

Spettacolo
Mic festeggia Giannini per la stella sulla Walk of Fame di Hollywood
“I premi alla carriera mi allungano la vita…”. Come sempre ironico e autoironico, Giancarlo Giannini accoglie con entusiasmo composto i festeggiamenti al Mic, organizzati da Vittorio Sgarbi con al fianco il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nella Sala della Crociera al Collegio Romano, per la stella con il suo nome impresso nella Walk of Fame di Hollywood. A omaggiare l’attore diversi colleghi, come Sergio Castellitto e Michele Placido e la regista Liliana Cavani.
“Io un Maestro? Diciamo che ho insegnato alla Scuola Sperimentale di Cinematografia, dove dopo tanti anni mi hanno mandato via…”, ricorda Giannini. Subito interrotto da Sangiuliano che assicura: “Appena sarà il mio turno intervenire, lo rimetterò subito dentro”. Poi Giannini prosegue: “Io insegnavo soprattutto la passione e il divertimento di fare cinema”.
Quanto alla querelle sulle major americane che non ricorrono agli attori italiani neanche quando girano in Italia, osserva: “Non vanno imposti e del resto Burt Lancaster è stato un grandissimo Gattopardo per Luchino Visconti. Diciamo comunque che, con intelligenza e un po’ di furbizia, si riesce a conquistare anche gli americani”, come del resto è riuscito a lui.
Per il ministro Sangiuliano, “Giancarlo Giannini è un attore ‘rinascimentale’, nel senso che riesce a esprimere una italianità piena al di là di stereotipi e pregiudizi: rappresenta il meglio dell’Italia nel mondo. E sono convinto che questa stella non segna la fine di una carriera ma un suo nuovo inizio: continuerà a regalarci altri bellissimi film e io lo invito a festeggiare qui i suoi 90 anni e anche i 100 così l’augurio è duplice: per lui di lunga vita e per me nel ruolo di ministro della Cultura…”, sorride Sangiuliano.
Anche per Liliana Cavani, “Giannini è attore universale, comico e tragico con la stessa intensità e bravura con cui ha conquistato l’affetto del pubblico e di tutti noi”. E Sgarbi aggiunge: “C’è sempre un Leone d’Oro alla carriera che lo attende alla Biennale di Venezia”. Per Giannini, arrivano anche le congratulazioni in video dagli Usa di Michael Douglas, Danny Houston, Jim Belushi, Don Johnson, Dustin Hoffman, prima del taglio a una enorme torta al cioccolato, ovviamente a forma di stella.
(di Enzo Bonaiuto)
Spettacolo
A Mirabilandia ‘La Notte Rosa’ di Claudio Cecchetto

Lo storico appuntamento che anima le estati della Riviera romagnola compie 18 anni e sabato 8 luglio il Parco divertimenti più grande d’Italia festeggerà con una serata speciale

