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Meloni domani al Cairo per accordo con Ue, avanti anche con...
Meloni domani al Cairo per accordo con Ue, avanti anche con il Piano Mattei
L'agenda divisa in due segmenti: bilaterale e firma del partenariato con l'Europa. Riflettori puntati anche sul dossier migranti
La visita in Egitto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni - attesa al Cairo domani - avrà luogo nel quadro di una missione congiunta europea, cui prenderanno parte la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il Presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il Cancelliere austriaco Karl Nehammer e il primo ministro cipriota, Nikos Christodoulidīs. L’agenda della visita è suddivisa in un segmento europeo – con la firma della dichiarazione congiunta che porrà le basi per un Partenariato strategico Ue-Egitto – e un segmento bilaterale Italia-Egitto, nel corso del quale saranno concluse diverse intese riconducibili al Piano Mattei.
Bilaterali sul Piano Mattei
La missione della presidente del Consiglio rappresenta infatti anche l’occasione per uno scambio di intese bilaterali riconducibili alla realizzazione del Piano Mattei per l’Africa. Gli accordi che saranno siglati tra Italia ed Egitto interessano i sei pilastri del Piano: istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture.
L’Egitto del resto - viene fatto notare da Palazzo Chigi - rappresenta un partner fondamentale per la gestione delle crisi regionali (conflitto israelo-palestinese, Libia) e la stabilizzazione geopolitica dell’area mediterranea. È inoltre un interlocutore di primaria importanza su migrazioni, energia e partenariato economico. A seguito delle scoperte di gas dell’Eni, l’Egitto è divenuto Nazione esportatrice, sta aumentando le forniture di gas all’Italia e sostiene l’utilizzo comune delle risorse di gas nel Mediterraneo orientale, anche attraverso la sua partecipazione all’East Mediterranean Gas Forum, di cui è membro fondatore come l’Italia.
L’Egitto, viene inoltre rimarcato, è fortemente impegnato nella produzione ed esportazione di energia rinnovabile: ha creato uno degli impianti fotovoltaici più grandi al mondo (Benban solar park) e sta investendo in impianti eolici in diverse parti del Paese e nell’avvio della produzione di ammoniaca e idrogeno verde.
Riflettori puntati sul dossier migranti
Sul tavolo, domani, i riflettori saranno puntati anche sul dossier migranti naturalmente. L’Egitto è una delle principali Nazioni di origine e di transito dei migranti diretti in Italia ed in Europa. A livello europeo, la Commissione UE, rimarca ancora Palazzo Chigi, sostiene l’Egitto nel rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere terrestri e marittime nonché nella conduzione di operazioni di "Search and Rescue”. L'Egitto ha espresso la volontà di collaborare per contrastare il transito di migranti irregolari.
Egitto partner Ue strategico
I rapporti tra Ue ed Egitto sono disciplinati a livello bilaterale dall’Accordo di associazione, firmato il 25 giugno 2001 ed in vigore dal 1° giugno 2004. L’Egitto è uno dei due soli Paesi del Vicinato Sud -insieme alla Giordania-, con cui sono state approvate delle Priorità di partenariato per il periodo finanziario 2021-2027. Le relazioni Ue-Egitto saranno elevate al livello di "partenariato globale e strategico”, a partire dalla dichiarazione comune che sarà firmata durante la visita di domani. L'obiettivo è accompagnare le riforme economiche e sociali dell'Egitto e contribuire a mitigare l'impatto delle attuali crisi in corso in Africa e nel Medio Oriente.
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Nuove minacce dell’Iran a Israele – Ascolta
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Iran minaccia Israele: “Se ci attacca non ne rimarrà...
Il nuovo monito lanciato dal presidente iraniano, Ebrahim Raisi
Se Israele attaccasse l'Iran, è "improbabile" che rimarrà "qualcosa" dello Stato ebraico. E' il nuovo monito lanciato dal presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante un intervento all'università di Lahore. Raisi, citato dall'agenzia di stampa Tasnim, si trova da ieri in Pakistan per una visita ufficiale di tre giorni.
Sottolineando che l'Iran "ha punito il regime sionista per il crimine commesso", ovvero l'attacco al consolato della Repubblica islamica a Damasco, Raisi ha affermato che "se il regime sionista commettesse l'errore di invadere la Terra Santa dell'Iran, la situazione cambierà ed è improbabile che rimarrà qualcosa di questo regime".
Ministro Esteri Iran: sanzioni Ue 'deplorevoli'
Da parte sua il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha bollato le sanzioni varate dall'Unione Europea a seguito dell'attacco iraniano contro Israele come "deplorevoli". "È deplorevole vedere l'Ue decidere rapidamente di applicare ulteriori restrizioni illegali contro l'Iran solo perché l'Iran ha esercitato il proprio diritto all'autodifesa di fronte alla sconsiderata aggressione di Israele", scrive in un commento postato su X. "L'Ue non dovrebbe seguire il consiglio di Washington" di rispondere alle richieste del "criminale regime israeliano".
