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Tv & Gossip

Morta Carmen Scivittaro, la Teresa di ‘Un posto al sole’

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Addio alla Teresa di “Un posto al sole”. E’ morta a 77 anni, dopo una lunga malattia, Carmen Scivittaro, l’attrice che per 20 anni ha interpretato il ruolo nella serie cult della Rai ambientata a Napoli. A darne notizia sui social due colleghi della fiction Walter Melchionda e Alberto Rossi. 

Prima di recitare nella soap fu drammaturga di atti unici trasmessi da Radio 2 e attrice in svariate opere teatrali, tra cui Mestiere di padre di Raffaele Viviani, La gatta Cenerentola di Roberto De Simone, Ceneri di Beckett di Lello Serao. Nel 2018 si ritirò dalle scene in seguito di un lutto familiare. 

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Interviste

Tra Forum e Radio, Turchese Baracchi svela i segreti del suo successo e la nuova avventura con J&T Show

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E’ stata per anni uno dei volti quotidiani di Forum, il celebre programma Mediaset condotto nelle ultime stagioni da Barbara Palombelli. Parliamo della scrittrice e conduttrice Turchese Baracchi, attualmente in onda su Radio Cusano Campus con il suo format storico Turchesando e la novità J&T Show, dove ha al suo fianco l’amica Jessica Selassiè. Un’esperienza, frutto della sua lunga carriera, di cui ci ha parlato in questa intervista.

Intervista a cura di Roberto Mallò

Turchese, in questo periodo è impegnata con diversi progetti…

“Sì, innanzitutto c’è Turchesando, un format che mi segue ovunque io vada. E’ una trasmissione radiofonica, condotta in precedenza sul web. Da lì, mi ha sempre seguito in vari emittenti radiofoniche, fino ad arrivare ad oggi, su Radio Cusano Campus. Una realtà splendida, piena di gente volenterosa, in gamba e capace. L’editore Stefano Bandecchi ci crede e investe energie e soldi nei giovani. Sono molto contenta perché Turchesando, si può dire, è una delle trasmissioni di punta della radio, che è una radio nazionale”.

Spesso le interviste che si svolgono all’interno di Turchesando anche una grossa risonanza mediatica e vengono riprese da vari blog e siti…

“Esattamente. Sono sempre tutti attenti e con le orecchie dritte quando c’è un’intervista su Turchesando. In qualche modo riesco a mettere a mio agio gli ospiti, che vengono, si confessano e fanno, in mia compagnia, quella che amo definire una chiacchierata rilassata. Sono, infatti, dell’idea che ci debba essere un’armonia, uno scambio allegro, divertente, frizzante e, a volte, profondo ed intenso. Tutti elementi che non devono mancare quando si fa una chiacchierata con qualcuno. Alla fine, Turchesando non è una fredda e mera intervista, ma uno scambio tra amici come se fossero in un bar o sul divano di casa. Il pubblico che ci segue è super partecipativo, così come i giornali. Ad esempio, è venuta ospite da me Taylor Mega, che ha fatto delle dichiarazioni molto forti, che puntualmente sono state riprese. Forte di ciò, Turchesando continua ad andare in onda tutti i sabati e le domeniche dalle 13 alle 14 con ospiti eccezionali, che sono anche nella maggior parte dei casi dei miei grandi amici”.

Sceglie personalmente gli ospiti di Turchesando? In basi a quali caratteristiche?

“Li scelgo tenendo conto di alcuni criteri, ma anche in base al momento in cui l’ospitata viene realizzata. Se c’è un argomento caldo cerco di chiamare i protagonisti diretti o indiretti legati allo stesso per poterne parlare insieme. Capita anche di alzarmi una mattina con un argomento che mi frulla per la testa e penso a chi chiamare. Infine, ogni tanto do l’opportunità a degli amici che devono promuovere qualcosa, che sia un libro, un disco, un singolo, un film, uno spettacolo teatrale e così via. E pure questo mi fa piacere. Perché credo che ci debba essere sinergia, un aiutarsi reciprocamente”.

Turchesando ha dunque fortemente la sua impronta?

“Sicuramente a Turchesando faccio tutto io; scelgo gli ospiti, faccio la scaletta. Anche se, sinceramente, vado molto a braccio, non mi preparo quasi nulla. Prendo giusto delle informazioni su alcuni dettagli della vita degli ospiti che si susseguono nelle varie puntate che possono sfuggirmi o che posso non sapere. In generale, però, mi piace la spontaneità che si viene a creare con gli ospiti, insieme allo scambio umano e alla fiducia. Le persone vengono da me con piacere perché sanno che non gli farò mai un’imboscata. Se mi chiedono di non parlare di un argomento, non li farò mai trovare di fronte al fatto compiuto. Non voglio approfittare di una diretta, con i microfoni aperti, per fare una domanda scomoda. Questo non l’ho mai fatto e credo che ripaghi. Le domande non vengono mai concordate in precedenza, ma mi faccio lo scrupolo di chiedere ai miei ospiti se c’è qualcosa di cui non vogliono parlare. E se me lo espongono, non tratto quell’argomento”.

E su Radio Cusano Campus è partito di recente J&T Show, il programma che conduce con Jessica Selassiè.

“Proprio così. Da me, ho avuto varie volte ospiti, a Turchesando, le principesse Selassiè. E’ nata così una bellissima sinergia che mi ha portato a proporre all’editore, al direttore e a tutti i miei collaboratori l’idea di poter fare un altro programma, insieme a Jessica. Mi hanno detto subito sì con entusiasmo e dallo scorso 24 gennaio, tutti i martedì dalle 18.30 alle 19.30 in diretta in radiovisione sul canale del digitale terrestre televisivo Cusano Italia, è partito appunto J&T Show. Un titolo che, letto con la e normale invece di quella commerciale, rimanda al jet, perché il programma è pronto a spiccare il volo, a decollare. E’ questo il doppio significato che abbiamo voluto dargli, perché J&T in realtà nasce come Jessica e Turchese”.

Com’è strutturata questa nuova proposta radiofonica?

“Ci sono tre momenti importanti all’interno della trasmissione. Parliamo di perle d’amore, un segmento dove è richiesta la partecipazione attiva del pubblico, visto che è chiamato a mandarci dei vocali di circa 15 secondi ed i più accattivanti vengono mandati in onda. Non manca nemmeno il momento gossip, come quello legato a Harry e Meghan sul loro presunto divorzio, a cui segue quello fashion. Di volta in volta, man mano che le puntate andranno avanti, ci saranno delle grandissimesorprese, oltre ai collegamenti con degli ospiti. Inoltre, lasceremo frasi importanti ai nostri amici in ascolto”.

Siete entusiaste lei e Jessica di questa trasmissione?

“C’è allegria, positività e voglia di fare. E, per quanto mi riguarda, ci sono dei futuri progetti televisivi in fase di partenza. Ma ne riparleremo più avanti, quando ci sarà un po’ più di concretezza. Inoltre, un po’ di scaramanzia non fa mai male”.

