Economia
Rischi e opportunità dell’Intelligenza Artificiale, a...
Rischi e opportunità dell’Intelligenza Artificiale, a Milano la prima edizione dell’AI Festival
Rischi, sfide, opportunità. Il presente e il futuro. L’intelligenza artificiale è stata analizzata e raccontata in tutte le sue sfaccettature durante i due giorni dell’AI* Festival - Exploring Generative AI, all’Allianz MiCo di Milano. Organizzato da Search On Media Group e WMF - We Make Future, la prima edizione del Festival, svoltasi il 14 e 15 febbraio, è partita da una necessità: quella di esplorare l’AI Generativa nelle sue potenzialità e nei problemi che porta con sé, soprattutto adesso che la sua diffusione sta diventando – e sempre più lo sarà – capillare.
Un evento in grossa parte orientato al mondo business, ma aperto a chiunque: moltissimi i giovani presenti. Con 50 tra sponsor ed espositori, 100 speaker, e un foltissimo gruppo di professionisti, esperti, imprenditori e start up, il Festival è stato un’occasione di formazione, scoperte innovative, condivisione e incontri professionali B2B. Il tutto sempre con il focus sull’intelligenza artificiale, questa sorta di ‘entità’ che dalla nicchia dei tecnici, degli ‘smanettoni’ e dei professionisti è ormai sempre più parte della vita quotidiana. Per questo il Festival ha approfondito la rivoluzione che l’AI sta portando e porterà per tutti sotto molteplici aspetti: politico, sociale e lavorativo.
I temi sul palco dell’AI Festival
Privacy e regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale, creatività, diritto d’autore, etica, impatto sociale e sul lavoro, Spazio, democrazia, sanità, scienza: nulla è rimasto fuori dalla lente d’ingrandimento del Festival, che ha visto alternarsi sul palco delle sei sale numerosi esponenti istituzionali, imprenditori, rappresentanti del mondo scientifico e accademico. Ospite d’onore l’ex campione di scacchi ed attivista per i diritti umani Garry Kasparov, il cui intervento in collegamento è stato molto applaudito.
Cinque gli ambiti tematici su cui si è focalizzato l’AI Festival: Content Marketing, AI for Business, Ethics & Society, Work & Education, AI Trends & Insights. Con un occhio alla situazione attuale ma soprattutto alle tendenze future.
Filo conduttore degli interventi, un ottimismo consapevole. Consapevole dei problemi e dei rischi che l’Intelligenza artificiale porta con sé, e dei limiti degli strumenti che oggi abbiamo a disposizione per regolarla (in primis le leggi, troppo ‘statiche’ e lente rispetto a un mondo dove anche sei mesi sono ere geologiche).
Ma comunque ottimismo, quasi entusiasmo, per quello che l’AI potrà regalarci. Il sentiment generale degli interventi infatti è che l’AI, come ha sottolineato Raffaele Gaito, Founder @ ia360.academy, è e deve essere un modo per migliorare, per creare cose che prima non esistevano.
Ai come superpotere, dunque, perché ci aiuta a velocizzarci, ad allargare la nostra visione e ad arricchire le nostre idee. Uomo e Ai dovranno lavorare di pari passo, ognuno mettendoci del suo. Se l’Ai ci metterà la sua enorme capacità di calcolo, a noi competeranno le emozioni, l’empatia, il contesto, la capacità di unire i puntini. Cose su cui, almeno per ora, una macchina non può sostituirci.
Esperti, cani robot e Realtà virtuale
Una collaborazione insomma, per potenziare le nostre possibilità come specie, e magari per aiutarci a sopravvivere a noi stessi. Sabrina Ricci, AI Ecosystem Manager @ESA Φ-lab, ha infatti parlato nel suo speech di come l’AI stia rivoluzionando l’osservazione della Terra dallo spazio e la gestione dei dati satellitari, un’arma in più per migliorare il benessere del pianeta – e quindi il nostro. L’Intelligenza artificiale sta consentendo una cosa prima impensabile: la realizzazione di un 'Digital Twin', un gemello virtuale del nostro pianeta dove simulare possibili interventi in modo da testarne l’efficacia e scoprirne eventuali conseguenze impreviste e negative.
