“Stiamo lavorando in queste ore a linee guida per sbloccare i concorsi già banditi”. Lo ha annunciato il ministro per la Pa Renato Brunetta nel corso dell’audizione sulle linee programmatiche alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavoro di Camera e Senato. “Ho sentito ieri l’Anci e abbiamo trovato concordanza su concorsi più snelli e veloci. C’è un’emergenza di concorsi già banditi che non possono essere celebrati in ragione dei vincoli” anti-covid “del Cts, ha detto ancora Brunetta aggiungendo: “L’idea è di individuare luoghi pubblici istituzionali università, sedi fieristiche e aree dotate di piattaforme tecnologiche, dove ospitare un numero più ampio di candidati per concorsi senza carta e penna e dove garantire sicurezza e una dimensione più ampia”. “Stiamo facendo verifiche con i sindaci e i concorsi potrebbero partire nell’arco di qualche settimana”, ha sottolineato.
Quanto al “lavoro agile è stato forse il più grande esperimento sociale di questa pandemia del nostro Paese quindi non posso che pensare bene rispetto a questa rivoluzione culturale, personale, legata al lavoro e alle famiglie, che coinvolge l’intera società, le imprese e gli uffici”. Inoltre, Brunetta crede che “non vada buttata via questa esperienza ma iscritta in un meccanismo normativo. Io sono da sempre un amante della contrattazione e della innovazione sociale legata alla contrattazione”.
“L’emergenza finisce il 30 settembre, – ha aggiunto – abbiamo tutto il tempo per riflettere con indagini, c’è una commissione tecnica che sta avendo le risposte con un po’ di ritardi (dove e come ha funzionato) e poi con discussione aperta valorizzare attraverso la contrattazione le migliori esperienze. Non pensiamo che sia il toccasana delle garanzie del lavoro ma è una forma ulteriore su cui abbiamo fatto un apprendimento obbligatorio di massa ma deve essere valorizzato. Lo smart working deve essere serio, contrattato, libero, premiato, controllato”.

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