

Economia
Musk alla conquista del ‘web spaziale’, punta a investire 30 miliardi
Elon Musk, il fondatore di Tesla e di Space X, punta ad investire dai 20 ai 30 miliardi di dollari in Starlink, la costellazione di satelliti attualmente in costruzione dal produttore privato aerospaziale americano SpaceX. Musk ha annunciato, in occasione del Mobile World Congress di Barcellona, di puntare su circa mezzo milione di utenti per il suo servizio internet satellitare entro la metà dell’anno prossimo contro poco più di 69 mila utenti attualmente. Il servizio Starlink attualmente promette agli utenti velocità di download fino a 100 Mbps e velocità di upload di 20 Mbps. Costerà ai clienti iniziali 99 dollari al mese più un investimento una tantum di 499 dollari in un impianto di trasmissione.
SpaceX ha 1.500 satelliti in orbita bassa che forniscono un servizio Internet a banda larga per Starlink. A pieno regime, il servizio avrà 12.000 satelliti. “È davvero pensato per le regioni scarsamente popolate”, ha detto Musk, parlando dalla California in un’intervista video per il Mobile World Congress di Barcellona. “Stiamo davvero arrivando alle parti del mondo che sono più difficili da raggiungere”.
Economia
Renzo Rosso: “Con Diesel lavoro di squadra, ne sono orgoglioso”

Il patron del gruppo nel backstage della sfilata kolossal a Milano, un 'rave party' tra denim couture e lavorazioni elaborate: "Utilizzo incredibile di tecnologia, manualità e sartorialità, tipico della filiera"

“C’è tanta energia, molta inclusione e soprattutto una cosa bellissima, della quale mi prendo un po’ di merito: un team di persone che lavora insieme per fare cose belle, non nel modo classico delle aziende: lavoriamo per fare cose fantastiche e questo è il risultato”. Non trattiene l’entusiasmo Renzo Rosso, patron di Otb, nel backstage della sfilata di Diesel andata in scena ieri sera in via Valtellina, a Milano. Uno show kolossal, che nonostante la pioggia battente ha raccolto attorno a sé una community pulsante di celebrities, giovanissimi e buyer da tutto il mondo, radunati per acclamare la collezione per la prossima primavera-estate disegnata dal direttore creativo del brand, Glenn Martens.
”Ci chiamiamo Only the Brave e abbiamo l’obbligo di fare sempre delle cose diverse, sempre di più – evidenzia Rosso -. Stiamo mettendo insieme la comunità: abbiamo i buyer, la stampa, le celebrities da tutto il mondo, gente che lavora per noi ed è bellissimo”. Venerdì, sabato e domenica la location della sfilata sarà aperta al pubblico. Un regalo alla città. ”Abbiamo organizzato un film forum e faremo vedere anche la collezione – spiega Rosso – è una maniera di far vivere la città. Noi siamo vicini alla Z Generation e grazie a loro il mondo può cambiare”.
La sostenibilità resta primaria per il patron di Otb: ”È fondamentale e siamo orgogliosi di poter guidare questo momento”. Sulla passerella sopraelevata tra musica rave e citazioni alla club culture incedono modelli fasciati in abiti second skin, ‘scheletri’ di frange, denim couture e lavorazioni elaborate. Il jeans è fatto a brandelli, lavato, rielaborato. Volumi e silhouette sembrano pensati per i raver più temerari.
”Glenn mette a disposizione la sua creatività ma c’è molto del team – sottolinea ancora – ci sono materiali stampati da dentro, laserati, ripresi e trattati a mano, un lavoro incredibile di tecnologia, manualità e sartorialità che è tipico della nostra filiera e che sta diventando sempre più importante. E’ con questo che l’Italia sta diventando bella”. Rosso non ha dubbi sulle potenzialità del brand: “A livello tecnologico siamo veramente molto avanti – ammette soddisfatto -. Sono orgoglioso perché la gente lavora insieme è il successo di un team. Glen, come anche John Galliano (il direttore creativo di Maison Margiela, ndr) è un fenomeno e io ho la fortuna di avere a bordo due couturier che viaggiano in un’altra dimensione”. (di Federica Mochi)
Economia
Nautica, si alza sipario del 63° salone di Genova

Organizzato da Confindustria Nautica, è la prima fiera del settore del Mediterraneo e terza al mondo, simbolo del Made in Italy

