Connect with us

Sostenibilità

Iraldo, ‘agricoltura rigenerativa determinante per...

Published

on

Iraldo, ‘agricoltura rigenerativa determinante per sviluppo sostenibile’

Il professore di Management ambientale della Scuola Sant'Anna di Pisa, commenta così i benefici del progetto italiano di Knorr

Iraldo (Scuola Sant'Anna di Pisa):

“L’agricoltura rigenerativa in futuro sarà determinante per cambiare i trend e per poterli orientare allo sviluppo sostenibile. Per perseguire efficacemente questa tendenza è però importante che ci sia la capacità di coinvolgimento di tanti attori della filiera, dai consumatori ai produttori, ai distributori. Attori che insieme devono dare un contributo fondamentale se si vogliono orientare le scelte strategiche complessive del sistema verso l'agricoltura rigenerativa”. Fabio Iraldo, professore di Management ambientale della Scuola Sant'Anna di Pisa, commenta così i benefici dell’agricoltura rigenerativa, il progetto italiano di Knorr, partito nel 2022, che punta a migliorare la qualità dell’acqua, a ridurre le emissioni di gas serra e ad aumentare la biodiversità.

L’iniziativa italiana si sviluppa nelle risaie in provincia di Pavia, dove Knorr sta cominciando a implementare i principi chiave di questa metodologia in alcune cascine. I benefici di queste pratiche saranno molteplici. “Comportano un minore impatto sui suoli e quindi sugli ecosistemi su cui vengono praticate, garantendo la possibilità di produrre cibo necessario a soddisfare le esigenze di una porzione crescente della collettività - spiega l’esperto - C'è anche un beneficio di carattere più generale sull'ecosistema globale, basti pensare che queste pratiche hanno la capacità di ridurre molto la carbon footprint dei prodotti e delle filiere alimentari, perché adottano metodi che di fatto sostituiscono l'impiego, per esempio, di fonti fossili. E il beneficio si estende evidentemente anche ad altri impatti ambientali che sono in realtà per l'agricoltura molto significativi”.

Pur considerando l'adozione crescente di pratiche di agricoltura rigenerativa le sfide da affrontare non mancano. “Per poter sviluppare definitivamente questo tipo di pratica e far sì che contribuisca decisamente ai percorsi di sviluppo sostenibile, è necessario il coinvolgimento delle giovani generazioni -spiega Iraldo - A loro è destinato un ruolo da protagonisti nell'immediato futuro delle scelte alimentari della popolazione, delle scelte che vengono fatte sui prodotti che si consumano a tavola. Dipende quindi da loro la possibilità di cambiare effettivamente il trend e di migliorare le condizioni attuali”.

Una ricerca di Ipsos per Knorr ha restituito dati interessanti sulla posizione dei giovani a riguardo. La GenZ si rivela predisposta e sensibile al tema della sostenibilità. “La maggioranza del campione di giovani intervistati dichiara di essere disposto ad operare scelte per poter contribuire al miglioramento della qualità degli ecosistemi e dell'ambiente - sottolinea il professore - e il 69% di essi dichiara esplicitamente di preferire cibi derivanti da agricoltura rigenerativa piuttosto che cibi non rigeneranti, cioè tradizionali. Mentre il 66% si dichiara addirittura disposto ad acquistarli se questi prodotti fossero effettivamente disponibili sul mercato. E proprio da queste risposte si capisce qual è la duplice sfida per il futuro: da un lato lavorare per potenziare la sensibilità e la consapevolezza delle giovani generazioni affinché si possa tradurre anche in comportamenti concreti d'acquisto in grado di cambiare i trend di consumo. E dall'altra parte, però, lavorare anche sul fronte della produzione per poter rendere sempre più disponibili sul mercato queste opzioni e quindi far sì che le giovani generazioni possano effettivamente dare un contributo attivo e consapevole nella stessa direzione”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Sostenibilità

Smart Agrifood, tra carbon farming e digitalizzazione: a...