La ‘Notte Rosa’, storico appuntamento che anima le estati della Riviera romagnola, compie 18 anni e Mirabilandia festeggia questo importante avvenimento con un evento esclusivo firmato Claudio Cecchetto. Sabato 8 luglio, il Parco divertimenti più grande d’Italia ospiterà una serata speciale con i djset a cura di Jody e Leonardo Cecchetto e i dj e i vocalist del Samsara di Riccione. Un grande evento per festeggiare la maggiore età della ‘Notte Rosa’, ormai diventata a pieno titolo il Capodanno dell’Estate in Riviera. Per questo, i primi 1000 diciottenni (documento con anno di nascita 2005) che si presenteranno al Parco, riceveranno in omaggio l’esclusiva t-shirt limited edition dell’evento. Ma le sorprese non finiscono qui: ad accompagnare la serata, la grande musica con i tormentoni estivi dei 18 anni della Notte Rosa per ballare fino alla chiusura del parco (ore 23.00).
Un’occasione diversa anche per godere del divertimento delle tante attrazioni e degli spettacoli in programma. Con le prime luci della sera sarà ancora più suggestivo un giro sulla ruota panoramica Eurowheel che regalerà una vista da 90 metri di altezza – la seconda ruota panoramica più alta del continente – per ammirare l’onda rosa di tutta la Riviera. Per gli amanti della velocità e delle altezze, imperdibili sono iSpeed, il più alto e veloce launch coaster in Italia; il loop a 360 gradi e un salto di 50 metri del Katun, l’inverted coaster numero uno in Europa; e un rifrescante giro sul Divertical, il più alto water coaster al mondo. Dalle ore 17 sarà attiva una speciale promozione con entrata al Parco – evento incluso – a soli 9,90 euro.
“Con grande piacere firmo la direzione artistica anche dell’evento di Mirabilandia, spiega Claudio Cecchetto. Questo parco divertimenti è una vera e propria icona dell’intrattenimento della Riviera e sono lieto che l’onda fluida rosa di questa edizione arrivi anche qui senza distinzione di età, gusti e interessi. Sarà un appuntamento indimenticabile!”.
“Ogni anno partecipiamo ai festeggiamenti della Notte Rosa con grande entusiasmo, proponendo eventi, feste e promozioni particolari, dice Sabrina Mangia, Sales and Marketing Director di Mirabilandia. Non potevamo quindi mancare l’appuntamento con la maggiore età di un’iniziativa che ha riscosso da subito grande successo, proiettando la Riviera e tutti i suoi operatori tra gli avvenimenti più attesi della stagione estiva. Mirabilandia è un parco che richiama un pubblico di tutte le età: non solo famiglie con bambini ma anche giovani e adulti che hanno voglia di divertimento, adrenalina e tanta musica”.
Spettacolo
Luxuria: “Arisa rinuncia al Pride? Basta vittimismo, è una sua scelta”

"Nessuno le ha vietato di partecipare. La prossima volta magari andrà a una manifestazione di Fratelli d'Italia..."

”Arisa rinuncia a partecipare al Gay Pride di quest’anno? È una sua scelta. Anche io ho ricevuto insulti sui social da parte di alcuni fan di Arisa ma al suo prossimo concerto ci vado lo stesso”. E’ quanto afferma Vladimir Luxuria all’Adnkronos commentando la scelta di Arisa di non partecipare al Gay Pride di Roma e Milano per la valanga di ”insulti pesantissimi”, ha affermato la cantante, ricevuti sui social dopo le sue parole di apprezzamento su Giorgia Meloni.
”Se non viene al Gay Pride si vede che il manager le ha detto che è meglio non andarci oppure – dice ironica – ha deciso di non sposare più le nostre cause. La prossima volta magari andrà a una manifestazione di Fratelli d’Italia…”.
Sul fatto che Arisa afferma di sentirsi minacciata Luxuria osserva: ”Basta con questo vittimismo – sottolinea -. Le nostre sono manifestazioni pacifiche, non c’è mai stato un episodio di violenza. Stai a vedere che si aspettava gli applausi dopo queste dichiarazioni. Non mi pare che qualcuno le abbia detto di non venire. Poi non ho capito perché parla del Pride di Roma dove non era prevista la sua esibizione”, osserva.
”L’esibizione di Arisa – spiega Luxuria – era prevista sul palco del Gay Pride di Milano ma gli organizzatori del Pride, dato che sapevano che sarebbe stata contestata, hanno semplicemente convenuto con il suo manager che era meglio annullarla ma nessuno le ha mai detto di non venire al Pride. Non esiste una selezione all’ingresso”. E sulle dichiarazioni della cantante a favore della Meloni prosegue: ”In Italia esiste la libertà di espressione ma anche la libertà di commentare le opinioni altrui ed è quello che ho fatto anche io. Conosco Arisa, le voglio bene, ci siamo anche messaggiate anche dopo il mio commento”.
”Lei ha detto che la Meloni si comporta come una mamma spaventata e severa che vuole fare del bene a tutti i figli – ricorda Vladimir -, io invece ho detto che se una mamma deve essere severa lo deve fare con tutti, non deve avere figli e figliastri. Ha fatto delle dichiarazioni forti, non si può sorprendere se poi viene criticata sui social”, conclude.
(di Alisa Toaff)
Spettacolo
Nul torna a far ballare Milano, party alla ‘Cattedrale Industriale’

