’11 al 19 febbraio.
“Vediamo in questo Nauticsud 2023 l’inizio di una nuova fase di impegno e di maggiore interesse nei confronti del rapporto di Napoli con il mare – ha detto Manfredi – Per fare questo ci vuole visione, programmazione da parte dell’amministrazione, ma ci vogliono i capitali dei privati”. “È indubbio – ha proseguito – che il mare rappresenta una grandissima potenzialità del nostro territorio, l’ho detto nel 2020 e lo ripeto oggi, perché Napoli è una città di mare che non mette al centro della sua economia il suo mare, che significa turismo, e noi abbiamo una straordinaria rifioritura del turismo in città, però se noi abbiamo anche l’opportunità di utilizzare il mare come risorsa turistica, questo turismo si può moltiplicare”.
Le aziende presenti al Nauticsud, oltre 200, con molti brand partecipanti, più di 400 e quasi 800 imbarcazioni esposte, hanno evidentemente acceso un “faro” sull’economia della filiera nautica che non è sfuggita al sindaco: “Analogamente abbiamo il grande tema del potenziare l’economia del mare che significa cantieristica, produzione, servizi a terra, e tutto un indotto che porta posti di lavoro, economia e ricchezza in città. Abbiamo le prospettive economiche di fare un piano di investimento e rafforzamento del rapporto della città con il mare che deve partire dal consolidamento della portualità turistica in città. Cominciamo da Mergellina, è una realtà che va potenziata e modernizzata”.
Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Filiera Italiana della Nautica (Afina), nel suo intervento ha fatto pieno riferimento alla progettualità. Unica strada per raggiungere obiettivi: “Il Salone nautico non è solo una mera esposizione di barche, ma rappresenta l’intera filiera. Un caleidoscopio di attività e professioni completo, quindi, del variegato e dinamico mondo della nautica, con al centro un osservatorio permanente che consente a questo florido settore produttivo di rimodularsi e riproporsi alle necessità e regole del mercato. Niente ci vieta di poter diventare una delle forze propulsive del PIL del nostro territorio, però non andiamo avanti! Basta parole, passiamo ai fatti servono porti e servizi di prima accoglienza sulla terra ferma, manca una fitta e fattiva collaborazione tra pubblico e privato”.
Durante la conferenza stampa anche i vertici di Mostra d’Oltremare, la Consigliera Delegata ed il presidente, Maria Caputo e Remo Minopoli, hanno sottolineato l’importante traguardo organizzativo conseguito in questi anni grazie alla sinergia con Afina: “Lo sviluppo del Nauticsud e della nautica rappresentano un volano economico per la città – ha sottolineato Maria Caputo – e di questo ne parleremo mercoledì 15 al convegno dell’Ordine dei Commercialisti e Esperti Contabili (Odcec)”.
Sulla valenza dei buoni propositi espressi dal Sindaco, in merito ad un repentino cambio di direzione dell’Amministrazione comunale con la programmazione di un tavolo esecutivo entro metà marzo, si sono espressi favorevoli anche Ciro Fiola (Cciaa di Napoli) e Amedeo Manzo (BCC Napoli): “Da anni siamo consapevoli che servono i porti – ha affermato Fiola -. Ho già dato incarico agli uffici di costituire una SpA che veda la Camera di Commercio, almeno in una prima fase, progettare tre porti turistici su Napoli. Poi, dopo, sarà aperta ai privati”. Mentre Manzo ha confermato: “Siamo l’unico istituto bancario con la parola Napoli nel logo, proprio per questo, forse sostituendoci al Banco di Napoli di un tempo, siamo il riferimento cittadino e dell’imprenditorialità fattiva. Siamo pronti a scendere in campo al fianco di Afina e fare la nostra parte con una struttura di finanza straordinaria del nostro gruppo Iccrea”.
Economia
Antony Morato, nel 2022 fatturato a 74,2 mln (+19%)

(Adnkronos) – Antony Morato, brand italiano specializzato in abbigliamento da uomo’“contemporary fashion’, chiude il 2022 con un 19% di crescita rispetto all’anno precedente e un fatturato di 74,2 milioni di euro. La strategia di forte spinta all’innovazione digitale e alla gestione omnichannel delle operations intrapresa dal brand nel 2020 si conferma lungimirante e solida: il canale e-commerce registra infatti un 24% di crescita sul 2021, che rappresenta un aumento del 43% rispetto al 2019.
