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Cancro e malattie rare: nel Lazio corsa a ostacoli per l’accesso alle terapie innovative

•L’esempio delle Car-t: in tre anni 74 procedure al Policlinico Umberto I

•Difficoltà per tutte le regioni, il deficit di bilancio condiziona la governance: serve una riforma

A mettere a fuoco opportunità e urgenze di una riforma regionale e nazionale del modello di accesso alle cure innovative nel nostro Paese è stato il tavolo di lavoro “L’accesso regionale alle terapie innovative. L’esempio della regione Lazio”, organizzato a Roma da Motore Sanità, presso la Sala della Piccola Spezieria, Asl Roma 1, tappa laziale del tour tra le regioni messo in campo per scavare nelle realtà dei singoli territori.

5 dicembre 2023. Nel Lazio circa il 78 per cento dei pazienti eleggibili riesce ad accedere alle Car-t, terapia innovativa introdotto in clinica da alcuni anni e confermatasi capace di cambiare il destino e la storia clinica di malati affetti da vari di tipi di tumori del sangue in stadio avanzato. Grande la variabilità di accessibilità dei pazienti arruolabili nel confronto tra le regioni: in Toscana la cura è assicurata al 90 per cento dei malati, ma si scende al 28 per cento in Abruzzo passando per il 56 per cento in Campania e ancora meno nel Lazio dove peraltro i dati sono incerti. A guardare poi il tasso complessivo della disponibilità di farmaci innovativi rimborsati dal servizio sanitario nazionale nel 2023, si va dal 4% in Sardegna al 96% in Lombardia, con una media italiana del 50%. Tra le regioni virtuose, sopra la media dopo la Lombardia c’è la Campania (80%), poi Liguria e Piemonte (71%), Sicilia (67%), Puglia e Toscana (63%). Regioni in cui esiste anche un fondo regionale ad hoc per sostenere la tagliola che scatta allo scadere dei tre anni e che sposta dal fondo nazionale ai bilanci regionali i costi delle terapie innovative. La Regione Lazio dunque, condizionata dal deficit di bilancio, si colloca a metà del guado ma c’è piena disponibilità di Giunta e Consiglio a voltare pagina per imboccare la strada di una riforma complessiva su una materia che tocca la carne viva dei malati e delle famiglie.

LE CAR-T

“L’Ematologia è un settore chiave per l’uso delle nuove terapie a disposizione dei malati di cancro o affetti da malattie rare – ha sottolineato Claudio Cartoni, ematologo presso il Policlinico Umberto I di Roma – e l’esempio delle Car-T è emblematico: stanno scadendo i tre anni che ne definiscono l’innovatività ma si sono aggiunte nuove indicazioni (ad esempio nel mieloma e nel trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma a cellule B ad alto grado refrattario) in cui hanno migliorato notevolmente la prognosi. Ciò allargherà la platea dei beneficiari, ma si pone il problema da della sostenibilità e della riorganizzazione dei centri autorizzati”.

In Italia sono 45 ma ognuno con soluzioni organizzative diverse: hub e spoke in Lombardia, mono hub in Emilia Romagna, in rete in Toscana. Nel Lazio funzionano 3 centri: il Policlinico Umberto I, il Gemelli e il pediatrico Bambin Gesù: “Finora al Policlinico Umberto I abbiamo valutato 74 pazienti – aggiunge Cartoni - infusi 45 e 5 inviati al Gemelli perché non ce la facevamo a farle tutte. Ciononostante non riusciamo a rispettare il fabbisogno che è destinato a crescere e supererà le 800 richieste nel 2025 solo per le attuali 6 patologie autorizzate mentre altre stanno per varcare questa soglia”. Come negare questa terapia che, nel 40% dei pazienti trattati, privi di altre opportunità di cure, a 40 mesi dall’infusione sono vivi e stanno bene?

I nodi da sciogliere sono le differenze di accesso alle Car-t tra le regioni, la necessità di una governance tra i vari centri, la condivisione di protocolli tra i centri autorizzati in ogni regione, il reperimento di risorse economiche adeguate e dedicate (regionali ed aziendali) oltre che l’adeguamento del Drg.

Loredana Bertazzo, Direttore della Farmacia territoriale Asl Roma 4, ha puntato il dito sulla mancanza di un coordinamento regionale nel Lazio capace di incrociare i dati, le attività, le residenze dei pazienti e i rispettivi recapiti a fronte di patologie molto impegnative e impattanti sul piano clinico ed economico.

