Cronaca
Morto Paolo Graldi, grande voce del giornalismo italiano:...
Morto Paolo Graldi, grande voce del giornalismo italiano: aveva 81 anni
Nato a Bologna il 27 maggio 1942, è stato inviato al Corriere della Sera e direttore del Mattino e del Messaggero. I funerali il 2 gennaio a Roma
Il giornalista Paolo Graldi è morto nella notte a Roma all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia. Era nato a Bologna il 27 maggio del 1942. Nella sua lunga carriera, Graldi ha lavorato al Corriere della Sera e ha diretto i quotidiani Il Mattino e Il Messaggero. I funerali si svolgeranno martedì 2 gennaio alle ore 11 presso la Chiesa di San Salvatore in Lauro nella Capitale.
Quella di Graldi è stata una vita spesa tra carta stampata e tv, da cronista a direttore. Con passione, competenza e professionalità, ha raccontato negli anni '70 e '80 i principali fatti di mafia e di terrorismo ed ha collaborato con Sergio Zavoli e Enzo Biagi a trasmissioni Rai di grande successo, fino ad arrivare alla guida di due quotidiani dalla storia secolare come 'Il Mattino' e 'Il Messaggero', distinguendosi come direttore per la sua signorilità.
Nato a Bologna il 27 maggio 1942, dopo il giovanissimo esordio su alcune testate locali, Graldi si era trasferito a Roma: per sei anni lavorò come "abusivo" ("oggi si direbbe precario", amava ripetere con ironia) a 'Paese Sera', da lui considerata un'autentica nave scuola, aperta a molti giovani. Nel 1975 Piero Ottone lo chiamò al 'Corriere della Sera' dove resterà per vent'anni, prima cronista giudiziario, poi inviato speciale e da ultimo capo della redazione romana.
Vice direttore con Sergio Zavoli al 'Mattino' di Napoli, nell'ottobre 1994 Graldi venne nominato direttore dalla Fondazione Banco di Napoli, rimanendo al timone del quotidiano fino al 2001, quando l'editore Franco Gaetano Caltagirone gli affidò la direzione de 'Il Messaggero' per tre anni, per poi nominarlo direttore editoriale.
In seguito Graldi è stato editorialista del gruppo Caltagirone, scrivendo per 'Il Messaggero', 'Il Mattino' e 'Il Gazzettino' di Venezia, diventando anche un volto noto come commentatore e opinionista per la tv. E proprio il piccolo schermo ha accompagnato a lungo l'attività giornalistica di Graldi, che ha collaborato a quasi tutte le trasmissioni Rai di Enzo Biagi ed è stato caporedattore con Sergio Zavoli a 'La notte della Repubblica' e 'Viaggio intorno all'uomo'. Ha firmato per Raiuno le inchieste 'Io e il fumo', 'Io e il telefono', 'Io e il Cibo' e numerosi servizi per 'Scatola aperta'. Per Rai Parlamento Graldi ha condotto per tre anni 'Parole in gioco' e per La7 ha firmato la serie biennale di 'Effetto domino, tutto fa economia'. Numerose le trasmissioni radiofoniche dirette e condotte per la Rai. Ha firmato, inoltre, la sceneggiatura di alcuni film per la tv, tra i quali 'Il caso Lafarge', 'Il caso Stawinsky', 'Ladri e quadri'.
Nel curriculum di Graldi anche la presidenza della Scuola Superiore di Giornalismo presso l'Università Internazionale Luiss di Roma.
La sua carriera è stata coronata da numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, il Premio Scanno, il Premio Città di Roma, il Premio Città di Milano e il Premio giornalistico Gargano 'Vincenzo Afferrante'.
Cronaca
Palermo, i Carabinieri festeggiano i 105 anni del brigadiere
Centocinque anni festeggiati con i suoi colleghi dopo una lunga carriera. I Carabinieri di Palermo hanno incontrato Salvatore Galante nato a Montedoro in provincia di Caltanissetta nel 1919, Brigadiere dei carabinieri in congedo. Nella sua casa, nel quartiere Oreto, a Palermo, circondato dai familiari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Luciano Magrini, "ha portato un caloroso saluto e un affettuoso abbraccio dell’Arma al militare centenario, consegnandogli in dono una Lucerna in cristallo".
Salvatore Galante sposa la signora Filomena ed ha due figli Angela e Vincenzo. Si arruola nell’Arma dei carabinieri il 24 febbraio 1939 e viene trasferito alla Legione di Verona. Si congeda dopo 35 anni di servizio il 14 aprile 1974 con nomina a Vice Brigadiere di complemento. Ha partecipato alla 2° guerra mondiale, è stato mobilitato con la 150^ sezione a disposizione della Divisione Acqui destinazione Albania con l’incarico di “portaordini”. Dall’Albania in Grecia e da lì, sempre con la Divisione Acqui, è stato trasferito presso l’isola di Corfù. Rientrando da un servizio con la moto, a causa di un incidente con un’autovettura militare riportava la frattura della tibia e del perone della gamba destra ed a seguito di ciò veniva rimpatriato in convalescenza.
