

Politica
Meloni incontra sindacati: “Dialogo necessario, aperti a vostre proposte”
Il presidente del Consiglio vede le parti sociali a Palazzo Chigi: "Dialogo necessario, aperti a vostre proposte"

“L’appuntamento di oggi rientra nel cammino di confronto e dialogo che questo Governo ha deciso di instaurare con le parti sociali, un confronto necessario e opportuno per darci una organizzazione più cadenzata del lavoro e per un dialogo strutturato e spero proficuo, nel rispetto delle priorità che il Paese ha e che il Governo ha deciso di darsi e delle rispettive posizioni sui temi specifici”. Lo ha detto, a quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi sul tema delle riforme e sui principali dossier in materia economica e fiscale.
“Sono convinta – ha proseguito il presidente del Consiglio – che dal dialogo e dal confronto, anche quando le posizioni sono distanti, possa venire un vantaggio quando, come oggi, le persone sono particolarmente competenti sui temi in questione. Siamo qui per illustrarvi le nostre proposte ma anche per ascoltare le vostre, magari su materie che noi non mettiamo sul tavolo e che voi dovreste considerare come particolarmente rilevanti”.
“A proposito di riforme, vorrei sentire la vostra opinione anche su quella costituzionale. Le parti sociali devono certamente essere coinvolte nel dialogo su una materia che interessa tutti. All’esito delle interlocuzioni che stiamo conducendo – ha spiegato Meloni – faremo una nostra proposta. Credo che una proposta di questo tipo debba cercare il maggior coinvolgimento possibile, fermi restano due obiettivi fondamentali che ci siamo dati: la stabilità dei governi e il rispetto della volontà dei cittadini”.
“Voglio istituire a Palazzo Chigi un osservatorio governativo sul tema del potere d’acquisto: salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia”. Così, a quanto si apprende, la premier ha poi spiegato la sua strategia anti inflazione ai sindacati. “Questo è il tema più rilevante, dal quale si dipartono anche gli altri. Cercherò di essere presente in prima persona – ha sottolineato – perché si possa sbrogliare insieme il bandolo di questa matassa”.
Il Pnrr, ha continuato, “è una delle questioni principali, una grande occasione. Le risorse devono arrivare a terra per essere spese nelle cose più strategiche. Il dibattito non deve essere ideologico, ma pragmatico”.
“Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente – ha spiegato ai presenti la presidente del Consiglio -, per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerUe diventa l’occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato”.
Il tema della ricostruzione nell’Emilia Romagna messa in ginocchio dall’alluvione, ha detto ancora, “è collegato al Pnrr e alla messa in sicurezza dei territori, perché il Pnrr offre importanti risorse per la messa in sicurezza dei territori ed è un tema che va affrontato con molto pragmatismo e lucidità, sul quale dobbiamo mettere la testa in maniera assolutamente responsabile”. Lo ha detto, a quanto si apprende, il premier Giorgia Meloni alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi.
“Mi ha colpito molto – ha rimarcato il presidente del Consiglio – il fatto che prima di partire per il G7 in Giappone avevamo appena nominato un Commissario per la siccità; siamo tornati e dobbiamo nominare quello per l’alluvione. Bisogna rafforzare gli strumenti, soprattutto quelli che consentono di essere pronti qualora l’imprevisto dovesse manifestarsi. Con i primi due Consigli dei ministri abbiamo dato un segnale molto chiaro, immediatamente. Adesso si apre il tema della ricostruzione e delle risorse che saranno necessarie a esito della ricognizione che il Governo e la Protezione civile stanno facendo con Regioni e Comuni interessati”.
E ancora: “Sulla materia sanitaria bisogna ricordare che c’è un finanziamento importante nel Pnrr, oltre 15 miliardi di euro, che richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un’interlocuzione molto seria”.
“Siamo fortemente impegnati sul fronte della sanità, ci diamo l’obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorità la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell’accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità”, conclude.
Sul capitolo pensioni, aggiunge la premier, “dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni. Il confronto con le parti sociali su questi temi è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema pensionistico. Un confronto che possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa”.
“Il 23 marzo è stato istituito al Ministero del lavoro l’osservatorio per il monitoraggio della spesa previdenziale. Sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale”, prosegue dettagliando il prossimo ruolino di marcia: “il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici, poi si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future”, spiega.
