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Mandato arresto Putin, Ucraina: “Mosca cerca successore”

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(Adnkronos) –
Dopo il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale, nei circoli del Cremlino si sta pensando a un successore del presidente russo Vladimir Putin. Lo sostiene Andrii Yusov, portavoce dell’intelligence ucraina, citato da Ukrainska pravda. “La cerchia di Putin si sta stringendo, lui sta diventando sempre più tossico sia all’interno che all’esterno della Russia – ha commentato Yusov – in particolare, c’è sempre più insoddisfazione per quanto accade nelle Torri del Cremlino. C’è una crescente consapevolezza delle cupe prospettive, ovvero della catastrofe geopolitica del regime di Putin. Sì, si sta parlando di trovare un successore a Putin, e non è Putin a cercarlo”. 

Yusov ha fatto anche notare che ieri i propagandisti russi televisivi non hanno parlato del mandato d’arresto contro Putin, forse perché potrebbe risultare disturbante per il pubblico russo. 

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Gianni Minà, una vita di interviste: da Fidel Castro a Muhammad Ali

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(Adnkronos) – Una vita di interviste quella di Gianni Minà. Nato a Torino il 17 maggio del 1938 e morto oggi all’età di 84 anni, è stato un giornalista testimone del nostro tempo e protagonista di incontri memorabili: da Fidel Castro al Comandante Marcos, a Maradona fino a Muhammad Ali. Un agenda di numeri di telefono che spaziavano da Luis Sepúlveda a Robert Redford passando per Robert De Niro. 

 

Gianni Minà ha iniziato la carriera da giornalista nel 1959 a ‘Tuttosport’ (di cui fu poi direttore dal 1996 al 1998). Nel 1960 debutta in Rai collaborando alla realizzazione dei servizi sportivi sui Giochi Olimpici di Roma. Approdato a ‘Sprint’, rotocalco sportivo diretto da Maurizio Barendson, a partire dal 1965 si occupa di documentari e inchieste per numerosi programmi, tra cui ‘Tv7’, ‘AZ, un fatto come e perché’, ‘Dribbling’, ‘Odeon. Tutto quanto fa spettacolo’ e ‘Gulliver’.  

Con Renzo Arbore e Maurizio Barendson fonda ‘L’altra domenica’. Nel 1976 viene assunto al ‘Tg2’ diretto da Andrea Barbato. Nel 1981 vince il ‘Premio Saint Vincent’ in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno. Dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a ‘Mixer’, debutta come conduttore di ‘Blitz’, programma di Raidue di cui è anche autore, che accoglie ospiti come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Jane Fonda, Enzo Ferrari, Gabriel Garcia Marquez e Muhammad Ali.  

Minà ha diretto la rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo. Collaboratore per anni di quotidiani quali la Repubblica, l’Unità, Corriere della Sera e Manifesto, ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra le quali: Il racconto di Fidel (1988), Un continente desaparecido (1995), Storie (1997), Un mondo migliore è possibile. Da Porto Alegre le idee per un futuro vivibile (2002), Politicamente scorretto (2007), Il mio Alì (2014), Così va il mondo. Conversazioni su giornalismo, potere e libertà (2017, con G. De Marzo), Storia di un boxeur latino (2020) e Non sarò mai un uomo comune (2021). 

Minà ha seguito otto mondiali di calcio e sette olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell’epoca di Muhammad Ali. Nel 1987 Minà diventa famoso in tutto il mondo per un’intervista di sedici ore con Fidel Castro, il presidente cubano, per un documentario da cui viene tratto un libro: il reportage intitolato ‘Fidel racconta il Che’.  

In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Minà spiegava così l’affetto di personaggi intervistati e che erano entrati nella sua vita: “Credo sia una questione di intimità. Io ho i modi che soddisfano le relazioni umane. E quando mi dicevano no, non insistevo”. Il giornalista che ha intervistato quasi tutti, dai Beatles al Subcomandante Marcos, aveva spiegato al quotidiano che il suo rimpianto era non aver intervistato Nelson Mandela: “Mi è sfuggito Nelson Mandela. Ci eravamo messi d’accordo e mi aveva invitato in Sudafrica. Poi dovetti rinviare per tre quattro giorni e non siamo più riusciti a vederci”. 

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E’ morto Gianni Minà, aveva 84 anni

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(Adnkronos) – Il giornalista e conduttore televisivo Gianni Minà è morto all’età di 84 anni. L’annuncio della scomparsa sulla sua pagina ufficiale di Facebook. “Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Professor Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”. 

