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Musica: torna in edicola ‘Ciao 2001’, la...
Musica: torna in edicola ‘Ciao 2001’, la rivista dedicata al rock
Riparte dalla tenacia di storici collaboratori e dal sostegno di Sprea Editori, come pubblicazione bimestrale di formato 23 x 28,5 cm, con 112 pagine di carta patinata al prezzo di 9,90 euro, distribuita nelle edicole, nelle librerie e in abbonamento a partire dal 13 dicembre 2023
Nata dal rock, rinata dall’amore per il rock. Torna in edicola dopo 30 anni ‘Ciao 2001’ la prima rivista italiana dedicata al rock internazionale e italiano. Riparte dalla tenacia di storici collaboratori e dal sostegno di Sprea Editori, come pubblicazione bimestrale di formato 23 x 28,5 cm, con 112 pagine di carta patinata al prezzo di 9,90 euro, distribuita nelle edicole, nelle librerie e in abbonamento a partire dal 13 dicembre 2023.
Fondata nel 1969 e chiusa a metà anni ‘90, ‘Ciao 2001’ ha continuato a vivere nei ricordi delle tante e dei tanti (ex) ragazze e ragazzi che lo sfogliavano appassionatamente tra gli anni 70 e 90, per seguire notizie e interviste dei propri idoli, oltre a conservarne foto, poster e piccoli gadget. Le storie dei grandi miti del rock e i cantautori italiani hanno riempito le pagine di questa rivista, in un periodo storico in cui l’informazione sulla musica ha occupato un ampio spazio nella testa e nel cuore dei più giovani.
Fenomeno di costume, e insieme primo vero periodico italiano dedicato alla musica fatto da giovani per i giovani, ‘Ciao 2001’ torna in edicola miscelando articoli originali e contributi inediti per raccontare, attraverso le voci dell’epoca e riflessioni contemporanee, i grandi protagonisti, sia popolari che underground, della musica rock e pop, l’ascesa e il ricordo dei loro miti mai tramontati e anzi tornati oggi più che mai in auge. La rivista ha raccontato anni irrepetibili per il mercato musicale e per il mondo giovanile: dal successo sfrenato di Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd e Led Zeppelin all’ascesa di outsider originalissimi come David Bowie, Genesis, Frank Zappa e John Cage, come anche dei musicisti italiani: New Trolls, Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, e poi i raduni e i concerti tutti da ballare al Piper e al Bandiera Gialla, e infine di quei giovani autori che lasceranno un segno indelebile, da Lucio Dalla ad Antonello Venditti passando per Renato Zero, Francesco Guccini, Mia Martini, Franco Battiato etc.
‘Ciao 2001’ rinasce grazie ai curatori Maurizio Becker e Renato Marengo, che coinvolgeranno altre famose firme della critica musicale italiana: “Questa novità nasce da un numero monografico di ‘Ciao 2001’ uscito a luglio scorso, edito da Sprea e realizzato insieme a Francesco Coniglio scomparso proprio nei giorni in cui è arrivato in edicola - spiega Becker - La monografia è andata a ruba ed è stato l’ultimo regalo di Coniglio, editore che ha creduto molto nella musica e ha avuto un grande ruolo nella divulgazione della cultura rock e pop. Con Marengo – all’epoca coordinatore generale della rivista – abbiamo pensato ad un prodotto editoriale tutto incentrato sul periodo classico del rock ma non in una maniera nostalgica, bensì in chiave critica. Spazio quindi a tanti illustri colleghi e personaggi che lo hanno vissuto e che hanno incontrato i big del pianeta e del nostro Paese”. Tra le firme Dario Salvatori, Maurizio Baiata, Michael Pergolani, Luigi Cozzi, Riccardo Bertoncelli, Mario Luzzatto Fegiz, Carlo Massarini e altri.
Con all’attivo più di 80 riviste specializzate e 10 portali web, che spaziano in diversi settori, Sprea Editori è già impegnata nella musica con il mensile ‘Classic Rock’, i bimestrali ‘Prog’ e ‘Vinile’, oltre a numerosi Speciali tematici.
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Fedez in lacrime a ‘Belve’, il rapper smentisce...