Il 9 giugno prossimo sei ore di dj-set curate da Tyler Ov Gaia

Un percorso attraverso le possibilità del ritmo, in una delle location più suggestive di Milano. Il collettivo Nul torna a far ballare la città con un party alla Cattedrale Industriale (l’ex-Macello in viale Molise), con sei ore di dj-set curate da Tyler Ov Gaia in programma il 9 giugno prossimo. Il progetto dell’ex Macello è quello di creare un nuovo polo abitativo basato sui principi dell’ecologia e del vivere bene. “Perché la trasformazione sia anche sociale, oltre che urbanistica, una serie di eventi sta animando la struttura centrale di quest’area – afferma il collettivo -. Molti la chiamano ‘ex-Macello’, ma a noi ciò che evoca quel nome (così legato al suo passato e terribile utilizzo) non piace e la abbiamo ribattezzata Cattedrale Industriale”.
Il collettivo Nul è attivo da dieci anni nello stimolare sinergie per promuovere il cambiamento di Milano creando eventi “sulle linee di faglia della città in trasformazione”. Nul ha curato il primo evento danzante e gratuito in questa struttura e, assieme a Piano City, Alcova, Piano B, Mare Culturale Urbano e altre organizzazioni cittadine, si è impegnata a generare momenti di scambio e bellezza diffusa. Il party del 9 giugno inizierà alle 19 e finirà all’una. L’invito è di partecipare già al momento della cena. Disponibili sia menù vegetariani che vegani.
La musica è a cura di Tyler Ov Gaia, non solo dj ma anche uno studioso delle tradizioni musicali delle varie regioni del mondo. La laurea in Storia e gli anni di ricerca sui segreti delle pratiche sonore rendono Tyler un artista in continua evoluzione. Le sue esibizioni all’estero sono sempre connesse a luoghi dell’arte o della sperimentazione elettronica, da New York al Tacheles di Berlino, dalla Street Parade di Zurigo a Londra invitato da Elena Colombi. Sotto diversi moniker si è esibito nei festival italiani di avanguardia come Club to Club e Tone of The Stones nel teatro permanente delle cave in disuso della Val d’Ossola.
Tyler Ov Gaia è noto nei circuiti del clubbing underground per la sua attività nel promuovere una danza libera, senza compromessi, che punta al benessere psico-fisico, oltre le barriere sociali e le strutture gerarchiche. Tyler è conosciuto anche per il suo impegno ecologista. La sua prossima release ‘Agua Magica’ è in uscita per la label Invisible Recs. Il vinile concepito è letteralmente fatto con la spazzatura. Ogni disco sarà un pezzo unico, frutto della pressa di scarto di vinile dai diversi colori. Il test ha confermato che il suono è caldo e pulito, oltre che eco-friendly.
Spettacolo
Ascolti tv, ‘Vivere non è un gioco da ragazzi’ vince il prime time

Secondo posto per 'L'Isola dei Famosi', terzo per il film 'Justice League'
Vittoria in termini di telespettatori di Rai1 nel prime time di ieri sera con l’ultima puntata della fiction ‘Vivere non è un gioco da ragazzi’ che ha chiuso sfiorando i 3 milioni di telespettatori (2.905.000) ottenendo uno share del 16,1%. Su Canale 5 ‘L’Isola dei Famosi’, trasmesso dalle 21.47 all’1.04, è stata vista invece da 2.446.000 telespettatori pari a uno share del 18,6%. Terzo posto per Italia1 con il film ‘Justice League’ seguito da 1.085.000 telespettatori (share del 6%).
Fuori dal podio su Rai3 ‘Report’ è stato visto da 1.583.000 telespettatori pari all’8,2% di share mentre su Rai2 ‘Ncis Los Angeles’ ha ottenuto 1.038.000 telespettatori (share del 5,1%). Su Retequattro ‘Quarta Repubblica’ ha totalizzato 833.000 telespettatori e uno share del 5,8% mentre sempre su Rai2 ‘Blue Bloods’ ne ha interessati 792.000 raggiungendo uno share del 5%. Su Nove ‘Only Fun – Comico Show’ ha intercettato invece 790.000 telespettatori (share del 4,3%). Chiudono gli ascolti del prime time La7 con ‘Yellowstone’, che ha realizzato 326.000 telespettatori (share del 2%), e Tv8 con il film ‘Snitch – L’infiltrato’ seguito da 318.000 telespettatori (share dell’1,8%).
Spettacolo
Insulti social ad Arisa dopo l’endorsement alla Meloni, la cantante: ”Rinuncio al Gay Pride”