E sul fronte fisco, “l’obiettivo della delega fiscale è la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori”.
“Immaginiamo di inserire anche per i lavoratori dipendenti una serie di deduzioni, tra le quali quella sui trasporti. Inoltre, vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio. La denatalità è un’altra grande questione economica, che se non affrontata per tempo renderà molto meno efficaci tutti gli altri provvedimenti. È inutile pensare a come ottimizzare il sistema previdenziale, se abbiamo sempre meno persone in età lavorativa”, ha detto ancora.
“Non ci sottraiamo mai al confronto, ma fino a oggi è stato insufficiente: va strutturato in modo organico sul merito delle proposte. Alcuni di questi temi avranno ricadute nella manovra, non ci sono nel Def, però, vedremo se ci saranno nella Nadef. Vorremmo parlare di sanità, per esempio, che è un tema molto importante, ma non abbiamo mai incontrato il ministro. Ci vuole insomma una trattativa, un confronto serrato che produca qualche risultato”. Così a quanto si apprende, il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri al tavolo con il governo.
“In generale e in via prioritaria, noi vogliamo che sia redistribuita la ricchezza per dare la possibilità a chi lavora di vedere aumentati i propri salari: in questo Paese, c’è un problema che riguarda le politiche salariali, perché i lavoratori, negli ultimi due anni, hanno perso il 10% del loro potere d’acquisto”, spiega.
“E’ stata un’importante apertura del Governo al confronto con tutte le parti sociali”. Così il leader Ugl, Paolo Capone commenta il giro di tavolo a Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni ed il governo al completo.
“In primo luogo, l’Ugl ritiene che una riforma fiscale non possa limitarsi a una semplice riduzione della pressione fiscale, ma l’obiettivo è superare in modo strutturale la fiscalità organizzata sul contribuente-individuo per passare al contribuente-famigli”, dice. ” In secondo luogo, occorre riequilibrare il differenziale tra la tassazione sulle rendite finanziarie e quello sul lavoro e sulla produzione, rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale e contributivo, partendo dal lavoro dipendente”, prosegue.
“Occorre, inoltre, affermare il principio per cui le imprese che assumono e investono devono essere incentivate a farlo. In tal senso, la legge delega in materia di fisco riprende alcune priorità già indicate dal sindacato, in un’ottica di riduzione della pressione fiscale. Il rafforzamento del potere d’acquisto dei redditi da lavoro dipendente e da pensione passa da una riforma fiscale equa, che tenga conto dei carichi familiari e che riduca l’evasione e l’elusione. La semplificazione dell’Irpef è un obiettivo cui tendere, per permettere ai cittadini di avere un maggiore reddito disponibile”, dice ancora.
In merito all’impennata dei prezzi, in particolare dei generi di prima necessità e dei prodotti energetici, Capone spiega che “ha provocato una forte riduzione del potere d’acquisto dei redditi fissi da lavoro dipendente e da pensione. È opportuno proseguire con il taglio del cuneo contributivo, introducendo interventi mirati sulle categorie maggiormente esposte”.
Parallelamente sul tema delle pensioni, chiosa Capone: “Oltre al superamento della Legge Fornero, occorre cominciare ad affrontare la questione della pensione dei lavoratori precari che oggi versano nella gestione separata. Infatti, in questo segmento esiste ancora uno squilibrio favorevole tra versamenti e prestazioni che consente un intervento strutturale di almeno parziale passaggio a un sistema a capitalizzazione che potrebbe garantire tra qualche decennio maggiori prestazioni ed equilibrio finanziario”.
Inoltre, è fondamentale affrontare altri due aspetti:” il recupero del potere d’acquisto degli assegni pensionistici in essere e una corretta distinzione all’interno del bilancio dell’Inps fra le voci previdenziali e quelle a carattere assistenziale. Occorre ridare flessibilità al sistema, lasciando alla persona la scelta di valutare se e quando uscire dal mondo del lavoro. In questo senso, è utile immaginare la disponibilità di più strumenti, in ragione delle diverse aspettative, legate a fattori quali l’età, l’anzianità contributiva, i carichi familiari e la tipologia di lavoro”, aggiunge. “Il sistema delle Quote è quello che meglio risponde alle esigenze diffuse, in quanto tiene insieme l’età della persona con l’anzianità contributiva. La scelta del confronto politico è utile se sarà vero e strutturale. Oltre i temi prioritari per il Governo anche la sanità e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese per avere un volano di produttività che possa sostenere un aumento del pil che lascia ben sperare”, conclude.
Politica
Ucraina, Conte: “Se fossi al governo, stop armi a Kiev”