A quanto apprende l'Adnkronos il rapper si è commosso fino alle lacrime parlando di moglie e figli
Fedez in lacrime durante la registrazione della puntata di 'Belve'. A quanto apprende l'Adnkronos, il rapper si sarebbe commosso fino alle lacrime durante l'intervista con Francesca Fagnani, registrata ieri negli studi del centro Rai Nomentano intitolato a Fabrizio Frizzi. Fedez avrebbe parlato della crisi della relazione con la moglie e dell'amore per i figli Leo e Vittoria.
Il rapper avrebbe spiegato che proteggerli è la sua priorità di questa fase e che la decisione di non mostrarne più il volto sui social sarebbe stata concordata con la moglie. Il rapper avrebbe inoltre smentito ogni illazione su suoi presunti flirt e tradimenti. L'intervista andrà in onda nella puntata del 9 aprile, in onda in prima serata su Rai2 e non, come inizialmente previsto, nella puntata d'esordio della nuova edizione di 'Belve' il 2 aprile, che ospiterà invece Matteo Salvini, Carla Bruni e Loredana Bertè.
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Arnold Schwarzenegger dopo l’intervento al cuore:...
L'attore 76enne rassicura i fan sul suo stato di salute e anche sulla serie Tv di Netflix
Nonostante il recente intervento chirurgico al cuore, Arnold Schwarzenegger, è "pronto a girare" la seconda stagione di 'Fubar' già da aprile. All'inizio del mese l'attore ha subito un intervento al cuore per mettere un pacemaker e, intervenendo al podcast 'Arnold's Pump Club', aveva scherzato: "Sono diventato un po' più una macchina".
La star di Terminator, 76 anni, su Instragram ha, quindi, rassicurato i fan sul suo stato di salute e anche sulla produzione della serie targata Netflix che non subirà interruzioni: "Ho ricevuto tanti messaggi gentili da tutto il mondo, ma molte persone mi hanno chiesto se il mio pacemaker causerà problemi con la seconda stagione di Fubar". E aggiunge: "Assolutamente no".
"Sarò pronto per girare già ad aprile", assicura. L'attore di Hollywood nella serie ‘Fubar’, disponibile su Netflix, interpreta il ruolo di Luke Brunner, un agente della Cia prossimo al pensionamento, che a causa di un segreto di famiglia, è costretto a tornare sul campo per un ultimo lavoro.
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Depeche Mode a Milano, notte grandiosa che attraversa...
Al Forum di Assago la band britannica regala due ore di show con pezzi del nuovo album come 'Ghosts again' e 'Wagging Tongue' ed evergreen come 'Enjoy the Silence', 'Stripped' e 'Just Can't Get Enough'
I Depeche Mode tornano a Milano e il Forum di Assago si trasforma in un santuario per gli appassionati di musica quando la leggendaria band elettronica onora il palco per un concerto che celebra una carriera di oltre quattro decenni. A differenza di altre band coeve ancora in attività, il duo inglese non ha mai imboccato la via del revival nostalgico, con il pubblico in costante attesa delle hit del periodo d'oro ma in tutti questi anni ha saputo essere ancora rilevante. L’ultimo album ‘Memento Mori’ è qui a testimoniarlo, degno capitolo di una discografia a dir poco eccezionale, che è entrata in risonanza con un pubblico multigenerazionale di ogni latitudine nel mondo, come i biglietti inceneriti in poche ore dell’intero tour italiano dimostrano.
L'atmosfera all'interno del Forum di Assago è quella delle grandi occasioni quando le luci si abbassano e le note solenni di ‘My Cosmos Is Mine’ iniziano a risuonare. Non fa in tempo a salire sul palco, accolto da un boato di applausi, che Dave Gahan, osannato frontman, ancheggia e seduce gli spalti, con presenza e movenze ormai iconiche, come l'aura mistica del più defilato (ma non per questo meno presente) Martin Gore, unici superstiti della formazione originale dopo l’improvvisa scomparsa del compianto Andy Fletcher, avvenuta nel 2022, quando il profetico titolo dell’album, in quel momento non ancora uscito, era già stato deciso.