J&T Show segna il debutto in radio di Jessica Selassiè. E’ diventata una sorta di tutor per lei? Le sta dando tanti consigli, immagino…

“Proprio così. E sono contenta perché a me gratifica dare una mano alle persone. Cerco sempre di dare delle occasioni a chi vale. L’ho fatto tante volte, anche se in rari casi ho ricevuto poi un po’ di gratitudine, che purtroppo non fa parte di questo mondo. Tuttavia, di Jessica sono molto contenta perché credo che sia una ragazza davvero per bene, oltre che simpatica. Quando serve, inoltre, è spregiudicata, nel senso che dice quello che pensa senza filtri, ma in modo carino ed elegante. Le sto dando, ovviamente, dei consigli, ma abbiamo cominciato a divertirci insieme già dalla registrazione dei promo. Ed è una bella cosa, perché quando ti diverti tu per prima poi trasmetti agli altri la serenità e l’armonia a chi ti ascolta. Parlando di Jessica, è davvero amatissima. Ha un esercito di fan meravigliosi, perché ognuno ha davvero quelli che si merita. In base a come sei, i fan ti rispecchiano. Questa è una grandissima verità”.

Che tipo di feedback hai da parte di chi ti segue?

“Sono felicissima perché, per me, la stima e l’affetto delle persone che mi seguono sono davvero la più grande soddisfazione. Fin da tempi di Forum, devo dire, le persone mi trasmettono un affetto, una stima, una costanza incredibile, commovente. Nonostante ci siano dei rapporti solo virtuali tramite i social, con persone che non ho mai visto dal vivo, noto che in tanti mi seguono da anni. E li posso definire, veramente, quasi amici. E questo mi fa stare veramente bene, mi riempie il cuore”.

Quando è nata la sua passione per la radio? C’è sempre stata o è arrivata in un momento preciso della sua vita?

“Vengo da una famiglia di spettacolo. Mio nonno era un produttore cinematografico della commedia all’italiana. Senza dubbio, il senso dello spettacolo e l’amore per il pubblico ce li ho sempre avuti dentro. Poi, un giorno, ho fatto per caso il provino per andare a fare l’opinionista a Forum. Una cosa che ho fatto, più che altro, per imparare a scrivere. Volevo toccare con mano quello che succedeva in uno studio televisivo per imparare a sviluppare meglio dei format miei. La scrittura, infatti, è una mia passione, visto che ho scritto un libro, dei teen drama. Comunque sia, è proprio grazie a Forum che è scoppiato il mio amore per la televisione. E, dopo i sette anni come opinionista di punta nel tribunale di Canale 5, ho cominciato in radio con delle puntate che mi ha fatto fare Maurizio Costanzo su Radio Rai1 con L’uomo nella notte. E lì è cresciuto ancora di più l’amore folgorante per la radio e la televisione. Appena è stato possibile, ho cominciato a fare la mia piccola trasmissione televisiva sul web, sul divano di casa mia, che era seguitissima. Avevo 150mila connessi all’epoca in cui gli algoritmi di Facebook funzionavano ancora in un certo modo. Prima ancora dell’avvento di Instagram. Era il mio programma televisivo fai da te. I social sono un mezzo davvero democratico, perché il periodo non avevo opportunità di avere uno spazio televisivo tutto mio. Sicuramente facevo l’ospite, come capita tutt’ora, visto che vado tranquillamente sia alla Rai, sia a Mediaset per fare l’opinionista”.

A proposito dei programmi televisivi a cui ha preso parte, quali ricorda maggiormente?

“Ho fatto per diversi anni Mattino Cinque. C’è stato poi, su Rete 4, Ieri oggi italiani, dove ero l’unica opinionista di studio al fianco di Roberto Olla e Rita Dalla Chiesa. Un programma scritto e ideato da Maurizio Costanzo. Attualmente, vado spesso da Eleonora Daniele, su Rai1, a Storie Italiane. Diciamo che tra la tv e la radio, sicuramente, ho trovato la mia dimensione. Ogni tanto mi butto nella scrittura e, quando ho voglia di socializzazione, organizzo degli eventi nel casale che ha mia mamma a Roma e che si chiama Casale Saraceni”. 

Quando si pensa a lei è impossibile non ricordare Forum, visto che era ed è tutt’oggi un volto popolarissimo della trasmissione.

“Sì, ed è sempre un piacere continuare ad andarci come ospite.Ancora oggi mi fermano per Forum. Nonostante i miei due anni e mezzo a Mattino Cinque, le mie ospitate su Rai1, tutti mi ricordano lì con affetto me e dicono che manco. Per me, Forum è sempre casa e famiglia. C’è una squadra pazzesca di autori, truccatori, parrucchieri. Inoltre, voglio un bene incredibile a Barbara Palombelli, che stimo profondamente. E’ una professionista veramente di livello. Ed è una persona profondamente umana. Molto di più rispetto a tantissime persone che sembrano maggiormente dolci, amabili. Barbara sta lì, sembra tutta d’un pezzo per via del suo apparente atteggiamento distaccato, ma invece non è per niente così. E’ una persona che se deve aiutare aiuta, se deve consolare consola. Le voglio davvero molto bene. Ha l’animo grande ed una professionalità davvero unica”.

Importante nel suo percorso è stato anche Maurizio Costanzo, che ha nominato più volte…

“Senza dubbio. Costanzo è stato un punto di riferimento, un vero consigliere. Conosceva mio nonno, con cui aveva lavorato, e mio papà. Mi sono laureata con lui. Indubbiamente, è una persona che, come Barbara Palombelli, stimo profondamente. Ho avuto la fortuna di vivere certi momenti con lui; ho potuto ‘rubare’ dal suo immenso cervello degli insegnamenti che mi porterò sempre avanti”.

Si è prefissata qualche sogno o obiettivo da raggiungere nella sua carriera?

“Sogno di avere, prima o poi, un mio bellissimo programma televisivo da condurre. Mi piacerebbe avere un talk show o un approfondimento. Ho scritto tanti format, vediamo. Sicuramente, bisogna bussare alle porte e non rimanere a casa. Altrimenti non succede niente. E sono del parere che chi merita forse riesce. Se si rimane chiusi a casa vanno avanti soltanto le persone che cercano scorciatoie. Che ci sono anche quando esci di casa, ma chi la dura la vince. In qualche modo, le qualità di una persona, probabilmente, riescono ad uscire fuori. Infine, vorrei scrivere un altro libro. Del primo che ho scritto – Il manuale della conquista certa. Non esistono uomini inconquistabili – mi hanno proposto di farci una serie, ma chissà. La prefazione è stata scritta da Maurizio Costanzo.

Insomma, si muove su vari campi…

“Mi piace la comunicazione a tutti i livelli; chi lo sa, magari in futuro potrei pure fare un singolo, visto che amo cantare sotto la doccia, in chiave dance. Sarebbe anche questa una bella esperienza da raccontare”.