Si apre oggi la 63° edizione del salone Nautico Internazionale di Genova presso la Terrazza del Padiglione Blu del Waterfront di Levante. Le note dell’inno nazionale, con la solenne cerimonia dell’alzabandiera, per l’evento organizzato da Confindustria Nautica, prima fiera del settore del Mediterraneo e terza al mondo, simbolo del Made in Italy, della imprenditoria nazionale, del Paese che innova, investe e guarda al futuro. A commentare i numeri e le prospettive di un settore che fa dell’Italia il primo esportatore mondiale sarà un parterre istituzionale d’eccezione e senza precedenti composto dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, il Ministro per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il Presidente di Eni, Giuseppe Zafarana, oltre a numerosi altri rappresentanti del Governo del Parlamento nazionale e di quello europeo, Ambasciatori e Consoli provenienti da diversi Paesi.
Il convegno inaugurale, dal titolo “Industria Nautica, la storia del futuro”, è moderato dal Direttore e conduttrice televisiva Monica Maggioni e offrirà un momento di riflessione sul ruolo dell’impresa e le scelte di politica industriale del Governo. L’evento sarà introdotto dai saluti istituzionali del Sindaco di Genova Marco Bucci, seguiti da quelli di Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, e Guido Crosetto, Ministro della Difesa. Il convegno si articolerà in due panel: il primo dal titolo “Sfide economiche, sociali e ambientali dei nostri tempi”, con la partecipazione di Matteo Salvini – Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e trasporti, di Giuseppe Zafarana – Presidente Eni e
– Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica;
il secondo dedicato a “L’Industria Made in Italy tra proiezione globale e sviluppo locale”, introdotto dai saluti l’Amm. Antonio Natale, Comandante delle Scuole della Marina Militare, l’Amm. Nicola Carlone, Comandante Generale delle Capitanerie di porto, Nello Musumeci, Ministro delle Politiche del Mare, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, con gli interventi di Adolfo Urso, Ministro del Made in Italy (in video collegamento), Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e trasporti, Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria, Matteo Zoppas, Presidente Ice.
Presso lo stesso Padiglione Blu, prenderà il via il Palinsesto Forum23, patrocinato dalla Commissione Europea, con oltre 120 eventi istituzionali e workshop. Il primo degli appuntamenti, alle ore 14:30, lo stesso 21 settembre presso la Sala Forum, con l’aggiornamento del “Boating Economic Forecast”. L’analisi dei dati di andamento dell’industria nautica, raccolti nella pubblicazione Nautica in Cifre – Log, Annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in collaborazione con Fondazione Edison, con il patrocino Ministero Infrastrutture e Trasporti. L’ analisi, mette a disposizione di imprese, operatori e istituzioni il quadro economico ufficiale e aggiornato dell’industria nautica da diporto puntuale.
La presentazione sarà aperta dai saluti introduttivi del Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi e dall’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria, Andrea Benvenuti. Il rapporto statistico sarà poi presentato da Stefano Pagani Isnardi, Direttore Ufficio Studi Confindustria Nautica e dal Prof. Marco Fortis, Vice Presidente e Direttore di Fondazione Edison – Università Cattolica, con l’intervento di Riccardo Honorati Bianchi, Cassa Depositi e Prestiti SpA.
Presso la Sala Stampa del Padiglione Blu, alle 15:30, avrà inizio il meeting “Regioni Nautiche” focalizzato sulle politiche di promozione della nautica e del turismo nautico: a cura di Confindustria Nautica e Salone Nautico, vedrà la partecipazione di Piero Formenti, Vice Presidente Confindustria Nautica, Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria, Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia (in collegamento da remoto) e Pasquale Ciacciarelli, Assessore Politiche del Mare Regione Lazio (in collegamento da remoto), unitamente ai responsabili degli otto boatshow regionali patrocinati da Confindustria Nautica.
Sempre in Sala Forum, alle ore 15:45, si terrà il Convegno “Nautica, Fisco e Dogane”, il tradizionale incontro per fare il punto sulla normativa fiscale, doganale e di settore, a cura di Confindustria Nautica, dove interverranno Maurizio Balducci, Vice Presidente di Confindustria Nautica, Paolo Valerio Barbantini, Vice Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Paola Paliano, Dirigente Ufficio di AEO e grandi imprese della Direzione Dogane, Sara Armella, di Armella & Associati, ed Ezio Vannucci, di Moores & Rowland Partner. A moderare l’incontro sarà Roberto Neglia, Responsabile rapporti istituzionali Confindustria Nautica.
Anche quest’anno non mancheranno incontri e talk show con i protagonisti del mare presso l’Eberhard & Co. Theatre. Ad aprire la programmazione, alle ore 13:30, “Attività al Polo Nord della Marina a Guida IIM” l’appuntamento a cura dell’Istituto Idrografico della Marina dal titolo. A seguire, alle 14:30, la Conferenza stampa del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera dal titolo: “La guardia costiera per la sicurezza dei diportisti: i numeri dell’estate 2023, tra operazioni di soccorso e campagne di comunicazione”. Alle ore 15:30 “Il Filo blu dell’acqua”, organizzato da Regione Liguria e Liguria International. Infine alle ore 17:30, l’incontro con Max Sirena team director & skipper di Luna Rosa Prada Pirelli.
La prima giornata del 63° Salone Nautico Internazionale di Genova terminerà alle 19:00 con un nuovo appuntamento di “Incontri in Blu. Uomini, donne e storie di Mare”, rassegna ideata e diretta dal giornalista e scrittore Fabio Pozzo, voluta dal Comune di Genova, Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, Genova Cultura Scarl, e realizzata con il contributo di numerosi sponsor e partner al Galata Museo del Mare di Genova. Il giornalista, dopo i primi due appuntamenti della scorsa primavera (il primo con Sir Robin Knox-Johnston, leggenda della vela e primo uomo a circumnavigare il globo non stop in solitaria della storia, e il secondo con Francesca e Rachele Fogar, incontro dedicato al padre Ambrogio Fogar) questa volta dialogherà con Massimo Perotti, Presidente e Ceo di Sanlorenzo, tra i più importanti gruppi della cantieristica internazionale con quartiere generale ad Ameglia in Liguria. L’evento, su registrazione, sarà trasmesso anche in diretta su Facebook.
Economia
Acea illumina la Domus di Tiberio, riaperta al pubblico dopo 50 anni

