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La Russa vende la Uaz Patriot di Berlusconi: la comprò dopo...
La Russa vende la Uaz Patriot di Berlusconi: la comprò dopo aver perso scommessa con Putin
Il Cav aveva poi ceduto il suv all'attuale presidente del Senato
Che fine ha fatto il suv 'Uaz Patriot' di Silvio Berlusconi, ennesima testimonianza della lunga amicizia con Vladimir Putin? Da anni se ne erano perse le tracce. La jeep italo-russa fa capolino nella ultima dichiarazione dei redditi di Ignazio La Russa, quella presentata il 12 dicembre scorso. Carte alla mano, infatti, si scopre che nel 'portafoglio' dell'attuale presidente del Senato c'è una 'autovettura Uaz di cavalli fiscali 22', immatricolata nel 2010, ma risulta 'venduta'. L'ex ministro della Difesa, raccontano, ha deciso di cederla perché non la utilizzava più, soprattutto per la mancanza di pezzi di ricambio.
La storia dell'auto
Il veicolo ha una storia particolare. Si tratta, infatti, di una scommessa persa da Silvio Berlusconi 13 anni fa. Nel gennaio 2010 il Cavaliere, alla guida del suo quarto governo, si era impegnato con Vladimir Putin a comprare il primo esemplare (un 2300 diesel dotato di tutti gli optional e frutto di una collaborazione con la Fiat) uscito dallo stabilimento di Vladivostok se questo fosse stato completato, a tempo di record, entro la fine del 2009.
Il capo del Cremlino la spuntò e il leader azzurro pagò pegno acquistando il 'Patriot' collaudato e consegnato personalmente dallo 'zar'. Un modello grigio chiaro metallizzato, 'dedicato' al presidente del Consiglio italiano, con tanto di numero '001' sulla targhetta e motore Iveco.
Il presidente di Forza Italia lo acquistò per 13 mila 500 euro (con uno sconto di circa il 10% sul prezzo di listino) per poi regalarlo all'allora ministro della Difesa, La Russa ancora prima della presentazione ufficiale nel cortile di palazzo Chigi, il 23 aprile del 2010, giusto 24 ore dopo il 'Che fai mi cacci?' di finiana memoria alla infuocata direzione nazionale del Pdl all'Auditorium della Conciliazione, che sancì la rottura del Popolo della libertà.
''Stamattina -l'annuncio ai giornalisti di Berlusconi manco il tempo di salire al posto di guida, accendere il motore e dare tre vigorosi colpi d'acceleratore- ho parlato di questo con La Russa, il quale mi ha detto che aveva intenzione di comprare un suv. Allora, in diretta, gliela ho regalata".
Dono accettato dall'ex colonnello di An che decise di devolvere in beneficenza l'equivalente valore in denaro: "Guiderò personalmente il suv italo-russo sulle colline dell'Etna o del Monte Rosa, dove trascorro qualche giorno delle mie vacanze estive e natalizie". Per la cronaca, dopo la vendita del suv di Putin nel 'parco auto' di La Russa ora sono rimaste una 'Fiat 500' immatricolata nel 2010 e una 'Jaguar' del 2019.
Sport
Udinese-Roma si giocherà il 25 aprile
Il match è stato sospeso domenica 14 aprile per il malore a Ndicka
Udinese-Roma si concluderà giovedì 25 aprile. A quanto si apprende è quanto ha deciso la Lega calcio di Serie A respingendo la richiesta della Roma di giocare a maggio. La gara del Bluenergy Stadium, valida per la 32esima giornata di campionato, era stata interrotta al 71' del secondo tempo dopo il malore accusato da Evan Ndicka e la conseguente sospensione della partita. Sono stati decisivi i voti di Empoli, Verona e Atalanta nella scelta della data. La Roma, poi, dovrà giocare a Napoli contro la squadra di Calzona il 28 aprile prima della semifinale d'andata di Europa League contro il Bayer Leverkusen in programma allo Stadio Olimpico il 2 maggio.
Ultima ora
Trump a processo, un uomo si dà fuoco davanti al tribunale...
L'uomo che sostava nell'area designata per le proteste è stato completamente avvolto dalle fiamme. Soccorso, è stato portato via in barella
Un uomo si è dato fuoco davanti al tribunale di Manhattan dove si sta svolgendo il processo a Trump. Lo riporta la Cnn, precisando che la notizia è arrivata mentre veniva completata la selezione dei 12 giurati, e i 6 sostituti, che dovranno giudicare l'ex presidente.