Lo sfogo dell'artista, offesa sui social: "Me l'avete insegnato voi, non condannate chi ha opinioni diverse dalle vostre"

La pioggia di commenti negativi e
insulti
ricevuti da Arisa sui social dopo le parole di apprezzamento su Giorgia Meloni hanno spinto la cantante a ritirare la sua partecipazione al Gay Pride di Milano e di Roma, dove era stata invitata dopo essere stata la madrina della kermesse nel 2022. Ad annunciarlo è la stessa artista sul suo profilo Instagram: “Mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma”, scrive Arisa.
Nei commenti, la conferma del clima creatosi tra la comunità Lgbt
+ e la cantante. “Ignoranza totale e cattiveria gratuita. Non meriti più alcuna considerazione perché non sei in grado di calarti in un confronto prendendo posizione come la peggiore destra che ci governa. Ti piace la Meloni? Bene, fatti usare e vai pure a cantare ai suoi comizi. Pessima. Una delusione totale”, scrive un utente sotto il post di Arisa. ”Tesoro siamo tutti liberi di esprimerci. Ma il tuo è stato un endorsement alla Meloni, del tutto inequivocabile. Non c’è nulla di male e sei liberissima di farlo, ma non aspettarti che chi viene definito cittadino di serie B da quella politica possa sostenerti in questo”, scrive un altro utente.
”Mi dispiace davvero tanto. Mi dispiace davvero tanto. Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare”, aggiunge Alisa nel post. Che contiene anche una risposta alle critiche e agli insulti: ”Prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere – prosegue l’artista amareggiata – la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre. Ciao ciao LGBTQ+ people, auguri”, conclude Arisa su Instagram.
(di Alisa Toaff)
Spettacolo
Amadeus chiama Fiorello in diretta: “Sanremo? Stiamo lavorando in serenità”

Il conduttore smentisce definitivamente le voci su un possibile cambio di conduzione del prossimo Festival: "Nessuna epurazione, rimango volentieri in Rai"
“Non ci sono agenti segreti che controllano. Si lavora già da tempo serenamente con l’amministratore delegato Roberto Sergio”. Così Amadeus intervenuto oggi in diretta nel programma di Fiorello “Viva Rai2!”, smentisce definitivamente le voci su un possibile cambio di conduzione del prossimo Festival di Sanremo e le ultime indiscrezioni su possibili pressioni legate alle sue scelte. “Nessuno ti ha epurato? Smentisci le voci che qualcuno controllerebbe le tue scelte musicali?”, chiede ironicamente Fiorello. “No, no nessuno, rimango volentieri in Rai”, risponde subito Amadeus e annuncia che sarà ospite nella puntata di chiusura del programma, il prossimo 9 giugno. Chissà che in quell’occasione gli Amarello (come sono stati ribattezzati proprio durante i festival fatti insieme) non seminino già qualche indiscrezione o indizio su Sanremo 2024. La presentazione dei palinsesti Rai per la prossima stagione si avvicina e i fan del festival già si aspettano un grande annuncio, come fu lo scorso anno per la coconduzione di Chiara Ferragni nella serata inaugurale e nella finale.
Spettacolo
Antonella Clerici: ”Costretta a saltare puntata, ho febbrone”

La conduttrice di 'È sempre mezzogiorno': ''Ko, oggi per la prima volta da che ho memoria non sarò con voi''
Per la prima volta nella sua carriera Antonella Cerici è stata messa ‘ko’ da un febbrone che l’ha costretta a saltare la diretta di oggi di ‘È sempre mezzogiorno’, lo show culinario di Rai1. In onda è andata una puntata in replica. A darne notizia la stessa conduttrice che sul suo profilo Instragram scrive: “Ko. Oggi per la prima volta da che ho memoria non sarò con voi. Un febbrone gigantesco – scrive ancora la Clerici – che da ieri non mi consente di alzarmi dal letto. Spero arrivederci a domani! Wonder woman inizia ad avere cedimenti”, conclude su Instagram.
Interviste
Intervista a Mauro Cardinali: sarà nel cast di Indiana Jones 5 presentato a Cannes con Harrison Ford

