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Diabete: la Rete diabetologica piemontese è tra le più forti in Italia. Le nuove sfide: potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso ai nuovi farmaci e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie

Diabete: la Rete diabetologica piemontese è tra le più forti in Italia. Le nuove sfide: potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso ai nuovi farmaci e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie

I clinici: “E’ importante potenziarel'assistenza specialistica sul territorio, con gruppi interdisciplinari che lavorano nella fase acuta dentro l’ospedale e sul territorio”.

L’appello di AMD Piemonte e Valle d’Aosta: “Serve promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell'obesità e del diabete. La cultura della prevenzione deve essere proposta anche come investimento in salute”. 

Torino, 27 novembre 2023– Secondo AMD-Associazione Medici Diabetologi il diabete mellito in Italia ha raggiunto una prevalenza stimata oltre il 6%, vale a dire circa 4 milioni di soggetti affetti, prevalenza che non tiene però conto del sommerso/non diagnosticato che potrebbe far schizzare il dato ben oltre il 7%. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul servizio sanitario nazionale e sui servizi regionali è molto importante: la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica circa 3.000 euro per paziente (il doppio che per i soggetti non diabetici); oltre l’80% dei costi è attribuibile ai ricoveri e alla gestione delle complicanze e comorbilità, mentre solo la restante parte coinvolge le prestazioni ambulatoriali, i farmaci e i dispositivi per il diabete. A questo vanno aggiunti anche i costi indiretti che rendono ancora più complicata la gestione di questa condizione clinica.

In Piemonte le persone che soffrono di diabete sono 320mila (dato del Registro Regionale Diabete), il 5% della popolazione, un dato è in crescita: di questi, il 91% soffre di diabete di tipo 2, il 5% di diabete di tipo 1, il restante sono forme di diabete secondarie ad altre patologie.A Torino sono 60.000 i pazienti diabetici.La Rete Diabelologica piemontese è tra le più forti, in particolare è una rete che riguarda gli adulti e i bambini, e ora è pronta per affrontare nuove sfide:potenziare la prevenzione, facilitare l’accesso aifarmaci innovativi e avvicinare la cura al paziente attraverso le nuove tecnologie.

Se ne parla all’evento “La pandemia diabete T2, dai modelli organizzativi alle criticità gestionali, alle nuove opportunuità di cura”, organizzato da Motore Sanità, con la collaborazione scientifica di AMD, con il patrocinio di FAND Associazione Italiana Diabetici ODV, Federfarma Piemonte e FIMMG Federazione Italiana Medici di Famiglia Sezione Provinciale di Torino, per fare il punto sul questa malattia in Piemonte.

La prevalenza di diabete rilevata nel 2022 in Piemonte è stata addirittura superiore a quella nazionale, con una percentuale che si assesta intorno al 7%, circa 300 mila persone affetta. Ma è anche vero che Il tasso di ospedalizzazione per diabete non complicato e diabete con complicanze è nettamente inferiore in confronto al dato nazionale, e stessa cosa si rileva per il tasso standardizzato di mortalità per diabete, un po' più elevato negli uomini rispetto alle donne. Questo significa che, in Piemonte, la diabetologia sta lavorando bene ma, comunque, c’è ancora tanto da lavorare e migliorare”ha spiegato Enrico Pergolizzi, Presidente AMD-Associazione Medici Diabetologi Piemonte e Valle d’Aosta. “L’obiettivo delle società scientifiche diabetologiche, AMD e SID in prima linea, è quello di potenziare e razionalizzare l’assistenza alle persone con diabete per garantire il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogena, per evitare le complicanze della malattia e assicurare una elevata qualità di vita. Ma un punto fondamentale è quello di promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell'obesità e del diabete, centrate sull’educazione a comportamenti alimentari salutari e sull’incentivazione dell'attività fisica. La cultura della prevenzione deve essere proposta anche come investimento in salute, perché solo così è possibile ridurre il rischio di sviluppare queste malattie croniche che hanno un altissimo impatto sociosanitario ed economico”.

