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Sanremo 2024, da Bertè gallo cedrone a Mahmood in tuta...
Sanremo 2024, da Bertè gallo cedrone a Mahmood in tuta gold: pagelle ai look della finale
Pennellate di colore, Led, oro, metallo e piume, l'ultima serata del Festival è un tripudio di originalità
“Tutto può accadere questa sera” ha detto Amadeus aprendo la finalissima di Sanremo 2024. E lo stesso si può dire per le mise sfoggiate dai cantanti in gara: dopo una settimana all’insegna di cristalli, pelle e la monotonia del nero, all’Ariston è la fiera dell’originalità tra Led, piume, pennellate di colore, metallo e paillettes. Luccica, come sempre Amadeus, grazie alla giacca nera con cristalli e motivi optical firmata, anche stavolta, Gai Mattiolo. Elegante con brio. Voto: 7.
Con il doppiopetto non sbagliano una nota Renga e Nek, nero il primo e fumo di Londra il secondo. L'effetto è gemellini beneducati. Voto: 6. Signora in rosso BigMama, che incanta con un abito bustier fatto di trasparenze, con tanto di crinolina portata a vista e make up en pendant. “Fotonica, ha scelto il rosso per incendiare il palco” cinguettano su X. Very classy secondo noi, vince a mani basse. Voto: 10.
La giacca di lino a febbraio? Peraltro portata sopra l’immancabile felpa nera. Gazzelle, non ci siamo. Il perdente inglorioso di questo Festival è lui. E pensare che per la finale ci saremmo aspettati un guizzo di stile. Senza voto. Dargen D'Amico, il rosso e il nero. Il cantante è re di cuori in un abito bicolor Moschino con di più di 2.000 cuoricini di paillettes a contrasto che seguono i movimenti dell’artista a ogni passo. Il tocco di classe sono le scarpe stringate di colore diverso. Voto: 8 per l’originalità. Entra Fiorello e tutto si illumina, come i bordi del suo abito nero contornato da tanti fili di Led. Lo showman si esibisce in un mash-up tra Michael Jackson e Domenico Modugno, in un completo fumettoso, con tanto di guanti e cappelli. “Per fare questo numero sono stato in carica tutto il pomeriggio” scherza. Originalissimo, è il varietà fatto persona. Per il secondo cambio d’abito il Fiore nazionale indossa gilet e pantaloni di paillettes Giorgio Armani. “Sono il tuo Lady Gaga stasera” dice rivolgendosi ad Amadeus. Voto 8.
Tre sfumature di nero per Il Volo. Giacca, camicia con la zip e blusa. Più total black di così è impossibile. Voto: 5. Loredana Bertè gallo cedrone. La cantante, in total look Valentino, esibisce un paio di occhiali da sole a mascherina ‘piumati’ che richiamano la gonna del minidress. “Ha una piantagione di piume sulla testa” scrive qualcuno sui social. Forse un po’ troppe anche per chi ha fatto della provocazione uno stile di vita. Voto: 6-. Velluto sparkling per i Negramaro, incluse le tracolle degli strumenti. Sangiorgi&Co. scelgono abiti Giorgio Armani dai tessuti morbidi e forti accenti orientali. Voto: 6. Ma è Tananai o David Byrne? Il cantante, ospite all’Ariston, scende le scale in un soprabito grigio super oversize che richiama, nei volumi, la celebre giacca XXL del frontman dei Talking Heads nel video di ‘Once in a lifetime’. Voto: 5.
Street ma con classe Mahmood, finalmente in tuta gold (come il titolo della canzone che porta in gara), pantaloni cargo e ampio anorak nero di pelle. Un look disegnato appositamente per lui da Pierpaolo Piccioli di Valentino. “Mahmood con i pantaloni dorati, Signore perdonami perché ho peccato” scrive una fan su X. E noi sottoscriviamo. Quanto a stile non ci sono dubbi, è il vincitore totale di questa edizione. Voto: 11. Eterei i Santi Francesi, in total look bianco: abito con giacca bolero e ampi pantaloni per il cantante, Alessandro De Santis, e maglia in pizzo trasparente per il tastierista, Mario Francese. Il duo, in Dolce&Gabbana, si conferma in vetta alle nostre pagelle. Voto: 9. Diodato, che sacerdotino! Dolcevita, giacca e pantalone, tutto nero, il cantante ci ha ormai abituati ai suoi look ieratici. Per fortuna è la finale: la messa è finita, può andare in pace. Voto: 5 e mezzo.