Ha potuto formarsi come attore grazie ad una lunga gavetta svolta in teatro, al fianco di registi di fama internazionale comeRicci/Forte, Paolo Rossi, Filippo Timi, Marina Abramović, Emma Dante e Luciano Melchionna che gli hanno insegnato, spettacolo dopo spettacolo, i rudimenti e i segreti della recitazione. Diplomato attore-performer presso il C.U.T. di Perugia nel 2010 sotto la guida di Roberto Ruggeri, Sergio Ragni e Ludwig Flaszen del Teatr LAboratorium di Wroclaw, Mauro Cardinali è stato di recente nel cast dell’ultima stagione de La Porta Rossa, fiction di successo di Rai2. Un impegno a televisivo a cui ne seguiranno altri, come ci ha raccontato in questa intervista.
Intervista a cura di Roberto Mallò
Mauro, partiamo dal quinto capitolo di Indiana Jones, un progetto internazionale che la vede coinvolta. So che è un appassionato della saga. E’ sicuramente un’emozione far parte del cast, no?
“Una grande emozione, uno di quei progetti che sembrano capitare una volta nella vita. Ma chissà… Stiamo cercando di avere sempre più contatti con casting e produzioni internazionali. E’ fondamentale, però, continuare a lavorare bene qui in Italia, a costruire un buon nome per poterlo poi diffondere meglio oltreconfine. Mi piace confrontarmi con realtà straniere. Ho girato con il signor Ford e Phoebe Waller-Bridge. Ho conosciuto e passato del tempo con Mads Mikkelsen. Sono stato truccato dalla Premio Oscar Frances Hannon, storica truccatrice di Wes Anderson, e diretto dal grande James Mangold, anche se ovviamente mi avrebbe fatto piacere che ci fosse ancora Steven Spielberg. Quindi direi di sì, si è trattato di un grande regalo piovuto da chissà dove. Un’importantissima esperienza personale e lavorativa”.

Anche perché si lavora in maniera decisamente diversa dai set italiani…
“C’è una grande professionalità. C’è un’abnegazione, uno stakanovismo; è come se tutti fossero indirizzati verso un unico grande obiettivo, che era quello di lavorare al meglio. Nonostante le tante ore, si è mantenuta sempre una grande concentrazione e una grande energia. Ovviamente, stiamo parlando di produzioni stellari, ma non parlo solo della questione economica. C’era proprio la volontà e la conoscenza di stare facendo qualcosa di importante; che doveva essere fatta al meglio, al top”.
Avete girato in Italia?
“Sì, abbiamo girato in Sicilia. Io, personalmente, nella parte orientale dell’isola, ossia alla Tonnara del Secco, sotto Trapani. E’ capitato poi di girare a Londra negli storici studi Pinewood, tra i teatri di posa più importanti e famosi d’Europa, dove hanno girato Kubrick e la maggior parte dei film 007. E’ una sorta di grande Cinecittà, anche se non poetica e bella come la nostra. Lì abbiamo fatto le scene che era impossibile fare all’aperto. La troupe si è spostata poi in Marocco, in Scozia. Perché si è voluto tornare all’idea di portare Indiana Jones in giro per il mondo e di farlo in modalità live action”.

In che lingua ha recitato?
“Nel film interpreto Maximus – The Hero e le mie battute erano in latino. Senza spoilerare troppo, posso dire che Indiana Jones viaggerà nel tempo e incontrerà questo comandante romano, che parla appunto il latino incitando la sua truppa. Mi sono fatto aiutare per la lingua da amici e professori per non commettere errori. Si trattava di battute rapide e secche, bisognava trovare la giusta storicità a livello filologico. Non bisognava metterci dentro roba che non c’era, come a volte succede”.
Tralasciando Indiana Jones, sarà anche nel cast delle seconde stagioni di Blanca e di Lea – Un Nuovo Giorno, entrambe destinate a Rai Uno.
“Blanca ho appena finito di girarla; sarò il protagonista del quarto episodio per la regia di Michele Soavi. Lea è ancora in fase di riprese. In questo caso, si tratta di un personaggio che torna in più episodi”.

