Lavoro
Startup, Open seed: “Investire in Italia non basta,...
Startup, Open seed: “Investire in Italia non basta, puntare ai mercati internazionali”
Il presidente Ferrara: "Sono convinto che il nostro Paese meriti di essere parte attiva e integrante del sistema Europa"
Il 2023 sarà ricordato come l’anno del cambiamento per quanto riguarda gli investimenti in startup perché dal 10 novembre è ufficialmente in vigore il nuovo regolamento europeo sul crowdfunding (Ecspr) che per la prima volte abbatte le barriere fra i vari Paesi membri dell’Unione. "Si tratta di un segnale molto chiaro su come il mercato dell’innovazione stia maturando e noi siamo perfettamente allineati", spiega Lorenzo Ferrara, presidente e co-founder di Open seed, veicolo d’investimento nato nel 2016, con lo scopo di selezionare e sostenere startup a elevato potenziale di crescita.
Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito alla nascita di startup che si ponevano spesso l’Italia come mercato in cui operare, in alcuni casi addirittura la propria regione di appartenenza. Oggi questa concezione provinciale di innovazione non ha più senso, occorre aprirsi a contaminazioni e confronti con l’estero e cercare nuove opportunità dove queste si presentano. "Pur essendo fortemente radicata sul territorio - avverte - ricordiamo che Open seed nasce a Firenze da un gruppo di imprenditori locali, stiamo lavorando già da un po’ per diventare a tutti gli effetti una piattaforma internazionale. Questo con un duplice scopo: offrire nuove opportunità di business ai nostri 350 soci e aiutare le nostre 30 startup accelerate a crescere oltre i confini del Paese".
"Styleit - continua Ferrara - è un chiaro esempio di progetto che nasce per portare nel mondo l’innovazione italiana legata al fashion, ma non c’è solo questo. Abbiamo aperto un altro fronte di collaborazione con Exceptional ventures, Venture capital con sede a Londra che investe in startup early-stage provenienti da tutto il mondo e ad alto impatto in ambito di sostenibilità ambientale".
Che l’Europa e il mondo siano il campo su cui il nostro ecosistema è ormai chiamato a confrontarsi lo dimostrano anche le tante iniziative in questo senso che le aziende più illuminate stanno già portando avanti. Presso l’Innovit hub nel cuore della Silicon Valley, per esempio, è stata inaugurata da poco 'Casa Toscana' uno spazio per sostenere e promuovere le iniziative imprenditoriali della regione e portarle a confrontarsi con un mercato sterminato come quello americano.
"Stiamo dialogando - spiega Ferrara - con la Regione Toscana per collaborare alla prossima missione di giugno, ma già adesso, alcune delle 20 startup volate a San Francisco a dicembre nell’ambito del progetto, sono aziende nelle quali abbiamo investito. E' in atto un cambiamento importantissimo per l’ecosistema nostrano dell’innovazione e non possiamo assolutamente permetterci di ignorarlo perché la posta in gioco è davvero troppo alta. Come Open seed ci siamo posti l’obiettivo di concentrare tutte le nostre energie in questa direzione".
"Abbiamo - afferma - da poco riaperto il capitale sociale dell’azienda proprio per sostenere iniziative di questo tipo. In particolare, con i fondi che stiamo raccogliendo rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza all’interno del progetto Styleit e continueremo a puntare su realtà internazionali. Sono convinto che il nostro Paese meriti di essere parte attiva e integrante del sistema Europa".
Lavoro
Inps: al via presidenza Fava, insediato nuovo Cda
Sarà affiancato da un cda composto da quattro membri: Micaela Gelera, Marialuisa Gnecchi, Antonio Di Matteo, Fabio Vitale
Al via il nuovo corso all'Inps con l'insediamento del presidente Gabriele Fava e il nuovo Consiglio d’amministrazione. Più grande ente previdenziale d’Europa, l'Inps eroga oltre 400 servizi a una platea di 42 milioni di utenti, attraverso una rete capillare di 671 sedi e sportelli in tutto il territorio nazionale. Fava, nominato dal Cdm, su proposta del ministro del Lavoro Elvira Calderone sarà affiancato da un cda composto da quattro membri: Micaela Gelera, già commissario straordinario dell’Inps; Marialuisa Gnecchi, ex vicepresidente dell’Inps; Antonio Di Matteo, membro nel Cnel e membro del Cda di Enpals e Fabio Vitale, direttore presso il Mise e attualmente all’Agea.