Chi è Turchese Baracchi nella vita di tutti i giorni? Che cosa fa quando ha un po’ di tempo libero per sé?

“Ritengo di essere molto simile alla Turchese che si vede in tv e in radio; amo lo sport, prendermi cura di me stessa con la palestra e le lunghe passeggiate. Adoro viaggiare. Sono della bilancia, ragione per cui mi ritengo un animale socievole e sociale. Pur avendo pochi amici veri, ho tantissimi conoscenti con i quali mi piace trascorrere il tempo sia davanti al camino, sia ai grandi eventi. Mi piace approfondire sempre di più le idee che mi passano per la testa; sono sempre in fermento”.

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Spettacolo

Fedez racconta la sua battaglia per la salute mentale e difende il suo amore per Chiara Ferragni

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Il famoso rapper e cantautore italiano, Fedez, ha fatto un discorso molto personale sul suo account Instagram per raccontare la sua esperienza riguardo alla sua salute mentale e alla diagnosi di un tumore al pancreas. Il cantante ha dichiarato che l’evento è stato molto traumatico e solo ora si è reso conto di quanto non si sia preso cura della sua salute mentale durante questo periodo, affidandosi solo a psicofarmaci.

Fedez ha raccontato che ha cambiato diversi farmaci nel corso dei mesi, fino a quando non ha trovato uno che non era adatto a lui e che gli ha dato effetti collaterali molto forti. In particolare, ha sperimentato un effetto rebound che gli ha causato una serie di sintomi fisici sgradevoli e dolorosi, come spasmi muscolari alle gambe, vertigini, mal di testa e nausea forte. Ha perso anche diversi chili in quattro giorni.

Il cantante ha dichiarato che questo periodo gli ha fatto capire quanto sia importante prendersi cura della propria salute mentale e delle proprie ferite, soprattutto in seguito a eventi traumatici. Ha inoltre ringraziato la moglie per essere stata al suo fianco in questo momento difficile e per aver badato alla famiglia intera.

Fedez ha concluso il suo discorso con un invito a tutti di prendersi cura della propria salute mentale e di affrontare gli eventi traumatici della vita nella maniera più complessa, anche se dolorosa, ovvero attraverso la terapia senza cercare scorciatoie che possono fare male.

Il discorso di Fedez ha fatto il giro del web e ha suscitato molte reazioni e commenti positivi da parte dei fan e dei media, che hanno apprezzato la sua sincerità e il suo coraggio nell’affrontare un tema così delicato e personale.

La sua testimonianza è stata vista come un esempio di come sia importante parlare apertamente della salute mentale e dell’importanza di prendersene cura.

Inoltre, Fedez ha specificato che il rapporto con la moglie, la nota influencer e imprenditrice Chiara Ferragni, è più solido che mai nonostante le voci di crisi che hanno circolato sulla coppia in queste settimane. Il rapper ha difeso la moglie dalle critiche e dalle accuse infondate che hanno circolato sui social media, definendole “una tempesta di merda mediatica totalmente immeritata”.

Fedez ha ringraziato Chiara per essere stata al suo fianco in questo momento difficile e per aver badato alla famiglia intera, sottolineando il suo ruolo fondamentale nella sua vita. Il rapper ha mostrato grande gratitudine e riconoscenza verso la moglie, dimostrando che il loro matrimonio è solido e basato su un grande amore e rispetto reciproco.

La dichiarazione di Fedez sulla solidità del suo rapporto con Chiara Ferragni ha rassicurato i fan sulla coppia e ha dissipato le voci di una possibile crisi. La loro storia d’amore è considerata da molti come un esempio di unione forte e duratura, basata sull’amore e sulla complicità.

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Interviste

Intervista esclusiva a Marina Tagliaferri: «Io e Giulia abbiamo in comune un forte significato dell’ingiustizia»

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Romana, attrice poliedrica e doppiatrice, diplomata all’Accademia nazionale di Arte Drammatica Silvio D’amico. Vanta un curriculum che va dal teatro, dove ha lavorato, tra gli altri, con Carmelo Bene, Mario Scaccia, Enrico Maria Salerno e Giorgio Albertazzi, al cinema e alla tv, dove è stata diretta da Francesca Archibugi, Alessandro D’Alatri, Carlo Vanzina e Giorgio Capitani. Parliamo di Marina Tagliaferri, interprete di uno dei personaggi più amati, apprezzati e longevi della fiction di Rai 3 “Un Posto al Sole”: Giulia Poggi. Benvenuta Marina! Grazie per aver accettato il nostro invito.

Vogliamo subito iniziare questa nostra chiacchierata analizzando due parole che, avendo analizzato la sua biografia, sembrano avere per lei un significato molto particolare: pianoforte e Bricca. Che sentimenti, emozioni rievocano alla sua mente?

“Per quanto riguarda il pianoforte è una cosa legata alla mia infanzia. Nella mia famiglia dalla parte delle donne abbiamo tutte studiato il pianoforte. Io ho continuato a farlo anche se non sono bravissima. E’ un oggetto a cui sono molto legata. Non potrei privarmene. Bricca è il nome della mia cagnolina. Era un nomignolo dato a me da alcuni amici napoletani e che ho poi regalato alla mia cagnetta.”

Bene, ora possiamo entrare nel vivo della nostra intervista, durante la quale cercheremo di approfondire aspetti privati e professionali della nostra ospite.

Com’era Marina da bambina, ovvero, di solito l’indole artistica è ben evidente già in tenera età; lei, quando ha iniziato a manifestare interesse per la recitazione e, soprattutto, è stata appoggiata dai suoi familiari o ha dovuto “lottare” per il suo sogno?

“La mia passione per il teatro nasce a 7 anni. Andavo a scuola dalle suore. Loro avevano un piccolo teatro. Scoprii la meravigliosa sensazione del palcoscenico, anche se piccolo e non l’ho più dimenticata. Non posso dire che la mia famiglia mi abbia ostacolato. Diciamo che è stata a guardare. Poi, naturalmente ne è stata fiera.”

Ha iniziato la sua carriera recitando a teatro; quali sono gli aspetti della recitazione teatrale che le sono stati utili, se lo sono stati, anche nel cinema e nella fiction?

“La recitazione è di per se’ una forma di analisi. Questo è forse l’aspetto più utile. Si può fare a meno dell’analista!”

Teatro, cinema, Tv, doppiaggio, pubblicità. Una carriera costellata di successi, ma se dovesse dichiarare la sua preferenza, a quale di queste arti la accorderebbe e perché?

“Sono nata con il teatro. Ne ho fatto tanto in una età di formazione, dai 20 ai 35. Quindi la mia casa resta il teatro, affettivamente ed emotivamente. Ma amo anche tutto il resto.”

Come venne a conoscenza della possibilità di recitare in “Un Posto al Sole”?

