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MotoGp Portogallo, Bastianini in pole davanti a Vinales e...
MotoGp Portogallo, Bastianini in pole davanti a Vinales e Martin. Bagnaia quarto
Lo spagnolo dell'Aprilia si impone davanti ai due connazionali, entrambi in sella a Ducati
Maverick Vinales vince la gara sprint del Gp del Portogallo nella classe MotoGp. Lo spagnolo dell'Aprilia, si impone davanti ai connazionali Marc Marquez e Jorge Martin, entrambi in sella a una Ducati. Quarto posto per il campione del mondo in carica Francesco 'Pecco' Bagnaia, con la moto ufficiale della scuderia di Borgo Panigale, che paga un 'lungo' a 4 giri dalla fine quando era al comando.
Quinto posto per l'australiano della Ktm Jack Miller che si lascia alle spalle Enea Bastianini con la Ducati ufficiale e gli spagnoli Pedro Acosta, suo compagno di marca e Aleix Espargaro, con l'altra Aprilia ufficiale. Bagnaia resta in vetta alla classifica del mondiale con 37 punti, 2 in più di Martin.
Vinales: "Contento per la prima vittoria con l'Aprilia"
"Sono contento di essere tornato nelle prime posizioni" ha detto il pilota dell'Aprilia Maverick Vinales. "In Qatar ho avuto problemi di assetto, qui invece abbiamo trovato subito la strada giusta. Mi godo questa vittoria perché è la prima con l'Aprilia, poi penserò alla gara di domani".
Marquez: "Domani partendo dall'ottava posizione sarà ancora più difficile"
"Nelle qualifiche avevo capito che sarebbe stato difficile qui e domani partendo dall'ottava posizione lo sarà ancora di più". Così il pilota della Ducati del team Gresini, Marc Marquez dopo il secondo nella gara sprint del Gp del Portogallo, sul circuito di Portimao. "In qualifica ho commesso un errore, ho tolto l'abbassatore troppo presto e l'ho pagato. In gara sono stato fortunato al primo giro, perché ho azzeccato una buona partenza, a metà gara ho preso un rischio e ho controllato per un po' ma sono tornato negli ultimi giri ad attaccare con la posteriore".
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Conference League, Fiorentina-Viktoria Plzen 2-0: viola in...
Gol di Gonzalez e Biraghi
La Fiorentina si qualifica per le semifinali della Conference League. Ai viola servono i tempi supplementari però per avere la meglio sull Viktoria Plzen per 2-0 grazie a un gol liberazione di Nico Gonzalez e a quello di Biraghi, dopo le tante occasioni sprecate e con tre legni colpiti durante i 120'. La Fiorentina di Vincenzo Italiano doveva vincere contro il Plzen, dopo il pareggio in trasferta a reti inviolate, e lo ha fatto nonostante la fatica a sfondare il muro ceco anche in dieci uomini. Viola per il secondo anno consecutivo in semifinale dove sfiderà una tra Paok e Club Brugge con un occhio verso la finale di Atene.
L'allenatore viola per la sfida deve fare i conti con le assenze dell'ultima ora di Bonaventura e di Nzola e decide di affidarsi a un attacco tutto qualità con Nico Gonzalez, Beltram e Kouamé alle spalle di Belotti, per scardinare la difesa dei cechi, imbattuti nelle 15 partite disputate in Conference League in questa stagione. In virtù di 11 vittorie e 4 pareggi subendo solo tre gol, ma anche la Fiorentina è imbattuta in questa Conference League con 4 vittorie e 5 pareggi.
I viola partono fortissimo e all'arrembaggio sprecando occasioni su occasioni, per imprecisione e un po' di sfortuna. Al 6' Kouamé va via sulla sinistra e tocca dentro per Belotti che in scivolata spedisce in porta, ma il portiere dei cechi si oppone. Poi sulla stessa azione è proprio Kouamé a rendersi pericoloso di testa, ma anche qui è bravissimo Jedlicka. La Viola continua a spingere, concedendo pochissimo agli avversari e al 30’ si procura ancora una doppia occasione con Kouamé che arriva alla conclusione ravvicinata, ma c’è il miracolo di Jedlicka che poi viene aiutato dal palo su un successivo colpo di testa di Belotti. Al 45' ancora sfortunata la Fiorentina ancora con Kouamé che lanciato in area libera il sinistro ma colpisce in pieno la traversa. Nei minuti di recupero arriva l'ennesima palla-gol, questa volta sui piedi di Nico Gonzalez, con i cechi che si rifugiano in angolo e sventano di nuovo miracolosamente il pericolo.