Le ottime performance del canale online sono da attribuire innanzitutto al potenziamento del sito web antonymorato.com, che nell’ultimo anno ha visto l’introduzione di nuovi metodi di pagamento (tra gli ultimi i Buy now, Pay later) e un rafforzamento del customer care, con un’attenzione al cliente sempre maggiore che ha facilitato il processo di customer satisfaction e fidelizzazione. Il canale retail, forte di alcune aperture strategiche in America Latina, del flagship di Milano in Corso Buenos Aires e del negozio di via del Corso a Roma chiude il 2021 con una crescita del 19%.
“Nel 2022 – commenta Lello Cardarelli, ceo di Antony Morato – abbiamo celebrato i nostri primi 15 anni di attività e non posso che essere orgoglioso dei risultati che il brand ha raggiunto: una conferma che la coerenza rispetto al nostro prodotto e al nostro consumatore unita a una visione di lungo termine sugli obiettivi sono la formula giusta per affrontare la complessità e la velocità del mercato attuale”.
Il 2022 è stato l’anno di ripartenza effettiva per il canale fisico e il brand ha dato inizio a un processo di rinnovamento delle boutique, che nei prossimi anni, vedrà la ristrutturazione di tutti i punti vendita che saranno allineati al nuovo concept del flagship milanese. Anche il wholesale registra un aumento del 12% sulla precedente performance, accelerando nei mercati europei.
A dare un forte boost al canale ha contribuito il ritorno del brand alle fiere di settore (in particolare il Pitti) e il miglioramento dei servizi offerti ai clienti b2b, nello specifico per quanto riguarda la programmazione di consegne in tempi sempre più efficienti e la possibilità per i clienti di avere accesso ad una disponibilità di magazzino che permette riassortimenti costanti nel corso dell’anno. Una novità che ha interessato il canale wholesale e che ha riscosso immediato successo è stato il lancio della vendita anticipata della collezione denim che ha permesso un forte incremento di vendite della categoria in questione, già storicamente tra le best performing del brand.
Le strategie commerciali attuate hanno giocato un ruolo determinante per la crescita di tutti i canali, per il consolidamento dei mercati già strutturati come Italia e Spagna e per il potenziamento di quelli con grandi possibilità di sviluppo come il Centro e Sud America. D’altra parte il marketing sta assumendo sempre più rilevanza con investimenti mirati nell’ambito della comunicazione e del prodotto. Il brand sta puntando al miglioramento della brand awareness e della brand reputation con la finalità di posizionare il brand come marchio italiano nel segmento entry-to-luxury, attraverso una strategia di pianificazione media e Ooh ancora più incisive e destinando una sempre maggiore attenzione alle attività digital e ai social media.
Economia
Brunello Cucinelli lancia fragranze donna e uomo

(Adnkronos) – Brunello Cucinelli entra nel mondo delle fragranze. I profumi sono stati presentati oggi a Milano, nella cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ di Via San Vittore, alla presenza di una nutrita platea composta da giornalisti e addetti ai lavori. I due nuovi prodotti esclusivi nati dalla creatività della ‘Bella Fabbrica’ di Solomeo: i profumi ‘Brunello Cucinelli pour Femme’ e ‘Brunello Cucinelli pour Homme’.
Nate dalla collaborazione con EuroItalia, eccellenza italiana con una spiccata vocazione internazionale specializzata nella creazione e distribuzione di fragranze di lusso, le due fragranze si propongono – ciascuna a modo suo e con le sue peculiarità – come ambasciatrici della cultura del bello e dei valori artigiani che la casa di moda Brunello Cucinelli coltiva da sempre, nel più armonioso accordo con il Creato e secondo il fondamentale valore della umana sostenibilità. Entrambi i profumi traggono ispirazione dalla amata terra umbra e mirano ad armonizzare tra loro diversi elementi ispiratori come, per esempio, il dolce paesaggio collinare puntellato da alti ed eleganti cipressi, l’antica storia di piccoli borghi, il gusto dell’arte medioevale, la spiritualità e la forza degli ideali.
