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Milano, violenze e torture nel carcere minorile Beccaria: 21 misure cautelari

Sospensione per altri otto agenti penitenziari. I pm: "Ragazzi ammanettati e picchiati con bastone". Un 16enne violentato in cella

Il carcere minorile Beccaria di Milano - Fotogramma

Violenze e torture nel carcere minorile Beccaria di Milano, scattano 21 misure cautelari. La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Regionale per la Lombardia della Polizia Penitenziaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno eseguito infatti un’ordinanza emessa su richiesta dei Pubblici Ministeri del V Dipartimento, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tredici agenti della Polizia Penitenziaria, dodici dei quali tuttora in servizio presso l’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria” di Milano, nonché la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori otto dipendenti dello stesso corpo di polizia, anch’essi tutti in servizio, all’epoca dei fatti, presso la medesima struttura detentiva per minori.

Le accuse

I reati a vario titolo contestati dalla Procura della Repubblica e positivamente vagliati dal gip in relazione alle condotte degli agenti, riscontrate a partire almeno dal 2022 ad oggi e reiterate nel tempo nei confronti di diversi detenuti di età minore, sono quelli di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del p.u. nonché dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico ed infine una tentata violenza sessuale ad opera di un agente nei confronti di un detenuto.

Le indagini

L’indagine, partita da alcune segnalazioni, pervenute all’Autorità giudiziaria anche attraverso il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, è stata sviluppata attraverso diversi servizi tecnici di intercettazione e acquisizione di telecamere interne all’istituto, che hanno permesso di raccogliere indizi di reato per diversi episodi di violenze ai danni dei minori ristretti.

Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.

16enne violentato in cella, ragazzi ammanettati e picchiati con bastone

C'è anche l'episodio che ha visto come vittima un sedicenne torturato e violentato in cella al Beccaria, l'arresto dei tre giovani presunti responsabili ebbe grande risalto sulla stampa nel dicembre del 2022, nell'indagine

Nell'agosto del 2022, secondo quanto ricostruito nelle indagini, il trio di compagni di cella, capitanato da un trapper appena maggiorenne, avrebbe approfittato del cambio di turno degli agenti per sorprendere nel sonno la vittima, legarlo con i polsi alla finestra del bagno, violentarlo con oggetti, spegnergli una sigaretta sulla faccia e sul braccio, prenderlo a calci e gettargli addosso acqua bollente. Il periodo preso in esame dall'indagine riguarda anche l'evasione, avvenuto nel Natale del 2022, di sette minorenni.

E ancora: ragazzi ammanettati e picchiati con bastoni, pestaggi di gruppo, colpi assestati sul corpo per non rendere visibili i lividi. Queste le condizioni che alcuni ex detenuti del carcere minorile del Beccaria, raccontano i pm durante la conferenza stampa al Palazzo di giustizia.

Episodi iniziati nel 2022 e interrotti solo con gli arresti e grazie a plurime segnalazioni, anche del garante milanese dei detenuti. Maltrattamenti e pestaggi consegnati da intercettazioni e video che restituiscono - spiegano le pm Letizia Mannella, Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, un "clima invivibile" dove le modalità "vessatorie" di violenza fisica e verbale vanno di pari passo.

Pestaggi che sono "reazioni inaudite messe in atto anche da agenti non in servizio", gruppi collaudati, ben 21 gli indagati su una cinquantina di divise in servizio. Le definisce "mele marce" all'interno di una struttura "integrata, sana" la procuratrice aggiunta Mannella.

"I pestaggi avvengono anche con l'uso di bastoni - spiega la pm Vassena - in buon parte dei pestaggi i ragazzi sono ammanettati, i racconti delle vittime restituiscono l'immagine di giovani con le mani bloccate dietro alla schiena, una modalità che impedisce di proteggersi il viso. E sono proprio i segni a far scattare in questo caso l'allarme e i trasferimenti. Più che le prognosi colpiscono le sofferenze fisiche: i giovani raccontano di notti insonni". E alla pm Stagnaro spetta il compito di raccontare anche l'unico tentativo di violenza sessuale a cui segue, l'indomani, "una ritorsione" a colpi di percosse "per la vittima prescelta e il compagno di cella".

Le violenze perpetrate all'interno del carcere "corrispondono esattamente a una pratica reiterata e sistematica su cui si fonda la convivenza dei detenuti e che connota la condotta ordinaria degli agenti che vogliono stabilire le regole di civile convivenza nel carcere ed imporle picchiando, aggredendo, offendendo, i minorenni detenuti". E' uno dei passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare.