Published

on

La ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood fornisce una panoramica sullo stato del carbon farming e della tracciabilità

AgriFood - - Canva

Innovazione digitale e agroalimentare italiano. Queste le tematiche al centro dell’evento di presentazione della Ricerca condotta dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano. Tenutosi negli scorsi giorni, il 15 marzo, presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Brescia, l’evento intitolato “Smart Agrifood: il dado e tratto! Ora la sfida è la maturità digitale” è stata un’occasione per riflettere sul ruolo che hanno i principali attori del settore nell’impiego delle tecnologie digitali nel settore del carbon farming.

Il Carbon Farming

I fattori di contesto manifestatisi negli ultimi tre anni hanno messo alla prova tutti i comparti industriali, compreso quello agroalimentare. Proprio in questo settore nel 2023, a fronte di una graduale mitigazione di alcune criticità, si è assistito a un significativo impatto degli effetti del cambiamento climatico e degli eventi meteorologici (in alcuni casi estremi). In questo contesto, si è confermata la sostanziale fiducia degli operatori della filiera agroalimentare nei confronti delle soluzioni tecnologiche. Particolare attenzione è stata destinata a quella che è una rivoluzione nel settore: il carbon farming.

Dall’analisi di 214 progetti di carbon farming identificati all’interno del comparto agroalimentare internazionale, è emerso che più dell’80% dei progetti si concentra in Nord America ed Europa. Considerando il numero di crediti erogati, è invece la Cina a detenere il primato, seguita dagli Stati Uniti. Il digitale ha assunto un ruolo rilevante all’interno della “filiera” del carbon farming, potendo supportarne ogni fase: per questo, gli attori dell’offerta di soluzioni digitali dell’Agricoltura 4.0 sono sempre più interessati ad entrare in questo settore.

Un ruolo rilevante viene giocato dalle startup, spesso coinvolte nelle progettualità legate a questo settore, in particolare in Nord America ed Europa: i due continenti ospitano il 78% delle startup mondiali specializzate nell’offerta digitale per il carbon farming. Tra le soluzioni maggiormente proposte, oltre ai software e ai gestionali (78%), ci sono le soluzioni per l’analisi di dati e Big Data (61%), i sistemi di mappatura basati su immagini e dati satellitari (40%) e le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e il machine learning (39%).

Nonostante la forte rilevanza del tema, l’adozione di pratiche di carbon farming risulta ostacolata da diverse criticità. In primis, la diffusa mancanza di conoscenza: secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio, in Italia, solo il 22% delle aziende agricole del campione dichiara di conoscere le pratiche di carbon farming e il 9% anche di adottarle. A seguire, ci sono i limiti delle risorse finanziarie e tecnologiche (45%), l’assenza di supporto tecnico e di una consulenza specializzata (43%) e gli alti costi per la realizzazione dei progetti (38%).

Con il termine carbon farming si fa riferimento all’insieme di pratiche, metodi agricoli, che mirano a immagazzinare carbonio nel suolo, nelle radici delle colture, nel legno e nelle foglie. Il termine tecnico per questo è “sequestro del carbonio”. L’obiettivo generale dell’agricoltura del carbonio è creare una perdita netta di carbonio dall’atmosfera, obiettivo imposto per la salvaguardia dell’ambiente, anche tra i goal europei.

Tracciabilità

In Italia, il 2023 ha segnato un nuovo aumento nell’offerta di soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare: 225, +22% rispetto al 2022. Il primo motivo che spinge le aziende a implementare soluzioni digitali per la tracciabilità di filiera è la necessità di garantire in maniera diretta al consumatore finale la qualità, l’origine e i metodi produttivi. Diventa sempre più forte, inoltre, il legame tra tracciabilità e sostenibilità.