Nato a Torino il 17 maggio 1938, Gianni Minà ha iniziato la carriera da giornalista nel 1959 a ‘Tuttosport’ (di cui fu poi direttore dal 1996 al 1998). Nel 1960 debutta in Rai collaborando alla realizzazione dei servizi sportivi sui Giochi Olimpici di Roma. Approdato a ‘Sprint’, rotocalco sportivo, diretto da Maurizio Barendson, a partire dal 1965 si occupa di documentari e inchieste per numerosi programmi, tra cui ‘Tv7’, ‘AZ, un fatto come e perché’, ‘Dribbling’, ‘Odeon. Tutto quanto fa spettacolo’ e ‘Gulliver’. Con Renzo Arbore e Maurizio Barendson fonda ‘L’altra domenica’. Nel 1976 viene assunto al ‘Tg2’, diretto da Andrea Barbato. Nel 1981 vince il ‘Premio Saint Vincent’ in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno. Dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a ‘Mixer’, debutta come conduttore di ‘Blitz’, programma di Raidue di cui è anche autore, che accoglie ospiti come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Jane Fonda, Enzo Ferrari, Gabriel Garcia Marquez e Muhammad Ali. 

Minà ha seguito otto mondiali di calcio e sette olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell’epoca di Muhammad Ali. Nel 1987 Minà diventa famoso in tutto il mondo per un’intervista di sedici ore con Fidel Castro, il presidente cubano, per un documentario da cui viene tratto un libro: il reportage intitolato ‘Fidel racconta il Che’. 

 

SANGIULIANO – “Perdiamo un giornalista originale, attento e mai banale, un uomo che amava la cultura. Ciao Gianni” twitta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. 

 

 

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Cronaca

Forum internazionale per la Pace, mille cadetti a Piazza Armerina

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(Adnkronos) – Mille giovani, studenti e cadetti, di 18 diverse nazioni a Piazza Armerina (Enna) per la tre giorni del terzo forum internazionale per la Pace, la sicurezza e la prosperità organizzato dall’ente no-profit fondato dal canadese Steve Gregory nel 2019, dallo Stato Maggiore della Difesa attraverso il comandante militare dell’Esercito in Sicilia, Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, e dal Comune di Piazza Armerina, guidato dal sindaco Antonino Cammarata. 

La giornata è cominciata con una marcia di 6 chilometri che ha portato studenti, cadetti e autorità militari e civili da uno dei luoghi teatro di battaglia durante l’avanzata delle truppe alleate canadesi il 16 luglio 1943. La marcia è giunta fino al monumento Royal Canadian Regiment, dove sulle note del Silenzio suonato da una cornamusa scozzese, è stata deposta una corona di fiori alla presenza di Steve Gregory, del Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, del Generale di Divisione Craig Aitchison, comandante dell’Accademia della Difesa canadese e del sindaco Comune di Piazza Armerina, Antonino Cammarata. 

“Le celebrazioni – dichiara Steve Gregory, fondatore del Forum per la pace – nascono dalla volontà di far conoscere in Canada il sacrificio dei nostri militari in Sicilia durante la Seconda Guerra Mondiale e onorare tutti i caduti, militari e civili di ogni paese. La pace non è gratuita, ma ha bisogno di tanto lavoro per continuare ad essere mantenuta”. 

“Le giornate del Forum – interviene Angelo Maurizio Scardino, Generale di Divisione, comandante militare dell’esercito in Sicilia – sono di fondamentale importanza affinché le giovani generazioni, che saranno le future classi dirigenti, capiscano quali sono stati i sacrifici, come nel 1943, che hanno portato ad una società pacifica. Il culto della memoria è un monito perché quei tragici eventi non si ripetano più”. Interviene anche il sindaco di Piazza Armerina, Antonino Cammarata, “Giornate come queste servono a formare i giovani, affinché ciò che è successo 80 anni fa, e che purtroppo si sta verificando in questo momento in altre parti del mondo, non accada mai più”. 

Durante il Forum i giovani si confronteranno sui temi della pace positiva e, sopratutto, del contrasto alla disinformazione di cui proprio i fatti legati allo sbarco del ’43 sono stati un primo esempio. Di questo si discuterà con accademici, professionisti militari e di pubblica sicurezza, operatori di pace e leader politici. 