"È anche deplorevole", prosegue, "che, mentre il regime israeliano continua il suo genocidio contro i palestinesi attraverso diversi crimini di guerra, attacchi missilistici e carestia, la reazione dell'Ue a tali crimini non sia quasi nulla più che parole vuote. L’Ue deve agire in modo responsabile e sanzionare il regime israeliano", conclude.
L'esperto: da tensione Israele-Iran per ora nessun impatto duraturo su economia globale
"Per quanto riguarda l’acuirsi del conflitto in Medio Oriente, nonostante i mercati finanziari abbiano la tendenza a trascurare le incertezze geopolitiche, la prospettiva di un’espansione delle ostilità non manca di sollevare preoccupazioni, soprattutto se si considerano due fattori di rischio. Il primo è il sentiment di mercato, poiché durante le crisi gli investitori liquidano gli asset rischiosi e investono in “beni rifugio”, come oro o titoli di Stato. Questo sentiment può cambiare rapidamente, in entrambe le direzioni. Il secondo è l'impatto macroeconomico, con il rischio di una crescita più lenta e di un’inflazione più elevata, trainata dalla combinazione di sentiment e pressioni sulla catena di approvvigionamento". Così Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale, specializzata in investimenti di medio-lungo termine.
Secondo Flax "La situazione attuale rimane molto incerta, ma è troppo presto per concludere che ci sarà un impatto a lungo termine sull'economia globale. La geopolitica sta complicando le prospettive a breve termine e ha pesato sull’andamento dei mercati negli ultimi giorni, oltre che sulle sfide che i policymaker si trovano a dover affrontare mentre ricercano il punto di equilibrio tra inflazione e crescita.
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Da yacht a sottomarino, ecco Migaloo M5: ultima tendenza...
L'imbarcazione, lunga 165 metri, potrà scendere fino a 250 metri di profondità e rimanere sommersa fino a quattro settimane
Superyacht in grado di trasformarsi in sottomarini personalizzati che possono scendere a 250 metri sotto la superficie dell'oceano e rimanere sommersi fino a quattro settimane. Dopo le Iceberg Home, le case di lusso apparentemente normali all’esterno, ma che nascondono spettacolari dimore sotterranee con tutti i comfort, dalla piscina al cinema: sembra essere questa l'ultima tendenza tra i miliardari con il desiderio di una maggiore privacy.
A realizzare l'ambizioso progetto sarà lo studio di progettazione austriaco Migaloo, che ha presentato "l'unico superyacht sottomarino privato al mondo", per offrire "un'alternativa non ancora esistente alle grandi navi di superficie di proprietà privata".
Questo sottomarino, denominato M5, misurerà 165,8 metri di lunghezza e 23 metri di larghezza nel punto più largo, con un'autonomia di circa 15.000 chilometri e una velocità fino a 20 nodi in superficie (o 12 nodi in immersione). Tuttavia, afferma Migaloo, "le dimensioni, lo stile esterno e il design degli interni dipende dalle preferenze dei proprietari".
Quindi, come ogni superyacht miliardario degno di questo nome, il design predefinito include un eliporto, una piscina e un centro benessere, una palestra, un cinema con gallerie d'arte, un'area per feste con cabina DJ, oltre a numerosi spazi per rilassarsi o cenare. Gli extra opzionali includono una mongolfiera e una stazione subacquea per l'alimentazione degli squali.
"I proprietari cercano privacy, sicurezza e protezione per se stessi, per i loro ospiti e i loro oggetti di valore", afferma il CEO Christian Gumpold sul sito web di Migaloo. I sistemi di sicurezza personalizzati saranno forniti dal partner statunitense SAFE, promettendo "una protezione oltre il livello militare" per quella che definisce una "fortezza sottomarina privata".
Qual è il prezzo di questa meraviglia acquatica? Bene, non esiste un prezzo specifico per il progetto, a causa di tutte quelle opzioni di personalizzazione, ma la stima ampiamente riportata per il Migaloo M5 è di circa 2 miliardi di dollari, senza considerare la manutenzione.
L'M5 utilizza tecnologie collaudate prese in prestito da yacht a motore e sommergibili esistenti, come la costruzione a doppio scafo e scafi multipli a pressione, che aiutano sui fronti della sicurezza e della fattibilità. Anche se rimane ancora la domanda su chi abbia le tasche abbastanza profonde da poterselo permettere.
Non è il primo tentativo di creare un sottomarino di lusso. Aston Martin ha rivelato i piani per una nave da 4 milioni di dollari nel 2017. E non è la prima volta che Migaloo fa notizia per aver fatto 'galleggiare' le sue straordinarie visioni. Al Monaco Yacht Show del 2015, ha presentato i piani per Kokomo Ailand, la sua isola galleggiante privata alta 80 metri (con cascata) su cui è possibile navigare.
Quindi la concept nave Migaloo M5 navigherà felicemente verso la realtà o affonderà senza lasciare traccia? È difficile dirlo, ma probabilmente c'è del tempo per iniziare a risparmiare.