Il leader del M5S: "Realistico essere a Palazzo Chigi ora e dire non inviamo più armi"

Se Giuseppe Conte fosse a Palazzo Chigi al posto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni fermerebbe l’invio di armi all’Ucraina. “È realistico essere a Palazzo Chigi ora e dire non inviamo più armi? Assolutamente sì. Sì, sarebbe realista”, dice il leader del M5S a Accordi&Disaccordi in onda stasera sul Nove. “Sarebbe stato realistico sin dal primo momento dire a tutti gli alleati: ‘Signori, l’Italia per la sua tradizione, per la sua capacità di dialogo, aiuterà tutta la coalizione. Saremo il frontman, il ‘front country’ per la svolta negoziale. Io mi sarei posto sin dall’inizio alla guida di quel negoziato con la nostra capacità, la nostra tradizione di dialogo, che abbiamo anche con la Russia”, continua Conte che, alla domanda “Se fosse a Palazzo Chigi direbbe no all’invio di nuove armi?”, risponde: “Assolutamente”.
Tra i temi di attualità, i migranti. “Nei miei governi non è mai successo che Francia e Germania non abbiano collaborato alla redistribuzione. Perché, mentre Salvini stava a parlare in tv e faceva esibizioni muscolari sui migranti, io lavoravo”, dice Conte.
“Ho dimostrato sin dall’inizio una certa coerenza e credibilità nel perseguire una politica migratoria, che non era quella degli slogan di Salvini. In Europa bisogna essere coerenti: non puoi dire che i polacchi e gli ungheresi fanno bene quando si oppongono alla redistribuzione – continua – Ieri c’è stata una riunione sulla gestione dei flussi migratori tra i ministri degli Interni su un regolamento che prevedeva una redistribuzione automatica dei migranti. Il nostro ministro Piantedosi è rimasto lì imbambolato, perché c’erano gli ungheresi e i polacchi che l’avevano bocciato”.
“Mi ricorda tanto Salvini che, durante il mio governo, non ha partecipato quasi mai ai Comitati degli affari interni. I risultati arrivavano per il lavoro che veniva fatto, non facendo dichiarazioni davanti alle telecamere”, conclude.
Politica
Berlusconi, lettera dei figli: “Il suo sogno politico sia cuore pulsante di Forza Italia”

La lettera è stata letta dal segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, sul palco di Paestum

