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Sanità, effetti payback su aziende dispositivi medici: ‘30% ha licenziato’
Boggetti: "3 proposte di governance per cancellare la norma"
La norma sul payback dei dispositivi medici si sta abbattendo sulle imprese del settore. Secondo l'indagine del Centro studi di Confindustria dispositivi medici sull'impatto del payback sulle aziende, presentata oggi al Forum Risk Management di Arezzo, l'incertezza generata dalla norma ha causato una situazione di stallo per un'industria innovativa: "Il 61% delle aziende ha bloccato le assunzioni, mentre il 31% ha ricorso a licenziamenti. Sono inoltre 4 aziende su 10 ad aver ridotto gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, mentre il 27% ha avviato procedure di cassa integrazione", evidenzia il report.
"Chiediamo da tempo nuove regole di governance del settore - ha dichiarato il presidente di Confindustria dispositivi medici, Massimiliano Boggetti - che si basino sulle reali esigenze della popolazione e siano tarate sull'analisi dei fabbisogni per un migliore investimento delle risorse pubbliche nell'interesse dell'intero sistema Paese. Ci auguriamo che il Tar si esprima quanto prima sul payback e che metta in luce l'incostituzionalità di questa norma, aprendo la strada al superamento della stessa".
Secondo l'indagine, "la situazione di incertezza legata alla possibilità di pagare lo sforamento del tetto di spesa delle Regioni ha un impatto diretto sulla sanità pubblica e sulla qualità tecnologica dei dispositivi medici disponibili destinati alla cura del cittadino: è infatti più della metà delle aziende (61%) ad astenersi dalla partecipazione alle gare pubbliche, limitando al mercato privato le soluzioni più avanzate (54%), privando, di fatto, la stragrande maggioranza degli italiani delle migliori tecnologie disponibili e limitando gli investimenti nella formazione della classe medica (54%). E nel futuro la situazione non migliorerà: di qui al 2028, 8 aziende su 10 limiteranno l'uso di tecnologie avanzate nelle gare italiane, 7 aziende su 10 dichiarano di prevedere di rivolgersi prevalentemente ai mercati esteri e la riduzione delle assunzioni riguarderà il 72% delle imprese".
"Il comparto dei dispositivi medici - ha continuato il presidente Boggetti - rappresenta uno dei settori con maggiori potenzialità di crescita e capacità di attrarre investimenti esteri. In quanto tale, dovrebbe essere considerato settore di importante rilevanza strategica. Oggi più che mai si rende necessario un cambio di paradigma del sistema salute, tenendo conto delle peculiarità del settore, nonché delle evoluzioni attese nel prossimo futuro, attraverso la concretizzazione di una nuova governance fondata su pilastri identitari chiari e ben definiti".
In particolare, si basano su tre pilastri le proposte di Confindustria dispositivi medici per una governance del settore che superi il payback pur guardando alla sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale. "Nello specifico, è fondamentale un cambio di approccio nella programmazione dell'offerta sanitaria non più incentrata sulle singole prestazioni, ma per patologia. In secondo luogo, la programmazione sanitaria dovrebbe allocare le corrette risorse sulla base dei fabbisogni di salute e non sui tetti di spesa - evidenzia in una nota l'associazione di settore - Ancora, l'innovazione tecnologica andrebbe valutata attraverso l’Health Technology Assesment (Hta), garantendo percorsi accelerati di introduzione dell'innovazione. Infine, il public procurement non dovrebbe essere più basato su gare centralizzate al prezzo, ma su una rivalorizzazione del ciclo di acquisto misurando i reali impatti sulla salute e sui processi di salute dei beni e dei servizi acquisti".
Cronaca
Pompei, acquista on line figurine di calciatori: nel pacco...
Il 43enne è corso dalla locale stazione dei carabinieri a Pompei per denunciare l'accaduto
Compra on line 50 figurine di calciatori e nel pacco trova anche eroina purissima. E' stato lo stesso 43enne, professionista incensurato, a recarsi alla stazione dei carabinieri di Pompei per denunciare quanto accaduto. I militari hanno preso in consegna le due buste, confezionate con cura con del cellophane, e hanno analizzato la sostanza con un narcotest. Poteva essere bicarbonato o farina e, invece, era davvero droga che è stata subito sequestrata. Centottanta grammi di stupefacente del valore, calcolano i carabinieri, di diverse migliaia di euro. Sono in corso, ora, le indagini per risalire al venditore 'sbadato'.
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Protesta per Gaza irrompe a mega evento con Biden, Obama e...
Obama ai manifestanti: "Bisogna ascoltare, questa è democrazia"
Come ormai è diventata una regola nella campagna elettorale di Joe Biden, ci sono state proteste per Gaza al mega evento elettorale, che ha visto gli ex presidente Bill Clinton e Barack Obama al fianco dell'inquilino della Casa Bianca, della notte scorsa al Radio City Music di New York City. Ad animarle il movimento 'Abandon Biden', abbandona Biden, nato con l'obiettivo di punire nelle urne, per il momento delle primarie, il presidente Usa per la sua "riluttanza a chiedere un cessate il fuoco a Gaza".