Secondo Salvatore Oleandri, Direttore SC Endocrinologia e Malattie Metaboliche ASL Città di Torino, è importante promuovere le campagne vaccinali per il Covid, e non solo, e potenziare sempre di più l'assistenza specialistica sul territorio, con gruppi interdisciplinari che lavorano sia nella faseacuta dentro l’ospedale, sia sul territorio.

“La pandemia ci ha insegnato che, nel momento in cui la medicina del territorio - la specialistica e la medicina di famiglia - vengono sostenute e rinforzate, si riesce a gestire la patologia sul territorio e a governare anche il suo ingresso in acuto in ospedale e anche la sua dimissione sul territorio. In questo momento – ha puntualizzato il professore Oleandri - gli spazi sul territorio dedicati alla specialistica non sono appropriati, lo vediamo dalle lunghe liste di attesa e dalla difficoltà che stiamo avendo in tutta Italia a recuperare i volumi prestazionali che avevamo prima del Covid, però, grazie al Pnrr si sta andando verso il potenziamento della medicina del territorio”.

Salvatore Oleandri ha ricordato inoltre che la campagna vaccinale messa in campo dal 2020 in poi, ha determinato gli effetti voluti: “la mortalità molto alta registrata durante la fase pandemica, soprattutto nella popolazione fragile di diabete, è tornata finalmente, almeno in Piemonte, a Torino, ai livellipre-pandemici, intorno al 2,5-3%, scendendo dal 6%, al 4%, al 3% progressivamente dal 2021 a oggi”.

Carlo Bruno Giorda, S.C. Diabetologia ASL Torino 5 ha messo in evidenza punti di forza e criticità: “La diabetologia sta vivendo una rivoluzione epocale e i due driver di questa rivoluzione sono l’innovazione farmacologica, che sta dando dei risultati impensabili, e la tecnologia. Ma esistono anche dei punti deboli: le tecnologie attualmente non sono riportate nel PDTA del diabete e poi serve migliorare la digitalizzazione, sopratttutto lo scambio dei dati con la medicina generale che è ferma ad un modello del 2010, già solo mettere in condivisione l’utilizzo dei farmaci e non solo gli esami sarebbe un passo avanti”.

Rendiamoci conto che questa patologia, che rappresenta la cronicità numero uno, riserva sfide anche nuove che ogni volta si affacciano – ha dichiarato Alessandro Stecco, Presidente IV Commissione Sanità, Regione Piemonte -.Recentemente, per esempio, un farmaco salvavita spray ipoglicemizzante per pazienti insulino-dipendenti, spesso pediatrici, non risulta più rimborsabile per mancato accordo in AIFA e le regioni vengono chiamate a trovare soluzioni. Alcune regioni si sono portate avanti e mi auguro che questo potrà essere fatto anche con la regione Piemonte, anche perché si tratta di un farmaco di un certo costo. Importante è la stretta connessione con gli specialisti: la patologia del diabete è quella dove meglio si estrinseca la collaborazione del medico di famiglia con lo specialista. Credo che sia il paradigma per tante altre criticità questo modello. Si segue con attenzione tutto quello che riguarda questa patologia perché, quando il diabete non è controllato, porta a una serie di conseguenze responsabili, tra le alte cose, di costi sociali molto forti”.

LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO

L’Asl Città di Torino è in prima fila nella costituzione di nuovi modelli di presa in carico totale multidisciplinare del paziente. “Stiamo cercando di sperimentare nuove modalità di integrazione del paziente diabetico innestate su una rete solidissima" ha spiegato Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Azienda Zero. “Nell’ambito dei controlli della retina siamo riusciti a fare una gestione integrata con gli oculisti all’interno dell’ospedale Oftalmico,dove è presente la sede principale di Diabetologia,e i pazienti fanno i controllidella retina contestualmente alla visita diabetologica. Inoltre abbiamo sperimentato il sistema di vaccinazione all’interno del PDTA del paziente diabetico, quindi non solo gli viene proposta la vaccianzione e offerta la prenotazione ma viene offerta l’intera prestazione.Infine, in Azienda Zero abbiamo ricostituito la rete diabetologica dandogli una dimensione più regionale e questo potrà sicuramente fare ottenere ulteriori miglioramenti nella direzione che ci siamo preposti”.