Ad accendere i fari sulla necessità di una riforma complessiva del modello di accesso ai farmaci innovativi è stato Paolo Marchetti, Ordinario di Oncologia medica alla Sapienza di Roma e Direttore scientifico dell’Irccs Idi: “L’Aifa è l’unico ente pubblico che definisce la spesa di nuovi farmaci senza prevedere una specifica copertura economica rispetto al fabbisogno – spiega - e ciò determina disparità regionali: chi ha meno risorse tende a dilazionare nel tempo la disponibilità per il paziente”. L’altro scoglio è quello dei centri prescrittori: “Potevano valere quando non esistevano le reti oncologiche ma oggi sono solo un danno per il paziente che deve girovagare da un ospedale all’altro per recuperare il farmaco che gli occorre”.

I PASSAGGI CHIAVE

Il Professor Marchetti suggerisce dunque alcuni passaggi chiave: definire le risorse necessarie per ciascun anno di autorizzazione, prevedere una disponibilità di cassa dedicata per il privato accreditato, garantire l’accesso al farmaco di prossimità dopo la conferma da parte dei gruppi oncologici multidisciplinari. Tutto ciò definendo a monte una chiara volontà politica di affrontare le difficoltà attuali che ricadono su pazienti e famiglie. “Indispensabile su questi temi – avverte Marchetti - un confronto tra Aifa, Ministero della Salute, Mef e Regioni”.

LA PROFILAZIONE GENOMICA

Da risolvere anche la confusione generata sul fronte della diagnostica: la tecnica di NGS (Next generation system), è erroneamente identificata con l’esame di laboratorio a cui serve (la profilazione genomica). Qui mancano tariffe specifiche e un criterio omogeneo per identificare i centri regionali deputati ad eseguirle. Marchetti suggerisce di prevedere la standardizzazione e diffusione di piccoli pannelli di profilazione genomica a disposizione dell’attività clinica routinaria degli oncologi per la prescrizione di farmaci già autorizzati da Aifa o comunque disponibili per uso compassionevole riservando, invece, la profilazione genomica estesa nell’ambito di specifici percorsi alla cui definizione è deputato il Molecular tumor board con fini di ricerca clinica.

In Italia sono stati istituiti 8 Molecular tumor board il cui ruolo va chiarito. “Il problema – spiega ancora Marchetti - non è chi paga il test di profilazione Ngs in esteso ma chi paga il farmaco che emerge come opportuno e necessario dopo la profilazione”.

I compiti del Molecular tumor board? Identificare quando e in quali pazienti effettuare la profilazione genomica, integrare le informazioni cliniche con i dati di profilazione genomica, definire una raccomandazione terapeutica, discutere le diverse opzioni, garantire percorsi di formazione, ricerca e innovazione non solo tecnologica verificando in un ristretto numero di casi perché lo stesso farmaco indicato in una determinata mutazione agisce con effetti diversi se il cancro si sviluppa in organi diversi.

Quanto all’accesso ai farmaci al di fuori dell’indicazione registrativa (off label) esiste una selva di norme ma nessuna è stata pensata per governarne l’impiego derivante dalla profilazione genomica. La proposta è attuare un nuovo modello regolatorio sperimentale per l’oncologia mutazionale cosiddetto “sub judice” in cui il farmaco viene fornito senza oneri a carico del Ssn per un numero definito di pazienti e per un periodo di tempo concordato. I dati emergenti dalla ricerca clinica condotta al Molecular tumor board costituiranno la base per la richiesta ad Aifa della rimborsabilità e per la negoziazione del prezzo che non sarà lo stesso di un farmaco che segue la via autorizzativa ordinaria ma molto più basso. Una proposta unica al mondo che unisce ricerca clinica, Intelligenza artificiale a nuovi modelli regolatori con l’obiettivo di curare pazienti che oggi non rispondono alle nuove terapie e per garantire più facilmente l’accesso ai farmaci sperimentali nella routine clinica a cui tutti hanno diritto.

Tutti nodi che presuppongono una nuova governance complessiva dell’accesso alle cure innovative in Italia. “La sostenibilità economica non è una condizione ma è una scelta politica e serve una programmazione adeguata per i farmaci innovativi: spostando l’asse dal costo del farmaco all’investimento in salute, mentre il risparmio e l’appropriatezza sono conseguibili eliminando cure obsolete, prestazioni diagnostiche inappropriate, sprechi diffusi – avverte Elio Rosati, Segretario regionale Cittadinanzattiva Lazio -. I fondi per le cure innovative devono essere vincolati. Lo chiedono i malati cronici e rari che hanno voglia di partecipare e hanno conoscenza della loro malattia e delle opportunità di curarsi meglio e di sopravvivere più a lungo”.