”Carissimi, Silvio Berlusconi per noi è stato il padre migliore che si potesse desiderare. Per voi il fondatore, la guida politica. Per tanti un grande imprenditore. Per moltissimi, semplicemente, Silvio…”. Questo l’incipit della lettera scritta dai figli di Berlusconi letta dal segretario nazionale di Fi, Antonio Tajani, sul palco di Paestum.
”C’è un denominatore comune – sottolineano – in tutto quello che Berlusconi è stato nella sua vita: l’amore. Amore per la sua famiglia. Amore per le sue imprese. Amore per l’Italia. Amore per la libertà. Fi ha incarnato proprio la sua viscerale spinta per la libertà. Oggi spetta a voi tenere viva questa passione, proseguendo lungo la linea ideale che lui ha indicato e tracciato. Con la stessa coerenza…”.
“La nostra famiglia – assicurano gli eredi dell’ex premier – è al vostro fianco, in nome dell’amore che per sempre ci legherà al nostro papà e del rispetto per tutto ciò per cui ha combattuto e in cui ha impegnato tutto se stesso. Ora il suo sogno politico deve essere il cuore pulsante di Fi e di tutti coloro che credono in un Paese più democratico, più moderno, più libero”. Un ”grazie sincero, quindi, – concludono – e in bocca al lupo per questo appuntamento, che avrà sicuramente il successo che merita. Se fosse lì con voi, se potesse sentire il calore della vostra vicinanza, che peraltro conosceva bene, pensiamo che nostro Padre considererebbe questo il regalo più bello per il suo compleanno”.
Politica
Salvini, minacce di morte sui social: “Paura no, querela sì”

Il leader della Lega pubblica le immagini del messaggio

Minacce di morte a Matteo Salvini, che annuncia querela all’autore del messaggio via social. “Insulti e minacce di morte su Instagram. Paura? No. Querela? Sì”, scrive il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, postando uno screenshot delle minacce ricevute, con tanto di profilo dell’autore che, tra gli insulti, apostrofa il leader della Lega come un ”pezzo di m….”, dicendosi convinto che “prima o poi salterai in aria”.
“Condanno fermamente le gravi minacce di morte indirizzate al senatore e vicepremier Matteo Salvini. A lui giunga la mia sincera vicinanza”, dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“Ogni volta che un rappresentante del popolo subisce una minaccia di morte è una sconfitta per tutti, in primis per le istituzioni rappresentate. Spiace anche oggi dover commentare l’ennesima minaccia di morte, plurima in questo caso, indirizzata al vicepremier e ministro Matteo Salvini, con tanto di specifica ‘so dove è casa tua’. Esprimo una doppia solidarietà e vicinanza, una istituzionale a Salvini da ministro a ministro, e una personale, da amico e da leghista che conosce e stima Matteo da tre decenni”, dice il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli.
“L’ho già detto e mi ripeto: stiamo assistendo -aggiunge- ad un escalation pericolosa, inquietante, che spero non sia sottovalutata da nessuno”.
“Vergognose e inaccettabili le ennesime minacce di morte rivolte a Matteo Salvini, da troppo tempo bersaglio di insulti e diffamazioni. Ci aspettiamo una ferma condanna di questa nuova violenza verbale da parte di tutte le forze politiche, e un atto di responsabilità da parte di chi, anche tra i commentatori o gli oppositori, si sente libero di poter passare il segno con vergognosi attacchi personali alzando il tiro dello scontro”, dichiarano i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Politica
Giorgia Meloni: “Sinistra ha già lista ministri per governo tecnico”‘

La presidente del Consiglio: "Temo che questa speranza non si tradurrà una realtà"

