Economia
Scuola guida sempre più cara, si può spendere fino a 1500...
Scuola guida sempre più cara, si può spendere fino a 1500 euro
Lo conferma l'indagine condotta da Altroconsumo: a Bologna il costo medio più elevato, Roma la più conveniente
Scuole guida sempre più costose: lo conferma una indagine condotta da Altroconsumo che ha coinvolto 146 autoscuole in sette città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Cagliari e Genova) con l’obiettivo di comprendere come variano i prezzi e quali sono le voci di spesa da tenere d’occhio per riuscire a ridurre la spesa per ottenere la patente. I problemi iniziano già cercando di contattare, via telefono o via email, le scuole per conoscerne i prezzi ed ottenere un preventivo. Un’operazione che è risultata difficile e complessa, poiché le autoscuole utilizzano strutture di prezzo differenti e non tutte posseggono un sito web che possa fornire tutte le informazioni. Dall’indagine è emerso comunque come una adeguata comparazione tra le diverse offerte possa generare un risparmio tra i 240 e i 615 euro, a seconda della città. I prezzi, infatti, possono variare molto, quindi, per ridurre la pressione sul portafoglio delle famiglie è bene raccogliere quante più informazioni possibile, fare attenzione ai costi extra e alla durata delle lezioni di guida. Rispetto alle rilevazioni effettuate, la città nella quale si è registrato il costo totale medio più alto è Bologna (1.061 euro). In questa città, peraltro, si può arrivare a spendere fino a 1.490 euro, mentre Roma è la città che registra il costo medio più basso (695 euro).
L’analisi ha quindi preso in considerazione le differenze interne alle città, infatti, la voce di Differenza tra massimo e minimo rappresenta la differenza di costo tra la scuola più costosa e quella meno costosa all’interno dello stesso comune. Ne emerge che una adeguata comparazione delle offerte, in città come Bologna, possono generare un risparmio fino a 615 euro. Per le restanti città, invece, il risparmio è di circa 300 euro.
Sono dunque emerse differenze di prezzo che variano dal 35% al 70%. Infatti, tutte le voci di spesa individuate presentano una rilevante variabilità: spiccano, però, le differenze di prezzo per l’iscrizione e per sostenere gli esami. Nel primo caso, a Bologna, le differenze di prezzo variano tra i 100 e i 780 euro, a Milano tra i 290 e i 485 euro. A Torino, per l’iscrizione all’esame di teoria, il costo massimo registrato è quasi quattro volte quanto il minimo.
Il costo sostenuto per le guide certificate, invece, pur essendo variabile, vede differenze più contenute, che oscillano tra il 15% e il 20% circa. Ed è proprio ai costi delle guide e alla loro durata che bisogna fare attenzione quando si richiede un preventivo.
Nella maggior parte delle rilevazioni le guide proposte erano da 60 minuti, ma spesso possono anche essere di tempo inferiore. Ed essendo 6 ore il tempo minimo di pratica alla guida da dover sostenere per legge (le guide cosiddette “certificate”, appunto), in questo caso sei sessioni non sarebbero sufficienti a raggiungere le sei ore obbligatorie. È, inoltre, rilevante fare attenzione alla differenza di prezzo tra le sei ore di guida certificate e le ore di pratica aggiuntiva che si potrebbero voler aggiungere: da alcune rilevazioni è emerso quest’aspetto.
Il consumatore deve poi considerare un insieme di spese extra, come quelle amministrative e legate alla burocrazia. Si tratta di spese obbligatorie, quindi è necessario informarsi per capire se sono incluse o meno nella proposta di preventivo della scuola guida, come certificato medico di base, costi per il materiale didattico, visita medica, costo per sostenere l’esame di teoria e costo per sostenere l’esame di pratica.
Economia
Bce: “Inflazione Eurozona continua a decelerare,...
Nel Bollettino economico: "Aspettative a lungo termine al 2%"
Mentre l’inflazione complessiva nell'Eurozona "continua gradualmente il suo percorso disinflazionistico, di riflesso al calo dei tassi di crescita per beni alimentari e beni industriali non energetici", emergono "timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell’anno". Lo rileva il Bollettino economico della Bce, pubblicato oggi.
Il minor tasso di crescita per i beni industriali non energetici, spiegano gli economisti della banca centrale, "è determinato dalla perdurante attenuazione delle pressioni inflazionistiche, nonostante il lieve aumento dell’inflazione dei beni energetici riconducibile in larga misura a effetti base". Nell'Eurozona le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine (per il 2028) si collocano per lo più "intorno al 2%", mentre quelle delle aspettative a più breve termine "sono diminuite".
