Esteri
Houthi, Tajani: “Grave minaccia terroristica. Mai...
Houthi, Tajani: “Grave minaccia terroristica. Mai operazioni Aspides su terraferma”
Comunicazioni del ministro degli Esteri in Parlamento. Via libera alle missioni all'estero
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi ha reso comunicazioni in Parlamento sulle missioni estere per il 2024. Dalla Camera, con 271 voti favorevoli e sei contrari, è arrivato il via libera alla missione Aspides in Mar Rosso. Solo Avs ha votato contro. La maggioranza e tutte le altre forze di opposizione, M5S compreso, hanno invece votato a favore. La Camera ha inoltre approvato all'unanimità l'autorizzazione al governo all'operazione Levante in Medio Oriente. Si tratta della risoluzione che impegna il governo a farsi promotore di un'azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso la striscia di Gaza. Via libera della Camera anche alla missione civile in Ucraina, con 267 voti a favore e 1 solo voto contrario. Hanno votato a favore le forze di maggioranza e le forze di opposizione.
Anche l'Aula del Senato ha dato il via libera alle risoluzioni di maggioranza, di Pd, di M5S, e di Italia Viva sull'impegno militare italiano all'estero nel 2024. Sui testi si è registrata la convergenza del voto della maggioranza e delle opposizioni, a esclusione di Avs che ha visto respinta la sua risoluzione. Il testo dei democratici è stato votato per parti separate, con il parere contrario del governo esclusivamente per il punto 18, che è stato bocciato. Anche altre delle risoluzioni sono state votate per parti separate, come richiesto dal Partito Democratico e dal M5S.
Houthi
''L'attacco al Duilio conferma ancora una volta la gravità della minaccia terroristica degli Houthi", ha dichiarato il vicepremier riferendo alla Camera sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. Tajani ha sottolineato "la tempestività delle iniziative che il governo ha deciso di intraprendere''.
''A nome del governo e, ne sono certo, di tutta l’Aula, vorrei rinnovare all’equipaggio della Nave Duilio e a tutte le Forze Armate profonda gratitudine per il loro costante e prezioso operato'', ha aggiunto il vicepremier riferendosi a quando, sabato, il cacciatorpediniere Caio Duilio ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi nello Stretto di Bab El Mandeb.
Missione Aspides
La missione Aspides ''darà risposte necessarie e proporzionate e comunque sempre in mare o nello spazio aereo. In nessun caso Aspides potrà essere coinvolta in operazioni sulla terraferma - ha chiarito il ministro degli Esteri - La nuova operazione agirà nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nel Golfo Persico con lo scopo di proteggere i nostri traffici, contenendo i rischi di escalation regionale''.
Ed ha ribadito che la missione Aspides avrà ''compiti esecutivi di autodifesa estesa, cioè di neutralizzazione di attacchi che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate e il contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni''. Ha scandito Tajani: ''Aspides non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione''.
Il titolare della Farnesina ha ricordato che gli attacchi sferrati dai miliziani yemeniti Houthi nel Mar Rosso ''hanno compromesso la regolarità dei rifornimenti delle merci'', con un ''aumento dei costi che ha effetti negativi sul sistema dei trasporti e sul commercio internazionale delle aziende italiane'', e ''siamo di fronte a un aumento incredibile dei tempi di navigazione''.
Il ministro ha poi tenuto a sottolineare che ''la crisi del Mar Rosso e la risposta decisa a Bruxelles rappresentano un banco di prova importante per una difesa europea più efficace''.
Inoltre, ''le crisi che stiamo attraversando dimostrano anche la crescente necessità di agire con urgenza e flessibilità'' e quindi la necessità di riformare la legge sulle missioni. ''La delibera missioni internazionali è stata inviata alle Camere con notevole anticipo rispetto agli anni scorsi. E chiediamo oggi a quest'Aula di approvare una risoluzione ad hoc per autorizzare l'avvio delle nuove missioni'', ha affermato Tajani.