Grazie ad un progetto di light architecture realizzato da Areti

Riaperta al pubblico dopo 50 anni, la Domus di Tiberio è illuminata grazie ad un progetto di light architecture realizzato da Areti, la società del Gruppo Acea che opera nel settore della distribuzione elettrica a Roma. Per la prima volta, nella valorizzazione di un sito archeologico di altissimo valore storico e culturale, verrà utilizzata la tecnologia della luce dinamica (tunable white) che, grazie alle variazioni di colore e intensità, offre allo spettatore uno scenario inedito in cui la luce diventa lo strumento di narrazione di un luogo e della sua storia.
La facciata del palazzo di Tiberio rivolta verso il Foro Romano verrà animata dalle architetture di questa illuminazione dinamica realizzata con tecnologia a Led di ultima generazione che consente di modulare intensità e temperatura del colore ottenendo un’ottima resa cromatica e una notevole riduzione dei consumi energetici.
Per l’occasione sono stati installati 28 proiettori ad incasso al livello della via Nova, 12 proiettori lineari dedicati agli imbotti degli archi, 51 apparecchi a proiezione per l’illuminazione facciata e 10 lineari per l’interno dell’ultimo livello raggiungendo una potenza totale di 4,4 kW.
Coronavirus
Fed lascia i tassi invariati: “Pronti ad alzarli se necessario”

Non si esclude un possibile nuovo aumento entro l'anno

Il Federal Open Market Committee (Fomc) della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti lascia invariati i tassi nel range compreso tra il 5,25% e il 5,50%. Con questa decisione la Fed interrompe il percorso di inasprimento della politica monetaria dopo l’aumento di 25 punti base di luglio. Dall’inizio della sequenza iniziata nel marzo del 2022 ci sono stati undici aumenti, che ha portato il prezzo del denaro al livello più alto dal gennaio 2001.
La Fed non esclude tuttavia la possibilità di un ulteriore aumento dei tassi: i banchieri centrali infatti spostano l’attenzione su quanto a lungo manterranno i tassi alti e quando decideranno che sono stati compiuti progressi sufficienti nella lotta all’inflazione. La Fed prevede che l’economia statunitense crescerà del 2,1% quest’anno, in aumento rispetto all’1% previsto solo pochi mesi fa e ha migliorato le aspettative per quanto riguarda il mercato del lavoro e ora si aspettano che il tasso di disoccupazione scende al 3,8% nel 2023, in calo rispetto alla precedente previsione del 4,1%.
I banchieri centrali, invece, hanno leggermente rivisto al ribasso le loro aspettative di un rallentamento dell’inflazione quest’anno. E ora prevedono di mantenere i tassi più alti più a lungo, con le nuove proiezioni che mostrano meno tagli dei tassi nel 2024 e nel 2025 rispetto alle stime precedenti. “Gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica si è espansa a un ritmo sostenuto”, si legge in una nota della Fed. “L’aumento dei posti di lavoro è rallentato negli ultimi mesi ma rimane forte, e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione rimane elevata”. “Le condizioni creditizie più restrittive per le famiglie e le imprese – sottolinea la Fed – probabilmente peseranno sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. La portata di questi effetti rimane incerta”.
Ora, spiega il ‘Washington Post’, il dibattito interno alla Fed ruota attorno all’opportunità di mantenere i tassi stabili o continuare a spingerli verso l’alto entro la fine dell’anno. Molto dipenderà da come si evolverà l’economia nei prossimi mesi e se eventuali nuovi shock ostacoleranno l’attento esame del mondo post-covid da parte della Fed.
“La Fed è pronta ad alzare ulteriormente i tassi se appropriato”, ha quindi affermato il presidente della Fed, Jerome Powell nel corso della conferenza stampa al termine della riunione della Fomc, sottolineando che “la Fed farà tutto il necessario per raggiungere gli obiettivi del suo mandato che sono la stabilità dei prezzi e la massima occupazione”. L’economia statunitense “sta crescendo a un ritmo sostenuto e quest’anno il pil Usa dovrebbe crescere del 2,1%”.
Per il futuro l’obiettivo della Fed, sottolinea Powell, “è quella di fare delle valutazioni meeting per meeting” : “Vogliamo vedere i dati e vogliamo prove convincenti che ci indichino che l’inflazione si sta muovendo nella direzione auspicata”.
Economia
Mediobanca, ok lista per rinnovo Cda con Pagliaro e Nagel