La tracciabilità ha il ruolo di ridurre la distanza con il consumatore e valorizzare le produzioni. Queste soluzioni consentono di digitalizzare le varie fasi del processo di tracciabilità e sono abilitate da diverse tecnologie: Internet of Things (23%), Mobile App (23%), Cloud (20%) e tecnologie Blockchain & Distributed Ledger (17%). La maggior parte delle soluzioni (57%) è trasversale a più settori, ma cresce la quota di soluzioni specificatamente dedicate al mondo agricolo. Queste includono anche una componente orientata alla valorizzazione dei dati dal campo, dalle pratiche agricole e dai macchinari ai fini della tracciabilità, cercando, quindi, di rispondere al bisogno crescente di reale integrazione dei dati dal campo alla tavola.

Continue Reading

Sostenibilità

Greenwashing, ok del Parlamento Ue alla Direttiva Green...

Published

on

La posizione sarà vincolante anche per la prossima legislatura

Greenwashing - Canva

Con la direttiva Green Claims, l’Ue fa un ulteriore passo verso un’informazione trasparente e veritiera nell’ambito delle comunicazioni sostenibili.

Il voto favorevole dell’Europarlamento alla Direttiva Green Claims (“Dichiarazioni ambientali”) contro il greenwashing è avvenuto martedì 12 marzo con un ampio margine di consenso (467 favorevoli, 65 contrari e 74 astensioni).

La nuova posizione mira a porre fine alla diffusione di dichiarazioni ecologiche fuorvianti e a promuovere pratiche di sostenibilità autentiche. Con questo voto, l’Europarlamento invia un chiaro segnale alle imprese affinché assumano un approccio più responsabile e trasparente nei confronti dei consumatori, in modo che la transizione verso un’economia verde e sostenibile non sia solo di facciata.

Cosa prevede la direttiva Green Claims

La proposta presentata un anno fa dalla Commissione Europea ha messo in luce un problema diffuso: la presenza di dichiarazioni green fuorvianti da parte di molti operatori economici.

Ecco cosa prevedono le nuove norme approvate dall’Europarlamento:

- Nessuna etichetta senza prova: sicuramente la novità più impattante del testo. Le scritte come “biodegradabile”, “meno inquinante” o “a risparmio idrico” non saranno più ammesse a meno che le aziende non possano fornire prove scientifiche e verificate da enti terzi indipendenti circa la loro veridicità. Non solo: le aziende dovranno fornire queste prove prima di poter commercializzare i propri prodotti con le relative “dichiarazioni green”;

- Tempi certi: le autorità nazionali avranno 30 giorni per valutare le dichiarazioni ambientali e le relative prove, con la possibilità di procedure semplificate per i casi più semplici;

- Limiti al “carbon neutral”: le aziende non potranno fare dichiarazioni ecologiche basate esclusivamente sugli schemi di compensazione delle emissioni di anidride carbonica. Le imprese potranno utilizzare tali schemi solo dopo aver ridotto al minimo le proprie emissioni. In particolare, i crediti di carbonio degli schemi dovranno essere certificati, come già stabilito dal Carbon Removals Certification Framework;

- Sostanze pericolose: le dichiarazioni verdi sui prodotti contenenti sostanze pericolose saranno permesse temporaneamente, ma la Commissione valuterà se debbano essere vietate del tutto.

Sotto il profilo sanzionatorio, le aziende che utilizzano dichiarazioni ambientali non verificate potrebbero essere soggette a multe fino al 4% del fatturato annuale o all’esclusione da appalti pubblici o sussidi per un anno. La direttiva Green Claims prevede che le microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato annuo al di sotto dei 2 milioni di euro) siano esentate dalle nuove norme, mentre le Pmi (meno di 250 dipendenti e fatturato annuo inferiore ai 50 milioni di euro o bilancio inferiore ai 43 milioni di euro) avranno un anno in più per adeguarsi.

Quanto è diffuso il greenwashing

Come riporta economiacircolare.com, già dal 2014 almeno il 75% dei beni sul mercato conteneva dichiarazioni green. Tuttavia, secondo la Commissione Ue, nel 2020 almeno il 53,3% delle informazioni su ambiente e clima presenti in etichetta su un campione esteso di prodotti era ingannevole, il 40% completamente prive di fondamento. Tipica fattispecie di greenwashing.