Il dato di fondo è insomma che una confusa programmazione complessiva della partita dei farmaci innovativi nel nostro Paese - al netto delle buone pratiche espresse in alcune regioni – pesa sul destino di migliaia di pazienti.

La tavola rotonda e il confronto si è svolto con il contributo incondizionato di Bristol Myers Squibb, Lilly, Astellas, Takeda e Gsk.

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Laura Avalle – Cell. 320 0981950

Liliana Carbone Cell.3472642114

www.motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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I sistemi di sicurezza del gioco online: la tecnologia che...

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Milano, 28/03/2024 - Rivoluzione tecnologica sembrerebbe una delle espressioni più inflazionate. Eppure, quello che sta accadendo nella maggior parte dei settori è proprio questo: un restyling in favore delle tecnologie emergenti, che vengono applicate sempre di più e con grande successo in una moltitudine di mercati. Il mercato del gambling è uno di questi.

Un settore in continua evoluzione come quello dell’industria dei casinò online non può non ridefinire il proprio modus operandi per rendere più dinamica e coinvolgente l’esperienza di gioco degli utenti. Le modalità di gioco vengono trasformate, anche nell’ottica di garantire maggiore sicurezza ai giocatori. E tutto ciò non sarebbe possibile senza i progressi tecnologici che hanno investito – nel senso positivo del termine – il settore dei casinò online e delle scommesse online.

Tech e gioco online

Le innovazioni apportate dall’evoluzione della tecnologia permettono di offrire ai giocatori esperienze di gioco più immersive, realistiche e coinvolgenti e che solo i migliori bookmakers analizzati da Farantube.com e in possesso della licenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli permettono di vivere. Ecco le più incisive e produttive.

Realtà virtuale e aumentata

Fra le più grandi responsabili della rivoluzione del settore del gaming e del gambling ci sono la realtà virtuale e la realtà aumentata, due tecnologie che hanno apportato grande innovazione con la creazione di mondi 3D immersivi, primi fra tutti. Gli utenti hanno la possibilità di vivere esperienze molto simili al reale, come se si trovassero davvero dentro a un casinò.

L’esperienza di gioco è totalmente rivoluzionata, perché gli spazi dei casinò virtuali in cui navigano i giocatori diventano veri luoghi di socializzazione con altri utenti, con cui condividere il gioco in maniera dinamica e interattiva.

Anche se attualmente VR e AR sono due tecnologie con ancora dei limiti in termini economici (servono cuffie VR costose e hardware potenti), i progressi in campo tech permetteranno di consentire l’accessibilità a sempre più utenti.

Intelligenza artificiale

In ascesa è anche la famosa intelligenza artificiale, uno dei più importanti progressi tecnologici di quest’epoca. Applicati ai casinò online, gli algoritmi di intelligenza artificiale permettono di analizzare il comportamento di gioco e le preferenze dei giocatori, in modo da far vivere loro delle esperienze di gioco del tutto personalizzate. Migliorare la personalizzazione e l’esperienza è, infatti, un grande punto a favore di questa tecnologia, perché per giocare bene bisogna sentirsi a proprio agio, e per sentirsi così un giocatore ha bisogno di consigli e opzioni di gioco personalizzate.

Anche nella questione dell’assistenza clienti l’intelligenza artificiale si è rivelata maestra, perché con l’implementazione di chatbot e assistenti virtuali IA, il servizio clienti è diventato più immediato ed efficiente e tenderà a migliorarsi sempre di più, con grandi vantaggi nell’esperienza complessiva dell’utente.

Blockchain e criptovalute

Ma il potenziale delle innovazioni tech non poteva che essere impiegato in favore della sicurezza e della trasparenza. Vengono introdotte, così, la tecnologia blockchain e le criptovalute come metodo di pagamento, due modalità che offrono elevati livelli di sicurezza e trasparenza nelle transazioni finanziarie dei siti gambling.

Tra l’altro, su alcuni tipi di casinò, chiamati proprio casinò crypto, vengono utilizzate esclusivamente le criptovalute per le transazioni, uno strumento che offre ai giocatori un livello di anonimato più alto, con commissioni di transazione più basse e tempi di prelievo più rapidi, delle caratteristiche a cui è difficile rinunciare nel mondo del gioco online.

Internet delle cose

Il settore del gambling è stato raggiunto dall’Internet delle cose, meglio conosciuto come IoT, che permette di raccogliere informazioni sui comportamenti e sulle preferenze di gioco degli utenti di cui servirsene per migliorare il design e l’esperienza di gioco in generale.