Assemblea convocata per il prossimo 28 ottobre

Il Cda di Mediobanca approva la lista per il rinnovo del Consiglio di amministrazione. Il board, avvalendosi della facoltà prevista dall’art. 15 dello Statuto, si legge nella nota, ha approvato all’unanimità la seguente lista di 15 candidati alla carica di consigliere per il triennio 2024-26 da sottoporre all’Assemblea convocata per il prossimo 28 ottobre: Renato Pagliaro; Alberto Nagel; Laura Cioli; Valérie Hortefeux; Francesco Saverio Vinci; Laura Penna; Vittorio Pignatti Morano; Angel Vilà Boix; Virginie Banet; Marco Giorgino; Mana Abedi; Maximo Ibarra; Simonetta Iarlori; Mimi Kung e Stefano Parisse.
I candidati, sottolinea Mediobanca, sono stati selezionati a conclusione del Processo reso pubblico lo scorso 17 aprile e “rispecchiano, individualmente e collettivamente, le caratteristiche riportate nella ‘Relazione sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione’ resa pubblica lo scorso 4 settembre”.
In particolare, la lista proposta è composta da 15 Amministratori, per i 4/5 aventi i requisiti di indipendenza ai sensi di Statuto e per il 47% del genere meno rappresentato; per oltre la metà è costituita da Consiglieri uscenti al fine di assicurare stabilità ed efficacia alla gestione aziendale, in particolare per l’attuazione del Piano 2023 – 2026 approvato nel maggio scorso, e all’attività dei Comitati endoconsiliari; incrementa il livello di diversità e di esperienza con una maggior presenza di profili internazionali (passati da 3 a 6) ed esprime competenze specialistiche e diversificate in materia di rischi bancari.
Con la lista proposta dal Cda di Mediobanca per il rinnovo degli organi sociali del prossimo 28 ottobre il board uscente mira ad aumentare ulteriormente la presenza di consiglieri indipendenti, accrescere il profilo internazionale del board e rafforzare alcune delle competenze chiave per una banca quotata e vigilata come la gestione dei rischi, l’innovazione tecnologica e la compliance. Viene inoltre rafforzata la rappresentanza di genere. L’obiettivo è quello di avere un Cda con profili in linea con i criteri individuati dalla Bce e funzionali alla realizzazione del piano One Brand One Culture al 2026 approvato lo scorso maggio.
La lista è composta da 15 membri, tanti quanti ne dovrà eleggere l’assemblea, ma solo 12 saranno destinati a essere eletti qualora la lista del Cda risultasse la più votata. Di questi 12 oltre un terzo sono new entry che sostituiscono i consiglieri non ricandidabili per sopraggiunti limiti di età (75 anni). Erano i posti che il Cda aveva offerto ai due soci Delfin e Caltagirone prima che le trattative naufragassero quando Delfin, nell’ultima proposta inviata lo scorso 12 settembre, aveva reiterato una serie di richieste che il Comitato Nomine che si è riunito lunedì e il Cda di oggi di Mediobanca hanno valutato non essere in linea con la governance di una banca quotata sistemica. Gli altri 8 candidati della lista del board sono invece in continuità con il consiglio uscente, un fatto, spiega Piazzetta Cuccia nella nota, legato alla necessità di “assicurare continuità ed efficacia alla gestione aziendale, in particolare per l’attuazione del Piano 2023 – 2026 approvato nel maggio scorso, e all’attività dei Comitati endoconsiliari”. Una continuità invocata nei giorni scorsi anche dagli analisti di Equita e Kepler Chevreux in ragione dei risultati conseguiti dalla banca che a giugno ha chiuso un bilancio record (ricavi a 3,3 miliardi di euro e utile a 1,027 miliardi di euro) e proposto una cedola per gli azionisti di 0,85 euro che rappresenta un pay out ratio del 70%.
L’elezione del nuovo Cda che andrà in scena in occasione dell’Assemblea del prossimo 28 ottobre sarà la prima che vedrà applicate le modifiche dello statuto apportate dall’assemblea del 2021. Tra i cambiamenti più significativi c’è l’aumento dei posti riservati alle minoranze che salgono da 2 a 3 e la previsione che venga riservato almeno un posto ai rappresentanti degli organismi di gestione collettiva del risparmio (Assogestioni). Una previsione questa che Mediobanca è stata la prima società in Italia a introdurre e che avrà come conseguenza l’assegnazione di almeno uno dei tre posti riservati alle minoranze al candidato di Assogestioni.
All’Assemblea degli Azionisti di Mediobanca del prossimo 28 ottobre verrà proposta, inoltre, l’assegnazione di un dividendo lordo pari a 0,85 euro per azione. L’importo, si legge in una nota, verrà messo in pagamento dal 22 novembre con “record date” 21 novembre e data stacco 20 novembre.
E’ arrivato, poi, il via libera del Cda di Mediobanca al progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2023 che coincidono con quanto reso pubblico lo scorso 27 luglio: risultato netto di 1.026,8 milioni di euro per il Gruppo (907 milioni di euro nell’esercizio 2021-22) e 606,5 milioni di euro per la capogruppo Mediobanca (513,1 milioni nell’esercizio 2021-22).
Economia
Da Draghi a Panetta, l’Europa diversa che serve all’economia