Nel 2022, sono stati identificati 18 casi di greenwashing che hanno coinvolto importanti brand internazionali.

L’uso di affermazioni ambientali da parte delle aziende per promuovere un’immagine di sostenibilità che non corrisponde alla realtà è cresciuto di pari passo con la maggiore sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità dei prodotti e servizi acquistati.

Le dichiarazioni di greenwashing più frequenti riguardano l’uso improprio di termini come “sostenibile”, “eco-friendly”, “verde”, o l’abuso di certificazioni ambientali poco chiare o ingannevoli. Queste affermazioni possono variare dalla presunta neutralità carbonica di un’azienda, all’utilizzo di materiali riciclati o biologici nei loro prodotti, fino a promesse di contributi alla riduzione dell’inquinamento o alla conservazione della biodiversità, che in realtà non trovano riscontro nelle pratiche aziendali.

La consapevolezza dei consumatori riguardo al greenwashing è in crescita, grazie all’aumento dell’attenzione mediatica e alla diffusione di informazioni tramite organizzazioni ambientaliste e piattaforme di divulgazione. Questo ha portato a una maggiore vigilanza da parte dei consumatori, che si mostrano sempre più critici e informati riguardo alle affermazioni ambientali delle aziende.

Il green hushing

La crescente consapevolezza dei consumatori può anche generare un effetto paradossale: il green hushing, quando le aziende non comunicano il proprio impegno sostenibile per paura di cadere nel…greenwashing.

Le aziende possono “optare” per il green hushing per il timore di essere criticati o accusati di greenwashing se le azioni sostenibili non sono sufficienti o coerenti con il settore di appartenenza; l’incertezza sull’efficacia e sulla misurabilità delle proprie politiche ambientali; la scarsa consapevolezza o importanza attribuita al tema della sostenibilità, considerato come un costo e non come un investimento; la volontà di mantenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, evitando di rivelare le proprie strategie e i propri risultati.

Eppure, il green hushing è una (non) scelta che non fa bene a nessuno: le aziende perdono l’opportunità di migliorare la reputazione e la fiducia dei consumatori, mentre le buone pratiche e i benefici che la sostenibilità può portare in termini di efficienza, risparmio, qualità e differenziazione restano celati. È innegabile, infatti, che le politiche responsabili adottati da aziende più o meno grandi, spesso diventino un modello da seguire per le altre imprese del settore, contribuendo così a creare uno standard migliore per la sostenibilità.

Competitività leale e prossimi step

Il focus della Direttiva Green Claim è, chiaramente, la protezione dei consumatori, perché mira a fornire informazioni più accurate e affidabili per permettere agli utenti di effettuare scelte consapevoli.

Il provvedimento, però, non mira solo a proteggere i consumatori da affermazioni ingannevoli, ma anche a realizzare una competizione leale tra le imprese che adottano effettivamente pratiche sostenibili.

Con l’evolversi del contesto normativo e sociale, adottare pratiche ambientali trasparenti e verificabili non solo è in linea con le richieste dell’Ue, ma potenzia anche la fiducia dei consumatori nell’autenticità delle dichiarazioni di sostenibilità.

L’iter della Direttiva Green Claim non è ancora concluso, ma il voto dello scorso 12 marzo sarà legalmente vincolante anche per la prossima legislatura. Dopo l’elezione degli eurodeputati del 6-9 giugno, i nuovi rappresentanti riprenderanno il testo da questo punto per passare al trilogo con Consiglio e Commissione, dopo che anche i rappresentanti dei governi nazionali avranno approvato la propria posizione negoziale presso il Consiglio.