Al termine delle tre giornate di studio le istituzioni apriranno ufficialmente le manifestazioni del’80esimo anniversario dello sbarco in Sicilia delle truppe alleat 

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Sondaggi politici, Fdi sotto 30% e Meloni ‘batte’ Schlein

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(Adnkronos) – Fratelli d’Italia scende, il Pd è stabile, il M5S cresce. La premier Giorgia Meloni è la leader più ‘gradita’, davanti alla segretaria del Pd Elly Schlein e al leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. E’ il quadro complessivo delineato dal sondaggio Swg che fotografa, in particolare, le intenzioni di voto oggi per il Tg La7. Fratelli d’Italia cede lo 0,7% e scende al 29,6%. Il Pd è staccato di quasi 10 punti dal partito di Meloni. I dem sono stabili al 20,4%. Sale il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che guadagna lo 0,3% e arriva al 15,6%. Giù la Lega di Matteo Salvini, che cede lo 0,5% e scivola all’8%, dove viene agganciata da Azione e Italia Viva (+0,3%). Passo avanti di Forza Italia, che sale al 6,4%. Verdi e Sinistra arrivano al 3,4%, seguiti da +Europa (2,7%), Per l’Italia con Paragone (1,8%) e Unione Popolare (1,7%). 

Tra i leader, Meloni guida con il gradimento al 39%. Schlein segue al 30%, quindi Conte al 26%. Ai piedi del podio Matteo Salvini (19%), Carlo Calenda (17%), Silvio Berlusconi (16%), Nicola Fratoianni (15%), Maurizio Lupi (14%), Matteo Renzi (12%) e Angelo Bonelli (10%). 

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Ponte di Messina, “Una sfida necessaria”

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(Adnkronos) – Una iniziativa, nata dalla collaborazione tra Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, dedicata a un tema cruciale per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia: il ponte sullo Stretto. Una giornata di discussione organizzata in partnership con il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, ViaCondotti21-LaCapitale, LaC Network e coordinata da Alessandro Russo, direttore editoriale del Network e Paola Bottero, direttore strategico del Gruppo. Media partner dell’iniziativa anche AdnKronos e Italpress. “Siamo pronti a farlo – ha detto il presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti – l’opera è indispensabile, se necessario si deve applicare il ‘metodo Genova’ e snellire le procedure burocratiche. Negli ultimi 50 anni abbiamo assistito solo a chiacchiere, l’opera si poteva fare. È stata bloccata non per un problema tecnico ma politico. In commissione Trasporti – ha continuato – ho chiesto anni fa una commissione d’inchiesta per capire cosa avesse bloccato la costruzione del ponte per tutto questo tempo. Oggi siamo a Palermo per dare un segnale di concretezza”. 

A Foti fa eco Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia: “I siciliani sono stanchi di anni di promesse elettorali, il ponte è fondamentale perché la Sicilia superi la sua condizione di insularità. È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, prendendo consapevolezza che questa grande opera può e deve essere realizzata, non soltanto a beneficio della Sicilia, ma di tutta l’Italia”. È intervenuto anche il sindaco di Palermo. Roberto Lagalla. “Il ponte definisce finalmente il ruolo del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia non solo a completamento del corridoio tra l’Europa e la Sicilia, ma restituisce all’Isola il ruolo di cerniera euromediterranea” ha affermato il primo cittadino.  

All’indomani dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto che ridà vita alla società Stretto di Messina e che ha previsto per luglio 2024 la progettazione esecutiva e l’inizio dei lavori, il ponte sullo Stretto sembra diventare davvero realtà e porta con sé una serie di sfide: sociale, economica, infrastrutturale e politica. 

Della sfida sociale hanno parlato l’amministratore della Società Ponte sullo Stretto, Vincenzo Fortunato, il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, e il presidente e direttore editoriale della Società Editrice Sud, Lino Morgante. “I costi del ponte sullo Stretto? Presumo 12 miliardi di euro, il doppio del 2008. Quando – ha detto Fortunato – i costi del ponte erano quantificati in circa 6 miliardi, da allora a oggi sono passati quasi 15 anni ed è presumibile che questa cifra sia molto aumentata. Come potrà essere pagato? Ci sarà una parte di autofinanziamento – ha spiegato -. Nel 2008 era del 60 per cento, oggi presumibilmente dovrà essere inferiore ma questo dipende anche dai pedaggi, che non dovranno superare il costo attuale dell’attraversamento con i traghetti. Rfi e Trenitalia immaginano una finanziabilità intorno al 40 per cento, la restante parte dovrà essere finanziata con contributi statali, comunitari e regionali”. 