Il duo sembra più affiatato che mai, con un’intesa ormai cementata dal secondo anno consecutivo di tour mondiale che aveva già toccato l’Italia con le date negli stadi del 2023. Intesa sul palco che scaccia definitivamente i timori di chi li dava per spacciati e temeva il loro scioglimento dopo la scomparsa di 'Fletch', da sempre discreto collante e paciere tra le ingombranti personalità del frontman Dave e dell’autore Martin. Sui ritmi pulsanti di ‘Wagging Tongue’ eccoli intonare la loro 'musica per le masse'. Anche stavolta basta poco alla band di Basildon per infiammare il Forum, alternando pezzi del nuovo lavoro discografico a brani evergreen. In oltre due ore di concerto, i pionieri dell’elettronica restituiscono al popolo milanese la stessa energia dell’estate scorsa. Stavolta però l'enfasi è triplicata.
Ogni brano della scaletta risuona profondamente con il pubblico, suscitando ora applausi ora cori. I Depeche Mode, con la loro ormai fedele e ultra-rodata formazione dal vivo, dominano il palco su cui troneggia una enorme ‘M’ e le video installazioni supervisionate dall’inseparabile e geniale fotografo-regista-amico-di-sempre, Anton Corbijn. La platea apprezza e ringrazia. Hit come ‘It's No Good’, ‘In Your Room’ e ‘Walking in My Shoes’ mostrano la caratteristica miscela della band di paesaggi sonori oscuri e atmosferici e groove contagiosi; seguono le classiche ‘Policy of Truth’ ed ‘Everything Counts’, che trasportano i fan indietro nel tempo. E poi ‘Precious’ e l’ultimo singolo 'Before We Drown’, a testimoniare l’evoluzione sonora e stilistica della band, dalle hit pop alle sonorità più complesse e dark di fine anni 90’ e degli anni 2000.
Segue un'affascinante performance acustica di ‘Strangelove’, cantata da Martin Gore, la cui tenera voce e l'arrangiamento essenziale aggiungono una nuova dimensione all'amato classico. Man mano che il concerto si sviluppa, la band si tuffa nel suo sterminato catalogo, spaziando dalla malinconica ‘Ghosts Again’ primo singolo dall’ultimo album, alla ipnotica ‘I Feel You’, fino alla minacciosa ‘A Pain That I'm Used To’ e alla pulsante ‘Behind the Wheel’, dedicata a Fletcher. Ciascuna canzone a dimostrare l'impareggiabile visione artistica della band, fatta di suoni sintetici e linee vocali che rimangono addosso per sempre, impreziosite dalle chitarre bluesy e minimaliste e dalle armonie vocali di Martin Gore.
Dave Gahan è in gran spolvero, tiene il palco come nessun altro e non sembra possibile stia per festeggiare 62 anni, con i suoi ormai iconici gilet, portati rigorosamente a petto nudo, le movenze sinuose e i tatuaggi che gli coprono braccia e petto. Lo show è un susseguirsi di inni anni ‘80 come ‘Black Celebration’ e ‘Stripped’, sempre cantate a squarciagola dai presenti, come in un rito liberatorio collettivo che culmina inevitabilmente con il capolavoro ‘Enjoy The Silence’ a chiudere la scaletta.
Ma è durante il bis che la magia raggiunge il suo apice, quando la band rientra con ‘Waiting for the Night’, seguita dai brani-monumento che tutti conoscono come ‘Just Can't Get Enough’ e poi l’ondata travolgente di braccia e mani che si piega, come da rito, al ritmo di 'Never let me down again'. E sembra davvero che non ci siano versi più adatti per congedare il pubblico. "Non voglio più tornare giù, non voglio più mettere i piedi a terra" urlano gli spettatori.
Sembra finita ma è solo un'illusione. La degna conclusione è sulle note dell'iconica ‘Personal Jesus’, il cui incedere contagioso e il ritornello-inno cantato all’unisono dal Forum sono il finale perfetto per una serata indimenticabile di musica eccezionale e ricordi che inevitabilmente ciascuno di noi ha legato a queste canzoni. La festa è rimandata a sabato, quando il duo farà il bis al Forum di Assago.
Ora le luci si accendono e la band saluta con un inchino. Resta un senso di euforia per le anime fortunate che hanno assistito alla trascendente performance della band britannica, portando con sé un’altra notte da custodire. Raramente si troverà infatti un fan del gruppo che ha visto solamente un concerto, anzi non è raro scovare persone che seguono ogni data per interi tour, sobbarcandosi spesso trasferte oltre i confini nazionali. Un’ulteriore testimonianza del potere duraturo della musica e dell'esperienza live dei Depeche Mode. (di Federica Mochi)