Più cauta la Fiorentina nella ripresa, con i cechi sempre coperti e pronti a ripartire. Al 56' ci prova in rovesciata Mandragora ma la palla termina alta sopra la traversa. Al 67’ il Viktoria resta in dieci uomini per l’espulsione dopo il check del Var di Cadu per un duro fallo su Dodô. La Fiorentina continua ad attaccare ma con i cechi chiudi dietro non trovano lo spazio giusto. Si va ai tempi supplementari con i viola che puntano sul fattore campo e l’uomo in più.
Al 92’ nel primo supplementare la Fiorentina passa: corner di Biraghi che crossa dentro, il pallone arriva sul mancino di Nico Gonzalez che controlla e di prima intenzione batte Jedlicka per l’1-0. Si aprono spazi e al 104' altro legno dei viola con Martinez Quarta che colpisce bene di testa ma colpisce il palo. Al 108' la Fiorentina raddoppia grazie a capitan Biraghi che solo davanti a Jedlicka concretizza l’assist di Ikoné in contropiede.
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Roma-Milan, gol di Mancini: la dedica per Mattia Giani
Il difesnore giallorosso a segno nel match di Europa League
Gianluca Mancini in gol nel match Roma-Milan, ritorno dei quarti di finale di Europa League. Il difensore giallorosso, a segno già della gara di andata a Milano, si ripete nella sfida di ritorno all'Olimpico insaccando al 12' dopo il palo colpito da Pellegrini. Dopo il gol, Mancini festeggia con una dedica speciale. Il difensore esibisce una maglietta con la scritta 'Ciao Mattia per sempre con noi'.
Il messaggio è un omaggio a Mattia Giani, il calciatore 26enne morto lunedì all'ospedale di Careggi, a Firenze, dopo il malore accusato domenica 14 aprile allo stadio comunale di Campi Bisenzio (Firenze), durante l'incontro del campionato di Eccellenza tra Lanciotto e Castelfiorentino, squadra in cui militava.
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Il tifoso della Roma che ha chiamato la radio ammette:...
Il supporter giallorosso Edoardo all'Adnkronos: "Ho malattia cronica ma in Svizzera non vado"
"Viviamo in una società in cui se stai male devi piangere e piangerti addosso. Se agli altri appari come uno che ride, che scherza, allora non può essere vero che soffri. Se uno sbaglio l'ho fatto è che ho definito 'terminale' la mia malattia, anche se poi mi sono corretto, per fortuna. La mia non è una malattia terminale ma comunque è cronica e incurabile. Ci convivo da anni e ho iniziato una cura sperimentale che mi costringe ad andare fuori Italia. Però in Svizzera al momento non vado...". A parlare all'Adnkronos è Edoardo, il tifoso giallorosso al centro delle cronache per una struggente telefonata a Tele radio stereo, nella quale chiedeva alla sua squadra di vincere la finale dell'Europa League il 22 maggio a Dublino, spiegando di aver già preso accordi per il suicidio assistito con una clinica in Svizzera. Una notizia, che, come ha svelato l'Adnkronos, in realtà non corrisponde al vero.
"Il fine vita? E' un pensiero per me estremamente rilassante, per questo l'ho citato. Io tengo duro per i miei affetti, per mia moglie, ma con questa malattia cronica che mi distrugge la vita quotidiana, con il medico che mi ha sempre assistito e operato e mi ha detto che non c'è nulla da fare... ecco, viene da pensarci".
Per Edoardo "la riservatezza è una dote essenziale". "Quello che ho - racconta - lo sanno i miei genitori, due dei miei amici più cari e mia moglie, che perfino l'anno scorso, quando ci siamo sposati, mi ha curato amorevolmente al bagno all'oscuro degli invitati, naturalmente ignari di tutto. Quella telefonata alla radio, che mai avrei pensato avrebbe suscitato tanto scalpore, l'ho fatta perché mi faceva ridere che, pur in una situazione dolorosissima, il mio pensiero fosse sempre alla Roma, come pure oggi. Io scherzo sempre, la leggerezza mi aiuta. Per questo tanti amici che hanno sentito il mio intervento in diretta alla radio mi hanno preso per pazzo, riconoscendo la mia voce. Mi hanno chiamato in tanti, increduli di cosa nascondo". (di Silvia Mancinelli)