I colleghi della Sezione, rimasti in Grecia, (ben 68 compreso il Comandante) morirono tutti nell’eccidio di Cefalonia. Dopo circa due mesi di convalescenza, di nuovo assegnato a Verona, da lì mobilitato con la 27esima Sez. presso la Divisione Mantova. Trasferito ad Asti, poi a Torino, da lì in Calabria a Marcellinara (Cz), poi Nicastro, infine trasferito a Palermo alla Caserma Bonsignore, oggi Caserma Carlo Alberto dalla Chiesa, quale responsabile dell’ufficio autodrappello fino al 1974.
Cronaca
Catania, muore incastrato tra cabina e porta ascensore
Un 31enne era impegnato nella manutenzione dell'elevatore
Un uomo di 31 anni, manutentore di ascensori, è morto dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un piano dell'elevatore di un condominio di Aci Sant'Antonio, in provincia di Catania, dove era al lavoro. I medici del 118 hanno constatato il decesso del 31enne dopo che il corpo è stato liberato dai Vigili del fuoco. Una donna che era dentro la cabina dell'ascensore è stata soccorsa da personale medico perché sotto choc. Indagano i Carabinieri.
Cronaca
Aviaria, i timori dell’Oms: “Preoccupa rischio...
L'allarme di Jeremy Farrar, Chief Scientist dell'Organizzazione mondiale della sanità
La variante A/H5N1 dell'influenza aviaria è diventata "una pandemia animale zoonotica globale". Il mese scorso mucche e capre si sono aggiunte all'elenco delle specie colpite, un'evoluzione ritenuta dagli esperti sorprendente per gli esperti perché non si riteneva fossero suscettibili a questo tipo di influenza. E ora il rischio che questo virus possa propagarsi fino all'uomo "resta una grande preoccupazione". Lo ha dichiarato Jeremy Farrar, Chief Scientist dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Ad oggi non è stata registrata trasmissione interumana (da uomo a uomo) del virus, è la premessa, ma l'H5N1 ha avuto un tasso di mortalità "estremamente alto" tra le persone che sono state contagiate fino al oggi. Questa "è un'infezione influenzale iniziata prevalentemente nel pollame e nelle anatre, e si è diffusa efficacemente nel corso degli ultimi uno o due anni fino a diventare una pandemia zoonotica - animale - globale. La grande preoccupazione, ovviamente, è che così facendo, e infettando anatre e pollame - ma ora sempre più mammiferi - il virus si evolva e sviluppi la capacità di infettare gli esseri umani. E, poi, aspetto critico, sviluppi la capacità di passare attraverso una trasmissione da uomo a uomo", ha evidenziato Farrar. Le sue parole sono rimbalzate su diversi media internazionali.
L'esperto ha commentato l'epidemia di H5N1 registrata tra le mucche da latte negli Stati Uniti e ha sollecitato un ulteriore attento monitoraggio e attività di indagine da parte delle autorità sanitarie pubbliche, "perché potrebbe evolversi e trasmettersi in modi diversi". "Dobbiamo assicurarci che, se l'H5N1 dovesse arrivare agli esseri umani con una trasmissione da uomo a uomo, saremo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica".
Nello spirito di aumentare la cooperazione internazionale in caso di nuova pandemia, l'Oms ha anche annunciato un linguaggio aggiornato per descrivere gli agenti patogeni presenti nell'aria. L'iniziativa, ha spiegato Farrar, è stata originariamente innescata dall'emergenza Covid e dal riconoscimento di una mancanza di termini comunemente concordati tra medici e scienziati per descrivere la modalità di trasmissione del coronavirus, il che ha aumentato la sfida rappresentata da quella crisi.
Per evitare situazioni simili, l'Oms ha condotto consultazioni con quattro importanti agenzie di sanità pubblica di Africa, Cina, Europa e Stati Uniti, prima di annunciare un accordo su una serie di nuovi termini concordati. Per esempio la definizione 'particelle respiratorie infettive' o Irp, dovrebbe essere utilizzata al posto di 'aerosol' e 'droplet' (goccioline), per evitare qualsiasi confusione riguardo alla dimensione delle particelle coinvolte. Al di là della nuova terminologia, l'iniziativa consolida comunque l'impegno della comunità internazionale ad affrontare "epidemie e pandemie sempre più complesse e frequenti", ha infine evidenziato Farrar ai giornalisti a Ginevra.