Paola Gennari, Responsabile della S.S.D. Malattie endocrine e Diabetologia dell'ASL TO3 ha presentato la situazione in questo territorio: “I pazienti con diabete tipo 2 nella TO3 sono circa 35.000, di cui circa 10.000 nell’area pinerolese, su una popolazione di circa 600.000 abitanti, ripartiti in 109 comuni. La difficoltà maggiore è, quindi, la vastità del territorio, non sempre facilmente raggiungibile. Grande importanza deve essere data ai PDSTA, come quello del diabete, strumento che permette al paziente un percorso clinico-assistenziale adeguato. L’ intensificazione della terapia è uno strumento efficace nella prevenzione delle complicanze a lungo termine e determina una riduzione dei costi legati alla gestione delle complicanze stesse. Per la sostenibilità del sistema, occorre dare sempre più spazio alla Telemedicina, considerando non solo il risparmio di costi diretti, ma anche di quelli indiretti”.

"I dati epidemiologici dicono che il diabete di tipo II è il principale problema della sanità territoriale, mettendo alla prova sia gli interventi clinici sia quelli organizzativi – ha sottolineato Carlo Romano, Direttore Distretto Nord Ovest e Coordinatore Area Territoriale Nord -. I Distretti sono direttamente impegnati sia dal punto di vista della loro funzione di tutela che da quello della garanzia dell'erogazione di prestazioni, e in Piemonte il PSDTA del diabete, attraverso la modalità della Gestione integrata, ha portato a documentati miglioramenti nell'assistenza".

LA MEDICINA GENERALE: AFFRONTARE IL DIABETE CON UNA MEDICINA DI POPOLAZIONE E DI INIZIATIVA

“In Piemonte è attivo il sistema di Gestione integrata del diabete mellito, questa modalità ha consentito di affrontare al meglio il periodo di pandemia Covid-19: infatti il paziente diabetico è stato quello che di meno ha subito il periodo di chiusura dei servizi, in quanto il sistema di integrazione dei servizi ha sopperito adeguatamente. Anche ora che il servizio sanitario regionale è in crisi con tempi di attesa lunghissimi, se non impossibili, per l’ottenimento delle prestazioni specialistiche, la branca diabelologia è quella che meno risente di questo fenomeno – ha spiegato Andrea Pizzini, Consiglio Direttivo FIMMG Torino e Segretario della Scuola Piemontese di Medicina Generale Massimo Ferrua, Torino -. Come medici di famiglia ci auspichiamo che anche altre patologie croniche (come la BPCO, lo scompenso cardiaco, l’osteoporosi, ecc…) possano essere affrontate con il medesimo approccio: con una medicina attiva, di popolazione e di iniziativa”.

I PAZIENTI: MIGLIORARE L’UTILIZZO DEI NUOVI FARMACI

Enrico Ferrario, Coordinatore di Assemblea Vinovo, Cittadinanzattiva Piemonte ci ha tenuto a sottolienare che “le scoperte recenti dell’eziologia e fisiopatologia del diabete hanno portato a nuovi farmaci, alcuni già utilizzati altri ancora sperimentali, che, aggiunti a farmaci storici come la Metformina e al controllo dietetico possono migliorare molto il quadro metabolico del paziente, ma il loro utilizzo presenta alcune difficoltà: non sempre adeguata conoscenza da parte dei medici di medicina generale e degli stessi specialisti; costi elevati; gravi problemi di carenza”.

Giulietta Miele, Presidente FAND Torino, si è infine soffermata sulla tecnologia a disposizione, “ovvero i nuovi device che aiutano il malato a monitorare in continuo il valore della glicemia, normalmente applicato sulla parte alta del braccio e che dovrebbe permettere un buon compenso glicemico; inoltre speriamo venga presto abbinato ad un microinfusore automatico che inietta direttamente l’insulina necessaria, oggi esiste un sistema manuale, tramite un apparecchio consente di iniettare la quantità giusta di insulina, anch’essa suggerita dal PDM stesso. Devo dire che c’è ancora da discutere in merito alla precisione della misurazione, perché va bene interpretare la tendenza della freccia atta alla misura, ma quando supera il 20% dichiarato ed il paziente è in ipoglicemia, la situazione diventa grave, sarebbe quindi consigliabile una rivisitazione dell’apparecchio”.