“I soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista ministri”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Malta per il vertice Med9, risponde così alle domande sulla situazione interna in Italia. “Lo spread che sale? Questa preoccupazione la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto che sta facendo il suo lavoro che ha stabilità e una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto”, dice. “A me diverte molto il dibattito – ironizza- già si fanno i nomi dei ministri e dei governi tecnici”. “I soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista ministri”.
“Temo che questa speranza non si tradurrà una realtà – avverte- l’Italia rimane solida ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania”. “Ma dopo aver letto alcuni titoli gli investitori hanno letto anche la Nadef, che racconta dei numeri seri in previsione di una legge di bilancio estremamente seria”.
“Ma il governo tecnico da chi dovrebbe essere sostenuto, da quelli del superbonus? – si chiede Meloni- . E’ lì che vedo un problema per i conti pubblici italiani, non in chi le poche risorse che ha le spende per metterle sui redditi più bassi senza lasciare voragini per chi viene dopo”.
“Voglio tranquillizzare – aggiunge il premier italiano-: il governo sta bene, la situazione è complessa: l’abbiamo maneggiata con serietà l’anno scorso e quest’anno. Lo spread, che oggi lanciate come se fosse la fine del governo Meloni, stava adesso a 192 punti… Ad ottobre scorso era a 250, durante l’anno precedente al nuovo governo è stato più alto e i titoli dei giornali non li ho visti. So leggere la politica e so leggere la realtà: la sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo”.
Politica
Ponte Messina, la controproposta Avs per l’istituzione del Parco dello Stretto

Bonelli: "Come le Cinque Terre in Liguria"

“La nostra proposta nasce dall’esigenza di fornire alle popolazione dello Stretto e della Costa Viola un’alternativa alla proposta destino che incombe sullo Stretto di Messina e in tutta l’area da decenni, ma che negli ultimi tempi ha assunto ulteriore importanza. La proposta tende a creare un parco nazionale che comprende più regioni, ma molto simile a quello delle Cinque Terre in Liguria”. Così Gerardo Pontecorvo, co-portavoce Europa Verde città metropolitana Reggio Calabria, ha cominciato, alla Camera, la presentazione della proposta di legge, che vede come primo firmatario Angelo Bonelli, ma che è sottoscritta da tutta l’Alleanza Verdi e Sinistra, per l’istituzione, appunto, di un parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola, una sorta di controproposta rispetto a quella della costruzione del ponte sullo Stretto di iniziativa governativa.
L’idea degli esponenti rossoverdi, come ha sottolineato lo stesso Pontecorvo, si basa sulla legge nazionale delle aree protette, per cui il parco che si dovrebbe creare risponde alle esigenze di un’area naturale di livello nazionale, e questo perché le caratteristiche degli ambienti e habitat diversi hanno acquisito nel corso degli anni un’identità etnica e storica, con importanza fondamentale anche dal punto di vista paesaggistico, perché avrebbe sullo sfondo l’Etna e le isole Eolie.
Anche le norme vigenti in Sicilia e in Calabria, peraltro, ha spiegato ancora il co-portavoce di Europa Verde di Reggio Calabria, andrebbero già a tutelare l’area in esame. Per quanto riguarda la regione siciliana, la zona interessata è stata oggetto di provvedimenti di protezione nazionale (e non solo) con la zona di protezione nazionale, la Zps, dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina. La scelta di proteggerla è dovuta soprattutto all’importanza dei flussi migratori dei volatili, in particolar modo del falco pecchiaiolo, ma serve anche a preservare la Laguna di Capo Peloro, che nel 2001 è stata riconosciuta come riserva naturale, e sarebbe la più danneggiata dalla costruzione del ponte sullo Stretto. In Calabria, poi, in particolare con la Costa Viola, che è una zona di conservazione speciale, la Zcs, ci si imbatte in un territorio ricchissimo di siti di interesse, per esempio le grotte marine, che (anche loro) andrebbero a perdere di rilevanza con la costruzione del ponte.
Politica
Migranti, Mollicone: “Gli esseri umani vanno salvati, a Piazzapulita mio pensiero distorto”