Un centinaio di dimostranti hanno manifestato con bandiere, striscioni e slogan all'ingresso del teatro dove si è svolta la serata, condotta dall'attrice Mindy Kaling, che ha visto una parata di celebrities, tra le quali Queen Latifah, Lizzo, Ben Platt, Cynthia Erivo e Lea Michele. E ha avuto il suo culmine nella chiacchierata tra i tre presidenti e Stephen Colbert, il famoso conduttore del Late Show, che ha scherzato dicendo che era un momento storico perché "tre presidenti sono venuti a New York e nessuno è dovuto presentarsi di fronte ad un giudice", con un chiaro riferimento a Donald Trump.
Ma anche durante l'intervista a tre di Colbert, vi sono state interruzioni e proteste per Gaza, ed Obama ad un certo punto si è rivolto a loro dicendo: "Non potete solo parlare e non ascoltare, questo fa parte della democrazia, è importante per noi capire che è possibile avere chiarezza morale e profonde convinzioni, ma riconoscere allo stesso tempo che il mondo è complicato e che è difficile risolvere i problemi".
E a una domanda di Colbert sul ruolo degli Usa per garantire un futuro pacifico per israeliani a palestinesi Biden ha risposto: "Ci deve essere un modo per la soluzione dei due stati, ma non può avvenire oggi, ci deve essere una progressione e penso che possiamo farlo". Parole che hanno entusiasmato i sostenitori, che hanno scandito "4 more years", ma non hanno convinti i dimostrati il cui obiettivo invece è quello di convincere il maggior numero di democratici newyorkesi a votare scheda bianca alle primarie di martedì prossimo, promettendo di fare lo stesso a novembre.
"Lasciare la scheda bianca vuol dire protestare contro Biden, augurandosi la sua sconfitta alle elezioni del 5 novembre", dichiara il gruppo, animato in gran parte da esponenti della comunità arabo americana, che è il più radicale tra quelli che stanno conducendo la campagna per il voto di protesta per Gaza contro Biden alle primarie. Ci sono infatti altri gruppi, come "Our Revolution", che vogliono inviare un avvertimento a Biden sperando in un suo cambio di politica.
"Mentre i presidenti Biden, Obama e Clinton offrono cene lussuose ai loro finanziatori a New York, newyorkesi di tutti i tipi sono venuti qui per dare voce al loro rifiuto di Joe del genocidio - ha dichiarato il leader di Abandon Biden di New York, Mosaab Sadia - non possiamo rimanere inerti mentre il nostro presidente è complice del genocidio a Gaza, il movimento Abandon Biden è solo l'inizio".
I biglietti della raccolta di fondo partivano da 250 dollari, ma ci sono stati mega finanziatori dem che hanno versato anche 500mila dollari, ma hanno potuto portare a casa un ricordo indimenticabile della serata: una foto con i tre presidenti scattata della celebre fotografa Annie Leibovitz.
Con l'evento - che conferma i profondi contanti tra i democratici e lo star system, essendo stato organizzato, tra gli altri, da Anna Wintour, la famosa direttrice di Vogue, e Jeffrey Katzenberg, il produttore cinematografico e co presidente della campagna di Biden - la campagna di Biden puntava a raccogliere 25 milioni di dollari.
Sport
Xabi Alonso: “Resto al Bayer Leverkusen, è il posto...
L'allenatore spagnolo annuncia la permanenza
Xabi Alonso resterà anche nella prossima stagione l'allenatore del Bayer Leverkusen. È stato lo stesso tecnico spagnolo, alla vigilia della gara con l'Hoffenheim, a dare la notizia. "Per tutta la stagione ci sono state speculazioni su di me, fino ad ora abbiamo avuto tante partite per cui sono stato abbastanza impegnato e concentrato sul campo, volevo approfittare della sosta per le nazionali per riflettere e prendere una decisione. La scorsa settimana ho avuto un bell'incontro con la dirigenza del Leverkusen e l'ho informata che ho scelto di continuare a essere l'allenatore di questa squadra. Resto al Bayer Leverkusen, questo è il posto giusto per me, per crescere come allenatore", le parole del tecnico spagnolo.
"Devo ringraziare la società, che mi ha sempre supportato, mi sento rispettato da tutti. Anche i tifosi hanno mostrato grande sostegno e hanno tutte le ragioni per credere e sognare che finiremo alla grande questa stagione. Ho poi un grande staff che mi aiuta giorno per giorno e lo stesso vale per i giocatori".
La decisione di Xabi Alonso è destinata ad avere effetti sul domino degli allenatori in un'estate che si annuncia ricca di novità per le panchine top a livello europeo. L'ex centrocampista era uno dei nomi più gettonati per la panchina del Bayern Monaco, chiamato a rimpiazzare Thomas Tuchel. Con Xabi Alonso fuori dai giochi, i bavaresi dovranno scegliere il sostituto guardando probabilmente al di fuori della Bundesliga: tra i papabili, anche Antonio Conte, pronto a tornare in corsa.
L'opzione Xabi Alonso era a disposizione anche del Liverpool, che tra pochi mesi dovrà affidarsi ad un nuovo manager dopo l'annunciato passo indietro di Juergen Klopp. Ai reds, Xabi Alonso ha già vissuto un'avventura da calciatore. Per ora, non farà il bis in panchina. Indirettamente, quindi, ora potrebbero salire le quotazioni di Roberto De Zerbi, che sta mostrando il suo calcio al Brighton e per filosofia di gioco si colloca nella 'linea Klopp'.