Sensuale Fiorella Mannoia mentre sale fiera sul palco fasciata in un lungo abito da sera di velluto, che lascia scoperto il décolleté. E’ subito “stupore e meraviglia”. Voto: 7. E’ incantevole Alessandra Amoroso mentre scende le scale del teatro in un abito nero cut-out che lascia la schiena nuda, realizzato per lei da Roberto Cavalli by Fausto Puglisi e impreziosito con ricami foliage all over. Bellissima. Voto: 9. Il cuoricino c’è. La t-shirt pure. Alfa è coerente con il look scelto fin dalla prima serata e noi non siamo da meno. Voto: 4. Sexy e di classe Irama, in abito nero completo di sciarpina. Voto: 7 e mezzo. Ghali è scultoreo, con dolcevita di lurex e guanti incorporati, indossato sotto a un gilet geometrico alla Klaus Nomi. Voto: 8. Il reggicalze ormai ce lo aspettavamo. I capelli appiattiti pure. Per Annalisa l’unica differenza con i look delle serate precedenti è la lunghezza dell’abito. Per la finale la cantante opta per un longdress nero tutto trasparenze, spacchi e spalline imbottite di Dolce&Gabbana. ‘Sinceramente’ irresistibile. Voto: 7.
Eccola Angelina Mango fare a gara di sensualità con Annalisa. Body nero e verde con inserti di pizzo e sovragonna in ricamata con jais e cristalli neri, ai piedi Mary-Jane in velours, la cantante fa ruotare la gonna lunghissima ma inciampa appena sale le scale. Nonostante il wardrobe malfunction lei non perde il sorriso. Voto: 7. Indossa un blazer destrutturato ricoperto di cristalli Swarovski e pantaloni neri Geolier, vestito Emporio Armani. Un deciso cambio di marcia rispetto alle sere precedenti che lo fa risalire nelle nostre quotazioni: Voto: 6 e mezzo. La tuta di pelle, una rivisitazione dell’iconico capo Ferrari, è molto bella. Brava Emma, finalmente un po’ di rock sul palco dell’Ariston, almeno per il look. Le décolleté rosse di vernice firmate Casadei sono la ciliegina sulla torta. Voto: 7. Solito petto nudo per Il Tre, in completo nero con giacca di organza. Almeno in finale un bottone si poteva allacciare. Voto: 5.
“Non abbiamo colori vivaci” dicono loro. E invece i Ricchi e Poveri sono di un rosso accecante, compresa la gigantesca stola-manona che afferra Angela. Voto: 6 per la simpatia. Squadra che vince non si cambia. The Kolors tornano a vestire Emporio Armani anche in finale in total black con applicazioni di perline in rilievo per Stash. Voto: 6. I guanti da uomo sono una delle chicche della finale. Maninni cavalca il trend e li abbina al completo nero. Elegantissimo. Voto 7. Sono en pendant con il colore dei capelli i chiodi borchiatissimi di La Sad. “Ti piace questo outfit?” chiedono i tre ad Amadeus, mostrando un finto tatuaggio sulla mano con il volto del conduttore. Assolutamente in tema. Voto: 9.
Ha un lunghissimo soprabito chiuso da una spilla gioiello Mr. Rain e si sa che l’eleganza premia sempre. Voto: 7 e mezzo. Andata e ritorno in Paradiso per Fred De Palma, di bianco vestito. Il look angelico indossato da bad boy ci piace assai. Voto: 8. Sangiovanni, oddio! La maglia a righe è quella da smacchiare nelle pubblicità dei detersivi. Il pantalone extra baggy, invece, è fantastico. Voto a metà strada: 5 e mezzo. "Ma che bella, che bella" ripete Amadeus a Clara quando scende le scale in un abito in maglia metallizzata dal taglio diagonale, allacciato al collo. I sandali alla schiava sono una meraviglia, così come i capelli raccolti in una lunga coda. Dritta in cima al nostro podio. Voto: 10 e lode.