Tra i lavori prossimi c’è anche La Lunga Notte con la regia di Giacomo Campiotti…
“Sì, uscirà in Rai a novembre, così come Blanca e Lea sono destinate all’inverno. Per il momento, lì ho un piccolo cameo, di un ruolo che crescerà nella seconda serie perché verrà raccontata la sua vita. Parlo del Colonnello Frignani, che arrestò Benito Mussolini per ordine del re nel 1943. La serie parla della storia di Dino Grandi, che era un gerarca, colui il quale chiese la sfiducia al Duce, cosa che poi accadde con la caduta del Regime. Fatto che porterà il re ad ordinare l’arresto di Mussolini, con Frignani che conclude tale compito e lo porta in cella, prendendosi le minacce del Duce. Evento che farà finire Frignani nella Resistenza, post caduta del Regime. Verrà poi arrestato, torturato davanti alla moglie, finché non verrà fucilato e sepolto nelle fosse Ardeatine. E’ un personaggio molto bello. Nella prima serie si racconteranno gli eventi fino all’arresto di Mussolini, nella seconda si arriverà, come ho già detto, alle fosse Ardeatine”.
Le è piaciuta come esperienza?
“E’ stata molto bella. C’è Duccio Camerini che interpreta Mussolini, mentre Luigi Diberti è il Re. Alessio Boni interpreta, invece, il protagonista. Un bel cast di attori bravissimi e moltonoti al pubblico”.

Il personaggio che ha portato in scena più a lungo è stato quello di Piero nella terza stagione de La Porta Rossa. Che cosa le ha lasciato quella serie, che è anche un piccolo cult per la Rai?
“E’ vero; la prima stagione mi piacque molto perché ero affascinato dalla figura di Cagliostro, che ha preso ispirazione dal Conte Cagliostro. Ricordo che rimasi attratto da questo nome. Sono stato dunque molto felice di poter prendere parte alla terza stagione. Lungo il tragitto, è stato cambiato il mio ruolo, che poi ha interpretato Paolo Mazzarelli. Per quanto quello di Mazzarelli fosse un ruolo più grande, come pose e così via, sono rimasto contento di avere interpretato Piero perché ha avuto un arco di trasformazione. Piero è stato una sorpresa: è partito in sordina, con un ruolo istituzionale da coprire, ma ha in seguito imbracciato un fucile, è stato arrestato ed ha avuto una crisi, una rottura. Noi attori speriamo sempre di vivere questa trasformazione, che ne La Porta Rossa è avvenuta nell’arco degli 8 episodi. Sarebbe stato ancora più bello farlo in tempi più lunghi; è stato difficile farlo nei tempi ristretti che abbiamo avuto, ma per me è stata una bella prova perché nel poco tempo è cambiato il personaggio”.
Cosa ricorda del provino per la serie?
“L’avevo fatto con Carmine Elia; è andato bene, ma Carmine non ha potuto continuare con la lavorazione ed è stato sostituito da Gianpaolo Tescari. Ho così dovuto affrontare un altro provino con lui, ma è andato bene lo stesso. Tescari è una persona molto gentile che riesce a guidarti bene. Quella ne La Porta Rossa era la mia prima esperienza grande ed è stata una fortuna avere lui per quest’occasione. Ho rotto le acque con il linguaggio televisivo, dopo anni di esperienza in teatro. Nei set successivi mi sono sentito più a mio agio e così sarà andando man mano avanti”.
Non a caso, dopo La Porta Rossa è arrivata l’esperienza nella serie iberica Nacho, dove ha interpretato Rocco Siffredi. Com’è stato confrontarsi con una persona reale e ancora in vita?
“Ho subito contattato Rocco; è stato sempre disponibile e gentile, si è instaurato tra di noi un bel rapporto. Nel frattempo, lui era a Budapest con Alessandro Borghi per girare Supersex. Alessandro ha avuto la fortuna di stare a stretto contatto con Rocco per interpretarlo. E’ quello che ciascun attore si auspica di poter fare quando porta in scena un personaggio ancora in vita. Io mi sono invece documentato, formandomi con interviste e documentari e chiamando Rocco quando era possibile. Tra l’altro, conosco personalmente Alessandro, che è una persona che stimo tantissimo, oltre che un attore che mi piace davvero tanto. L’idea che stessimo lavorando parallelamente sullo stesso personaggiomi ha dato molta forza e mi ha fatto molto piacere. Sono stato il primo a interpretare Rocco Siffredi, non era mai capitato. E a distanza di poco si è aggiunto Alessandro Borghi, che è un esempio e un faro di quello che è il mio lavoro. E so che il mio Rocco ha avuto dei feedback positivi. Ancora non ho finito di vedere la serie, ma ritengo che il personaggio sia uscito molto bene”.

