Cultura
Arte, ‘Lock Down’ di Jago al Palazzo Reale di...
Arte, ‘Lock Down’ di Jago al Palazzo Reale di Palermo
Il 'feto' rappresenta lo sguardo dell’arte rivolto ai più fragili, in antitesi all’indifferenza
Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, è posizionato da oggi al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali più importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse. Si tratta della celebre opera 'Look Down', chiaro invito a “guardare in basso”, realizzata da Jago e voluta a Palermo dalla Fondazione Federico II. Il 'feto' rappresenta lo sguardo dell’arte rivolto ai più fragili, in antitesi all’indifferenza. 'Look Down' rimarrà esposta fino al 3 giugno. (Video) (FOTOGALLERY)
Lo scultore italiano, considerato uno dei più grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, era presente questa mattina all’anteprima per la stampa a cui ha partecipato il direttore generale della Fondazione Patrizia Monterosso. Jago si è visibilmente commosso durante lo svelamento dell’opera. Palazzo Reale, Patrimonio mondiale dell’Umanità, è certamente un luogo adatto per l’allestimento: si crea un rapporto quasi naturale tra l’opera e il contesto, un dialogo non solo concettuale ma anche visivo tra l’opera e l’antica bellezza architettonica del luogo. (Video)
“L’opera – ha detto Jago - può avere la capacità di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma è sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull’opera stessa. È un po’ come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. La relazione della mia opera con Palazzo Reale è esattamente come quello che ogni visitatore può provare all’interno di questi spazi".
“Palazzo Reale - ha detto Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II - nei secoli si è contraddistinto per una visione culturale innovatrice. Il mio impegno e della Fondazione Federico II è quello di proporre una continua vivificazione dei contenuti artistici e culturali che affermano ancora oggi la loro contemporaneità attraverso arte, contenuti e bellezza. L’opera di Jago, allestita nel cortile Maqueda, va proprio in questa direzione". "L’allestimento dell’opera Look Down - ha aggiunto Monterosso - non altera la fruizione del luogo, ma la esalta e crea l’opportunità di nuovi approfondimenti e nuova rigenerazione. L’arte di Jago è anche comunicazione e contribuisce a determinare ulteriori consapevolezze. L’allestimento presso il Cortile Maqueda seicentesco è stimolo per ricercare maggiore bellezza dell’arte, difenderla e curarla".
'Look Down' era stata inizialmente posizionata in Piazza del Plebiscito a Napoli, durante il lockdown. Successivamente, l’opera è stata esposta nel deserto di Al Haniyah a Fujairah (Emirati Arabi Uniti) prendendo il nome di “Look Here”. Durante questa permanenza l’opera è stata vandalizzata. A settembre 2023, è stata riportata in Italia e collocata di fronte al Colosseo a Roma.
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Antonio Scurati, dal Premio Strega al monologo sul 25...
Avrebbe dovuto tenere un monologo sul 25 Aprile nel corso della trasmissione di Serena Bortone 'Che sarà', in onda su Rai3. Ma qualcosa è andato storto. Ed è esploso un caso... Classe 1969, Antonio Scurati, deve il suo successo più recente al Premio Strega ottenuto per il romanzo storico su Mussolini intitolato "M. Il figlio del secolo", col quale è rimasto in cima alle classifiche di vendita per due anni consecutivi.
Cultura
L’Isola di Albarella diventa surrealista, omaggio a...
Dall’11 maggio al 22 settembre 2024 il progetto ideato da Beniamino Levi, Presidente del Dalí Universe
L’arte e la natura si incontrano e si fondono nella suggestiva Isola di Albarella, in occasione del Centenario del Surrealismo. Un coinvolgente viaggio immersivo nei luoghi più rappresentativi di questa particolare isola renderà omaggio al più importante protagonista al mondo del Surrealismo: Salvador Dalí. Un progetto dal fascino senza tempo, ideato da Beniamino Levi, Presidente del Dalí Universe, che dall’11 maggio, data che celebra anche i 120 anni dalla nascita di Salvador Dalí, al 22 settembre 2024 trasformerà Albarella in una vera e propria “Isola Surrealista”, in una contaminazione coinvolgente che vedrà opere scultoree in bronzo, dalle dimensioni monumentali e museali, far vivere all’osservatore le più iconiche tematiche del Maestro del Surrealismo.