Strage a Gaza
Parlando della situazione nella Striscia, il ministro degli Esteri ha detto di aver ''appreso con sgomento della strage di giovedì scorso a Gaza", quando centinaia di palestinesi sono stati colpiti mentre erano in fila per la distribuzione di aiuti umanitari. Si è trattato di ''un massacro di civili inermi che ha complicato, purtroppo, i negoziati in corso per il raggiungimento di una tregua'', ha sottolineato Tajani nel suo intervento alla Camera. ''La strage del pane impone di intensificare gli sforzi per giungere al più presto ad un cessate il fuoco. Abbiamo chiesto ad Israele di accertare con rigore la dinamica dei fatti e le responsabilità'', ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Iniziativa Food for Gaza
Occorre ''incrementare gli aiuti nella Striscia di Gaza. Altrimenti, corriamo il rischio di una catastrofe umanitaria ancor più devastante", ha affermato il vicepremier. "Dobbiamo far arrivare nella Striscia tutti gli aiuti alimentari di cui c’è bisogno. Vogliamo promuovere un’iniziativa umanitaria coordinata. L’ho chiamata 'Food for Gaza', ha spiegato il titolare della Farnesina, riferendo di aver parlato dell'iniziativa con il Direttore Generale della Fao e la Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale. ''Intendo riunire al ministero degli Esteri un primo tavolo, anche con la Mezza Luna Rossa e altre Organizzazioni, la prossima settimana'', ha annunciato Tajani, spiegando che ''l'obiettivo è fare sistema per agevolare l’accesso degli aiuti e alleviare le sofferenze della popolazione. Il momento è ora, nella prospettiva di un auspicato cessate il fuoco''.
Cessate il fuoco
''Sul piano politico-diplomatico resta essenziale raggiungere un cessate il fuoco sostenibile a Gaza'', ha detto il ministro degli Esteri, sottolineando che un cessate il fuoco a Gaza è fondamentale ''anche per attenuare le tensioni regionali''. In particolare, ha aggiunto, ''l'Italia chiede una pausa prolungata e duratura delle ostilità, che porti a un cessate il fuoco sostenibile come richiesto anche dalle Risoluzioni 2712 e 2720 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite''.
E poi serve ''un credibile e concreto percorso verso la soluzione 'due popoli, due Stati', con il contributo di un’Autorità Palestinese rafforzata e riformata'', ha rimarcato il vicepremier, ritenendo che ''le dimissioni del primo ministro Shtayyeh e la formazione di un futuro governo dell’Autorità Nazionale Palestinese sono un segnale importante in questa direzione''.
Parallelamente, ha aggiunto Tajani, ''dobbiamo rilanciare i processi di normalizzazione e integrazione regionale. Un quadro regionale favorevole è essenziale per il successo di qualsiasi iniziativa politica''. In questo contesto, ha proseguito, ''i Paesi arabi che più si stanno attivando per la ricerca di una soluzione possono svolgere un ruolo essenziale nella riabilitazione di Gaza e nel favorire l’integrazione economica con Israele''. Ma la ''condizione è che vi sia un impegno chiaro ed irreversibile per la creazione di uno Stato palestinese indipendente'', ha ribadito.
Comunicazioni al Senato
Nelle comunicazioni al Senato, parlando degli attacchi Houthi il titolare della Farnesina ha reso noto che ''quattro sistemi di cavi che passano attraverso il Mar Rosso sono stati recentemente danneggiati'', sottolineando che ''gli esperti calcolano che un quarto del traffico dati tra Asia ed Europa passa da quei cavi".
Tajani ha ricordato che ''attraverso il Mar Rosso passano 16 sistemi di cavi sottomarini che collegano l’Europa all’Asia''. E quindi, rispetto agli attacchi sferrati dagli Houthi, vi è anche ''un problema legato alla trasmissione dei dati e all’infrastruttura globale di Internet".
Al Senato il ministro ha ribadito che ''sono attacchi inaccettabili'' quelli sferrati dai miliziani yemeniti Houthi contro navi nel Mar Rosso. ''Come inaccettabili sono le minacce delle ultime settimane, attraverso i mezzi di comunicazione, dirette anche all’Italia'', ha detto il vicepremier. Gli attacchi degli Houthi, ha ribadito, ''rappresentano un attentato alla sicurezza e alla libertà della navigazione, un ostacolo al libero sviluppo dei flussi commerciali, un impedimento al regolare funzionamento delle rotte marittime''.
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È Meghan l’erede di lady Diana? Cosa dice...
Tom Quinn: "Davvero significativo che il nuovo brand della duchessa del Sussex sia stato annunciato nel giorno del premio dedicato alla suocera"
Meghan Markle "si considera 'l'erede' della principessa Diana". Lo dice al Mirror un esperto reale, riferendosi in particolare alla data dell'annuncio della sua iniziativa commerciale. La duchessa di Sussex ha infatti pubblicizzato su Instagram il suo nuovo marchio di lifestyle 'American Riviera Orchard' nello stesso giorno dell'evento in memoria di Lady D. 'Diana Legacy Award'. Secondo Tom Quinn, "è davvero significativo che il nuovo brand di Meghan sia stato annunciato nello stesso giorno del premio dedicato a Diana". La moglie di Harry "si è sempre considerata l'erede di Diana. Si considera sofferente a causa dei media, proprio come ritiene che abbia sofferto Diana, ma da questa parte dell'oceano ci sarà un'enorme quantità di critiche sul fatto che lei stia solo cercando di trarne profitto".