Si ringrazia Menarini Group e Guidotti per il contributo incondizionato.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Biosimilari: una strategia globale europea per non sprecare...

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L’appello della 20a conferenza annuale sui farmaci biosimilari promossa da Medicines for Europe in chiusura oggi ad Amsterdam

Roma, 19 aprile 2024 – Semplificazioni normative, snellimento burocratico e politiche di prezzo intelligenti e lungimiranti per ampliare l’accesso alle terapie biologiche non protette da brevetto che cambiano e salvano la vita a milioni di pazienti europei, riducendo le disuguaglianze di accesso e il peso delle malattie croniche.

A sollecitare decisioni urgenti per non perdere nei prossimi decenni opportunità di cura e un fondamentale apporto alla sostenibilità dei sistemi sanitari (risparmi cumulativi di 50 miliardi di euro dal 2006, 10 miliardi di euro solo nel 2023) i partecipanti alla 20a conferenza annuale sui farmaci biosimilari promossa da Medicines for Europe (l’associazione europea dei produttori di generici, biosimilari e Value Added Medicines), in chiusura oggi ad Amsterdam.

“Una strategia globale sui medicinali biosimilari per l’Europa – scrivono in un comunicato – deve responsabilizzare ulteriormente tutti gli attori del mondo della salute; accelerare la razionalizzazione dei processi regolatori per garantire che i pazienti europei possano accedere ad un più ampio numero di farmaci biologici; affrontare efficacemente le barriere e incoraggiare una sana concorrenza nel settore dei farmaci biologici; sostenere e far crescere gli investimenti dei produttori di biosimilari anche nelle biotecnologie di prossima generazione, in quanto settore sanitario ed economico strategico”.

Obiettivi condivisi da Marco Forestiere (Country Head Italy di Sandoz e vicepresidente di Egualia con delega per i biosimilari): «Nel nostro Paese - spiega - è indispensabile rivedere il meccanismo di governance della spesa farmaceutica per creare un sistema industriale più sostenibile, a partire dal superamento del meccanismo del payback. I biosimilari sono inclusi nel conteggio della spesa, pur rappresentando una spesa virtuosa, un fattore di risparmio. Allo stesso modo andrebbero adottati nelle gare pubbliche parametri di valutazione che oltre al prezzo tengano conto di anche di ulteriori indicatori qualitativi, immaginando magari dei sistemi premianti che consentano alle Regioni di reinvestire parte del risparmio generato in farmaci innovativi e servizi al paziente».

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Egualia

Sara Todaro

Mob. +39 348 9009082

sara.todaro@egualia.it

www.egualia.it

EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.

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Kaspersky scopre DuneQuixote, nuova campagna di...

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Milano, 19 aprile 2024. I ricercatori Kaspersky hanno scoperto una campagna malevola in corso, inizialmente mirata a un ente governativo del Medio Oriente. Ulteriori indagini, hanno portato alla luce più di 30 campioni di dropper malware utilizzati attivamente in questa attività, che si presume possa espandersi in APAC, Europa e Nord America. Denominate DuneQuixote, le stringhe di malware includono frammenti di poesie spagnole per migliorare la loro persistenza ed eludere il rilevamento a scopo di spionaggio informatico.

Gli esperti di Kaspersky, grazie al loro continuo monitoraggio di minacce informatiche, hanno scoperto una campagna di cyber spionaggio, sconosciuta fino a Febbraio 2024, rivolta agli enti governativi del Medio Oriente. Gli autori dell’attacco hanno spiato l’obiettivo e raccolto dati sensibili grazie all’utilizzo di strumenti sofisticati, progettati per essere nascosti e persistenti.

I dropper iniziali del malware si fingono file di installazione compromessi di uno strumento legittimo, Total Commander. All'interno di questi dropper, sono contenute alcune righe di poesie spagnole, con stringhe diverse da un campione all'altro. Questa variazione mira ad alterare la tracciabilità di ciascun campione, rendendo più difficile il rilevamento con le metodologie tradizionali.