La mostra “a cielo aperto” sarà declinata come un racconto antologico, in un dialogo attento al territorio che le ospita e alla sua naturale bellezza, caratterizzato dal tono esclusivo e inedito di molte delle creazioni esposte. Saranno due i momenti espositivi: il primo legato alla narrazione di Beniamino Levi, ovvero chi ha conosciuto il Maestro Dalí, attraverso la materia delle sue sculture; il secondo al confronto tra reale e irreale, tramite la creazione di scenari fantastici che daranno libero sfogo alla vivacità creativa del fruitore, trasportandolo in quel microcosmo che è la nostra mente, abitato da pensieri e rappresentazioni in continuo divenire.
Il gioco surrealista delle connessioni e delle trasformazioni si proporrà in tutta la sua magia, portando le ossessioni visive dell’artista a prendere forma in uno spazio dilatato, attraverso la manipolazione fisica degli oggetti. A impreziosire la narrazione, la storica e iconica vettura “Isotta Fraschini 8A SS Castagna del 1930” della Collezione Lopresto, la più importante collezione al mondo di prototipi italiani. Proprio la pubblicità della casa automobilistica fu il primo soggetto di un lavoro su commissione affidato nel 1926 al giovane Dalí, all’epoca studente dell’Accademia di Belle arti di Madrid. Ad affiancarla, un altro eccezionale pezzo della storia della casa milanese, ovvero la prima vettura costruita in assoluto, risalente al 1901, regalata a Henry Ford nel 1931 per il suo museo dove rimase per oltre 50 anni, e oggi anch’essa parte della Collezione Lopresto.
Un progetto espositivo importante, la cui ideazione e valorizzazione stilistica porta la firma dell’Architetto Simone Squarcina, dello Studio di Architettura Squarcina di Padova, realtà specializzata nel campo della progettazione e fornitura di allestimenti temporanei o permanenti, e fornitura di servizi globali in ambiti abitativi e commerciali. Installazioni studiate non solo per far risaltare le opere, ma anche per trasportare il visitatore in un percorso all’interno della mente dell’artista, dei suoi mondi paralleli, e conducendo alla scoperta di una galleria a cielo aperto dove arte e natura si intrecceranno in un’esplosione onirica.
Un progetto corale
La promozione e lo sviluppo del progetto dell’Isola Surrealista è il risultato di un lavoro corale condiviso che vede collaborare: Associazione Comunione Isola di Albarella, Hope Srl, Spirale Milano, Studio di Architettura Squarcina, Dalí Universe, Collezione Lopresto.
Gli appuntamenti previsti
Sono diversi i momenti dedicati all’immersione e scoperta dell’Isola Surrealista con le opere di Salvador Dalí. Il programma prevede visite guidate (sabato 18 maggio ore 10:00; Sabato 1 giugno ore 9:30; Sabato 14 settembre ore 10:00) e open day (Domenica 2 giugno; Sabato 15 giungo; Domenica 23 giugno; Sabato 7 settembre; Sabato 21 settembre.
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“Bottino di guerra”, indagine sulle tracce dei...
Una storia (vera) di spie, faccendieri, monuments men, intrighi internazionali e preziose opere ‘prigioniere di guerra’: è quella che raccontano Tommaso Romanin e Vincenzo Sinapi nel libro ‘Bottino di Guerra – il giallo dei quadri razziati dai nazisti e deportati a Belgrado’, edito da Mursia.
Tutto inizia nel giugno del 1949, quando 166 oggetti lasciano per sempre il palazzo di Monaco di Baviera dove gli Alleati avevano stipato l’arte saccheggiata dai nazisti nei Paesi occupati. A portarli via il croato Ante Topic Mimara, che si accredita come rappresentante jugoslavo. I beni raggiungono Belgrado e vengono acquisiti dal Museo nazionale. Qui rimangono per anni, catalogati e restaurati con l’aiuto del governo italiano e di alcune sovrintendenze. Una collaborazione che porta quei dipinti “ricercati” anche in mostra in Italia per un breve periodo.
L'inchiesta giudiziaria risale al 2014, nata dall’intuizione di un appuntato dei carabinieri e dalla scoperta del primo quadro illecitamente portato all’estero. Primo di una serie di otto opere d’arte -che portano anche la firma di Tintoretto e Carpaccio- e che potrebbero anche essere molte di più, fatte espatriare in tempo di guerra o subito dopo il conflitto mondiale.