"Non rilascerò più interviste alla trasmissione"
“I salvataggi di esseri umani vanno fatti sempre e comunque, come prevede la legge del mare”. Lo dichiara il deputato Federico Mollicone (FdI). “Specifico che intendevo dire che i salvataggi dei naufraghi e di chi è in pericolo è un dovere umano prima che legale. Mi riferivo ovviamente all’attività di favoreggiamento dell’immigrazione illegale fatta da alcune Ong con il pretesto di salvataggi che in realtà non sono avvenuti. Il 95% dei salvataggi è stato fatto dagli apparati dello Stato italiano, a dimostrazione del ruolo residuale delle Ong. Il servizio, come al solito, di Piazzapulita riporta estrapolando dal contesto una mia frase. Sono contenuti parziali rispetto un ragionamento più ampio sul ruolo delle Ong come pull factor e dell’immigrazione clandestina come fattore geopolitico. Non rilascerò più interviste a Piazzapulita, dove non viene permesso di spiegare il proprio pensiero e viene artatamente montato per mostrare contenuti parziali e distorti rispetto il proprio pensiero con veri e propri ‘agguati'”.
Politica
Migranti, incontro Meloni-Macron-von der Leyen su 10 punti

Le parole della presidente del Consiglio a Malta. Incontro con Macron e von der Leyen

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, si apprende da fonti italiane, si incontreranno a margine del vertice Med9 di Malta, per discutere l’attuazione del piano in dieci punti presentato dal Presidente della Commissione Europea per consentire alla Ue di affrontare la sfida della migrazione.
Il primo punto prevede il sostegno della Commissione europea, dell’Agenzia per l’asilo europea e Frontex, a gestire il grande numero di sbarchi, anche con l’aiuto nella registrazione degli arrivi e delle identificazioni.
Il secondo punto prevede l’aumento del sostegno al trasferimento dei migranti fuori da Lampedusa, sollecitando gli altri Paesi europei a contribuire.
Il terzo punto riguarda invece il supporto di Frontex per incoraggiare e facilitare un veloce ritorno dei migranti nei loro Paesi di origine, laddove non sono qualificati per l’asilo.
Il quarto punto spiega l’intenzione di rafforzare lo sforzo contro i trafficanti, insieme ai Paesi di origine e transito e usare “il pugno duro” nei confronti di questo business così brutale. Devono a questo scopo migliorare anche le leggi contro i trafficanti.
Bisogna, poi, ed è il punto 5 del Piano europeo, rafforzare la sorveglianza aerea e di mare ed esplorare opzioni per espandere missioni navali esistenti o lavorare a istituirne nuove, nel Mediterraneo.
Il sesto punto sottolinea la necessità di adottare azioni contro la logistica dei trafficanti. L’Ue intende quindi lavorare con le autorità italiane per la rimozione e la distruzione di imbarcazioni e canotti.
Il settimo punto prevede che l’Agenzia per l’asilo europeo fornisca sostegno all’Italia per una veloce risposta alle richiesta di asilo e rimpatriare chi presenta richieste non fondate.
L’ottavo prevede di aprire corridoi umanitari e percorsi di arrivo legali per offrire ai migranti vere alternative e spezzare il circolo della narrativa.
Il nono punto del Piano prevede il coinvolgimento dell’Unhcr per la protezione dei migranti sui loro percorsi e per poter aumentare i rimpatri volontari assistiti.
Infine, l’Ue si impegna a lavorare con la Tunisia per l’attuazione del Memorandum di Intesa e per accelerare la conclusione di nuovi progetti e l’esborso di nuovi fondi diretti alla Tunisia.
“A Malta per il summit Med9 che affronta sfide importanti per l’Ue e la regione”. Lo dice il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un video sui social, nel quale elenca i diversi temi in discussione fra i leader dei 9 Paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo. “A Malta affronteremo diversi temi, specialmente quello delle relazioni con i Paesi del Nordafrica. Il Mediterraneo deve essere uno spazio di prosperità, stabilità e sicurezza. Ciò richiede più partnership. Al Med 9 affronteremo il dossier migrazione, che è una sfida seria per tutti noi. Noi vedremo anche come possiamo migliorare i legami economici, in particolare nel campo dell’energia”.
Germania, Polonia e Repubblica Ceca vogliono intraprendere azioni più forti contro l’immigrazione irregolare alle loro frontiere. Lo ha annunciato la ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser, aggiungendo che i tre Stati hanno concordato che la polizia tedesca possa pattugliare anche il territorio dei due Paesi confinanti. L’obiettivo è combattere più efficacemente i trafficanti e individuare e prevenire gli ingressi non autorizzati.
La Faeser aveva precedentemente presentato piani per maggiori controlli a campione alle frontiere dei due Paesi vicini e ora non esclude categoricamente controlli alle frontiere fissi, che devono essere richiesti alla Commissione europea. Anche l’opposizione tedesca chiede controlli alle frontiere. “Vogliamo lavorare insieme per distruggere il business crudele delle bande di trafficanti che traggono profitto dalla difficile situazione delle persone e le portano clandestinamente oltre i confini a rischio della loro vita”, ha detto Faeser. “Allo stesso tempo dobbiamo individuare e prevenire tempestivamente gli ingressi non autorizzati”.
Politica
Berlusconi day, statuine e foto a Paestum ma niente ologramma