Chiedono nuove regole e più sovranità condivisa ma serve una politica capace di fare le scelte che servono

Più Europa o meno Europa, soprattutto quale Europa. Il dibattito è in piedi da anni, con alterne fortune per le due fazioni che tradizionalmente si confrontano, quella degli europeisti e quella dei nazionalisti. Negli ultimi giorni, con le difficoltà poste dalla crescita bassa e dall’inflazione alta, con l’attuazione del Pnrr e con la necessità di arrivare a una riforma sostenibile del Patto di Stabilità, insieme all’eterno dilemma che riguarda la gestione dei migranti e le responsabilità della Ue, si sta facendo strada il tema di un’Europa diversa sul piano economico. Con due interventi che, a distanza di poco tempo, aprono uno scenario nuovo. Prima Mario Draghi e poi Fabio Panetta, stessa estrazione ma profili e ruoli diversi, hanno indicato priorità che spostano in alto le ambizioni di chi l’Europa la vive come l’unico soggetto in grado di dare le risposte che servono.
Il nuovo Governatore di Bankitalia, ancora nel board della Bce, indica una strada che ritiene obbligata. “Muoversi da una governance di bilancio a una unione di bilancio richiede una capacità di bilancio permanente. Questo è un complemento necessario alle politiche di bilancio nazionali e per conseguire l’orientamento fiscale adeguato per l’Eurozona. Dobbiamo iniziare a pensare ora a ciò che verrà dopo Next Generation EU, altrimenti rischieremo di fare un passo indietro invece che in avanti”. Il rischio di fare passi indietro è concreto e la soluzione del problema tutt’altro che a portata di mano. Ma Panetta usa un tono ultimativo. In questo contesto, “una capacità fiscale europea è essenziale per finanziare gli investimenti comuni che sono fondamentali per mantenere ed espandere il potenziale economico dell’Europa”.
Draghi, che ha accettato la proposta della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea, ha parlato dell’altro pilastro, quello delle regole. Partendo da una premessa, “tornare passivamente alle vecchie regole sospese durante la pandemia sarebbe il risultato peggiore possibile”, e richiamando gli stati membri alla responsabilità di trovare un accordo che non sia, semplicemente, un pericoloso passo indietro. La stesso rischio paventato oggi da Panetta.
Nell’Eurozona, secondo l’ex presidente della Bce, servono “nuove regole e più sovranità condivisa”. Questo, perché “deve ora affrontare una serie di sfide sovranazionali che richiederanno ingenti investimenti in tempi brevi, tra cui la difesa, la transizione verde e la digitalizzazione”. Il problema, ha evidenziato Draghi, è che “l’Europa non dispone di una strategia federale per finanziarli, né le politiche nazionali possono assumerne il ruolo, poiché le norme europee in materia di bilancio e aiuti di Stato limitano la capacità dei Paesi di agire in modo indipendente”. Quindi, Draghi vede il “serio rischio” che l’Europa fallisca su diversi piani: “non raggiungendo gli obiettivi climatici, non garantendo la sicurezza richiesta dai suoi cittadini e perdendo la sua base industriale a vantaggio di regioni che si impongono meno vincoli”.
Il tema che unisce le analisi di Panetta e Draghi è che l’Europa di cui ha bisogno l’economia può nascere solo con una politica che faccia le scelte che servono, ambiziose e non conservative. Nuove regole e una maggiore condivisione di sovranità, come ha detto l’ex presidente della Bce, addirittura come dice oggi il neo Governatore di Bankitalia un bilancio comune, devono poter contare su una solida maggioranza politica che si assuma la responsabilità di cambiare l’Europa. Potrà accadere solo se le prossime elezioni europee definiranno un quadro favorevole. (Di Fabio Insenga)
Economia
Limitazioni tir Brennero, Salvini: “Atto di arroganza dell’Austria, faremo ricorso”

Il vicepremier: "Attiveremo la procedura alla Corte di giustizia europea". E attacca: "Inerzia dalla Commissione"