“Le grandi opere sono sempre motore per le altre infrastrutture. Il ponte sullo Stretto in tutti questi anni non è stato fatto, ma non si sono realizzate neppure le altre opere – ha detto Maurizio Lupi, ex ministro dei Trasporti -. Le grandi opere accelerano la riqualificazione dei territori su cui passano, come l´Alta Velocità. Ma il vero problema è l´intermodalità. L’Italia deve tornare a essere collegata e il ponte sullo Stretto è un’infrastruttura fondamentale anche per il collegamento con l’Europa. Non si può continuare a costruire ferrovie e aeroporti che non sono collegati tra loro. Credo che questa sia la volta buona, basta avere la volontà politica”. 

All’evento “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria” sono intervenuti anche i presidenti della Regione Siciliana, Renato Schifani, e della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che hanno rassicurato sulla totale sinergia sulla realizzazione del ponte. “Basta Italia a due velocità – ha detto Schifani – siamo alla vigilia di una grande evento e la Regione si impegnerà anche economicamente per quello che può, vigileremo sui tempi. La Sicilia è stata trattata male, ma ci crediamo”. 

“Con Schifani ormai ragioniamo quasi come una macroregione – ha osservato Occhiuto -. Il ponte attrarrà altri investimenti per le infrastrutture. Questa è la stagione dei fatti, Sicilia e Calabria possono diventare davvero uno hub europeo nel Mediterraneo”. 

“Se non mettiamo la prima pietra con questa legislatura e con questi governi regionali allora dovremo dire addio al ponte – ha sostenuto Saverio Romano, deputato e vicepresidente della Fondazione Magna Grecia -. Basta girarci intorno, il ponte è prospettiva di futuro”. 

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Cultura

Al Prado inaugurata la mostra di Guido Reni

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(Adnkronos) – “La mostra di Guido Reni al Prado è motivo di orgoglio per tutti gli italiani. È un’esposizione che celebra giustamente il grande pittore bolognese, tra le massime espressioni del classicismo del Seicento, grazie anche ai prestiti di opere da diversi musei italiani. La collaborazione fra il sistema museale italiano e il museo Prado è un esempio virtuoso di circolazione europea delle opere. In contemporanea a Napoli, a Capodimonte, si può ammirare la Madonna del Pesce di Raffaello, prestata proprio dal museo spagnolo”. Lo ha detto il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione dell’inaugurazione questa sera al Prado, insieme all’omologo spagnolo, Miquel Iceta, della mostra ‘Guido Reni’, che, da domani al prossimo 9 luglio, vedrà esposte nel museo madrileno 96 opere, di cui 73 realizzate da Reni stesso, raccolte espressamente per l’occasione. 

In mattinata si è svolto un incontro tra i due ministri, che hanno messo a punto progetti comuni di scambio culturale tra le due Nazioni. Al centro del bilaterale anche le attività di contrasto al traffico illecito del patrimonio culturale, le possibili collaborazioni in ambito cinematografico nonché il programma culturale della prossima presidenza spagnola dell’Ue. 

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Fedez e il provino con Jennifer Aniston: “Un figurone”

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(Adnkronos) – “Arrivo in una sala, una tizia mi chiude in una stanza, mi dà una pistola finta e mi dice toh, ‘recita’!”. “E come è andata?”. “Mah, secondo me ho fatto un figurone”. Fedez rivela, nel corso dell’ultima puntata del suo podcast ‘Muschio Selvaggio, di aver fatto un provino ad Hollywood. Il rapper racconta di essere stato valutato per una parte nel cast di un film film hollywoodiano per Netflix con Jennifer Aniston e Adam Sandler (‘Murder Mystery”, ndr).  

“Avevo anche un manichino finto che dovevo prender per la gola, puntargli una pistola e dire ‘I spoke in english my whole life, stupid idiot!”, racconta Fedez suscitando ilarità nell’altro conduttore, Luis Sal, e nell’ospite della puntata, Fabio Rovazzi. Il rapper racconta in breve l’episodio anche nelle stories di Instagram, dove mostra lo spezzone del film in cui la sua particina viene interpretata dall’attore che è poi stato preso per il film.  

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Salute e Benessere

Fondazione Artemisia, 100 Pap test e 27 Ecg per giornate controlli gratuiti

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(Adnkronos) – Più di 100 Pap test e 27 Ecg. Sono i controlli gratuiti eseguiti nei centri Artemisia per la Festa della donna tra l’8 e il 12 marzo e in occasione della Festa del Papà del 19 marzo. “Gli screening, promossi e realizzati per rendere accessibile e favorire la prevenzione e la diagnosi precoce, attraverso il sistema della medicina del territorio e medicina di prossimità (approccio indispensabile alla tutela della salute del singolo e della collettività) – spiega la presidente della Fondazione Artemisia, Mariastella Giorlandino – hanno fornito dati e segnali importanti, tra cui i seguenti: su più di 100 Pap Test per area territoriale, circa il 5% è risultato positivo; mentre su 27 Ecg, eseguiti solo nella sede Artemisia Lab di Guidonia, 3 hanno rivelato anomalie con necessità immediata di ulteriori approfondimenti diagnostici”.  