Il ritmo di espansione del Pil in termini reali dovrebbe rimanere "modesto" nel primo trimestre del 2024, a causa del "perdurare di uno scostamento tra il settore manifatturiero, in difficoltà, e quello dei servizi, che mostra invece "maggiore capacità di tenuta". Emergono, tuttavia, "timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell’anno".
Nei prossimi mesi, prevede ancora il Bollettino, ci si attende che l’inflazione oscilli "intorno ai livelli attuali", per poi diminuire "fino a raggiungere l’obiettivo del 2% il prossimo anno, "per effetto della più debole crescita del costo del lavoro, del dispiegarsi degli effetti della politica monetaria restrittiva perseguita dal Consiglio direttivo e del venir meno dell’impatto della crisi energetica e della pandemia".
Economia
Italia Economia n. 17 del 24 aprile 2024
Trasporti: Le sfide per il TPL passano per la transizione energetica e il fondo nazionale; Il "Megafono Sociale" di Danone: un nuovo modo di fare business; Stati generali delle ingegnerie digitali, una due giorni ricca di contenuti per costruire il futuro tecnologico di Milano e del Paese; Imprese: Rapporto Gem 2023-24, nonostante la crescita l’Italia osa poco; Unicredit University, inaugurato l’anno accademico: formazione globale per le competenze del futuro; Made in Italy, la nautica da diporto come settore strategico per crescita e occupazione; Nasce Previverso, il welfare action-lab di Arca Fondi Sgr e Talents In Motion; Banca Ifis lancia progetto Ifis art per dare valore ad arte, cultura e creatività contemporanea; Gioco responsabile, Fondazione FAIR presenta la sua ricerca a IGE-Italian Gaming Expo; Osservatorio Vorwerk: la Generazione Z vuole andare a lavorare, lo dice l’Istat; Penny Italia compie 30 anni e festeggia con risultati da record e nuovi investimenti; Firmato Protocollo tra Amazon e Istituzioni per la crescita e protezione del Made in Italy nel mondo.
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Enel, intesa con sindacati: 2.000 ingressi in 3 anni
Nota del gruppo: individuato percorso condiviso che mette al centro le persone, le reti e la transizione energetica
Accordo raggiunto tra Enel e Organizzazioni Sindacali Elettriche Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec. Il dialogo tra azienda e sindacati, si legge in una nota diffusa dal gruppo, ha permesso di superare la vertenza avviata nei mesi scorsi e di individuare un percorso condiviso che mette al centro le persone, le reti e la transizione energetica. L’intesa raggiunta, spiega la nota, "conferma l’attuale organizzazione delle attività e avvia un approfondimento tecnico su nuovi modelli operativi per individuare le migliori soluzioni in ottica di flessibilità, efficienza e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il confronto tra le parti ha portato a soluzioni condivise che contribuiranno alla crescita economica del territorio e allo sviluppo del sistema Paese, favorendo l’elettrificazione dei consumi".
"Azienda e organizzazioni sindacali - si legge ancora - intendono in particolare lavorare insieme per continuare a valorizzare gli asset strategici come la rete di distribuzione italiana, fondamentale per la transizione energetica e al centro del Piano Industriale di Enel con investimenti per 12,2 miliardi. Proprio per sostenere l’implementazione del Piano Strategico, Enel e le organizzazioni sindacali hanno concordato fino a 2.000 nuovi ingressi nell’ambito della rete negli anni 2024-2026. Enel e sindacati concordano che la continuità geografica della rete elettrica e l’esperienza del Gruppo Enel e delle sue persone nella gestione di una infrastruttura così cruciale e complessa rappresentano elementi da valorizzare e preservare a beneficio del Paese, dei cittadini e delle imprese".
Infine, Enel e sindacati "si impegnano ad attivare iniziative congiunte al fine di sostenere, ad ogni livello istituzionale, le attività finalizzate alla transizione energetica equa, sicura e sostenibile, anche mediante la proroga delle concessioni in scadenza. In quest’ottica, ritengono fondamentale assicurare e preservare l’unità della rete di distribuzione Enel in ambito nazionale, promuovendo tutte le azioni utili a garantirne la stabilità nel lungo periodo e la continuità geografica", conclude la nota di Enel.