“Non sapevo che ci fosse in preparazione “Un posto al sole”. Avevo mandato alcune scene dai “Ragazzi del muretto” per un provino per un’altra produzione. Il produttore australiano di UPAS vide per caso quelle scene e volle convocarmi. Il resto è storia.”

Quando ha iniziato la sua avventura ad Upas, immaginava che avrebbe tenuto compagnia a milioni di italiani per 27 anni?

“Sicuramente no.”

E dopo 27 anni com’è il rapporto con i suoi colleghi?

“Ottimo, come sempre.”

Pensa che il ruolo di Giulia Poggi le abbia precluso altre opportunità, ad esempio nel mondo del cinema?

“Non saprei. E’ molto difficile giudicare un ruolo che vanta così tanti anni di attività. I pro e i contro possono essere molteplici.”

Cosa deve Marina Tagliaferri a Giulia Poggi e cosa, invece, Giulia Poggi deve a Marina Tagliaferri?

“Ci siamo trovate bene insieme. Giulia mi ha dato una parte della vita che non avevo e viceversa.”

Nella soap, Giulia è un’agguerrita femminista, inoltre, ha molto a cuore gli aspetti sociali, visto appunto il suo lavoro come assistente sociale. Da questo punto di vista, com’è Marina nella vita quotidiana?

“Io e Giulia abbiamo in comune un forte significato dell’ingiustizia. Non la sopportiamo e reagiamo con veemenza.”

Ha mai avuto il sentore che talune tematiche sociali, tratate ad Upas, siano state particolarmente apprezzate dal pubblico? Se sì, ne ha ricevuto manifestazione fuori dal set?

“Sicuramente. Una volta sono stata avvicinata da una “vera” assistente sociale che mi ha confidato che una loro assistita aveva trovato il coraggio di reagire ad una situazione molto pesante perchè aveva preso coraggio guardando come nelle nostre puntate avevamo affrontato lo stesso problema.”

Nell’Aprile del 2014 è stata insignita del premio “Donna dell’anno” dall’Associazione Italiana Culturale di New York. Cosa ha provato nel ricevere questo riconoscimento?

“E’ stato emozionante ma non tanto per il premio in se stesso. Sono stata molto felice di conoscere la comunità italiana di New York, il loro entusiasmo e la loro italianità… vera.”

Lei è anche un’apprezzata doppiatrice, non solo di cinema, ma anche di film d’animazione, fiction e telefilm; ricordiamo che ha prestato la sua voce, tra le altre, a Meryl Streep, Melanie Griffith, Whoopi Goldberg e Mariah Carey. Se ne avesse avuto la possibilità, quale attrice, in quale film e perché avrebbe voluto doppiare?

“Ho doppiato tante attrici ma sicuramente quella che sognavo di doppiare e che poi ho doppiato è Meryl Streep. E’ stata da sempre la mia attrice di riferimento sin dall’inizio.”

Che progetti ha Marina Tagliaferri per il futuro? In particolare, sappiamo che ha un sogno nel casseto cioè fare un musical: a che punto siamo?

“Il mio sogno di fare il musical nasce quando ero una ragazza. All’epoca però i musical italiani erano pochi. Poi sono stata presa dalle lunghe tourneé teatrali e poi da Upas e quindi è diventato più difficile ma… mai dire mai!”

Se avesse la possibilità, oggi, di dare un consiglio alla ragazza che nel 1974 calcava il palcoscenico teatrale al fianco di Carmelo Bene, nell’Amleto, cosa le direbbe?

“Goditi ogni attimo di quello che fai. Non dare niente per scontato. Vivi il ricordo prima che diventi tale!”

© Sbircia la Notizia Magazine, è vietata qualsiasi ridistribuzione o riproduzione del contenuto di questa pagina, anche parziale, in qualunque forma. Foto di Giuseppe D’Anna.

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Cronaca

Maurizio Costanzo, la figura poliedrica di un uomo che ha dominato il mondo dei media in Italia per oltre 50 anni

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Maurizio Costanzo è stato uno dei più grandi personaggi della televisione italiana, la cui carriera ha spaziato dal giornalismo alla scrittura, dalla conduzione televisiva alla produzione, dalla sceneggiatura alla paroliera. La sua carriera ha attraversato cinque decenni di televisione italiana, durante i quali ha influenzato la cultura popolare del Paese in modi significativi e duraturi.

Nato a Roma il 28 agosto del 1938, Costanzo ha iniziato la sua carriera come giornalista per diversi giornali e riviste, tra cui Paese Sera, Sorrisi e Canzoni, e Grazia. Tuttavia, il suo desiderio di fare carriera nel mondo della televisione si è presto manifestato e nel 1960 ha iniziato a lavorare per la RAI, la televisione pubblica italiana.

Il suo ingresso in Rai è stato grazie a Luciano Rispoli, che gli ha dato l’opportunità di lavorare come autore per alcuni programmi, tra cui Canzoni e Nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. In seguito, Costanzo ha lavorato come autore per molte altre trasmissioni televisive di successo, tra cui le prime edizioni di Domenica In, una delle trasmissioni di intrattenimento più longeve della televisione italiana.

Nel 1976, Costanzo ha creato Bontà Loro, il secondo talk show della televisione italiana dopo L’ospite delle 2 di Rispoli. Questo programma ha lanciato la sua carriera come presentatore televisivo, ma soprattutto come inventore di format televisivi di successo. Negli anni Ottanta, Costanzo è passato dalla televisione pubblica alla televisione privata, e ha creato il Maurizio Costanzo Show su Rete 4, la prima rete televisiva privata italiana. Il Maurizio Costanzo Show, dopo essere stato spostato su Canale 5, è diventato rapidamente uno dei programmi televisivi più popolari del Paese, caratterizzato da un mix di interviste, talk show e intrattenimento in diretta.

Il programma, che ha visto la partecipazione di ospiti famosi e personaggi politici, ha affrontato molte tematiche di interesse pubblico, tra cui la corruzione, la criminalità organizzata, e la politica italiana. Costanzo ha inoltre lanciato la carriera di molti artisti emergenti, tra cui Sabrina Salerno, Lorella Cuccarini e Raffaella Carrà.

Il successo del Maurizio Costanzo Show ha portato a molte altre opportunità lavorative per Costanzo, tra cui la creazione del programma Buona Domenica, che ha avuto una durata di oltre dieci anni. Ha anche prodotto alcuni dei film più famosi degli anni Novanta, tra cui “Ricomincio da Tre” di Massimo Troisi, “Il Postino” di Michael Radford, e “Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni.

Oltre alla sua attività televisiva, Costanzo è stato anche autore di diversi libri di successo, tra cui “Chi mi credo di essere?” e “E che sarà mai?“. Ha scritto anche il testo di molte canzoni famose, tra cui “Se telefonando” di Mina, musicata da Ennio Morricone.