Lì ha recitato in italiano o in lingua spagnola?
“Ho recitato in spagnolo, italiano e inglese. Lo spagnolo e l’inglese li ho pronunciati non benissimo, esattamente come fa Rocco. Ho parlato in italiano soprattutto quando il personaggio si innervosiva e l’inglese quando nelle scene si confrontava con produttori americani e via dicendo. E’ stato un bel mix molto divertente”.
Quando ha deciso di diventare un attore e dedicarsi alla recitazione?
“Mi sono avvicinato alla recitazione quando ho deciso di fare qualcosa per me. Avevo bisogno di lavorare un po’ su me stesso; erano anni difficili e complessi. Diciamo che ho preso la via del teatro come una terapia, non immaginavo che sarebbe diventato un lavoro. Facendo teatro, in maniera quotidiana perché ho frequentato un’accademia, ho scoperto la meraviglia della catarsi teatrale. Da lì è stato un concatenarsi di situazioni ed eventi che mi hanno portato a farlo a livello professionale. Ho fatto tantissimo teatro, tantissime performance e, ogni tanto, piccole esperienze televisive e cinematografiche. Per esempio, Pasolini di Abel Ferrara o Che Strano Chiamarsi Federico di Ettore Scola. C’è stato poi un film molto particolare, intitolato I Figli di Maam, con la regia di Paolo Consorti e con Franco Nero. Lì ho fatto un diavolo che cambiava forma tante volte: un diavolo politico, un diavolo bohemienne, un diavolo avvocato – nello specifico di Erode interpretato da Franco Nero – ed un diavolo iconografico con un body panting rosso con le corna. La potenza che potevo tirar fuori attraverso il mio corpo è stata un po’ la mia cifra per lungo tempo. Inoltre, ho lavorato per diversi anni con Antonio Marras, sia nelle sue sfilate, sia nelle performance che ha realizzato. Facendo questo lavoro ho sempre vissuto delle emozioni fortissime; per questo ho deciso di investirci. E pian piano è diventato sempre più assiduo”.
So che è impegnato anche nelle attività teatrali dedicate al sociale…
“Sì, ho iniziato a lavorare con Giorgio Rossi, un danzatore della Sosta Palmizi. Ho cominciato ad assisterlo nei laboratori di teatro sociale e integrato. Ho avuto otto anni di lunga esperienza in tal senso, con spettacoli anche a New York e Londra. Un’attività, quella dei laboratori, che ho portato avanti finché ho potuto. In questi anni, dove ho girato tantissimo, non mi è stato più possibile. Inoltre, c’è stato anche il Covid a sospendere il tutto, anche se ancora oggi, quando posso, vado a un gruppo di lavoro di ragazzi con varie problematiche. Con loro, ho realizzato degli spettacoli unici, meravigliosi, con la potenza che hanno queste persone sia espressiva, sia emotiva. La loro sensibilità è qualcosa di unico;poter lavorare con queste persone, considerate spesso solo dei ‘matti’, è più gratificante, spesso, di lavorare con aspiranti attori, nonostante le difficoltà del caso. Perché c’è una libertà, una voglia, un amore. Ci sono anche varie difficoltà, ma lì sta a me, col mio lavoro, riuscire a creare qualcosa che li faccia sentire bene e a loro agio per raccontare delle storie partendo dalle loro esperienze, difficoltà e dalla loro rabbia. Così sono nati vari spettacoli che ho scritto e diretto di teatro integrato. Ed è un aspetto del mio mestiere che vorrei portare avanti, pensando magari a qualcosa di audiovisivo. Insomma, quello che sarà, sarà”.

