Politica
Terzo mandato, Meloni: “Visioni diverse ma nessun...
Terzo mandato, Meloni: “Visioni diverse ma nessun problema per governo”
"Non era inserito nel nostro programma", ha detto la premier
Il terzo mandato "non era inserito nel nostro programma, ci sono state visioni diverse ma in massima serenità ne abbiamo ampiamente discusso". Così la premier Giorgia Meloni, ospite di Cinque Minuti su Rai Uno dopo che questa mattina in commissione Affari costituzionali del Senato è stato bocciato l'emendamento per il terzo mandato ai governatori proposto dalla Lega.
Sono stati 16 i voti contrari (Fdi-Fi-Pd-M5S e Avs), 4 i favorevoli (Lega e Italia Viva), un astenuto (Autonomie), mentre Azione non ha partecipato al voto. Ma la premier ha assicurato: "Non è una materia che crea problemi al governo o alla maggioranza". Per Meloni "la speranza che la maggioranza crolli è della nostra opposizione: una speranza legittima ma faremo del nostro meglio per non realizzarla".
L'Italia in Europa "è percepita come governo più stabile perché ha il governo più stabile. Il metro più facile per giudicare la compattezza di una maggioranza è la velocità con cui riesce a lavorare", ha detto Meloni.
Riforme
Il premierato? "Non c'entra niente il rischio di una deriva autoritaria a meno che la Francia non sia considerata un sistema autoritario...", dice a la premier, rispondendo a una domanda sulle riforme costituzionali ospite di Porta a Porta. Il premierato, sottolinea la presidente del Consiglio, rappresenta "una grandissima occasione" per l'Italia e "un'opportunità storica". Il referendum sulla riforma costituzionale non sarà "un voto su di me, ma su quello che succede dopo. Avrei potuto non farla questa riforma, perché questo governo e questa maggioranza resteranno in carica per cinque anni", ha detto Meloni, che ha definito la riforma sul premierato "un'occasione storica" per l'Italia.
Migranti
La gestione dei flussi migratori "è una materia sulla quale io lavoro ogni giorno e che monitoro quotidianamente. Lo dico in punta di piedi, qualche segnale arriva: nelle prime settimane di quest'anno gli sbarchi sono diminuiti di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tutto il lavoro che abbiamo fatto pian piano sta dando risultati", ha detto la premier. Meloni ha poi sottolineato di voler "portare il tema dell'Africa e della migrazione al centro della presidenza italiana del G7. Sulle risposte all'immigrazione illegale noi siamo considerati un punto di riferimento".
Pnrr
"Il pessimismo dilagante che in Italia ci accompagna sempre non è nelle mie corde. Si diceva 'perderemo i soldi del Pnrr col governo Meloni' ma nel 2023 abbiamo ottenuto la terza rata, la quarta rata, abbiamo presentato gli obiettivi della quinta, siamo la prima nazione in Europa e abbiamo rinegoziato il Pnrr liberando 21 miliardi. Siamo adesso nella fase della spesa vera. Ma i dati sono molti buoni anche sulla spesa", il bilancio tracciato dalla premier.
Ucraina e Israele
"Ho convocato la riunione dei leader del G7" in videoconferenza sul tema dell'Ucraina, perché "penso che l'Occidente non debba dare da questo punto di vista segnali di stanchezza", ha detto Meloni che alla domanda se la video-call di sabato sarà presieduta da lei a Kiev, si limita a rispondere: "Si vedrà...".
Quanto alla situazione in Medio Oriente, "pur comprendendo le difficoltà di una situazione che è molto complessa, bisogna far capire che questa escalation non aiuta e non aiuta nemmeno Israele". "Bisogna evitare che questa crisi diventi un conflitto di civiltà. Le conseguenze sarebbero inimmaginabili", ha messo in guardia la premier.
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Elezioni Russia, Tajani: “Salvini? Non è una frase...
Il ministro degli Esteri: "Posizione del governo molto chiara, in Parlamento abbiamo sempre votato nella stessa maniera"
Sulla Russia "la posizione del governo è molto chiara, l'ha ribadita il presidente del Consiglio ieri sera". A sottolinearlo rispondendo ad una domanda sulle parole di Salvini è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Radio 24. "Sono elezioni che soprattutto nelle aree occupate sono di fatto illegittime, poi Putin rimane presidente della Federazione russa, ma certamente il modello democratico non è lo stesso modello dell'Italia e dei paesi dell'Unione Europea, per usare un eufemismo... Una democrazia un po' singolare", ha aggiunto.
E su eventuali divergenze interne alla maggioranza, Tajani insiste: "Mi pare che sia tutto chiarito a questo punto... la maggioranza è coesa, siamo uniti adesso alle elezioni regionali in Piemonte, alle elezioni regionali in Basilicata, in amministrazioni comunali. Non è una frase che mina la coesione del centrodestra, i problemi sono semmai nell'altro campo non nel nostro".