Tra gli interventi più seguiti, anche quello di Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati, che ha parlato dell’impatto dell’AI sulle istituzioni e sulla democrazia, dell’on. Brando Benifei, europarlamentare e relatore dell'AI Act, di Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, e di Roberto Viola, dg per le politiche digitali della Commissione europea (DG Connect), che ha approfondito la necessità di un'attenta regolamentazione del potenziamento dell'Intelligenza Artificiale.
Molto seguito anche lo speech di Sergio Barile, professore di Economia e Gestione delle imprese all’Università La Sapienza di Roma, che ha parlato dei divari sociali ed economici, sempre più ampi, e di come l’AI rischi di peggiorarli, ma anche di come allo stesso tempo il digital divide sarà superato dal fatto che sarà la tecnologia ad andare incontro alle persone.
Grandissimo interesse ha poi suscitato la ‘performance’, sul palco principale, di due prototipi di cani robot che hanno divertito il pubblico con la loro agilità, scorrazzando, scodinzolando e mettendosi a pancia in giù come i più classici e fidati amici dell’uomo.
Molto attiva anche l’area Expo, dove, oltre agli incontri B2B e alle occasioni di networking per creare nuove sinergie tra imprese, startup e professionisti, si potevano provare in prima persona tool e software negli ambiti Ai, robotica avanzata, droni intelligenti e applicazioni inedite AR/VR. Dai già citati robot quadrupedi agli ologrammi di assistenti virtuali realizzati da Synclab, dai droni guidati da impulsi cerebrali all’escape room per giocare con l'AI di IBM, portata da AnotheReality, è stato così possibile toccare davvero con mano l’innovazione.
Un’innovazione che corre veloce, ecco perché già a giugno si farà un nuovo punto della situazione, in occasione del WMF – We Make Future, Fiera Internazionale e Festival sull'Innovazione Tecnologica e Digitale. Con l’Ai* Festival, invece, appuntamento sempre a Milano nel 2025.
Economia
Pa, Pucci (Telecomunicazioni): “Sistemi di...
Il report durante gli Stati generali, i dati emersi dall’indagine
“Abbiamo fatto un'indagine per capire livelli di adozioni livelli Iot all'interno delle amministrazioni e per fornire nostro supporto nel superare difficoltà incontrate”. Si parla di questo nella relazione ‘Indagine adozione IoT: primi riscontri e valutazioni’, di Mario Pucci, Commissione telecomunicazioni. Il tutto durante gli "Stati generali delle ingegnerie digitali" in corso di svolgimento a Milano, su iniziativa dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. "Una questione è la gestione dei dati legata al fattore sicurezza, che non deve essere fatta a posteriori, ma deve essere prevista in prima fase progettazione di servizi. C'è anche preoccupazione rispetto delle regole e alle finalità dei trattamenti dei dati raccolti da sistemi di sensoristica". Pucci aggiunge: "Abbiamo diviso l'indagine in due parti, proponendo monitoraggi possibili: abbiamo chiesto quale fosse l'interesse per i sistemi di monitoraggio e a mani piene ha riscosso molta importanza la valutazione della qualità dell'aria e dell'acqua potabile. Così come poi la questione della manutenzione preventiva di strutture come ponti e terreni, la sicurezza urbana, la videosorveglianza e la mobilità".
Economia
Innovazione, Iannicelli (Ordine Ingegneri): “Digital...