Secondo quanto riferisce un testimone citato da Nbcnews, l'uomo si è dato fuoco nell'area designata per le proteste fuori dal tribunale dove si sta svolgendo il primo processo penale contro un ex presidente. Video online mostrano questa persona completamente avvolta dalle fiamme mentre la polizia sta tentando di spegnerle. Sono poi intervenuti i mezzi di soccorso che hanno portato via l'uomo in barella.
Cronaca
Milano. Gentilino scuola materna ‘modello’ a...
Flash mob, petizione online per il Comune, e appelli speciali di anziane che la frequentarono negli anni '40
Banchi e sedie vuote, come non dovrebbero mai essere in una scuola, palloncini colorati per attirare l'attenzione, e cartelli, striscioni, disegni: "Vive il quartiere se vive Gentilino", "La scuola è il nostro futuro". E' partita da una piccola e colorata installazione la mobilitazione delle famiglie del quartiere Navigli di Milano per salvare la scuola dell'infanzia di via Gentilino, che rischia di chiudere. Un flash mob promosso da mamme e papà, con il sostegno della Social Street San Gottardo, Meda e Montegani e dei genitori in bicicletta del movimento Massa Marmocchi che, con il consueto accompagnamento musicale, hanno fatto tappa davanti alla scuola materna. Una processione di adulti e bambini, sulle due ruote, con gli zaini coperti da messaggi-appelli per il Comune di Milano: "Scuola Gentilino aperta". Canti e applausi, tutti fermi davanti all'ingresso, la strada affollata per una decina di minuti, qualcuno si commuove.
Per decenni lo storico istituto eletto a 'modello' di didattica dallo stesso Comune (meta di visite per condividere con gli operatori del settore educativo le buone prassi adottate) ha visto crescere generazioni di milanesi e rappresentato un punto di riferimento per coppie di giovani 'expat' e i loro bimbi nei momenti iniziali di solitudine, quando si costruisce una nuova vita lontano dagli affetti. Molti di quei bambini oggi sono i nonni di piccoli allievi che continuano ogni mattina a percorrere il vialetto che porta alla scuola materna Gentilino. "Un'oasi felice", l'hanno definita, ora a rischio. L'anno prossimo la struttura accoglierà un solo bambino, le restanti domande sono state respinte.
Motivo indicato da Palazzo Marino in una comunicazione ufficiale alle famiglie, giunta solo a graduatorie ufficializzate e in risposta a richieste di chiarimento: "L'immobile che ospita la scuola dell'infanzia di via Gentilino non è di proprietà del Comune" ma di una Onlus "e il contratto d'affitto non è rinnovabile. L'Amministrazione ha già comunicato la disponibilità all'acquisto di tale struttura", ma sull'esito dell'interlocuzione "non ci sono ancora certezze". Da qui deriverebbe la decisione di Palazzo Marino che ha sollevato la preoccupazione delle famiglie e suscitato la mobilitazione del quartiere. Un fulmine a ciel sereno, visto che si era svolto anche il regolare Open day, che ha spinto i genitori a mobilitarsi in diversi modi, e su più canali, dai social alla distribuzione dei volantini nei negozi del quartiere per chiedere ulteriore sostegno.
Ieri è partita anche una petizione sulla piattaforma 'Change.org' che in poche ore superato le mille firme, oggi la manifestazione. Mentre continuano gli attestati di solidarietà postati via social. E le testimonianze, come quella della signora Antonia, "una vecchia frequentatrice dell'asilo in via Gentilino".
Correva l'anno "1946", racconta in un video girato da Fabio Calarco, fondatore della social street e genitore di uno dei bambini della scuola. Allora "avevo 3 anni e mia madre lavorava", ripercorre Antonia, che ha poi continuato gli studi nella scuola elementare della stessa via. "E' una scuola molto antica, questa, un monumento culturale della zona. E bisogna conservarla". Storie speciali, di affetto per i piccoli allievi. Storie come quella, raccontata da alcune mamme, di nonna Marta, che tutti i giorni si affaccia alla finestra della sua casa vicino alla scuola per salutare i bimbi della materna e regalare loro qualche biscotto.
L'auspicio? "Che Gentilino rimanga così com'è e vada avanti ancora per tanti altri anni", dice Antonia nel video. L'impegno dei genitori non si conclude qui, spiegano i promotori delle iniziative. Nei prossimi giorni si continuerà a chiedere all'amministrazione comunale il massimo impegno per scongiurare la chiusura della scuola dell'infanzia, anche in occasioni più ufficiali.