"Ogni forza politica ha delle posizioni che possono essere differenti - ha aggiunto - ma non c'è una sostanziale divergenza: in Parlamento abbiamo sempre votato nella stessa maniera, il centro destra è sempre stato assolutamente coeso".
Il sostegno a Kiev, continua Tajani, "non è mai stato in discussione, siamo in prima linea a sostenere l'indipendenza, la libertà di un paese che è stato attaccato in violazione del diritto internazionale da parte della Federazione russa, lo abbiamo ribadito anche ieri durante la riunione del Consiglio affari esteri a Bruxelles", dice ribadendo la posizione italiana sulla guerra in Ucraina.
Interpellato sull'opportunità di un dialogo con il Cremlino, il vicepremier e ministro degli Esteri sottolinea che "bisogna vedere che cosa significa il dialogo: noi abbiamo sempre detto che non siamo mai stati in guerra con la Russia, abbiamo sempre detto che la Russia non è Putin e Putin non è la Russia. Quando diamo giudizi negativi sul Cremlino non significa che diamo giudizi contro il popolo russo. Detto questo però il Cremlino deve rispettare alcune regole".
"Noi vogliamo che si arrivi alla pace", osserva il ministro. "Quindi per forza la diplomazia deve svolgere il proprio ruolo: noi siamo pronti a sostenere tutte le iniziative di pace, fermo restando che non si può mettere in discussione il diritto internazionale, quindi l'indipendenza e la libertà dell'Ucraina non possono essere messe in discussione. Perché aiutiamo l'Ucraina?", ha poi chiesto. "Perché vogliamo che l'Ucraina non soccomba di fronte alla Russia e quindi si possa - tra due contendenti in una situazione di stallo - arrivare ad un confronto che ha la possibilità di raggiungere la pace, che è il nostro obiettivo finale, ma una pace giusta".
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Meloni: “Con Mattarella rapporti ottimi. Sinistra...
L'intervista di Agorà alla presidente del Consiglio: "Senza più consenso degli italiani rinuncerei a governare. Europee? Per me vittoria sarebbe confermare il voto delle politiche"
I rapporti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella? "Sono ottimi, anzi lo ringrazio perché non fa mai mancare il suo sostegno, non tanto al governo ma alla nazione. E' un rapporto che gestiamo personalmente e direttamente, e quindi diciamo che quelli che brigano per cercare di comprometterlo temo che rimarranno delusi". Così la premier in un'intervista ad Agorà, su Rai3.
Continua Meloni: "Dopodiché, che cosa vedo io? Vedo una sinistra allo sbando, che cerca di schermarsi dietro la benevolenza del Presidente della Repubblica, che è una figura unificante, perché non sa come spiegare la sua contrarietà a una riforma che vuole banalmente consentire agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi governare. E quindi loro, non sapendo come dire che preferiscono fare i governi all’interno del palazzo, cercano altre tematiche, altre ragioni, ma non regge", sottolinea.
"Rinuncerei a governare senza più consenso"
"Io rinuncerei, e rinuncerò, alla guida della nazione quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso dell’italiani per farlo, perché questa non è una vita che si può fare senza ragione, non è una cosa che tu fai per te stesso. O almeno non io. Ho conosciuto qualcuno che diceva “poi quando lo vedi com’è…“, adesso che l'ho visto, e anche peggio. E' una cosa che si fa, che io sto cercando di fare al meglio, ma devi sapere che lo stai facendo per qualcuno. Devi sapere che qualcuno ci crede con te. Quindi non potrei farlo se mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo. Non potrai più farlo se non avessi più la libertà di farlo come io ritengo che vada fatto. Cioè la libertà di incidere: non sto qua a sopravvivere. Non tutto riesce perfettamente, non sempre diciamo vinci, però devo sapere che stai cambiando qualcosa", dice ancora la premier.
"Europee? Vittoria sarebbe confermare il voto delle politiche"
Alle elezioni europee "per me - spiega la premier - una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, e sarebbe cosa non facile: non accade spesso che dopo un anno e mezzo chi è il governo possa confermare quel consenso. Ma è sicuramente un obiettivo al quale punto".
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Sondaggio politico, i primi partiti calano: il voto...
Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7
Tutti i primi 4 partiti in discesa nel sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto oggi in caso di elezioni. Fratelli d'Italia si conferma ampiamente primo partito ma cede lo 0,3% scendendo al 26,8%.
Passo indietro più netto per il Pd, che perde lo 0,4% e scivola al 19,8%. M5S e Lega cedono lo 0,1%: il Movimento è al 15,3%, mentre il Carroccio è all'8% e ora è tallonato da Forza Italia, che guadagna lo 0,2% e sale al 7,8%. Passo indietro di Azione dal 4,5% al 4,3%, mentre Verdi e Sinistra arrivano al 4,2%. In ascesa Italia Viva, ora al 3,2%, e +Europa (2,9%). Seguono Italexit per l'Italia (1,7%), Democrazia Sovrana e Popolare (1,4%), Noi Moderati (1,1%) e Unione Popolare (1,1%).