Alla luce di tali rilevazioni, Mariastella Giorlandino torna a sottolineare “l’urgenza di sensibilizzare la popolazione sull’importanza dei controlli clinici costanti e dell’adozione di stili di vita sani, sin da bambini, secondo le indicazioni e i consigli personalizzati degli specialisti”. Contestualmente, la presidente della Fondazione Artemisia ricorda e ribadisce “il valore rappresentato dal complesso delle strutture sanitarie private per i cittadini e per il Sistema sanitario italiano: una più ampia e sistematica cooperazione tra sanità pubblica e sanità privata può rapidamente efficientare il Servizio sanitario regionale e nazionale, in termini di medicina appropriata, tempestiva e inclusiva”. 

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Cronaca

Aeronautica: un Frecciarossa dedicato ai 100 anni, speciale livrea presentata a Termini

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(Adnkronos) – “Eccellenze italiane verso il futuro”. Sono queste le parole che si leggono sul Frecciarossa 1000 che viaggerà nei prossimi due mesi lungo il territorio nazionale. Un messaggio itinerante a supporto degli eventi che si svolgeranno per la celebrazione dei cento anni dell’Aeronautica Militare. La presentazione della nuova livrea oggi pomeriggio, al binario 1 della stazione Termini di Roma, alla presenza dell’Amministratore Delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, del Generale di Squadra Aerea Aurelio Colagrande Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ed altre autorità militari. “È un onore essere insieme all’Aeronautica Militare – ha dichiarato Luigi Corradi – per celebrare il loro centenario. Siamo due istituzioni che lavorano per il Paese con missioni differenti di trasporto e di difesa. Abbiamo molto in comune nell’ambito dell’innovazione e della ricerca. Per il progetto di questo Frecciarossa abbiamo infatti potuto contare anche sulla scelta di materiali già sperimentati nell’aviazione”. 

“È un grandissimo piacere poter essere qui a rendere omaggio a Trenitalia che ci ha dato l’opportunità di poter festeggiare insieme uno dei numerosi eventi in programma per il nostro centenario – ha sottolineato il generale Colagrande – Trenitalia e l’Aeronautica Militare hanno molte cose in comune, tra cui i valori quali la sicurezza e la sostenibilità dei nostri mezzi e il lavoro di squadra che ci permette di essere efficienti, veloci e precisi. Avere un mezzo di trasporto di massa come il treno con la nostra immagine – rappresenta una opportunità per celebrare questo importante anniversario insieme a coloro che ci hanno permesso di essere una Forza Armata al servizio della gente, con la gente e per la gente”. 

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Ponte Messina, Schifani: “Siamo alla vigilia di una nuova era, quella della responsabilità”

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(Adnkronos) – “Non esistono due Italie. È sbagliato dire che se non cresce il Nord, non cresce il Paese. Non ho mai trovato un Ministro dei trasporti così vicino alla Sicilia. Il Ponte sullo Stretto è una soluzione coraggiosa e la lungaggine dei tempi è nemica della realizzazione del progetto. Siamo alla vigilia di una nuova era, quella dell’assunzione delle responsabilità. La Regione si assume la responsabilità di quest’opera, così come lo farà il governo”. Lo ha detto Renato Schifani intervenendo all’ultima sessione di “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria”, l’evento di Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, in corso al Teatro Massimo di Palermo. 

“Voglio porre l’attenzione del mio Governo non solo sul ponte, ma anche sul piano complessivo delle infrastrutture della regione. Ci sono situazioni disastrose e dove la Sicilia è stata trattata male. Desidero un cronoprogramma, desidero che gli impegni presi vengano rispettati e nei giusti tempi”. Così il Presidente della Regione Siciliana. 

“Quello che mi preoccupa non è la copertura finanziaria, quanto i tempi della realizzazione dell’opera. L’80% degli appalti pubblici regionali sono in ritardo, si vedano i lavori interminabili nel Castello Utveggio di Palermo. È evidente che qualcosa non funziona, è evidente che occorre denunciare ciò che non va. Il Ponte sullo Stretto è un grande stimolo per la Sicilia e la Calabria, e non deve assolutamente diventare una cattedrale nel deserto. Ad oggi la Sicilia paga ancora il prezzo più alto. Dobbiamo rompere un sistema che ha danneggiato la nostra isola” conclude Schifani.
 

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