“Siamo di fronte a un atto di violenza e di arroganza politica e istituzionale” da parte dell’Austria contro cui l’Italia presenterà “ricorso davanti alla Corte di giustizia europea”. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative in relazione alle limitazioni imposte da Vienna al transito dei trasportatori italiani verso l’Austria attraverso il corridoio del Brennero.
“Dopo quattro anni di inerzia della Commissione – ha scandito Salvini – abbiamo deciso d’intesa con il governo Meloni di attivare formalmente la procedura prevista dall’articolo 259 del Tfue, che conferisce a uno Stato membro la facoltà di presentare ricorso davanti alla Corte di giustizia europea contro uno Stato membro per violazione del diritto euro-unitario. Si tratta sicuramente di un gesto forte, inusuale e con pochi precedenti ma necessario. Questa attività – ha sottolineato – è generalmente compito della Commissione, tuttavia la presidente Von der Leyen non ha firmato l’avvio della procedura. A questo punto confidiamo nella giustizia della Corte europea. Non si può pontificare a spese dell’Italia – ha detto Salvini – cercando accoglienza e integrazione a Lampedusa blindando il confine del Brennero. Questo governo porrà fine a questa vergogna”.
“Le limitazioni – ha ricordato il ministro – sono state introdotte dall’Austria sulla carta per ragioni di natura ambientale, ma l’ambiente non c’entra assolutamente nulla. E’ semplicemente concorrenza sleale austriaca nei confronti degli imprenditori e degli autotrasportatori italiani, tedeschi e dell’intero continente europeo”.
“Tali divieti unilaterali austriaci – ha aggiunto – sono pertanto inaccettabili e insostenibili perché bloccano il principale asse di collegamento tra Nord e Sud Europa nel momento in cui stiamo investendo miliardi di euro per il tunnel di base ferroviario del Brennero. Il governo ha da subito manifestato la propria contrarietà a queste limitazioni. In occasione del recente Consiglio europeo dei trasporti ho evidenziato insieme al collega tedesco la necessità di intervenire con urgenza sulla questione. Ora gli uffici del mio ministero assieme a Palazzo Chigi stanno lavorando alla predisposizione del dossier”.
A ottobre Salvini sarà al Brennero e sarà l’occasione per verificare la situazione, riferiscono fonti del Mit. Senza un ritorno a una condizione di leale collaborazione, Salvini è pronto a suggerire un inasprimento dei controlli per i veicoli austriaci.
Economia
Informazione italiana sempre più social, è boom su TikTok

Il report 'L'estate dell’informazione italiana sul web – Temi, notizie e reazione degli utenti' realizzato da Osservatorio Editoriale di SocialData. Meloni politico più citato, morte Berlusconi notizia più discussa, sui migranti picco di conversazioni in 10 giorni, Vannacci caso dell'estate

E’ sempre più social il baricentro dell’informazione italiana. Nel 2023 è infatti aumentato il numero delle pubblicazioni sul web e sui social da parte degli organi di informazione con un +1,3% su Facebook, +4,3% su Instagram e un boom su TikTok (+351%). Solo Twitter registra una flessione con un -7,3%. E’ quanto emerge dal report ‘L’estate dell’informazione italiana sul web–Temi, notizie e reazione degli utenti’, una ricerca presentata al Tempio di Adriano a Roma e realizzata da Osservatorio Editoriale di SocialData in collaborazione con SocialCom, Jump e Kleos che ha analizzato oltre 600mila contenuti editoriali e i relativi post social pubblicati negli ultimi tre mesi dai primi 160 siti di informazione per audience, visitati da oltre 41 milioni di utenti unici.
”Aumenta anche il numero delle interazioni: +360% TikTok, +32,6% Instagram, +41,5% Twitter e il numero dei followers sui canali social delle testate: +300% TikTok, +13,3% Instagram, +10% Twitter”.
Nell’estate 2023 (1 giugno-15 settembre) a fronte di un decremento del numero totale di pubblicazioni (-7%) si è registrato sui social un incremento del +8% relativo alle interazioni, ovvero reazioni, commenti, condivisioni.
”A questo si aggiunge la preferenza da parte degli utenti per un’informazione sempre più visual e meno testuale. Le piattaforme dove si registrano i maggiori incrementi di interazioni sono proprio quelle in cui prevalgono contenuti grafici come card statiche e video, come Instagram, dove si registrano oltre 150 milioni di interazioni”.
E ancora: Giorgia Meloni è la politica italiana più citata nell’ultimo periodo (2367) e al tempo stesso quella sulla quale si concentra il maggior numero di discussioni (352.000). La premier è seguita da Schlein (1100 citazioni e 111.000 discussioni), Salvini (803 citazioni e 74.800) e Conte (388 citazioni e 64.500 discussioni).
”Tra le notizie di politica più discusse ci sono quelle relative alle decisioni prese in Consiglio dei ministri, alla politica estera e il cambiamento climatico”.
”La morte di Silvio Berlusconi è stata la notizia in assoluto più discussa dagli utenti, seguita dalla vicenda di Giulia Tramontano e dalla scomparsa prematura di Michela Murgia”.
”Nella classifica delle notizie più pubblicate domina la guerra in Ucraina (4.900), seguita dall’emergenza migranti (3.800) e dalla scomparsa di Silvio Berlusconi (3.217). Tra i casi di cronaca, quello maggiormente attenzionato dai media ha riguardato l’uccisione di Giulia Tramontano (1.252), gli stupri di Caivano (1.100) e Palermo (1.000), la tragedia di Brandizzo (816)”.
”Relativamente al sentiment sulle singole notizie, gli utenti della rete accolgono con favore quelle relativa all’intelligenza artificiale (87% sentiment positivo), mentre guardano con preoccupazione a quelle riguardanti gli incidenti stradali (95% sentiment negativo)”.
”Il tema dei migranti, e in particolare degli sbarchi, ha registrato un deciso picco di conversazioni negli ultimi dieci giorni. Il sentiment registrato è negativo per il 64% delle conversazioni”.
”Nelle pubblicazioni e nei relativi commenti social sono il blocco navale e il Governo gli argomenti più citati”.
Il libro del generale Vannacci è stato uno dei casi dell’estate anche sul web. Il sentiment registrato sulla vicenda nel suo complesso è negativo al 54%. Dopo un picco iniziale registrato nella seconda metà di agosto, l’interesse sul tema sta progressivamente scendendo, superato da altri argomenti di attualità, emerge ancora dal report.
Tra gli altri temi quello dei femminicidi, nel periodo oggetto dell’analisi (1 giugno – 15 settembre), ”ha registrato un interesse costante, con un picco nella prima parte di settembre dovuto a vari episodi di cronaca, come l’uccisione di Marisa Leo. Sul tema si registra un sentiment fortemente negativo (71%)”.
Molta indignazione in rete hanno generato i fatti di Caivano. ”Al centro delle conversazioni soprattutto lo stato delle cugine vittime delle violenze, ma anche gli interventi del Governo e la figura di Don Patriciello”.
È il Milan la squadra più citata e discussa, seguita da Inter, Roma, Juventus e Napoli. ”Tra i calciatori le notizie più frequenti hanno riguardato Lukaku, Vlahovic, Osimhen e Bonucci, tutte riferite ai movimenti di calciomercato. Lukaku è anche il player che gli utenti hanno commentato maggiormente nelle conversazioni online, seguito da Frattesi dell’Inter e Tonali del Newcastle”.
Economia
L’hotel dei sogni è in Italia, un gioiello sul lago di Como