Riassumendo, è quindi arrivato al teatro per un suo bisogno personale?
“Sì, sono arrivato al teatro come bisogno di crescita, di evoluzione; per chiarire e sciogliere qualche nodo. Credo, per questo, che il teatro sia una cosa che tutti debbano poter fare almeno una volta nella vita. Andrebbe assolutamente insegnato nelle scuole; è uno strumento utilissimo per formarsi e approcciarsi alle difficoltà della vita e personali”.
Lei utilizza Cardinali, il suo cognome materno. Posso chiederle per quale motivo?
“E’ un omaggio a mia madre, una donna che ha scelto di sacrificare tutto per me e mio fratello. Non ci ha mai abbandonati nel bene e nel male. Di male ne abbiamo vissuto tanto, ma è servito a crescere. E’ stato difficile, doloroso ma è andata così e va benissimo. La nostra vita da diverso tempo a questa parte è cambiata in positivo. Io e mio fratello stiamo bene e abbiamo dei figli meravigliosi. Piuttosto che fare girare Fiorucci, il mio cognome paterno, ho optato per quello di mia madre, in onore alla sua forza. Tante donne nel mondo nascondono una forza e un coraggio inimmaginabile”.
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Spettacolo
Elodie, altri 4 concerti a novembre: biglietti in vendita

Tre concerti già sold out, arrivano altre date
Tre concerti già sold out e Elodie aggiunge altre 4 date per il tour di novembre 2023. La cantante, a pochi giorni dall’apertura delle vendite dei biglietti, annuncia già i sold out di Napoli (18 novembre), Milano (21 novembre) e Roma (25 novembre). Le date del tour vengono raddoppiate: arrivano i nuovi appuntamenti al Palartenope, al Mediolanum Forum e al Palazzo dello Sport previsti rispettivamente per venerdì 17, lunedì 20 e domenica 26 novembre. A questi si aggiunge il live show a Firenze martedì 5 dicembre.
I biglietti per le nuove date saranno disponibili online da martedì 30 maggio alle ore 13:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da domenica 4 giugno alle ore 11:00. Dopo il successo del concerto evento sold out al Mediolanum Forum di Milano, prodotto da Vivo Concerti, l’artista tornerà sul palco il prossimo autunno nei palazzetti di Napoli venerdì 17 e sabato 18 (sold out) novembre, Milano lunedì 20 e martedì 21 (sold out) novembre, proseguendo a Roma il 25 (sold out) e 26 novembre, concludendo la tournée il 5 dicembre a Firenze.
Spettacolo
Boldi rassicura i suoi fan: ”Non sono in ‘gravi condizioni’, sto benissimo”

L'attore dopo l’uscita di alcune 'indiscrezioni' sul suo stato di salute: "Mi sono agitato perché sono scaramantico, stanotte non ho dormito"
”Vorrei rassicurare tutti i miei fan che sto bene solo che non ho dormito stanotte perché mi sono agitato un po’, sono uno scaramantico”. Massimo Boldi, contattato dall’Adnkronos, commenta così le notizie uscite oggi su diversi siti on line secondo cui l’attore sarebbe in ‘gravi condizioni di salute’ e ‘sotto i ferri’. ”Non so come mai siano uscite queste notizie non vere – dice Boldi – i mie problemi al cuore risalgono a qualche anno fa ma la notizia l’hanno messa on line ieri, non capisco il perché”. Nel 2018 l’attore si era sottoposto ad un intervento di angioplastica per risolvere un problema di istruzione alle coronarie. All’epoca affermò ”L’ho scampata grossa”.
(di Alisa Toaff)
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