“L’obiettivo principale del nuovo corso dell’Inps - afferma Fava - sarà quello di supportare la trasformazione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, cioè da sistema di gestione pubblica delle risorse contributive e socio-assistenziali, a sistema capace quindi di generare valore per la persona, affinché sia consapevole delle prospettive aperte lungo l’arco della sua vita attiva, dei diritti e delle prerogative che l’Istituto garantisce". "Avvieremo da subito - aggiunge - una grande campagna di ascolto con tutti gli stakeholder, interni ed esterni, con l’impegno di consolidare e migliorare il rapporto già esistente con le Pubbliche amministrazioni, le parti sociali, le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati che a diverso titolo interagiscono con l’Istituto nell’interesse dei beneficiari delle prestazioni previdenziali e di welfare".
In occasione dell’insediamento, Calderone, che si trova in missione a Washington ha inviato un messaggio con auguri di buon inizio della consiliatura, confermando la sua presenza il prossimo 23 aprile, al primo Cda dell’Istituto. Il Ministro, ringraziando per il “qualificato e indispensabile apporto del Commissario Straordinario e del Direttore generale”, ha rivolto un augurio a tutte le risorse dell’Istituto che hanno permesso l’attuazione delle recenti riforme, anche sacrificando giornate festive o di ferie. “Dalla buona gestione dell'Inps dipendono i destini di decine di milioni di nostri concittadini e non solo ed è quindi indispensabile lavorare per il miglioramento costante dei servizi erogati”.
Lavoro
Giovanni Paolino confermato alla guida di Avedisco
L'associazione vendite dirette servizio consumatori
Avedisco, associazione vendite dirette servizio consumatori, conferma Giovanni Paolino nel ruolo di presidente per il quinto mandato consecutivo. Nell’Assemblea di oggi, i delegati delle aziende associate hanno rinnovato per acclamazione la loro fiducia nell’attuale presidente, applaudendo le scelte strategiche adottate negli ultimi anni.
Al fianco di Giovanni Paolino, amministratore dell’Azienda Associata Eismann Srl, ci sarà come vice presidente Luigi Pesle, vice presidente del consiglio di amministrazione e co-fondatore dell’associata Evergreen Life Products Srl, come segretario generale Giuliano Sciortino e Alessandro Ghidini come tesoriere.
Lavoro
Peste suina, Cia: “Flop piano contenimento cinghiali...
Angela Garofalo: "Responsabile nazionale zootecnia: nonostante prodotti sani e nessun pericolo per consumatori"
"Il piano di contenimento dei cinghiali per contrastare la peste suina va a rilento. La burocrazia è lenta mentre i cinghiali vanno veloci e il virus continua a diffondersi. Noi abbiamo sollecitato la struttura governativa e quella commissariale, si era parlato dell'intervento dell'esercito ma ancora non si è visto nessuno. E le carcasse di cinghiali positive al virus ritrovate nella zona della provincia di Parma sono salite a 48. E' bene ricordare che il virus non è entrato negli allevamenti di suini e che comunque non ci sono problemi per la salubrità dei prosciutti e dei consumatori, ma si tratta di un problema soprattuto economico per gli allevatori: il virus si propaga velocemente sui suini e causa la morte dell'animale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Angela Garofalo, responsabile nazionale zootecnia di Cia-Agricoltori italiani, con Adnkronos/Labitalia, sull'allarme peste suina sempre più presente nei cinghiali nella zona del Parmense e che ha portato alla decisione da parte della Ue di stabilire che Langhirano, la patria del Prosciutto di Parma, rientra nella zona di restrizione II e quindi sarà soggetta a stretta sorveglianza.
Secondo Garofalo sono gravi "le difficoltà che stanno affrontando gli allevatori nel vendere i loro animali nonostante il prodotto sia oggi ancora più sicuro rispetto ad altri territori, visti i controlli stringenti. Purtroppo però diversi Paesi extra Ue hanno bloccato l'export e quindi trasformatori e industriali hanno difficoltà ad acquistare gli animali dagli allevatori", spiega ancora.
Un danno pesantissimo per il nostro export extra Ue, sottolinea Garofalo, considerando anche che "il settore vale 10 miliardi di fatturato e dopo un eventuale blocco dell’export da parte di un Paese terzo -spiega ancora- sono necessari due anni dal ritrovamento dell’ultima carcassa positiva alla Psa per poi completare l’iter di riqualificazione che richiede altrettanto tempo, per questo c’è grossa preoccupazione su eventuali ulteriori blocchi da paesi extra Ue", spiega ancora.
E Garofalo lamenta quindi che gli allevatori sono praticamente lasciati soli a fronteggiare questa emergenza: "Gli allevatori sono sempre più preoccupati perchè sempre più cinghiali vengono trovati morti intorno agli allevamenti, con tutto ciò che questo comporta. C'è infatti da sottolineare che tutte le misure di bio sicurezza previste negli allevamenti per evitare l'ingresso della peste suina necessitano di interventi strutturali che sono tutti a carico degli allevatori, eccetto delle risorse messe in campo dalle Regioni con dei bandi", conclude.