Nel frattempo, il relatore della commissione Ambiente dell’europarlamento Cyrus Engerer (S&D) ha evidenziato la natura del provvedimento: “La nostra posizione – ha spiegato a margine del voto – pone fine alla proliferazione di dichiarazioni ecologiche fuorvianti che hanno ingannato i consumatori per troppo tempo. Faremo in modo che le aziende dispongano degli strumenti giusti per adottare pratiche di sostenibilità autentiche. I consumatori europei vogliono fare scelte sostenibili. Tutti coloro che offrono prodotti o servizi devono garantire che le loro dichiarazioni siano verificate scientificamente”.

Continue Reading

Sostenibilità

Volvo corre con la EX30, il Suv elettrico che combina...

Published

on

Ha l'impronta di carbonio più bassa del brand, alluminio e acciaio riciclati e si potrà riutilizzare al 95%. Ottima accoglienza a livello globale, in Italia è fra le bestseller aspettando gli incentivi

Volvo corre con la EX30, il Suv elettrico che combina performance e sostenibilità

Dalla casa più ambiziosa in termini di sostenibilità (con il target di essere climate neutral per il 2040) arriva la vettura più riciclabile del mercato: Volvo ha infatti annunciato le prime consegne in Italia della EX30, l’auto più compatta e sostenibile mai realizzata dal marchio svedese. A fine vita (che si annuncia lunga, come da tradizione Volvo), infatti, questo Suv compatto sarà riciclabile al 95%, in pratica senza lasciare dietro di se' scarti pericolosi o ingombranti. La percentuale di materiali riciclati nell'EX30 è la più alta di tutte le Volvo prodotte fino ad oggi: circa un quarto dell'alluminio e quasi un quinto dell'acciaio sono costituiti da materiale riciclato. Inoltre, circa il 17% di tutte le plastiche presenti nell'auto, dai componenti interni ai paraurti, proviene da fonti riciclate.

Ma le cose - dal punto di vista ambientale - vanno ancora meglio nel suo ciclo di vita: infatti la EX30 vanta l'impronta di carbonio più bassa di qualsiasi altra Volvo completamente elettrica prodotta finora, pari a 23 tonnellate per 200.000 km, ovvero circa il 60% in meno rispetto alla XC40 con motore termico (a benzina). La valutazione dell' 'impronta' - che per la EX30 include ricariche effettuate grazie a energia elettrica di origine eolica- identifica i principali materiali e processi che contribuiscono alle emissioni dell'auto.

Concentrandosi esclusivamente sulle emissioni di gas a effetto serra, il rapporto analizza il ciclo di vita dell'auto, a partire dall'estrazione e dalla raffinazione delle materie prime fino al termine del suo utilizzo. E - dopo avere prodotto la sua auto più 'pulita' - Volvo non si ferma, visto che ha in programma un'ulteriore riduzione dell'impatto di CO2 dell'EX30 attraverso un'ampia collaborazione con i fornitori dell'intera catena del valore. Ad esempio, entro il 2025 i suo fornitori di batterie si impegnano a ridurre del 20% le emissioni derivanti dalla produzione della batteria LFP e del 46% nel caso della batteria NMC.

Potenza di 272 cv già nella versione 'base' ma in gamma è disponibile una Dual Motor da 0-100 in 3,6 secondi

Ma i dati di sostenibilità non devono naturalmente far perdere di vista le qualità 'funzionali' del Suv Volvo, che traduce in pratica ed evolve la filosofia del marchio svedese.La EX30 resta infatti una vettura gradevole da vivere - con un bagagliaio di 320 litri e interni spaziosi, nonostante una lunghezza di 4,23 metri, ed eleganti nel minimalismo di stile scandinavo - e da guidare, con una estrema stabilità in marcia e una progressione interessante, anche nella versione di partenza.