La nuova impresa commerciale di Meghan, della quale non è stato ancora ufficializzato il lancio, dovrebbe occuparsi della vendita di un'ampia varietà di prodotti, tra cui articoli per la casa, biancheria da tavola, stoviglie, marmellate. Dovrebbe anche avere una propria linea di cosmetici con il suo nuovo marchio ed espandersi a livello internazionale con una gamma di prodotti per la cura dei capelli, fragranze per la casa e cura degli animali domestici.
Fin dal giorno del suo annuncio, 'American Riviera Orchard' ha fatto registrare un boom di accessi e di iscrizioni e i fan sono impazziti per il video teaser rilasciato per svelare la nuova avventura della duchessa. Si stima che l'ex star di Suits potrebbe incassare profitti milionari fin dalla prima settimana di apertura del sito, ma, secondo Quinn, ci sarebbero comunque delle lamentele a Kensington Palace per la sua nuova impresa, mentre l'ex attrice "semplicemente non riesce a capire" perché fare soldi grazie ai suoi "agganci" sia disapprovato dal Palazzo.
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007 Kiev, a maggio nuova offensiva russa – Ascolta
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Ucraina, ambasciatrice polacca a Roma: “Debolezza Ue...
"La paura della Russia non è irrazionale, l'Europa aumenti le forniture a Kiev"
“La debolezza dell’Europa incoraggia Vladimir Putin a essere ancora più aggressivo, l’Ue aumenti le sue forniture di armi all’Ucraina”. In un’intervista all’Adnkronos, l’ambasciatrice polacca a Roma, Anna Maria Anders, arrivata alla conclusione del suo mandato, parla dell’ipotesi di una guerra tra la Russia ed i Paesi della Nato e del rischio di un’escalation in Ucraina dopo l’attentato a Mosca di una settimana fa. “La guerra continua – dice la figlia del generale Wladyslaw Albert Anders, vincitore della battaglia di Cassino contro i nazifascisti durante a Seconda guerra mondiale- e la paura della Russia non è irrazionale. Credo che conoscere la storia possa aiutare a comprendere il modus operandi della Russia. Possiamo certamente aspettarci un’escalation e una crescente disinformazione”.
L’Europa deve dunque prepararsi alla guerra con la Russia? “Risponderò con il proverbio latino recentemente citato dai politici europei: ‘Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra’. Purtroppo è ancora molto attuale. In Polonia, lo abbiamo già detto molte volte: Vladimir Putin comprende solo il linguaggio della forza – sostiene l’ambasciatrice, in Italia da quasi cinque anni - La debolezza dell'Europa lo incoraggia solo ad essere più aggressivo”.
Anders contesta quanti pensano che “se faremo delle concessioni alla Russia riguardo all’Ucraina, il problema sarà risolto”. “Niente di più sbagliato – replica - per un politico come Vladimir Putin è solo un incoraggiamento a continuare con ulteriori azioni belliche”.
Piuttosto, secondo l’ambasciatrice, “siamo del parere che l’Unione Europea debba aumentare le forniture di armi all’Ucraina, qui c’è ancora spazio per agire: dobbiamo anche essere attivi non solo nel sostenere militarmente l’Ucraina, ma anche nel contrastare la disinformazione russa nell’Ue e nel mondo, che mira a “stancare” le nostre società con il tema dell’Ucraina e indebolire i nostri aiuti”. “Allo stesso tempo – sottolinea ancora - l’Europa dovrebbe espandere il proprio potenziale di deterrenza nei confronti di Mosca, il che significa anche maggiori investimenti nella difesa. In Polonia spendiamo già quasi il 4% del Pil per questo scopo”.
Infine, Anders parla dell’ipotesi di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina e della posizione di Varsavia: “Non c'è alcuna decisione della Polonia di inviare truppe nel territorio ucraino – assicura - Riteniamo che oggi non si debba speculare sul futuro, se ci saranno circostanze che cambieranno la nostra posizione. Oggi è cruciale fornire il massimo sostegno possibile allo sforzo militare dell’Ucraina”.