All'interno del dropper è presente un codice dannoso progettato per scaricare payload aggiuntivi sotto forma di una backdoor denominata CR4T. Queste backdoor, sviluppate in C/C++ e GoLang, garantiscono ai criminali informatici l'accesso al computer della vittima. In particolare, la variante GoLang utilizza l'API Telegram per le comunicazioni C2, implementando i public binding dell'API Telegram di Golang.

"Le varianti del malware dimostrano la capacità di adattamento e l’intrapredneza di questi cyber criminali. Attualmente abbiamo scoperto due impianti di questo tipo, ma sospettiamodell'esistenza di altri", ha commentato Sergey Lozhkin, Principal Security Researcher, Kaspersky’s GReAT (Global Research and Analysis Team).

La telemetria di Kaspersky ha identificato una vittima in Medio Oriente già a febbraio 2024. Inoltre, alla fine del 2023 si sono verificati diversi upload dello stesso malware su un servizio di scansione malware semi-pubblico, con oltre 30 invii. Altre fonti sospettate di costituire nodi di uscita della VPN sono stati localizzati in Corea del Sud, Lussemburgo, Giappone, Canada, Paesi Bassi e Stati Uniti.

Per maggiori informazioni sulla nuova campagna DuneQuixote, visitate il sito Securelist.com.

Per non essere vittima di un attacco mirato da parte di un criminale informatico noto o sconosciuto, i ricercatori Kaspersky consigliano di implementare le seguenti misure:

•Fornire al team SOC l'accesso alle informazioni più recenti sulle minacce (TI). Kaspersky Threat Intelligence Portal è un unico punto di accesso per le informazioni sulle minacce aziendali, che fornisce dati e approfondimenti sui cyberattacchi raccolti da Kaspersky in oltre 20 anni.

•Formare il team di cybersecurity per affrontare le ultime minacce mirate con sessioni di training online di Kaspersky sviluppate dagli esperti di GReAT.

•Implementare soluzioni EDR come Kaspersky Endpoint Detection and Response per il rilevamento a livello endpoint, l’indagine e la risoluzione tempestiva degli incidenti.

•Oltre ad adottare una protezione essenziale degli endpoint, implementare una soluzione di sicurezza aziendale che rilevi precocemente le minacce avanzate a livello di rete, come Kaspersky Anti Targeted Attack Platform.

•Poiché molti attacchi mirati iniziano con il phishing o altre tecniche di social engineering, è necessario introdurre una sessione di formazione sulla consapevolezza della sicurezza e insegnare le competenze pratiche al team, ad esempio attraverso Kaspersky Automated Security Awareness Platform

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda globale di sicurezza informatica e digital privacy fondata nel 1997. Le profonde competenze in materia di Threat Intelligence e sicurezza si trasformano costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere aziende, infrastrutture critiche, governi e utenti in tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda comprende una protezione leader degli endpoint e diverse soluzioni e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune, per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Oltre 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie Kaspersky e aiutiamo 220.000 aziende a tenere al sicuro ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/

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Navigare le Acque delle Partite IVA Estere: Una Guida...

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Milano, 19 Aprile 2024. L'espansione delle attività commerciali oltre i confini nazionali è un passo importante per molte aziende ma porta con sé una serie di sfide e obblighi normativi. Uno degli aspetti più critici di questa espansione è la gestione delle partite IVA, un requisito essenziale per operare legalmente e in modo efficiente in un contesto internazionale. Questa guida mira a fornire agli imprenditori e ai privati le informazioni fondamentali per comprendere, ottenere e gestire correttamente le partite IVA esterne, ponendo particolare attenzione alle normative dell'Unione Europea e ad alcune delle maggiori economie mondiali.