Una sorta di memoriale del Cavaliere alla convention di Forza Italia

A metà tra un memoriale e una convention. Si presenta così la scenografia del Silvio Berlusconi-Day a Paestum, in Campania. Una sorta di monumento in ricordo del leader di Forza Italia che oggi avrebbe compiuto 87 anni. Appena si entra all’hotel Ariston, location scelta per la tre giorni promossa dall’eurodeputato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale in Campania, il protagonista assoluto è Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno scorso.
C’è un maxi murales di foto con il presidente forzista sorridente inviate da militanti e simpatizzanti. Sui tavolini in bella mostra culture del Cav di varie dimensioni, per lo più statuette (della grandezza di un pastore presiepiale) realizzate in diversi materiali dall’artista bolognese Eugenio Lenzi. E ancora: disegni, quadri, manifesti elettorali, bandiere di Forza Italia con il tricolore, in stile ’94. Manca l’ologramma del ‘Dottore’, come lo chiamavano i suoi più stretti collaboratori: annunciato, smentito, alla fine tramontato, pare perché non gradito ai figli del leader.
”Dov’è l’ologramma?”. ”E’ all’ingresso? No, non c’è più,l’hanno tolto…”. ”La verità è che non c’è mai stato…”, si chiedono in tanti, entrando nell’hotel. La sagoma con il volto fluttuante di Berlusconi, però, non c’è. Annunciata prima delle kermesse, raccontano che l’idea del leader di Forza Italia tridimensionale, che subito ha avuto un forte impatto mediatico, sia stata alla fine accantonata, perché non gradita ai figli, oggi a Milano per ricordare il padre. Dal team ‘Crisalide’, una rete di imprese del napoletano incaricata dagli organizzatori della manifestazione forzista della realizzazione grafica del Cavaliere in 3D, fanno sapere che ”l’idea dell’ologramma, annunciata in un primo momento, è stata messa da parte”. “Nessuno dei dirigenti di Forza Italia ha potuto vederla prima -assicurano- perchè si trattava solo di un semilavorato, ancora da completare. E appena abbiamo saputo che il progetto non aveva avuto il via libera, è stato accantonato”.
Si trattava, spiega chi ha lavorato al manufatto di tecnologia digitale che riproduce in 3D, di una ventola olografica, di circa 60 cm, (la grandezza di un normale ventilatore a piantana) capace di proiettare l’immagine tridimensionale di Berlusconi. Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, taglia corto. ”L’ipotesi dell’ologramma non è mai stata presa in considerazione”. Non c’è Silvio in 3D ma il protagonista resta l’ex premier, che compare su manifesti, dipinti, sculture, maxi collate di foto ricordo.
Politica
Compleanno Berlusconi, Fascina: “Ti amo eternamente, mi fa male non stringere la tua mano”