La morte di Maurizio Costanzo, avvenuta il 24 Febbraio 2023 all’età di 84 anni, ha suscitato una grande reazione emotiva in Italia. Molte persone hanno espresso la loro gratitudine per l’influenza che Costanzo ha avuto sulla cultura popolare del Paese e per il suo indimenticabile contributo alla televisione italiana.

In particolare, molti hanno elogiato la capacità di Costanzo di coinvolgere il pubblico e di affrontare tematiche di interesse pubblico in modo intelligente e accessibile. La sua passione per la televisione e la cultura popolare italiana rimarrà sempre un esempio da seguire per i giovani creativi del Paese.

Diverse personalità della politica e della cultura hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di Maurizio Costanzo, uno dei grandi protagonisti della televisione italiana.

La premier Giorgia Meloni ha scritto su Twitter un messaggio di commiato, definendo Costanzo un’icone del giornalismo e della tv, capace di portare cultura, simpatia e gentilezza nelle case degli italiani.

Anche il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha espresso il suo dolore per la scomparsa dell’amico e collega Maurizio Costanzo, definendolo uno dei più grandi giornalisti e scrittori italiani di tutti i tempi. Berlusconi ha sottolineato l’intelligenza e la curiosità di Costanzo, che gli hanno permesso di spaziare in tutte le arti, come la musica, dimostrandosi sempre innovatore e anticipatore dei tempi. Berlusconi ha anche ricordato il coraggio di Costanzo, che ha messo a rischio la sua stessa vita nel suo impegno civile, sfidando anche la mafia.

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha scritto su Twitter un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Maurizio Costanzo. Conte ha definito Costanzo un innovatore della comunicazione e della tv in Italia, che ha sempre avuto a cuore l’impegno civile, sfidando senza paura la mafia e rischiando la sua stessa vita. Secondo Conte, con la scomparsa di Costanzo se ne va un pezzo di storia culturale del nostro Paese.

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha espresso la sua tristezza per la scomparsa di Maurizio Costanzo, definendolo un pilastro della tv italiana e un pezzo di storia del giornalismo. Toti ha sottolineato che la figura di Costanzo sarà ricordata per sempre e che non verrà mai dimenticata.

Lo storico dell’arte e sottosegretario Vittorio Sgarbi ha ricordato la figura di Costanzo come quella dell’inventore della tv italiana con tanti ospiti e diverse voci. Myrta Merlino, presente durante la stessa trasmissione televisiva, ha affermato come la televisione di Costanzo fosse in grado di sorprendere il pubblico grazie agli effetti di imprevisto legati ai vari incontri tra le persone che vi partecipavano.

La conduttrice televisiva Simona Ventura ha espresso il suo dolore per la perdita di Costanzo, riconoscendone la cultura che aveva sempre elargito e la sua sagace ironia. Anche il cantante Gianni Morandi ha testimoniato il suo rammarico per la scomparsa di un amico di famiglia a cui voleva molto bene.

L’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli ha descritto Costanzo come un grande raccontatore ed esploratore dell’Italia, ricordandone le battaglie per i diritti civili e la sfida alle mafie. Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha invece sottolineato come Costanzo non solo abbia creato nuovi format televisivi, ma abbia anche sempre sostenuto e anticipato buone cause, difendendo l’indipendenza delle proprie idee.

La morte di Maurizio Costanzo ha suscitato un grande dolore e tanti ricordi tra coloro che l’hanno conosciuto, dimostrando l’importanza della sua figura nella storia della televisione italiana e del Paese stesso.

La sua abilità nel creare programmi televisivi di successo e di coinvolgere il pubblico hanno avuto un’influenza significativa sulla televisione italiana e sulla cultura popolare del Paese. La sua scomparsa rappresenta la fine di un’epoca in cui la televisione italiana era al centro della cultura popolare, ma il suo lascito rimarrà sempre vivo nella memoria collettiva degli italiani.

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Interviste

Da Mare Fuori a Sopravvissuti, intervista esclusiva a Giacomo Giorgio

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Da Mare Fuori a Sopravvissuti, davvero Giacomo Giorgio è il più promettente dei nuovi interpreti della fiction italiana. E noi lo abbiamo intervistato a Sanremo in esclusiva.

Giovane attore, già tante esperienze in tv, a Sanremo come ospite. Quali sono le tue sensazioni?

“Sto molto bene, sono molto felice ed anche molto emozionato e soprattutto è anche una rivalsa ed un premio essere qui, su uno dei palchi più importanti del mondo ed essere riusciti a toccare il cuore di, pare, 80 milioni di persone.”

Mare fuori è un prodotto napoletano che è diventato ormai internazionale. Le emozioni che hai provato nell’avere anche qui, a Sanremo, questa accoglienza?

“L’affetto del pubblico è commuovente. Ovunque andiamo è sempre così, non solo qui a Sanremo dove, ovviamente, siamo molto felici. Questa ormai è la nostra routine e questo vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di davvero molto buono. È una serie napoletana, ma da Napoli è riuscita ad universale, con un linguaggio che viene compreso in tutto il mondo. Si raccontano storie di ragazzi difficili attraverso gli adulti, non c’è un’apologia alla camorra o al male, ma c’è il tentativo di raccontare questi ragazzi a specchio sugli adulti. Ovviamente senza giustificare queste azioni ma anche senza giustiziarle. Credo che questo messaggio ed in più l’unione, inteso come gruppo, che traspare, sia stata la magia, la formula vincente per Mare Fuori.”

Quanta umanità di Ciro c’è in Giacomo e quanto di Giacomo c’è in Ciro?

“È molto difficile stabilire quando si interpreta un personaggio quanto c’è di proprio. Sicuramente Ciro è un personaggio molto lontano da me. Però per raccontare quella cattiveria ho dovuto fare i conti con la mia cattiveria, ed ho dovuto scovare delle chiavi dentro di me che ancora non avevo scoperto. Forse anche conoscermi meglio. Ci sono delle cause che ti fanno diventare come sei. Ciro è il più cattivo di tutti probabilmente perché è il più debole e fragile di tutti. È quello più prigioniero. Ho scoperto che la parola cattivo, in latino deriva da captivus che significa “prigioniero”. Questa cosa mi ha spostato l’ottica, ed è stato molto interessante ed un’opportunità incredibile poiché sin da piccolo sognavo di interpretarli. Non sapevo però quando sarebbe stato il momento. Mi sono divertito molto anche se non è stato facile.”

Raccontiamo il primo giorno, la prima emozione in Mare Fuori.

“Si facevano i provini per questa serie. Il ruolo di Ciro è stato provato da 2500 ragazzi. Ero disincantato. È accaduto tutto nel giro di pochissimo, fin quando non ho conosciuto il regista della prima stagione Carmine Lia, con il quale ho avuto subito una sintonia. Poi mi arrivò la telefonata dal mio agente che mi ha comunicato che ero stato preso e la mia prima reazione è stata quella di andare in lacrime da mia madre e dai miei nonni per dire loro che ce l’avevo fatta. L’inizio delle riprese è partito con una scena, in cui Ciro uccide il suo migliore amico che l’aveva tradito e perché il padre gli aveva detto che era arrivato il momento e la serie finisce con la morte di Ciro che torna bambino. Torna quell’umanità che gli fa dire ,io non voglio morire’.”