Sono particolarmente lieto di annunciare la nuova produzione che vede aggiungere alla linea di eleganza della nostra casa di moda due profumi, uno per donna e uno per uomo – commenta Brunello Cucinelli -. Diversi anni fa, quando scomparve un mio carissimo amico che produceva essenze aromatiche, un’anima bella, sognai che un giorno avrei dedicato a lui un nuovo prodotto che lo ricordasse. Oggi rendo reale quel sogno, che non ho mai abbandonato per tutti gli anni, e proprio la durata, che ritengo un grande valore, mi ha ispirato in tale scelta, nel considerare quanto a lungo i profumi, dall’oriente antico all’occidente moderno, hanno affascinato donne e uomini e hanno accompagnato la loro vita. Mi piace pensare che un profumo moderatamente utilizzato sia come una carezza, che insieme alla fiducia dona alla persona umana una visione a colori del mondo”.
La fragranza per la donna, nata dall’incontro tra Brunello Cucinelli e il naso Daphné Bugey nel segno di una preziosa semplicità, esalta tra le altre le note di castagna, di agrumi (bergamotto, mandarino, ma anche fiore d’arancio), di pepe rosa e legni pregiati. La fragranza per l’uomo, ricca della sapienza del maestro profumiere francese Olivier Cresp, dà voce all’essenza di cipresso in armonico equilibrio con quella speziata del ginepro e con altri ricercati ingredienti come per esempio l’angelica, il pepe nero, la salvia sclarea e lo zenzero.
L’estrema cura dedicata a queste fragranze molto speciali non fa che confermare l’idea di lifestyle propria della casa di moda di Solomeo. Il tutto si deve a un lungo lavoro di collaborazione con la famiglia Sgariboldi, alla quale la famiglia Cucinelli è molto legata e con la quale è stato possibile condividere un lungo percorso di studio particolarmente attento ai dettagli oltre che alla sostanza, gli uni e l’altra convergenti verso una scelta di alta qualità e in virtù del più genuino Made in Italy.
“EuroItalia – sottolinea Giovanni Sgariboldi – condivide con Brunello Cucinelli l’attenzione all’eccellenza, alla qualità, al dettaglio, all’innovazione, alla creatività. La nostra conoscenza del mercato e dell’alta tecnologia utilizzata nel nostro settore specifico, ci hanno permesso di trasferire la moda e il design di Brunello Cucinelli in queste creazioni olfattive di lusso”.
Economia
La SEO, la chiave del successo per i contenuti online

(Adnkronos) – La scrittura per il web e la comunicazione cross mediale sono pratiche imprescindibili per chi è content creator perché si è sempre più immersi in un contesto in cui le persone sviluppano quello che i neuroscienziati chiamano instant gratification.
Per questo se si vuole essere letti sul web è fondamentale saper scrivere per il web, il che significa conoscere, imparare e seguire le regole della comunicazione digitale. Nel webinar organizzato da Poste Italiane “La SEO, la chiave del successo per i contenuti online” che si terrà in diretta streaming mercoledì 29 marzo alle ore 17, Enrico Celani – referente dell’Agenzia Media di Poste Italiane – racconterà che cos’è la SEO, e come si può determinare la visibilità dei contenuti web. Con una panoramica sul contesto italiano, si parlerà dei motori di ricerca e degli elementi di cui un creatore di contenuti per il web deve tener conto.
L’evento è gratuito e aperto a tutti, sarà possibile partecipare dal link https://www.posteitaliane.it/it/educazione-digitale-evento-seo.html e presentare le domande via chat in diretta.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma dell’Azienda quale guida per i cittadini nello sviluppo di conoscenze e sempre maggiori competenze tra tecnologia e digitalizzazione.
Le attività possono essere seguite su LinkedIn, Facebook e Twitter attraverso l’hashtag #educazionedigitale e nella sezione storie di Instagram.