Sorprendentemente eleganti i Bnkr44 in una varietà di abiti sartoriali, blazer grigi, pantaloni e gonna. Unica nota stonata? Il beanie con gli occhiali da sole. Per il resto, stasera premiamo l'impegno: voto 7 e mezzo. Come si fa a resistere a Rose Villain? Nonostante sia l'ultima a esibirsi si può dire che sia valsa la pena fare cosi tardi. L'abito con corpetto di cristalli a motivi geometrici e gonna di velluto sarebbe perfetto anche per la Prima alla Scala. Voto: 9 e mezzo. (di Federica Mochi)
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Jennifer Lopez cancella diverse date tour, pochi biglietti...
La popostar 54enne ha però aggiunto altre date a Miami (28 e 29 giugno), Toronto (2 e 3 agosto) e New York (16 e 17 agosto), sua città natale e ora ultima tappa
Un ritorno deludente? Dopo dieci anni di assenza, Jennifer Lopez ha pubblicato 'This Is Me... Now', un album di 16 tracce che accompagna due film sulla vita della cantante "romantica seriale". A sostegno del suo nuovo album, la popstar ha lanciato un tour di trenta date negli Stati Uniti e tre in Canada, ma i biglietti, secondo la stampa americana, stentano ad esaurirsi.
Variety ha esaminato il numero di biglietti ancora disponibili su Ticketmaster, il sito di vendita di biglietti per i concerti, e i risultati sono a dir poco problematici: un mese dopo la messa in vendita, il numero di posti ancora disponibili supera di gran lunga quelli non in vendita (cioè presumibilmente già venduti). Di conseguenza, i produttori di Jennifer Lopez hanno cancellato sette date: Cleveland, Nashville, Raleigh, Atlanta, Tampa, New Orleans e Houston. Non è stata fornita alcuna motivazione ufficiale, la piattaforma afferma semplicemente: "Purtroppo l'organizzatore ha dovuto cancellare il vostro evento. Non è richiesta alcuna azione per ottenere un rimborso".
La cantante 54enne ha aggiunto però altre date a Miami (28 e 29 giugno), Toronto (2 e 3 agosto) e New York (16 e 17 agosto), sua città natale e ora ultima tappa del suo tour.
La cantante di On The Floor - che ha superato i 531 milioni di ascolti su Spotify - ha registrato il peggior debutto della sua carriera con questo nuovo album. La grande campagna di marketing condotta da Jennifer Lopez e dai suoi team non ha aiutato 'This Is Me... Now' a scalare le classifiche. Quando è stato pubblicato a metà febbraio l'album, che racconta la sua storia d'amore con l'attore Ben Affleck, ha raggiunto soltanto la posizione numero 38 della classifica Billboard. Un ritorno deludente per la cantante che ha avuto cinque album nella top 10 di Billboard. E uno, 'J.Lo', il suo secondo album del 2001, addirittura in prima posizione.
L'album 'This Is Me... Now', il tour, il film musicale 'This Is Me...Now: A Love Story' e il documentario 'The Greatest Love Story Never Told' fanno parte di un progetto multimediale autofinanziato da 20 milioni di dollari che ruota, come ha descritto Variety in un recente articolo di copertina, intorno alla vita della Lopez "come romantica seriale", partendo dal suo ricongiungimento con l'attore Ben Affleck, che ha sposato nel 2022 quasi due decenni dopo che la coppia di superstar si era separata una prima volta primi anni 2002, ad un passo dalle nozze.
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Cinema, Genovese: “Ritorno economico non è...