Il Passalacqua incoronato da The World's Best Hotels'

L’albergo dei sogni è in Italia, sul lago di Como. Un gioiello di sole 24 stanze in una villa affrescata del Settecento nata come residenza per aristocratici, dove furono ospitati Napoleone e Winston Churchill e dove aleggia ancora lo spirito di Vincenzo Bellini, che qui compose ‘La sonnambula’. Specchi dorati, candelabri in ogni camera, giardini terrazzati che digradano fino alle acque del lago fanno di questo hotel una residenza “esclusiva e opulenta dove ci si sente a casa propria”.
E’ il Passalacqua, affacciato sul lago di Como a Moltrasio, che ha conquistato il primo posto tra i migliori alberghi da sogno al mondo. A certificarlo è la classifica ‘The World’s Best Hotels’, stilata da 580 giudici esperti del settore da tutto il mondo (hotelier, giornalisti di viaggio, giornalisti esperti di lusso), che hanno preferito l’hotel lombardo a gestione familiare alle maestose residenze da sogno sparse nei cinque continenti.
L’Italia trova ancora spazio nella top ten con il Four Seasons di Firenze, al 9° posto. Un po’ più giù, ma sempre nella parte alta della classifica si posiziona l’Aman di Venezia, al 14° posto. Poco sopra la metà classifica si piazzano altri due gioielli del nostro Paese: Le Sirenuse di Positano, al 20° posto, e Borgo Egnazia a Savelletri (Brindisi), al 21°, che vede come ospite abituale la rockstar Madonna.
Le città che fanno la parte del leone per numero di alberghi presenti nella top 50 sono Londra, Parigi e Bangkok con quattro hotel ciascuna. A Londra i quattro premiati sono il Claridge’s (16° posto), il Connaught (22°), il No Mad (46°) e il Savoy (47°). A Parigi gli alberghi da sogno presenti in classifica sono Le Bristol (29°), La Réserve (31°), lo Cheval Blanc (34°) e l’Hôtel de Crillon (50°). Nella capitale thailandese, si guadagna il podio il Four Seasons (al 3° posto), che si bagna sulle rive del Chao Phraya. Bangkok figura ancora nella top ten con il Mandarin Oriental (10°). Poco sotto il Capella (11°) e quasi a fondo classifica il Siam (42°).
1 – Passalacqua (Moltrasio, premiato anche come miglior albergo d’Europa);
2 – Rosewood (Hong Kong, miglior albergo d’Africa);
3 – Four Seasons (Bangkok);
4 – The Upper House (Hong Kong);
5 – Aman (Tokyo);
6 – La Mamounia (Marrakech, miglior albergo d’Africa);
7. Soneva Fushi (Maldive, miglior beach resort);
8. One&Only Mandarina (Puerto Vallarta, Messico, miglior albergo nel Nord America);
9. Four Seasons (Firenze);
10. Mandarin Oriental (Bangkok);
11. Capella (Bangkok, miglior nuovo hotel);
12. The Calile (Brisbane, Australia);
13. Chablé Yucatán (Chocholá, Messiico);
14. Aman (Venezia);
15. Singita Lodges (Kruger National Park, Sudafrica, premio ‘Eco Hotel’);
16. Claridge’s (Londra);
17. Raffles (Singapore);
18. Nihi Sumba (Wanokaka, Indonesia)
19. Hotel Esencia (Tulum, Messico);
20. Le Sirenuse (Positano);
21. Borgo Egnazia (Savelletri);
22. The Connaught (Londra);
23. Royal Mansour (Marrakech);
24. Four Seasons (Madrid);
25. Aman (New York);
26. The Maybourne Riviera (Roquebrune-Cap-Martin, Francia);
27. Rosewood (San Paolo del Brasile, miglior albergo del Sud America);
28. Capella (Singapore);
29. Le Bristol (Parigi);
30. Park Hyatt (Kyoto);
31. La Réserve (Parigi);
32. Gleneagles (Auchterarder, Regno Unito, premio ‘Art of Hospitality);
33. Hotel Du Cap-Eden-Roc (Antibes, Francia);
34. Cheval Blanc (Parigi);
35. Four Seasons Astir Palace (Atene);
36. Soneva Jani (Maldive);
37. The Newt (Bruton, Regno Unito, premio miglior boutique hotel);
38. Amangalla (Galle, Sri Lanka);
39. Hoshinoya (Tokyo);
40. Desa Potato Head (Seminyak, Indonesia);
41. Eden Rock (Saint Barts);
42. The Siam (Bangkok);
43. Badrutt’s Palace (St. Moritz, Svizzera);
44. Atlantis The Royal (Dubai, UAE);
45. The Oberoi Amarvilas (Agra);
46. NoMad (Londra);
47. The Savoy (Londra);
48. Equinox (New York);
49. Six Senses Ibiza (Portinatx, Spagna);
50. Hôtel de Crillon (Parigi).
Coronavirus
Olio, Di Mino: “Produzione dimezzata per siccità e grandine ma qualità è salva”