In gamma la prima ad arrivare (e chiaramente la best seller) è infatti la versione a motore unico, trazione posteriore e autonomia normale oppure Extended Range: con i suoi 200 kW (272 CV) e una coppia di 343 Nm assicura una accelerazione 0-100 km/h in 5,3 secondi, ma con velocità massima autolimitata a 180 km/h. L'autonomia stimata può andare da 350 fino a 480 km ( nel ciclo WLTP) ma si sa che il dato è fortemente condizionato dalle condizioni di utilizzo e dallo stile di guida. Per gli intenditori, invece la versione Twin Motor Performance, a trazione integrale: la batteria NMC da 69kWh accoppiata a una potenza di 315 kW (428 CV) e una coppia esuberante di 543 Nm le permette uno 0-100 da 3,6 secondi, mai visto su una Volvo stradale.

Sul fronte ricarica servono dalle 6 a 8 ore a casa (con AC da 11 kW) mentre il tempo necessario per passare dal 10 all'80% oggi è poco sotto i 30 minuti in DC fast charging a 175kW ma si aspettano i frutti delle partnership su batterie e sistemi ricariche: cruciale, ad esempio, l'accordo con Breathe, che permette al brand svedese di utilizzare l'ultima versione del software di ricarica brevettato, che sulle Volvo completamente elettriche di nuova generazione, potrà abbattere ridurre fino al 30% il tempo necessario per passare dal 10 all'80%.

Ottima accoglienza livello globale, in Italia è fra le bestseller aspettando gli incentivi

L'arrivo della EX30 - che è stata finalista al Car of the Year e ha già raccolto una serie di riconoscimenti internazionali - cade in un momento in cui a parità di vendite (più di 50 mila gli esemplari venduti a livello globale a febbraio) la quota di modelli elettrificati è, proprio grazie al Suv compatto, la più alta di sempre, il 44%, mentre le BEV sono il 22 % del totale (con un balzo in Europa del +31%).

Nei primi due mesi dell'anno sono state vendute 5.863 unità di EX30, ma con consegne ai clienti iniziate solo in Europa, Giappone e Brasile. Facile prevedere che questo Suv possa entrare nella top tre dei modelli Volvo più venduti a livello globale, come già avvenuto nel nostro Paese: dopo le 2.050 unità di prevendità del 2023 sono già più di 600 gli ordini ricevuti da inizio 2024 con la previsione di 4.550 consegne a pieno anno, il 20% del totale.

Al momento gli esemplari venduti sul nostro mercato sono prodotti da un impianto cinese ma - come ha spiegato l'ad di Volvo Jim Rowan - "vista la forte domanda nei confronti di questo modello" dal prossimo anno la EX30 inizierà ad essere prodotta anche in Europa, per l'esattezza nell'impianto belga di Gent, da cui già escono XC40 e C40. L'origine cinese - con una qualità, inutile dirlo, inconfondibile rispetto ai modelli 'continentali' - ha comunque permesso di mantere il listino a livelli competitivi per il settore. Si parte da 35.900 euro, ma l'obiettivo - quando finalmente gli incentivi 2024 saranno ufficializzati - di potere offrire il Suv a meno di 25 mila euro. E a questi prezzi, e con queste qualità, l'elettrico per molti automobilisti cominciare a diventare una certezza e non solo una possibilità.

Continue Reading

Ultime notizie

Immediapress2 ore ago

Estathé 3×3 Italia Streetbasket Circuit, ad Alba presentato...

Dal 31 maggio al 2 giugno la cittadina piemontese aprirà la quarta edizione del circuito 3x3. Alba, 19 marzo 2024....

Salute e Benessere2 ore ago

In Italia 250mila celiaci, crescono diagnosi e 70% donne

Sono 251mila le persone in Italia con una diagnosi di celiachia, il 70% donne. Nel 2022 sono state registrate 10.210...

Sport2 ore ago

Caso Acerbi, giudice sportivo chiede approfondimento a...

La nota della giustizia sportiva Sul caso Acerbi "il Giudice sportivo, letto il referto del Direttore di gara, ritiene necessario...

Cronaca2 ore ago

Roma Tre Contro le Mafie: l’Ateneo intitola 12 aule alle...

Peppino Impastato, Giancarlo Siani e Piersanti Mattarella sono solo tre delle 12 vittime innocenti delle mafie a cui l’Ateneo di...