All'interno dell'Unione Europea, ogni stato membro ha il proprio sistema di identificazione IVA, noto come VAT Identification Number. Questo numero è unico per ciascuna azienda e segue una struttura specifica che varia da paese a paese. La registrazione di una partita IVA comunitaria o intracomunitaria è un passo fondamentale per le aziende che desiderano avviare relazioni commerciali con altri stati membri dell'UE. Questa registrazione permette l'iscrizione al VIES (Vat Information Exchange System), un sistema che facilita lo scambio automatico di informazioni IVA tra le amministrazioni finanziarie degli stati membri, contribuendo a garantire la trasparenza e la legalità delle operazioni commerciali intracomunitarie.

Per le aziende al di fuori dell'UE, ma che operano o hanno rappresentanze fiscali all'interno dell'Unione, è necessario ottenere un numero di partita IVA con la sigla iniziale EU. Questo sistema, particolarmente utile per le società di e-commerce che operano in diversi paesi europei, semplifica la gestione delle imposte senza la necessità di aprire una posizione fiscale in ogni stato di operazione.

La Necessità del VAT Number

Il VAT Number serve non solo come mezzo di identificazione fiscale per le aziende che svolgono attività commerciali all'interno dell'UE, ma anche come strumento per verificare la legittimità e la conformità fiscale dei partner commerciali attraverso il VIES. Questo sistema di verifica è fondamentale per le operazioni intracomunitarie, permettendo alle aziende di assicurarsi che i propri fornitori e clienti siano registrati e operino secondo le norme comunitarie.

Ottenimento della Partita IVA

L'attivazione di una partita IVA comunitaria richiede una richiesta formale all'atto di apertura della partita IVA o successivamente, tramite vari canali messi a disposizione dalle autorità fiscali nazionali. Per le aziende esterne all'UE, i processi di richiesta variano notevolmente e sono influenzati dalla legislazione locale e dagli accordi internazionali.

Collaborazioni e Scambi Intracomunitari

Le partite IVA estere fungono da ponte per una vasta gamma di operazioni transfrontaliere. La registrazione e la corretta gestione di una partita IVA intracomunitaria permette alle imprese di approfittare delle opportunità offerte dal mercato unico europeo, facilitando scambi di beni e servizi esenti da IVA tra stati membri. Questo aspetto è particolarmente rilevante per le aziende che intendono espandersi oltre i confini nazionali, offrendo un vantaggio competitivo significativo. Il sistema VIES si rivela quindi indispensabile, consentendo una verifica rapida e affidabile della validità delle partite IVA dei partner commerciali, garantendo così che tutte le transazioni siano conformi alla normativa vigente. Questo minimizza il rischio di frodi fiscali e contribuisce anche a instaurare un clima di fiducia reciproca tra le imprese, elemento fondamentale per la costruzione di relazioni commerciali durature e proficue.

Oltre l'Europa: Le Partite IVA nel Contesto Globale

Comprendere il funzionamento delle partite IVA non si limita all'Unione Europea. Paesi come la Svizzera, il Regno Unito (post-Brexit), gli Stati Uniti, la Cina e il Canada hanno i propri sistemi e requisiti per la gestione dell'IVA o equivalenti fiscali. Ad esempio, mentre l'UE utilizza il VAT Number, il Canada adotta il Federal Business Number per identificare le aziende ai fini fiscali. Negli Stati Uniti, diversi codici di identificazione fiscale come l'EIN o il Sales Tax Number svolgono funzioni simili. La conoscenza di questi aspetti è essenziale per le imprese che operano a livello internazionale, poiché ogni paese ha regolamenti specifici riguardanti l'imposizione fiscale sulle merci e sui servizi.

Gestione e Verifica

Una volta ottenuta la partita IVA, è fondamentale gestirla correttamente per assicurarsi di rispettare tutte le normative applicabili. Il controllo della validità di una partita IVA è facilitato dal VIES, un passo importante per mantenere relazioni commerciali sane e legali. Per una verifica approfondita della partita IVA comunitaria, il sistema offerto da iCRIBIS rappresenta uno strumento davvero prezioso per tutti gli operatori del settore. Attraverso la verifica della partita IVA comunitaria possibile confermare la registrazione di un'azienda ma anche ottenere informazioni dettagliate sulla sua conformità e affidabilità.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://www.icribis.com/it/approfondimenti/estero/partita-iva-estero

Email: servizioclienti@icribis.com

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