L'Azienda siciliana a 15 km dalla Valle dei Templi produce un olio pluripremiato, 8mila bottiglie e 4 etichette

Conto alla rovescia per la raccolta delle olive nell’azienda siciliana pluripremiata per il suo olio extravergine di oliva biologico, quella di Francesco Di Mino, a 15 chilometri da Agrigento. Ma già si paventa una produzione dimezzata per il clima. “Sarà una brutta annata anche quest’anno a causa dei cambiamenti climatici e riteniamo che saremo al 50% della produzione ed inoltre, le olive sono piccole”, anticipa Di Mino intervistato dall’Adnkronos sull’andamento dell’olio di oliva a fronte del calo produttivo in Italia del 27% e degli aumenti dei prezzi del 37%, secondo stime recenti.
“In Sicilia abbiamo avuto una grande siccità, non piove da aprile tranne qualche episodio in cui è venuta giù la grandine, – spiega – poi abbiamo avuto vento di scirocco che ha portato via tanti fiori (e quindi frutti) e, come se non bastasse, caldo torrido a luglio”. Ed è così che quest’anno dopo un’annata 2022-2023 brutta si teme il peggio in attesa di andare sul campo a raccogliere le olive e vedere le rese.
“Stiamo aspettando qualche altro giorno, il momento giusto – spiega – perché per un olio naturale e di alta qualità come il nostro non c’è una regola, ci basiamo sull’esperienza, quella mia e del mio collaboratore” racconta Di Mino, di professione ingegnere, che da tre anni “si è lanciato in questa avventura” dopo la scomparsa del padre a marzo 2020, che già coltivava olivi per un olio destinato al consumo familiare. “Questo olio è nato quasi come un tributo a mio padre, e così mentre si diffondeva il covid, mentre tutti si chiudevano io ho reagito al contrario aprendomi”.
Venti ettari in collina, 5mila piante, l’azienda Di Mino si affaccia sulla Valle dei templi di Agrigento, tra Grotte e Favara. La produzione è di 8mila bottiglie, che quest’anno saranno superate, con 4 etichette di olio bio da diversi cultivar: Nocellara del Belice, Biancolilla, Coratina e un blend, con quattro intensità di fruttato diversi dal più leggero al più forte. “Senza conoscere nessuno ho cominciato a mandare il mio olio partecipando a premi prestigiosi e ho preso medaglie d’oro ovunque a Berlino, a New York, Parigi senza contare che il Gambero Rosso lo ha considerato il miglior olio Igp d’Italia nel 2023 e nel 2022 ha conquistato le 3 foglie sempre del Gambero Rosso”. L’olio Evo Igp Sicilia Contrada Scintilia Nocellara da due anni ha conquistato anche le 5 gocce della Fondazione Italiana Sommelier.
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