Il messaggio per l'87esimo compleanno del fondatore di Forza Italia, scomparso lo scorso giugno

Doloroso messaggio di Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi e deputata azzurra, per l’87esimo compleanno del fondatore di Forza Italia, scomparso lo scorso giugno. “Amore mio oggi è il tuo compleanno – scrive Fascina, affidando il suo messaggio ai social -, Auguri a Te, leader indiscusso della politica italiana e mondiale, illuminato statista, lungimirante e straordinario imprenditore, campione nello sport, re della comunicazione, ma soprattutto uomo buono, generoso e giusto. Auguri a Te che sei entrato nei libri di storia”.
“A Te che sei baluardo di democrazia e di libertà – prosegue la deputata azzurra, che ha postato due foto che la ritraggono insieme all’ex premier -. A Te che sei un esempio di concretezza, pragmatismo, dinamismo, visione per le future generazioni. A Te che hai cambiato il modo di vedere ed interpretare il mondo. Auguri a Te che hai solo fatto del bene all’Italia ed agli Italiani. A Te che hai donato incondizionatamente amore, speranza, armonia e fiducia, Auguri a Te che ogni giorno scaldi ed illumini il mio cuore”.
“Sono certa che, nel regno dei cieli, tu stia continuando a guardare il mondo con quel “sole in tasca” che ti ha sempre accompagnato, legato a quella vita che tanto amavi e che mai avresti voluto lasciare. Ma mi fa male non stringere la tua mano, mi fa male non poterti abbracciare, mi fa male non poterti guardare negli occhi e con il nostro sguardo complice rassicurarci sull’amore che ci lega e ci legherà per l’eternità. Io resto sempre un passo dietro di Te e con la concreta certezza che, prima o poi, le nostre mani torneranno a ricongiungersi e noi torneremo ad essere nostri per l’eternità. Buon compleanno amore mio, ti amo eternamente. Tua Marta”, conclude Fascina.
Politica
Famiglia, Roccella: “Non possiamo sostituire la natalità con l’immigrazione”

“Non possiamo sostituire la natalità con l’immigrazione perché la natalità non è solo questione di numeri ma un problema di vitalità”. Lo ha dichiarato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella, intervenuta in collegamento alla prima giornata della V edizione di “‘SudeFuturi’, energie al Sud tra storia e innovazione. Risorse, ostacoli e opportunità”, il meeting internazionale organizzato dalla Fondazione Magna Grecia in programma a Santa Maria di Castellabate.
“La denatalità è una spia del fatto che il paese è incartato su se stesso In Italia un 30 per cento di famiglie sono composte da una sola persona, un 30 per cento di coppie è senza figli ed un altro 30 per cento è composto da coppie con un solo figlio – ha ricordato Roccella – La Campania sta messa sicuramente meglio rispetto alla Liguria ma questo non è solo un problema italiano ma europeo. Il governo ha rimesso al centro natalità, famiglia e vitalità. Non possiamo sostituire la nostra natalità con la presunta immigrazione ma dobbiamo renderci conto che anche gli immigrati che vivono in Italia acquistano le nostre abitudini, cioè smettono di fare figli”.
“Noi come governo stiamo mettendo al centro la natalità attraverso i nostri provvedimenti e nonostante le difficoltà. Basti vedere l’assegno unico o l’ assegno di intrusione, provvedimento avviato al posto del reddito di cittadinanza proprio per mettere al primo posto i figli. In questo paese – ha concluso la ministra – serve un grande cambiamento culturale per riportare l’ idea che fare un figlio non deve essere una penalità ma una premialità. Nella prossima legge di bilancio vogliamo attivare anche altri strumenti per facilitare la nascita del secondo e terzo figlio. Noi vogliamo dare aiuti, servizi e strumenti del welfare aziendale, così da rendere il secondo figlio un’ ipotesi fattibile”.
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