Economia
D’Este: “Inflazione rallenta ma tensioni sui prezzi potrebbero smorzarsi solo nel 2024”

(Adnkronos) – “L’inflazione mostra segni di rallentamento per effetto dell’attenuazione delle tensioni sui beni energetici. Tuttavia, il contesto geopolitico, sociale ed economico resta instabile. Dato il quadro attuale, le nostre analisi dicono che le tensioni sui prezzi potrebbero allentarsi nel 2024, ma non si attesteranno sulle soglie del due o del tre per cento cui eravamo abituati”. Alessandro d’Este, presidente di Ibc, l’associazione delle industrie che producono beni di consumo, sintetizza così il complesso quadro emerso oggi a Milano, al convegno ‘La filiera dei beni di consumo nell’era dell’incertezza’, dagli interventi di Dario Baroni (amministratore delegato McDonald’s Italia), Tito Boeri (economista Università Bocconi), Alessandra Ghisleri (direttrice Euromedia Research), Maurizio Molinari (direttore La Repubblica), Giuliano Noci (docente Politecnico di Milano), Mara Panajia (presidente e amministratore delegato Henkel Italia) e Maniele Tasca (direttore generale Selex Gruppo Commerciale).
La criticità della situazione è efficacemente descritta dai dati Nielsen, secondo i quali nel primo bimestre 2023, per effetto delle tensioni inflattive dovute alla forte crescita dei costi di produzione cumulati nel 2022, i prezzi sono saliti determinando una crescita del 9,6 per cento delle vendite a valore, cui però si contrappone un calo del 5 per cento dei volumi venduti. In sostanza le famiglie riducono la quantità di prodotti per risparmiare.
“È un quadro d’insieme straordinariamente complesso – sottolinea d’Este – in cui l’industria è impegnata nel salvaguardare la redditività, nel difendere i livelli occupazionali e nel garantire al consumatore il miglior rapporto qualità prezzo”.
Ibc ritiene che le autorità finanziarie europee dovrebbe valutare con estrema attenzione gli effetti sulle famiglie e sulle imprese di politiche monetarie recessive. Considera inoltre prioritarie politiche industriali con cui favorire l’incremento della produttività, l’accesso al credito, l’export, gli investimenti per la crescita dimensionale delle imprese e il sostegno alle transizioni sostenibile e digitale. “Sono i fattori strategici per rafforzare l’industria italiana dei beni di largo consumo”, aggiunge d’Este. “Il punto d’arrivo è il miglioramento dell’efficienza della filiera, indispensabile per garantire la competitività sul mercato interno ed internazionale”.
Ibc, Associazione Industrie Beni di Consumo, riunisce aziende attive in Italia e all’estero nei settori alimentare, bevande, prodotti per la cura dell’ambiente domestico e della persona, tessile e abbigliamento, arredo, prodotti e accessori per la casa. 33mila imprese che generano un giro d’affari stimato in 100 miliardi di euro.
Economia
Microstrategy investe 150 milioni di dollari in Bitcoin

(Adnkronos) – La lunga crisi dei mercati digitali non ha frenato il dinamismo di piattaforme e investitori cripto, a caccia di un riscatto che possa restituire dignità e prestigio al settore. In tal senso, arriva una notizia che fa ben sperare per il futuro delle valute digitali. Michael Saylor, a capo di Microstrategy, ha infatti annunciato l’acquisto di 6455 Bitcoin, per un controvalore di circa 150 milioni di dollari. Detentore di oltre 4 miliardi in Bitcoin, il fondo ha sempre puntato e continua così a puntare con convinzione sulle criptovalute.
Economia
Binance finisce sotto la lente di ingrandimento delle autorità americane

(Adnkronos) – Opacità di gestione e malaffare hanno recentemente contraddistinto l’operato di alcune imprese del settore fintech, attirando l’attenzione di governi e autorità di vigilanza in tutto il mondo. Stavolta è il turno di Binance, leader globale del comparto, finito sotto la lente di ingrandimento del CFTC, l’ente statunitense che si occupa di commodities e prodotti finanziari. Le autorità contestano alla piattaforma diverse irregolarità. Tra queste, delle manovre sospette finalizzate ad aggirare alcuni dei limiti imposti dalla normativa di riferimento.