Le parole di Paolo Genovese a La Ragione
Il cortometraggio spesso rappresenta il punto di partenza per i giovani registi, un territorio in cui è possibile osare e sperimentare. Lo sa bene Paolo Genovese, il cui esordio nella settima arte risale al 1996 con il corto 'Incantesimo napoletano' cui seguì 'Piccole cose di valore non quantificabile' (entrambi diretti insieme a Luca Miniero). Proprio quest’ultimo è tra gli eventi della 19esima edizione del festival 'Cortinametraggio', fondato da Maddalena Mayneri. "Ho ricordi molto emozionanti quando ripenso a quel film", racconta Genovese a La Ragione. "Oggi è tutto molto diverso, per fare un corto basta un cellulare. È un formato che ti dà una totale libertà di espressione, secondo me bisognerebbe tornare a quella dimensione in cui ti preoccupi soltanto di andare all’essenza". Il regista spiega che, "oltre al dato quantitativo ce ne deve essere uno qualitativo", sottolineando che "il ritorno economico non può rappresentare l’unico criterio quando si parla di cinema e di arte".
Il cinema non è una scienza esatta, è un’arte: "Sono dell’idea che vada mantenuta una libertà espressiva assoluta, senza troppi condizionamenti di mercato. Considero la ricerca a tutti i costi di ciò che piace al pubblico come una chimera irraggiungibile" osserva. Tra successi al botteghino e flop fragorosi, il cinema italiano vive sulle montagne russe. Negli ultimi mesi si è parlato a lungo del dossier finanziamenti, con la stretta sancita dal ministro Gennaro Sangiuliano. Una decisione legata indissolubilmente ai tanti lungometraggi che hanno ottenuto migliaia di euro, salvo poi incassare le briciole. Genovese ha le idee chiare: "Il cinema italiano è in piena occupazione e questo è un dato importante perché non era mai accaduto. I finanziamenti hanno contribuito a questo risultato, ma oltre al dato quantitativo ce ne deve essere uno qualitativo: mi riferisco alla possibilità di film nuovi, sperimentali, opere prime. Il ritorno economico non può rappresentare l’unico criterio quando si parla di cinema e di arte, ma il discorso sui finanziamenti non può nemmeno essere completamente slegato dal mercato e dall’industria".
Con il numero record di 25 remake e ora l’adattamento teatrale (fino al 24 marzo al Teatro Manzoni di Milano), 'Perfetti sconosciuti' rappresenta lo zenit del cinema di Genovese. Un film sulla carta complesso campione di incassi in Italia e trionfatore all’estero: "Era un’idea ancorata alla realtà di quel momento, aveva un legame sociale importante perché il telefono, ma più in generale Internet, stava cominciando a stravolgere le nostre vite. In quella fase c’era bisogno di parlare di questo tema. La stessa cosa è successa ad altri film, come 'C’è ancora domani' di Paola Cortellesi: in quest’epoca si avvertiva l’urgenza di affrontare il tema della violenza sulle donne".
Un altro pregio di 'Perfetti sconosciuti' – e più in generale del cinema di Genovese – è la sfida al politicamente corretto: "L’arte può e deve esprimersi al di fuori delle regole. Deve essere libera, provocatoria, esagerata. Solo in questo modo può indurre riflessioni profonde: se ha dei limiti, finisce il suo senso. L’unico limite deve essere la coscienza dell’autore".
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Nel Borgo di Fossanova ‘Arte in danza’ tra...
La terza edizione in programma sabato 23 e domenica 24 marzo
Nel cuore della pianura pontina, il Borgo di Fossanova – sabato 23 e domenica 24 marzo – ospiterà la terza edizione di 'Arte in danza', evento di studio e spettacolo, arte e cultura, in uno dei luoghi più affascinanti d’Italia. Il progetto, nasce da un’idea di Filippo Venditti e Barbara Tudini: al centro dell’iniziativa, la volontà di richiamare in un centro di storica bellezza come Fossanova un’appassionata comunità di artisti, giovani allievi e spettatori della danza, dando vita ad un appuntamento di arricchimento e condivisione culturale aperto a tutti. In programma ad 'Arte in danza 2024': stage con docenti di fama internazionale e un concorso per giovani talenti. Un fine settimana interamente dedicato all’arte tersicorea e alle sue mille sfaccettature: come materia di studio, linguaggio espressivo, occasione di confronto, scambio di idee ed emozioni.