Nel provvedimento di quasi 130 pagine vengono riportate le numerose dichiarazioni per cui, svelano i detenuti, "'è normale essere picchiati al Beccaria'". La pratica "reiterata e sistematica, se pur ai danni di diversi minorenni, delle violenze inflitte ha determinato un clima generale di paura, di umiliazione, di vessazione ed anche di indifferenza nei confronti dei bisogni primari dei detenuti minorenni. Minorenni costretti a volte a subire i pestaggi, a volte ad assistere a quelli del compagno di cella, a volte ad udire urla di dolore. Ciò ha creato un clima infernale lontano dalla promessa costituzionale della funzione rieducativa della pena".

Dall'esame dei detenuti sono emersi una serie di pestaggi che per modalità "consentono di affermare che esiste un 'sistema' nel carcere Beccaria per educare i minori detenuti. Sistema conosciuto e riconosciuto da tutti i minori detenuti che vivono in un ambiente condizionato dall'angoscia continua di poter essere pestati per essere educati" evidenzia il gip. "Anche se le percosse, le ingiurie, le minacce erano distribuite equamente tra tutti i detenuti e non reiterate solo nei confronti di alcuni di loro, ogni azione violenta era patita da tutti i detenuti che vivevano nel terrore del loro turno".

Segnalazioni da madri, psicologhe ed ex detenuti

Alcune psicologhe, ma anche madri ed ex giovani dietro le sbarre, oltre che al garante milanese dei detenuti. E' lunga la vista di chi si è rivolto alle istituzioni per fermare le presunte torture nel carcere minorile Beccaria, torture che avrebbe visto protagonisti anche alcuni agenti della polizia penitenziaria. L'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip di Milano Stefania Donadeo su richiesta della pm Rosaria Stagnaro, ricostruisce in 130 pagine i fatti che, a partire dal 2022, ha portato all'esecuzione delle 21 misure.

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Moda, nel centenario della nascita Roma si...

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Alessandro Onorato, 'Se Roma è capitale della moda, dell'arte, della cultura è anche grazie alle sue intuizioni e al suo lavoro'. La figlia, 'mio padre un’icona di stile dall’animo puro e l’entusiasmo di un fanciullo'.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l'assessore a Moda Sport e Grandi Eventi del Campidoglio Alessandro Onorato accanto alle figlie e alla nipote di Renato  Balestra

Omaggio nella capitale, il 3 e il 4 maggio, a Renato Balestra, il grande couturier scomparso il 26 novembre 2022, nel centenario della nascita. La città, ed in particolare i luoghi del cuore che ha 'abitato' nel corso della sua lunga esistenza, Piazza del Campidoglio, la Scalinata di Trinità dei Monti e Porta Pinciana in via Veneto, saranno illuminati e 'rivestiti' con il classico Blu Balestra, colore icona dei suoi abiti, delle sue creazioni e delle sue sfilate, una sorta di marchio di fabbrica, personalissimo.

"Abbiamo voluto rendere omaggio a Renato Balestra nel giorno del centenario della sua nascita - annuncia Alessandro Onorato, assessore Moda, Sport, Turismo e Grandi Eventi del Campidoglio - L'amore del maestro con Roma è stato lungo e intenso. Si sono piaciuti fin da subito e si sono valorizzati a vicenda. Questa città l'ha accolto a braccia aperte e si è lasciata incantare dalla sua creatività. Se Roma è la capitale della moda, dell'arte e della cultura è anche grazie alle intuizioni e al lavoro di Balestra, che dagli anni Cinquanta ha portato in alto il nome della città, rendendola attraente per artisti, modelli e attori".

"Ha rappresentato e rappresenta ancora la qualità dell’artigianato made in Italy, un patrimonio che tutto il mondo ci invidia e che dobbiamo valorizzare ogni giorno - continua Onorato - L’esempio di Balestra deve indirizzare tanti giovani a inseguire il proprio sogno. Siamo contenti di avergli reso omaggio con il sindaco Gualtieri. Prima di annunciare la notizia dei monumenti illuminati abbiamo consegnato alla famiglia Balestra, alle figlie Fabiana, Federica e alla nipote Sofia, una targa celebrativa di Roma Capitale”

"Renato Balestra è stato un pioniere della moda italiana nel mondo, capace di conquistare sin dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso il jet set internazionale con il suo stile elegante e raffinato - spiega Federica Balestra - Un’icona di stile dall’animo puro e l’entusiasmo di un fanciullo. La sua fantasia e le sue emozioni si riflettono nelle sue creazioni trasformandole in opere d’arte e sogni da indossare. Con il blu sempre nel cuore, negli occhi e nei suoi abiti indimenticabili".