Economia
Cibus: da ricotta fresca a lunga conservazione ai nuggets vegetali, tutte le novità

(Adnkronos) – A Cibus Connecting Italy si confermano le tendenze salutistiche e la crescente attenzione alla sostenibilità e ai nuovi packaging. Ed è così che al Salone internazionale dell’alimentazione made in Italy, tra le novità più accattivanti sul fronte del packaging e della shelf life (la durata di conservazione), vengono proposte la ricotta fresca a lunga conservazione, ottenuta grazie a un processo naturale, senza l’utilizzo di alcun additivo, né conservante; ed anche le cipolle a lunga conservazione, rosolate, refrigerate, tritate e pronte all’uso, in una pratica confezione a secchiello richiudibile, che ne facilita la conservazione in frigo e l’utilizzo dilazionato nel tempo. E ancora gli snack al formaggio cremoso o alla ricotta, con cucchiaino e crostini all’olio di oliva; la bottiglia da shakerare per preparare pancake e crêpe dolci in maniera facile e veloce.
Tra le novità che attingono a piene mani dalla tradizione, innovandone il gusto, rientrano il Pizzattone, un panettone già farcito con pomodoro, mozzarella e origano; la Carne Salada, macerata e insaporita seguendo antiche ricette, che può essere servita come antipasto, ma anche come piatto freddo; i pomodori ciliegini arancioni, lavati e confezionati in acqua e sale sotto vetro. Inoltre, la meringata al caramello salato; il biscottino da tè integrale, con doppia farcitura di amarena e melagrana; l’uovo di Pasqua al cioccolato extra fondente al 70% e con granella di fave di cacao; il tradizionale pesto al basilico, con aggiunta di scorzette di limone.
E arriva anche l’Esagonotto, una nuova trafila di pasta corta artigianale, concepita come un pennone liscio a base esagonale, per esaltare la ruvidità e gli aspetti più rustici della tradizionale pasta di Gragnano Igp; il caviale del Centa, una crema spalmabile a base di acciughe, capperi e olive taggiasche che ricorda il prezioso prodotto.
I prodotti salutistici sono sempre più richiesti dai consumatori italiani; tra quelli esposti in fiera lo snack di patata leggero, realizzato con farina di piselli al gusto basilico; i nuggets 100% vegetali realizzati con il riso; un mix plant-based per burger e polpette vegetali, così da ottenere in pochi passaggi un secondo nutriente; il dessert a base di latte, con riso e proteine del latte; la panatura per fritture e altre preparazioni, con pochissimi ingredienti, tutti naturali, solo il 5% di olio d’oliva e senza conservanti, né lattosio. E ancora, il pane cheto senza glutine, pensato per chi segue una dieta chetogenica e a basso contenuto di carboidrati.
Ma da scoprire in fiera è anche il pane carasau, una specialità sarda, in versione integrale; il pesto proteico con basilico e ceci; una soluzione in bustina monodose per digerire il lattosio anche in presenza di intolleranze, la spalmabile di mandorle italiane; il delicato olio di semi d’uva, buono per fritture o condimenti leggeri e ricco di acidi grassi Omega 6, polifenoli e vitamina E. Altra novità in anteprima a Cibus è il gelato ad alto valore proteico, che lavora al confine tra la categoria dei “prodotti funzionali” e quella dell’indulgence (gratificazione). E per finire, una bevanda salutare, la kombucha, analcolica e bassa in calorie, a base di tè fermentato, con gusti ispirati al mondo botanico.