Immediapress2 ore ago

Settimo convegno internazionale dell’Aisg, tre giorni di...

L’evento dell’Associazione italiana per lo studio del glaucoma ha riunito a Milano dal 14 al 16 marzo i maggiori esperti...

Spettacolo2 ore ago

Ascolti tv, Lolita Lobosco su Rai1 vince prime time lunedì...

La serie tv interpretata da Luisa Ranieri ha ottenuto il 27,6% di share superando la concorrenza che del Grande fratello...

Economia2 ore ago

Da Unilever maxi taglio al personale, via 7.500 persone

L'obiettivo è quello di risparmiare 869 milioni di dollari, circa 800 milioni di euro, nei prossimi tre anni Maxi taglio...

Economia2 ore ago

Lombardia, sostenibilità e innovazione al centro del futuro...

L’Assessorato ai Trasporti di Regione Lombardia ha organizzato l’evento istituzionale “I trasporti a 360° - Un anno di sfide e...

Economia2 ore ago

Gas, firmato a Berlino accordo di solidarietà tra Italia e...

Si tratta di un'intesa che si attiva in caso di emergenza di approvvigionamento. Il ministro Pichetto Fratin: "Prevede misure di...

Immediapress2 ore ago

Arriva Riders, la piattaforma digitale che rivoluzionerà il...

Roma, 19 marzo 2024. Prodotta dalla start up innovativa Apprendo, l’app va incontro alle esigenze di ristoratori e fattorini Se...

Spettacolo2 ore ago

Michelle Hunziker e Alessandro Carollo si sono lasciati

La notizia è stata pubblicata dal sito del settimanale 'Chi' È finita dopo alcuni mesi la relazione fra Michelle Hunziker...

Economia2 ore ago

Recensioni false, Amazon vince causa civile in Italia

Chiusura immediata sito Realreviews.it con sentenza del tribunale di Milano, prima volta in Italia Amazon ha conseguito un’importante vittoria in...

Immediapress2 ore ago

Art Capital: uno strumento finanziario innovativo

Milano, 19 Marzo 2024. Chi possiede un capitale più o meno ingente e ha intenzione di farlo fruttare ha oggi...

Sport2 ore ago

Morto a 42 anni Konstantin Koltsov, ex campione di hockey e...

Le cause del decesso non sono state rese note. A dare la notizia il Salavat Yulaev, di cui era assistente...

Cronaca2 ore ago

Mafia: Don Luigi Ciotti, “Politica non deve fare sconti....

“Roma Tre ha contribuito alla realizzazione della Giornata contro le mafie, ma per la prima volta tutte le università romane...

Esteri2 ore ago

Nuova provocazione di Trump: “Ebrei che votano dem...

"Odiano ogni cosa di Israele e dovrebbero vergognarsi perché Israele sarà distrutto" Nuova 'provocazione' di Donald Trump che in un'intervista...

Economia2 ore ago

Gruppo Tempocasa presenta l’Osservatorio Immobiliare 2024

Giovedì 28 marzo alle ore 12 la conferenza stampa Gruppo Tempocasa presenta la settima edizione di TempoReport, l'Osservatorio immobiliare del...

Immediapress2 ore ago

Oknoplast di nuovo sul palco del Premio Prodotto dell’Anno...

Premiato ieri sera il nuovissimo Titano EVO OC, serramento in alluminio di ultima generazione Milano, 19 marzo 2024 - Anche...

Cronaca2 ore ago

Mafia: Borrometi (Articolo21), “Orgoglioso di Roma Tre che...

“Io sono veramente contento di essere qui oggi perché ho partecipato lo scorso anno ad un’iniziativa con Paolo Siani, fratello...

Ultima ora2 ore ago

Fiorello: “Vittoria Putin? L’inno scelto è...

Nella puntata di oggi la satira politica sulla rincorsa al Campo largo e un commovente duetto tra Fiorello e la...