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Pestaggi al carcere minorile Beccaria, pm: “Sistema...

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Secondo i magistrati a favorire le gli abusi il "contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti"

Carcere minorile Beccaria di Milano - Fotogramma

Nell'istituto minorile Beccaria di Milano c'era "un sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi di gruppo realizzati dagli indagati" appartenenti alla polizia Penitenziaria "ai danni dei detenuti per la maggior parte minorenni". Ne sono convinte le magistrate - la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e i pm Cecilia Vassena e Rosaria Stagnaro - che hanno firmato la richiesta di misura cautelare per 21 agenti, 13 finiti dietro le sbarre e 8 sospesi dal servizio per reati che vanno dai maltrattamenti e alle lesioni aggravate fino alla tortura.

Un sistema "consolidato, nel corso degli anni", che coinvolgeva gli agenti in turno di servizio "e il resto del personale fuori servizio, convocato specificamente per la partecipazione ai pestaggi". Presunte violenze che hanno avuto come "principale fondamento" il "contributo concorsuale omissivo e doloso di una serie di figure apicali con posizione di garanzia effettiva nei confronti dei detenuti", un presunto 'aiuto' che "ha consapevolmente agevolato e rafforzato le determinazioni criminose dei suoi sottoposti".

Si parla di una diffusione "sistematica della violenza" che ha determinato nei detenuti "la maturazione di un concetto di 'normalità' della stessa" come dimostrano i loro racconti e i rudimentali metodi di prevenzione rispetto ai pestaggi come la scelta di insaponare il corpo per sfuggire alla presa o di indossare molti strati di abiti per attutire i colpi.

Al via gli interrogatori degli agenti indagati

Oggi sono iniziati i primi interrogatori degli indagati. Sei gli agenti del Beccaria sentiti in carcere dal gip di Milano Stefania Donadeo. Gli agenti, detenuti a Bollate, alcuni difesi dallo stesso legale, potrebbero decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere di fronte ad accuse molto pesanti. Gli interrogatori proseguiranno nel pomeriggio, mentre gli altri sette arrestati saranno sentiti nei prossimi giorni.

Le intercettazioni degli agenti

Nell'inchiesta sono riportate diverse intercettazioni telefoniche che, a dire della procura di Milano, rappresentano un grave indizio contro gli indagati. In una conversazione, risalente allo scorso 9 marzo, riportata nella richiesta di misura cautelare, uno degli agenti sospeso confida a un collega, rispetto a un pestaggio di cui è accusato uno degli arrestati: "Le immagini sono veramente disastrose, non sono a favore di Giovanni. (...) Nelle immagini non si vede che gli sputa sangue addosso (il minorenne, ndr), ma si vede ben altro e quello che si vede è veramente grave. Non solo schiaffi, schiaffi, calci, pugni...quello a terra. Perciò ti dico che non è un bel vedere diciamo, dai".

All'aggressione sarebbero stati presenti altri tre agenti, ma le immagini sembrerebbero restituire solo la violenza di uno. "E' caduto per terra gli ha dato due calci, due pugni e l'ha distrutto! Si vede chiaramente", dice l'agente che confessa: "Le immagini le ho viste solo io stamattina".

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Roma, la denuncia: drogata e stuprata dopo appuntamento su...

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Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata narcotizzata e violentata da due persone che aveva conosciuto su Instagram

Un'auto della polizia

Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata narcotizzata e stuprata da due persone che aveva conosciuto su Instagram, dopo essere stata portata con l'inganno in un appartamento alla periferia di Roma. La violenza sarebbe avvenuta il 17 aprile scorso. La ragazza è stata rintracciata davanti a un bar di via di Torrenova, in zona Torre Angela, dal fidanzato il giorno successivo grazie alla localizzazione tramite cellulare. Il giovane l'aveva chiamata molte volte ma lei non aveva più risposto al telefono.

La 20enne dopo aver conosciuto sul social i due ragazzi si sarebbe data appuntamento con loro per un aperitivo. I due si sarebbero poi offerti di darle un passaggio alla metro ma l'avrebbero invece portata in un appartamento dove si sarebbe consumata la violenza. La giovane è stata visitata al policlinico Tor Vergata e dimessa con una prognosi di 40 giorni. Sono in corso le indagini della polizia del commissariato Casilino per ricostruire quanto accaduto.

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