Economia
Cibus: a Fiere Parma focus su innovazione e sostenibilità, attesi 1.300 top buyer

(Adnkronos) – Innovazione e sostenibilità sono le parole chiave della nuova edizione di Cibus Connecting Italy che si svolge a Fiere di Parma da domani, mercoledì 29 marzo a giovedì 30. Si confermano le tendenze salutistiche e la crescente attenzione alla sostenibilità e ai nuovi packaging. L’edizione di quest’anno propone ai circa 20mila operatori attesi da tutto il mondo da 90 diversi Paesi esteri, tra i quali 1.300 top buyer, mille brand dell’agroalimentare e quattro aree speciali: ortofrutta fresca; ingredienti funzionali a base vegetale; nutraceutica e integrazione sportiva; ingredientistica e soluzioni tecnologiche per Gelato e Pasticceria. In più, ad attendere gli operatori, oltre 500 nuovi prodotti e una selezione di cento referenze innovation esposte fisicamente nell’Innovation Corner, all’interno del padiglione 4. Si confermano le tendenze salutistiche e la crescente attenzione alla sostenibilità e ai nuovi packaging.
La fiera è caratterizzata da un ricco programma di workshop e incontri che approfondiranno i temi caldi del settore, oltre che da momenti di degustazione e scoperta dei prodotti in esposizione. Il Cibus Connecting Italy punta a essere il luogo in cui produzione, industria e distribuzione si incontrano e si confrontano su nuovi modelli di approvvigionamento di filiera che contemplino anche la valorizzazione del rapporto tra i prodotti agricoli e i territori in cui nascono. Alle Startup sarà dedicato uno spazio ad hoc nel padiglione 6, nel quale esporranno trenta realtà aderenti al circuito di Le Villagé by Crédit Agricole.
Durante la cerimonia di apertura, che si terrà il 29 marzo alle ore 10,30 nella Sala Plenaria, sarà presentata da Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma, una ricerca di NielsenIQ sul futuro del settore agroalimentare di fronte allo spettro inflattivo. E’ atteso il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, interverranno Gino Gandolfi, presidente Fiere di Parma, Paolo Mascarino, presidente Federalimentare, Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice oltre alle autorità locali.
Economia
Ponte di Messina, “Una sfida necessaria”

(Adnkronos) – Una iniziativa, nata dalla collaborazione tra Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, dedicata a un tema cruciale per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia: il ponte sullo Stretto. Una giornata di discussione organizzata in partnership con il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, ViaCondotti21-LaCapitale, LaC Network e coordinata da Alessandro Russo, direttore editoriale del Network e Paola Bottero, direttore strategico del Gruppo. Media partner dell’iniziativa anche AdnKronos e Italpress. “Siamo pronti a farlo – ha detto il presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti – l’opera è indispensabile, se necessario si deve applicare il ‘metodo Genova’ e snellire le procedure burocratiche. Negli ultimi 50 anni abbiamo assistito solo a chiacchiere, l’opera si poteva fare. È stata bloccata non per un problema tecnico ma politico. In commissione Trasporti – ha continuato – ho chiesto anni fa una commissione d’inchiesta per capire cosa avesse bloccato la costruzione del ponte per tutto questo tempo. Oggi siamo a Palermo per dare un segnale di concretezza”.
A Foti fa eco Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia: “I siciliani sono stanchi di anni di promesse elettorali, il ponte è fondamentale perché la Sicilia superi la sua condizione di insularità. È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, prendendo consapevolezza che questa grande opera può e deve essere realizzata, non soltanto a beneficio della Sicilia, ma di tutta l’Italia”. È intervenuto anche il sindaco di Palermo. Roberto Lagalla. “Il ponte definisce finalmente il ruolo del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia non solo a completamento del corridoio tra l’Europa e la Sicilia, ma restituisce all’Isola il ruolo di cerniera euromediterranea” ha affermato il primo cittadino.
All’indomani dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto che ridà vita alla società Stretto di Messina e che ha previsto per luglio 2024 la progettazione esecutiva e l’inizio dei lavori, il ponte sullo Stretto sembra diventare davvero realtà e porta con sé una serie di sfide: sociale, economica, infrastrutturale e politica.