Questo successo è stato totalmente inaspettato?

“Ti sono sincero, si è stato tutto inaspettato anche se sin dal primo giorno si percepiva una certa aria di importanza. In questa serie eravamo tutti in questa bolla magica, con la consapevolezza che stavamo raccontando cose molte importanti, certo non avremmo mai immaginato di salire sul palco dell’Ariston.”

Tre aggettivi per descriverti fuori dal set.

“Sarò banale ma… quello che sono è un attore. In quanto tale non so minimamente chi sono. Sono sempre, per fortuna, in panni di personaggi ed è molto bello. Ti senti al sicuro, perché sei coperto da un qualcosa, da un personaggio.”

Tra l’inizio della passione per lo spettacolo ed i primi ruoli, cosa c’è stato?

“Sicuramente c’è stato tanto studio ed è molto importante nello studio della recitazione. C’è una parte di istinto importante, che non si impara, è innata. Io nel tempo ho imparato a fare degli spettacoli a teatro e quando avevo 15 anni ho scoperto l’esistenza di questo metodo Stanislavskij, questo metodo che ti apriva ad un mondo introspettivo nei personaggi, un po’ distante dal mondo tecnico del teatro. E da lì mi sono trasferito a Milano dove ho iniziato a studiare con diversi insegnanti, come Maicol Margotta, Susane Bazzo in America, Francesca de Sapio a Roma e da lì non ho mai lasciato questo metodo. Ci sono ovviamente varie fasi. Personalmente è stata la chiave. Il primo ruolo che ho interpretato, all’età di 17 anni, è stato The Happy Prince, di Rupert Everett. Un film americano che racconta gli ultimi anni di vita di Oscar Wilde con tantissimi attori ed attrici di assoluto livello. Un battesimo folgorante. L’incontro con Colin Firth è stato incredibile. Io sono riuscito a stento a dirgli… “nice to meet you”… tremavo!”

A proposito di sogni… altri?

“Se proprio devo spararla grossa, mi piacerebbe arrivare in America, all’Academy, agli Oscar … ma ho questo piccolo problema di essere italiano e nono americano… quindi mi accontento anche dell’Italia. Ho fatto una promessa a mia nonna, che non c’è più, che un giorno avrei vinto un David di Donatello per un film. Per lei era una cosa bellissima ed importantissima. Ed il primissimo sogno che vorrei realizzare è questo e dedicarlo a lei. Per poi andare oltre!”

Prossimi progetti?

“Diabolik 3 al cinema tra qualche giorno, “Noi siamo Leggenda” una serie per Rai 2 ed Amazon Prime.  E “il Caso Claps” per Rai 1 e BBC una serie sul caso di cronaca di Elisa Claps.”

Abbiamo parlato tanto di lavoro… ora una curiosità: hai tantissime fan. Cosa è cambiato attorno a te, cosa succede e come ti rapporti a questa nuova situazione?

“Sulle ragazze ti dico… NO COMMENT!”

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Interviste

Intervista esclusiva a Stefano Sarcinelli, in tournée con Francesco Paolantoni in “o Tello o…. Io”

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Stefano Sarcinelli è un mondo da scoprire. Attore e autore, fra teatro e tv, è lui una delle firme del successo di “Stasera tutto è possibile” e intanto si divide fra tre impegni teatrali. Porta avanti lo spettacolo con Marco Marzocca “Ciao signò”, ha poi debuttato con Veronica Mazza e Eduardo Tartaglia con “Altro giro, altra corsa” e sarà in tournée con l’amico Francesco Paolantoni in “o Tello o…. Io”. Questa è la nostra intervista esclusiva, a cura di Roberto Mallò e Stefano Telese.

Come nasce la passione per il mondo dello spettacolo tanto da diventare poi il tuo lavoro?

“Mi sono avvicinato al mondo dello spettacolo piano piano, di nascosto. È cominciata questa passione frequentando piccoli gruppi teatrali di quando ero molto più giovane. Adesso sono ancora giovanissimo, però quando ero proprio bambino diciamo e anche signorino. Frequentavo i gruppi di teatro perché eravamo certi che col teatro si poteva cambiare il mondo, si poteva cambiare… e non abbiamo cambiato quasi niente però io ho cambiato la mia prospettiva, nel senso che il teatro mi ha cambiato moltissimo, mi ha dato innanzitutto una forma di disciplina che altrimenti, forse, non avrei avuto e quindi devo molto a questo, e poi mi ha soddisfatto in qualche modo un sogno, una passione. Ho cominciato a farlo di professione. Sono passato dai gruppi in cui si faceva Makbeth (credo abbia detto questo) in maniera ovviamente molto amatoriale, nel senso pieno d’amore ma forse con pochi soldi e poca professionalità a un teatro più leggero, probabilmente, però fatta con grande professionalità e grande passione. Ho iniziato con Nello Mascio, a Napoli, con Rigillo (credo), sono stato il suo aiuto regista per tre quattro anni; è stata la mia formazione. E poi, nel 1986/1987, sono stato a Milano, allo Zelig, e con Francesco Paolantoni debuttammo con uno spettacolo comico e ci rendemmo conto che, per fare meglio il teatro, era il momento di fare uscire dei nomi importanti e riconoscibili dal pubblico, che all’epoca era l’unico modo. Oggi con i social e con la televisione si può avere lo stesso risultato. La soluzione era quella di fare la televisone, in maniera allegra; era una parte della passione che prendeva un’altra strada.”

Quale è stata la tua prima esperienza da professionista?

“La prima esperienza vera da professionista, mi ricordo ancora il giorno in cui l’impresario mi diede i primi soldi, è stata La gondola fantasma di Gianni Rodari, uno spettacolo che feci a Napoli con la regia di Nello Mascia, che considero quello che mi ha dato questa grande opportunità. Poi ho avuto molta fortuna perché ho incontrato da lì Mariano Rigillo, dopo due anni che è stato un altro mio grande maestro a cui devo molto, e la televisione è stato Fate il vostro gioco, programma che facemmo per Raidue con Francesco Paolantoni nell’87/88. Con un giovanissimo Fabio Fazio che conduceva, insieme a Elvire Audray, con un cast che era composta da Malandrino e Veronica, Roberto Citran, Daniele Luttazzi, Lella Costa… Era tutto un gruppo di giovani attori comici, una grande esperienza per me.”

C’è stato un momento nella tua carriera che l’ha segnata in maniera importante?

