Sostenibilità
Sostenibilità, protocollo d’intesa Unem-Conou per la...
Sostenibilità, protocollo d’intesa Unem-Conou per la promozione dell’Hvo
L’obiettivo comune è quello di "sostenere nuove soluzioni in grado di fornire risposte concrete alle esigenze di mobilità sia di merci che di persone, promuovendo al contempo processi di economia circolare anche nella transizione verso una mobilità decarbonizzata".
Unem e Conou hanno siglato oggi un Protocollo d’intesa "a favore della sostenibilità ambientale nel trasporto stradale e nelle attività di raccolta e recupero degli oli usati attraverso un sempre maggior utilizzo di Hvo, un biocarburante a basso impatto ambientale che permette di ridurre le emissioni di CO2 fino al 90%". E' quanto si legge in una nota congiunta.
L’obiettivo comune del Protocollo è quello di "sostenere nuove soluzioni in grado di fornire risposte concrete alle esigenze di mobilità sia di merci che di persone, promuovendo al contempo processi di economia circolare anche nella transizione verso una mobilità decarbonizzata".
A tal fine, Unem si impegna a promuovere tra i propri Associati una diffusione sempre più capillare dell’Hvo sul territorio nazionale, sia sulla rete di distribuzione stradale che su quella extra-rete, e a fornire tutte le informazioni utili a garantire facilità di reperimento alle imprese di raccolta che riterranno opportuno aderire all’iniziativa.
Dal canto suo, Conou, che già dal 2021 si è attivato per incentivare l’utilizzo di mezzi tecnologicamente più avanzati (Euro6) e che si avvale di una rete di raccolta di olio usato di 60 imprese, si impegna a promuovere e favorire l’utilizzo dell’Hvo presso i propri raccoglitori anche attraverso misure di incentivo all’acquisto.
“La nostra rete di raccolta è fatta da imprese da sempre sensibili e coinvolte nel tema del rispetto dell’ambiente, dedite da decenni a una mission ambientale e, pertanto, dimostreranno grande disponibilità a partecipare a questa campagna”, ha commentato il presidente del Conou, Riccardo Piunti.
“La decarbonizzazione dei trasporti non potrà fare a meno dei biocarburanti che sono già una realtà consolidata - ha dichiarato il presidente di Unem, Gianni Murano - e il Protocollo siglato oggi rappresenta un passo importante per lo sviluppo di un mercato che ha grandi potenzialità e in cui siamo leader a livello europeo”.
Sostenibilità
Proteggere la fauna ornitologica per rigenerare le foreste
La protezione della fauna ornitologica deve diventare un tassello fondamentale della strategia conservazionista. È la tesi di un team di esperti dell’Eth di Zurigo, in Svizzera, in un articolo recentemente pubblicato sulla rivista di settore “Megataxa”. Comprimere la libertà degli uccelli tropicali tramite pesanti interventi di deforestazione può infatti portare a una drastica riduzione del potenziale rigenerativo delle foreste. È anche dalla loro preservazione che dipende il nostro futuro sul Pianeta.
Sostenibilità
Le nuove strade della sostenibilità, evento Adnkronos al...
Post Content
Sostenibilità
Inquinamento, stop alla plastica monouso
Secondo un sondaggio Ipsos/WWF per l'85% delle persone andrebbe vietata
Ogni anno nel mondo vengono prodotte 460 milioni di tonnellate di plastica, di cui il 60% è monouso ovvero usa e getta. Se a ciò si aggiunge che a livello globale il riciclo della plastica raggiunge solo il 9% del totale e che la plastica monouso rappresenta oltre il 70% dei rifiuti plastici che inquinano i mari e gli oceani, risulta piuttosto evidente che sia necessario un cambio di rotta netto e rapido. A cominciare dal vietare globalmente la plastica monouso. Sarà questo uno dei temi al centro del quarto negoziato sul Trattato sull'inquinamento da plastica che svolgerà dal 23 al 29 aprile in Canada, a Ottawa. Sullo stop alla plastica monouso è d'accordo anche la grande maggioranza dei cittadini. Infatti, secondo un recente sondaggio realizzato da Ipsos per il WWF, su un campione di 24 mila persone di 32 Paesi tra cui l'Italia, l'85% delle persone nel mondo ritiene che la plastica monouso debba essere vietata.
Italiani attenti al tema della plastica
A livello nazionale, gli italiani interpellati dal sondaggio di cui sopra, sostengono in particolare il divieto delle sostanze chimiche nocive utilizzate nella produzione della plastica, indicate dall'87% del campione e sui prodotti in plastica che non possono essere facilmente riciclati (84%). Dai risultati emerge anche la diffusa consapevolezza che i divieti non siano sufficienti ad arrestare l'inquinamento da plastica monouso. Infatti, la maggioranza delle persone intervistate sostiene la necessità di una rifondazione dell'attuale sistema della produzione e del riciclo della plastica in modo che siano garantiti il riciclo e il riuso sicuro. Nello specifico, l'83% degli intervistati italiani ha dichiarato necessario imporre l'obbligo per i produttori di investire in sistemi di riutilizzo della plastica, mentre il 67% è d'accordo sul garantire a tutti i Paesi accesso ai finanziamenti, alle tecnologie e alle risorse necessarie per affrontare e risolvere il tema dell'inquinamento da plastica. In tal senso, l'87% degli intervistati a livello globale (l'83% degli italiani) ritiene necessaria una riduzione dellla produzione complessiva di plastica. I risultati del recente sondaggio Ipsos confermano quanto emerso dai due precedenti report sul tema, specie sul fatto di sostenere l'emanazione di norme che siano vincolanti per poter trasformare in maniera radicale l'universo della plastica.
Il Trattato globale sull'inquinamento da plastica
Come anticipato, dal 23 al 29 aprile a Ottawa si svolgerà il nuovo summit per discutere i contenuti del Trattato globale sull'inquinamento da plastica. Un incontro particolarmente importante in quanto si tratta del penultimo appuntamento del ciclo di negoziati delle Nazioni Unite su tale tema. Se da una parte la maggioranza degli Stati è d'accordo sull'introduzione di norme globali vincolanti per tutta la catena del valore della plastica, dall'altra permane l'opposizione di una minoranza che ritiene di difendere il profitto a discapito del delicato equilibrio ambientale del Pianeta. Norme globali vincolanti, infatti, consentirebbero ai Governi e alle aziende di agire seguendo le stesse regole, incrementando allo stesso tempo la messa a punto di soluzioni innovative e mobilitando gli investimenti lungo l'intera catena del valore della plastica, in modo da distribuire più equamente gli oneri necessari per affrontare il tema dell'inquinamento da plastica.