Il presidente della Commissione Tlc durante gli Stati generali: 'Portare la fibra alle nostre imprese'
“Nelle digital skill degli individui tra i 16 e i 74 e siamo quart’ultimi, un paio di anni fa eravamo ultimi: le nostre competenze digitali sono inferiori in tutta Europa. Sono e rimarranno tali”. Questa la fotografia scattata da Carmelo Iannicelli, presidente Commissione Telecomunicazioni agli "Stati generali delle ingegnerie digitali" a Milano, evento dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. “L'Europa sta iniziando a crescere di più negli ultimi anni rispetto a noi. Abbiamo un limite di competenze limitato e un trend ancora più basso. È vero che è importante il tema infrastrutture e lo stiamo affrontando, ma questi sono i veri problemi da approcciare”, prosegue Iannicelli. A differenziare la situazione italiana rispetto all’Europa è anche il tessuto industriale specifico dell’Italia, con la maggior parte delle imprese che conta fino a 10 dipendenti e che rende le strutture più deboli. “Dobbiamo cercare di aiutare le nostre aziende perché effettivamente la fibra venga fornita loro”, aggiunge. “Il nostro sistema-Paese si basa sulle piccole medie imprese ed è giunto il momento perché si vada in maniera mirata verso di loro, facendo piani congiunti in ambito nazionale. Dobbiamo strutturarci, partendo con una convenzione con i Comuni per indirizzare correttamente gli investimenti”.
Economia
Peste suina: Canada blocca export prosciutti Parma,...
Il grido d'allarme del Consorzio del Prosciutto di Parma e Assica, interpellati dall'Adnkronos, alla luce della nuova zona II in Italia nel parmense e per le conseguenze sull'export extra Ue.
"C'è tanta, tanta preoccupazione. Da oggi il Canada è un mercato chiuso per tutti i prosciutti e salumi che provengono dalla zona di restrizione II che comprende tra gli altri i comuni di Collecchio, Felino, Fornovo, Varano, in provincia di Parma, ad alta vocazione suinicola mentre gli Stati Uniti hanno una misura simile ma solo per i prodotti a breve stagionature e quindi sono salvi i prosciutti crudi stagionati, quindi il prosciutto di Parma è salvo per gli Usa". E' quanto afferma Davide Calderone, direttore di Assica, l'Associazione industriali delle carni e dei salumi di Confindustria, interpellato dall'Adnkronos sulla questione della peste suina africana e sulla sua diffusione in Italia tra i cinghiali.
"Ci raggiungono ulteriori limitazioni a quelle già in atto e questo preoccupa molto. -afferma Calderone - Il problema diventa più urgente ora perché le zone sottoposte a restrizione cominciano ad essere quelle dove ci sono tanti salumifici, inizialmente riguardavano l'Alta Liguria e il Piemonte dove ci sono pochissimi salumifici e pochi allevamenti, ora invece sono coinvolte anche le zone ad altissima vocazione di prosciuttifici e salumifici (Parma)". "Riteniamo sia ancora possibile intervenire e chiediamo che il governo e la struttura commissariale decidano di intervenire ponendo recinzioni per salvaguardare le zone ad alta vocazione suinicola e produttiva. E' fondamentale recintare. Chiediamo dunque che ci sia un cambio di passo, dopo il peggioramento della situazione con le nuove zone di restrizione che si stanno allargando. E' una situazione economica molto problematica".
Forte preoccupazione anche dal Consorzio del Prosciutto di Parma. "Segnaliamo che le elevate garanzie sanitarie fornite dalla lunga stagionatura del nostro prodotto permettono di mantenere aperti importanti sbocchi per le nostre esportazioni come gli Stati Uniti e l’Australia. L’unico cambiamento di rilievo riguarda il Canada, Paese che rappresenta il 2,5% del nostro export, verso il quale le aziende produttrici di Prosciutto di Parma situate in zona di restrizione II (ovvero quelle in cui la Psa è presente nel cinghiale) non possono spedire il loro prodotto". E' quanto afferma Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma. "Il nostro auspicio è che tutte le iniziative intraprese dal Ministero della Salute, dal Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, dal Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dalle Regioni competenti portino al contenimento ed eradicazione del virus, e a tutti va l’invito a compiere un ulteriore sforzo per raggiungere al più presto questo fondamentale obiettivo" conclude Utini.