“Nel 96/97 un’altra cosa importante è stato, per me, passare a fare l’autore in maniera più decisa. Con Macao, con Gianni Boncompagni, che è stata una grande professionalità. È stato molto impegnativo però è stata anche una scommessa. Attraverso un altro mio amico collega e autore, mi chiamò perché Gianni aveva bisogno di avere un confronto con uno che si occupasse più di comicità e quindi mi buttai un po’ a peso morto nel vuoto. Perché così io penso che questo lavoro debba essere fatto, con un po’ di fiducia verso il futuro, anche se non stai bene dove stai andando.”

Come ti descriveresti?

“Sono un posto che sta ancora cercando. Pigro, pelato e, come si può dire, umile. E anche passionale. Sono un appassionato, anche se non riesco a seguirla sempre, di pallacanestro. Ho giocato, una mezza schiappa, ma mi è sempre piaciuto tanto. Molto divertente, è uno sport di squadra, uno sport elegante, anche però bello duro. È spettacolare, ha molto a che fare con lo spettacolo il basket; le azioni velocissime, una dietro l’altra, e ogni giocatore… Poi la musica, fino a poco tempo fa compravo un sacco di dischi ecc. Adesso, con questa cosa di Spotify, ne compro meno; mi dispiace un po’ perché comunque l’oggetto disco era proprio bello. È bello sfogliare una copertina, leggere cosa l’artista in realtà ha voluto dire, ascoltare la musica e vedere chi suona, cosa suona, chi ha fatto gli arrangiamenti. Mi ha sempre appassionato molto questa cosa e quindi vado spesso ai concerti quando posso, suono malissimo la chitarra ma mi piace tantissimo. Volevo fare il chitarrista rock da grande, vorrei farlo ancora e credo che lo farò.”

Programmi e progetti futuri?

“A livello personale, vorrei perdere una 15ina di kg. Professionalmente mi piacerebbe molto fare più teatro. Ne parlavo con un amico e collega soprattutto; sarebbe bello recuperare col teatro quell’entusiasmo e quella passione di qualche anno fa, con la quale vivere soprattutto pensando alla bellezza di quello che stai facendo, che ha un valore di per sé perché mentre lo fai assume valore, non perché necessariamente bello o brutto. È come un po’ il ruolo delle anatre di Guccini… Cinque anatre volano a sud e la canzone finisce con queste anatre che non tutte arrivano a destinazione, ma l’importante era volare.”

C’è un collega che stimi particolarmente?

“Stefano De Martino è stata una piacevolissima sorpresa; e anche un punto di stimolo personale; è un gran lavoratore molto determinato, nel senso positivo del termine, è attento a quello che fa. Dedica la propria arte, nel senso sia mentale che fisica, al raggiungimento dello scopo non pensando soltanto al glamour che la televisione comunque ti dà, la visibilità. È anche un uomo disponibile, una persona veramente attenta al prossimo, arriva sempre in televisione ed è molto cordiale con tutti; c’è sempre spazio per un sorriso e una stretta di mano, per una chiacchiera. Spero che questa cosa, siccome lui è molto giovane, la conservi perché è un valore aggiunto alla professione.”

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Interviste

Due chiacchiere con Alfonso Signorini: «Io, il grande fratello e il futuro…»

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In esclusiva assoluta abbiamo incontrato Alfonso Signorini, ospite d’onore al reopening del Complesso Nemea di Cardito (NA) in una serata molto glamour, e piena di tanti vip. Il direttore di Chi e conduttore del Grande fratello vip si racconta a cuore aperto e con grande disponibilità, parlando anche del Grande Fratello Vip.

Direttore, quanta sensibilità e quanta verità  ci vuole per affrontare i momenti più difficili del Grande Fratello, che è uno spaccato di vita ed in assoluto quali sono stati i due momenti che ti hanno colpito di più?

“Bella domanda… più che una questione di sensibilità, direi che è una questione di ascolto. È importante saper ascoltare e capire ed avere l’intuito di capire dove c’è una difficoltà. Non è facile. È in diretta… e questo fa tanto. Non siamo preconfenzionati. È facile fare programmi decorosi tagliando tutto quello che non va. Noi offriamo uno spaccato della realtà. È chiaro che questo comporta delle responsabilità maggiori. Se devo citarti degli episodi particolari, sicuramente ti cito il caso Bellavia che è stato clamoroso e reale. Era uno spaccato di quello che poi succede nella vita di tutti i giorni. L’ultimo con lo sbrocco di Oriana, piuttosto che la mancanza di empatia tra le persone. Quest’anno c’è un cast molto complicato, fatto di persone estremamente difficili. Per cui anche il fatto che Oriana disprezzi così tanto Antonino, non è un fatto umano, ed è giusto sottolinearlo, però poi sono presi dalle dinamiche del gioco.”

Come ci si prepara a cinque ore di diretta ogni volta?

“Semplice… non mi preparo. Io sono quello che vedete in tv. Vado di pancia. Non ho copione, non ho gobbo, non leggo. Se mi hanno dato un programma, il programma diventa mio e devo viverlo per quello che penso. Se hanno bisogno di uno che legge come i somarelli a scuola, prendessero altre persone.”

Oggi sei uno dei personaggi più popolari della tv e un bravo conduttore, oltre ad aver fatto già tante cose oltre ad essere uno dei più importanti direttori e giornalisti in Italia. Cosa ti piacerebbe fare in futuro?

“Io diversifico molto la mia attività. Ad esempio curo la regia dei teatri d’opera. E per me fare la regia di uno spettacolo lirico è una boccata di ossigeno. Trovo la musica ed un altro mondo.”

E cosa farai poi?

“Scriverò un libro, ed anche questo è un altro mondo. Dirigere un giornale è un altro mondo ancora. Fare televisione… un altro mondo. Se facessi solo tv assomiglierei a tante persone schiave dello strumento. Io preferisco diversificare. Quindi non c’è niente che non mi piace e che non possa fare.”

E’ una volontà ed anche un messaggio di determinazione che lanci?

“Tutti i desideri che ho so che prima o poi, con volontà, posso realizzarli.”

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Tv & Gossip

L’arrivo di Lara ad Un Posto al Sole metterà a rischio il futuro di Marina e Roberto?

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La soap opera Un Posto al Sole sta per regalare ai suoi spettatori un nuovo colpo di scena che lascerà tutti a bocca aperta. Marina e Roberto, due dei personaggi più amati della serie, sono finalmente pronti a giurarsi amore eterno con un nuovo matrimonio, ma si troveranno ad affrontare un’inaspettata crisi che potrebbe mettere in pericolo la loro felicità.

L’arrivo di Lara Martinelli, interpretata da Chiara Conti, con il bambino al seguito, è la causa scatenante della nuova crisi tra Marina e Roberto. Una fotografia di un copione condivisa su Instagram da Valentina Pace ha svelato la presenza di Lara, tuttavia senza rivelare nessun altro dettaglio.

Gli spettatori, quindi, dovranno seguire le prossime puntate per scoprire quale sarà il ruolo della donna nella vita dei protagonisti.