"La danza è di grande interesse per i nostri giovani ed è motivo di crescita, impegno e sacrificio, oltre che un sogno, per molti, ancora da realizzare – sottolineano i curatori dell’iniziativa, Barbara Tudini e Filippo Venditti - diventare ballerini non è semplice e in Italia sono ancora poche le opportunità per gli aspiranti professionisti: per questo, abbiamo pensato di dar vita ad 'Arte in danza', in quanto importante occasione di incontro tra giovani allievi e grandi artisti. Un contesto in cui scuole di danza, ballerine e ballerini, potranno mettere in mostra il proprio talento, in un clima di sana competizione e con la concreta possibilità di ricevere premi e borse di studio”. All’intento dei direttori artistici di realizzare un fine settimana di alta formazione si è aggiunta la volontà di coniugare la bellezza dell’arte tersicorea con le suggestioni architettoniche di Fossanova, borgo medievale e complesso monastico cistercense tra i più belli d’Italia, identificato dalla Regione Lazio come eccellenza del nostro patrimonio storico e artistico. Classico, neoclassico, contemporaneo, modern, urban: questi gli stili di danza che animeranno gli spazi dell’Auditorium Infermeria dei Conversi di Fossanova, luminoso edificio risalente al XIII secolo, oggi adibito ad Auditorium e spazio culturale per mostre e manifestazioni.
Si terranno sabato 24 gennaio le classi di danza (aperte ad allieve e allievi da tutta Italia) con i maestri, coreografi e direttori di importanti realtà di formazione professionale. Ospiti, per le lezioni di tecnica classica, Agnès Lacombes, dal Ballet National de Marseille; per il contemporaneo, Michele Merola, direttore artistico della Mm Contemporary Dance Company e del progetto di perfezionamento professionale Agora Coaching Project, Nadessja Casavecchia, dalla Rotterdam Dance Academy e co-direttrice di Evolution Dance Theater, Francesco Cariello, insegnate di modern, ballerino e coreografo di fama internazionale, ed infine per urban fusion – house, Afhin Varjavandi, danzatore nella DaCru Dance Company e direttore artistico di INC InNprogress Colletive.
Si aggiungono ai maestri altre due eccellenze nel mondo della danza Francesca Bernabini, giornalista e critico della danza, direttrice di Danzaeffebi ; Damiano Mongelli, collaboratore alla Direzione della Scuola Del Teatro dell’Opera di Roma. I maestri faranno parte della Giuria della terza edizione del Concorso Arte in Danza, in programma a Fossanova nella giornata di domenica 24 gennaio, aperto ad allieve/i, scuole di danza, danzatrici e danzatori di tutte le nazionalità. Un’ulteriore opportunità, per i giovani talenti, di farsi notare dai maestri e direttori presenti in commissione e di ricevere borse di studio per formazione, perfezionamento e tirocinio professionale.
La competizione prevede quattro livelli: Primi passi (7/9 anni), Allievi (10/12 anni), Juniores (13/16 anni), Seniores (17/26 anni); tre sezioni: solisti, passo a due, gruppi; quattro categorie: classico/neoclassico, contemporaneo, modern, urban/fusion e contaminazioni. Ad 'Arte in danza', formazione, competizione e approfondimento: un’occasione per apprendere da vicino il metodo di insegnamento di alcuni tra i più prestigiosi centri di formazione professionale, per immergersi nella creatività contemporanea e per mettersi alla prova in palcoscenico.
Parallelamente allo stage, 'Arte in danza' propone in questa sua terza edizione un appuntamento speciale dedicato alla presentazione del libro 'Jia Ruskaja La Dea Danzante' con l’autore Gianluca Bocchino in collaborazione con la Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. 'Arte in danza' sarà l’occasione per tornare ad assaporare la magia del teatro, dopo anni difficili per l’intero settore, ma anche per conoscere i diversi volti della danza in un contesto di scambio artistico-culturale tra maestri e allievi, protagonisti della scena e pubblico. "Grazie ad alcuni dei massimi esponenti dell’arte tersicorea, il pubblico potrà tornare ad ammirare la danza e apprezzare, nello stesso tempo, la bellezza del territorio di Priverno e Fossanova – sottolineano i curatori. – Un evento nato per promuovere la cultura della danza e dello spettacolo dal vivo, che mira ad un arricchimento formativo e alla valorizzazione della storia di questi luoghi meravigliosi".