Della sfida sociale hanno parlato l’amministratore della Società Ponte sullo Stretto, Vincenzo Fortunato, il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, e il presidente e direttore editoriale della Società Editrice Sud, Lino Morgante. “I costi del ponte sullo Stretto? Presumo 12 miliardi di euro, il doppio del 2008. Quando – ha detto Fortunato – i costi del ponte erano quantificati in circa 6 miliardi, da allora a oggi sono passati quasi 15 anni ed è presumibile che questa cifra sia molto aumentata. Come potrà essere pagato? Ci sarà una parte di autofinanziamento – ha spiegato -. Nel 2008 era del 60 per cento, oggi presumibilmente dovrà essere inferiore ma questo dipende anche dai pedaggi, che non dovranno superare il costo attuale dell’attraversamento con i traghetti. Rfi e Trenitalia immaginano una finanziabilità intorno al 40 per cento, la restante parte dovrà essere finanziata con contributi statali, comunitari e regionali”.
“Le grandi opere sono sempre motore per le altre infrastrutture. Il ponte sullo Stretto in tutti questi anni non è stato fatto, ma non si sono realizzate neppure le altre opere – ha detto Maurizio Lupi, ex ministro dei Trasporti -. Le grandi opere accelerano la riqualificazione dei territori su cui passano, come l´Alta Velocità. Ma il vero problema è l´intermodalità. L’Italia deve tornare a essere collegata e il ponte sullo Stretto è un’infrastruttura fondamentale anche per il collegamento con l’Europa. Non si può continuare a costruire ferrovie e aeroporti che non sono collegati tra loro. Credo che questa sia la volta buona, basta avere la volontà politica”.
All’evento “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria” sono intervenuti anche i presidenti della Regione Siciliana, Renato Schifani, e della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che hanno rassicurato sulla totale sinergia sulla realizzazione del ponte. “Basta Italia a due velocità – ha detto Schifani – siamo alla vigilia di una grande evento e la Regione si impegnerà anche economicamente per quello che può, vigileremo sui tempi. La Sicilia è stata trattata male, ma ci crediamo”.
“Con Schifani ormai ragioniamo quasi come una macroregione – ha osservato Occhiuto -. Il ponte attrarrà altri investimenti per le infrastrutture. Questa è la stagione dei fatti, Sicilia e Calabria possono diventare davvero uno hub europeo nel Mediterraneo”.
“Se non mettiamo la prima pietra con questa legislatura e con questi governi regionali allora dovremo dire addio al ponte – ha sostenuto Saverio Romano, deputato e vicepresidente della Fondazione Magna Grecia -. Basta girarci intorno, il ponte è prospettiva di futuro”.
Finanza
Borsa Milano oggi, la tensione su Deutsche Bank si affievolisce. Bene Piazza Affari

(Adnkronos) – Giornata positiva per le Borse europee. Il clima rimane nervoso dopo il calo accusato venerdì, in scia con i timori per il settore bancario, con un forte scivolone per Deutsche Bank. Tuttavia oggi il titolo del gruppo tedesco rimbalza attorno al 6%, con i listini delle principali piazze del Vecchio Continente che festeggiano. Non solo: negli Usa avanza di molto First Republic, con gli investitori più ottimisti sullo stato di salute degli istituti di credito. La banca è stata sotto forte pressione nelle scorse settimane dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank.
Al Ttf di Amsterdam risale il prezzo del gas, sui 43 euro al megawattora. Risale anche il prezzo del petrolio, con Brent e Wti che avanzano di oltre l’1,5%. A Milano il Ftse Mib è in guadagno: segna un aumento dell’1,22% e chiude a 26.206,67. In ribasso lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove attorno ai 178 punti base. In crescita quindi il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,05%.
Sul listino principale di Piazza Affari bene le banche. Intesa Sanpaolo sale dello 0,38%, Unicredit dell’1,23%, Banco Bpm dell’1,03% e Bper dell’1,18%. In evidenza anche Iveco Group (+3,34%), Prysmian (+2,75%), Italgas (+2,78%), Leonardo (+2,86%), Recordati (+2,94%) e Saipem (+3,62%). In coda, invece, Diasorin (-3,97%), dopo aver presentato i conti del 2022. La società di diagnostica prevede di chiudere il 2023 con ricavi in calo del 14% e un Ebitda adjusted margin del 34%. Monte dei Paschi di Siena, infine, rimane molto volatile (oggi scende del 3,48%). (in collaborazione con Money.it)
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