Marina, una volta rientrata da Londra, si concentra sui preparativi per le nozze, ma le tensioni tra lei e Roberto iniziano a farsi sentire. La presenza di Lara in casa rischia di creare ulteriori problemi e di turbare l’armonia appena ristabilita tra i due protagonisti.

Non è ancora chiaro se la presenza di Lara metterà in pericolo definitivamente la loro felicità e il loro futuro insieme. La coppia di protagonisti, infatti, ha già dovuto affrontare diverse difficoltà e ripensamenti nel corso della serie. L’amore tra Marina e Roberto sembra essere sempre stato più forte di tutto e ha permesso loro di superare ogni ostacolo. Non si sa se questa volta sarà diverso, ma i fan della soap si aspettano di assistere a una nuova, emozionante e travagliata avventura dei due protagonisti.

Gli appassionati della serie, dunque, non vedono l’ora di seguire le prossime puntate per scoprire tutti i dettagli di questa nuova trama e per tifare per la felicità di Marina e Roberto, nonostante gli imprevisti e le difficoltà che dovranno affrontare.

Ricordiamo che la soap “Un posto al sole” va in onda dal lunedì al venerdì su Rai 3, e riesce a conquistare il pubblico grazie alle sue trame avvincenti e ai suoi personaggi amati.

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Tv & Gossip

Luigi Di Fiore ripoterà in scena il dottor Luca De Santis ad “Un posto al sole” dopo 20 anni

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L’annuncio del ritorno di alcuni personaggi storici della celebre soap opera “Un posto al sole” ha fatto rapidamente il giro dei social network e delle testate specializzate del settore. Dopo mesi di congetture, finalmente è stato svelato il nome del primo personaggio che tornerà sulle scene: il dottor Luca De Santis.

Interpretato in passato dall’acclamato attore Luigi Di Fiore, il personaggio del medico è stato uno dei protagonisti principali della serie fin dalle prime puntate. Sebbene il personaggio sia uscito di scena nell’aprile del 2001, il suo ritorno è stato atteso con grande entusiasmo dai fan di “Un posto al sole”.

In una recente intervista al settimanale Telepiù, Di Fiore ha rivelato alcuni dettagli sul suo ritorno a “Un posto al sole”. Il personaggio di De Santis farà una breve apparizione, prima di allontanarsi nuovamente – temporaneamente – per permettere all’attore di girare una fiction in Grecia. Tuttavia, l’attore è lieto di riprendere il ruolo che lo ha reso celebre nella serie.

Ma non è finita qui. La notizia del ritorno di De Santis ha alimentato le speranze dei fan che un altro personaggio storico della soap opera possa fare il suo grande ritorno nel corso del 2023. Nonostante i dettagli siano ancora scarsi, l’idea di un altro ritorno ha già suscitato molta curiosità tra i fan: sembrerebbe che si tratti di un personaggio femminile.

Il 2023 si prospetta quindi come l’anno dei ritorni in “Un posto al sole”. I fan della serie sono entusiasti all’idea di scoprire cosa accadrà e di seguire le vicende dei protagonisti. La soap opera è ormai diventata un punto di riferimento per il panorama televisivo italiano e il ritorno dei personaggi storici è destinato a suscitare molta attenzione tra il pubblico.

In attesa di ulteriori aggiornamenti, non resta che seguire con interesse gli sviluppi futuri di Upas. L’universo di “Un posto al sole” continuerà ad essere protagonista della scena televisiva italiana, sempre pronto a stupire e conquistare il cuore degli spettatori.

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Interviste

Intervista esclusiva a LDA, in gara alla 73ª edizione del Festival di Sanremo

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Abbiamo incontrato LDA a Sanremo dove figura tra i big in gara. Figlio d’arte e lanciato da Amici di Maria De Filippi, Luca D’Alessio è un grande talento ed un bravo ragazzo.

Intervista a cura del nostro inviato Sante Cossentino, in esclusiva per Sbircia la Notizia Magazine. Con la collaborazione di Stefano Telese per Massmedia Comunicazione.

Ciao Luca, quali sono le tue emozioni per questo tuo primo Festival di Sanremo?

“Sto vivendo una cifra di emozioni contrastanti. C’è da un lato tanta serenità ma anche tantissima ansia. Una combo davvero strana: divertimento e stress, in combo. Ma devo dirti che mi sto divertendo molto.”

Le cose più belle che ti sono capitate in queste ore? Magari hai incontrato degli idoli…

“Ho conosciuto tantissimi artisti che di norma ascolto sotto la doccia, sento in macchina… di cui sono proprio fan! Poi ad un tratto, mi fermo e penso che devo spogliarmi dei vestiti da fan ed assumere anche un atteggiamento più serio!”

Raccontaci il tuo incontro con Amadeus. Il momento in cui hai saputo che ci saresti stato, qui, a Sanremo.

“La prima volta che ci siamo visti è stato sul palco praticamente. Mi ha trasmesso una sicurezza che non ti so spiegare. Mi sembra tipo un papà… è stato molto carino nei miei confronti. Anche dopo quando ci siamo salutati dietro le quinte. È stato veramente “un amore di persona”. Proprio come lo si vede in tv.”

Cosa ti aspetti da questo Sanremo?

“Di norma non sono una persona che si fa tante aspettative, anche perché ho paura, poi, di rimanerci male. Spero solo di godermelo e divertirmi e che vada tutto bene.”

È tradizione che Maria De Filippi in queste occasioni mandi un po’ di sms… è arrivato anche a te?

“Si! è arrivato il messaggino, è arrivata la chiamata… Maria è una seconda mamma per me. L’ho sempre detto e continuerò a dirlo! E sono certo che in qualità di seconda mamma mi vuole davvero bene.”

Per quanto riguarda, invece, papà, qual è l’ultima cosa che ti ha detto e cosa ti sta dicendo in queste ore?

“L’ultima cosa che mi ha detto è stata: “Tè mis a’ sciarpa? ( hai indossato la sciarpa?)”… me l’ha detto proprio poco fa. Mi ha detto di godermela, mi ha dato consigli da papà professionista. Di divertirmi e di non pensare.”

Come è cambiata la tua vita con Amici? Il rapporto, ad esempio, con le ragazze? Lo sto chiedendo al ragazzo ventenne…

“Comunque ne ho ancora 19, non mi far invecchiare prima… È sicuramente cambiata in meglio. Sono fidanzato… quindi te lo dirò in privato… scherzo! Bisogna sempre stare attenti, ho avuto la fortuna di incontrare una persona che mi fa stare veramente bene, che mi da serenità. Molto bella sia esteticamente che interiormente. È una persona che mi sprona.”

Per me tu sei umile e talentuoso. Aggiungi tu un terzo aggettivo per descriverti.

“Io direi… Semplice! Anzi… direi narciso!”

Qual è il tuo sogno dopo Sanremo?

“Volendo sognare in grande, dico Eurovision ed un Grammy!”

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