Una grande opportunità per creare un gioco sempre più personalizzato, anche se, di contro, l’IoT appare ancora poco rigido per quanto riguarda la salvaguardia delle informazioni dei giocatori che si registrano presso casinò online che ricorrono all’IoT, intendendo la sicurezza dei dati e la protezione della privacy.

Gioco mobile

I dispositivi mobili hanno cambiato per sempre le abitudini delle persone. Anche nel caso della diffusione del gioco mobile, il settore del gioco online ha conosciuto una rivoluzione. Le tante applicazioni di casinò mobile e i siti web ottimizzati per device mobili danno la possibilità agli utenti di giocare in maniera flessibile e accessibile da qualsiasi luogo e propongono una selezione di giochi diversificata, garantendo una navigazione fluida e metodi di pagamento sicuri.

Grafica e design innovativo

I giocatori ormai vanno alla ricerca di esperienze di gioco più realistiche. Per questo i siti di gambling più all’avanguardia si sono muniti di una grafica avanzata e più simile al reale e un design di gioco immersivo, attraverso l’integrazione di immagini in HD, animazioni 3D ed effetti sonori autentici.

Dal canto loro, gli sviluppatori di giochi ricoprono un ruolo fondamentale in questa fase di crescita, perché devono tenersi costantemente aggiornati sulle nuove tecnologie e sui metodi di progettazione più innovativi per creare giochi dal grande impatto visivo e dal sicuro coinvolgimento.

Gioco online e sicurezza informatica

Come già accennato, garantire la sicurezza informatica è una delle principali priorità di qualsiasi operatore del settore del gaming e del gambling. Nei loro portali di gioco, infatti, vengono raccolti e gestiti i dati sensibili degli utenti, personali e finanziari, pertanto il settore ha l’obbligo di adottare misure di sicurezza più efficaci per la protezione dei dati e delle transazioni finanziarie dei giocatori, come la crittografia end-to-end, i firewall e i server sicuri.

Ma anche di adottare misure di contrasto alle minacce informatiche, prevedendo degli aggiornamenti a cadenza regolare dei protocolli di sicurezza e delle nuove minacce della cybersicurezza.

Gioco online responsabile

Di pari passo all’integrazione delle nuove tecnologie che permettono ai giocatori di vivere un’esperienza di gioco più sicura, procede la necessità e la responsabilità, da parte degli operatori del settore del gioco online, di adottare tutte le misure necessarie a promuovere il gioco responsabile. Al gioco possono accedere soltanto i maggiorenni, dunque bisogna prevenire il gioco minorile e l’accesso al gioco da parte di giocatori più fragili che hanno o possono sviluppare comportamenti problematici. Gli operatori devono garantire pratiche di gioco corrette e limitare qualsiasi rischio di sfociare nel gioco patologico.

L’impatto del tech sull’industria del gioco online

Ognuna di queste tecnologie innovative è necessaria a stabilire dei nuovi modelli di business e delle strategie operative più mirate dei portali di gioco online. Per trasformare l’esperienza dei giocatori, infatti, i casinò online devono esplorare nuovi orizzonti, raggiungere nuovi mercati, offrire tipologie di giochi sempre diverse e interessanti e operare nel modo più efficiente e sicuro possibile. Solo così si potrà dire che la tecnologia applicata al mondo del gambling avrà fatto un buon lavoro.

Per informazioni:

e-mail: info@farantube.com

Instagram: https://www.instagram.com/farantubesport/

Facebook: https://www.facebook.com/farantubeIT/

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Beatrice Lion, 28 anni, dopo 7 anni in azienda dichiarata...

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Beatrice Lion

Singapore 28/03/2024 – True Global Ventures è orgogliosa di annunciare la nomina di Beatrice Lion come nuova Amministratrice Delegata del suo gestore di fondi a Singapore. Questo traguardo è una testimonianza del notevole percorso di Beatrice, iniziato quando aveva 21 anni. La sua dedizione all'azienda come General Partner l’ha portata a essere membro del consiglio/osservatore in 4 società del portafoglio di True Global Ventures.

La collaborazione di Beatrice con True Global Ventures è iniziata nel 2017, quando è entrata a far parte di Innovator Founders Capital (IFC) 1,2,3, precedentemente nota come True Global Ventures 1,2,3. Il suo ruolo si è concentrato principalmente sullo sviluppo commerciale delle società del portafoglio e ha portato a risultati importanti tra cui quattro uscite di successo nel portafoglio di IFC, dimostrando la sua capacità visione strategica e competenza nell'esecuzione.

Nel 2018, sotto la guida di Beatrice, True Global Ventures ha richiesto e ottenuto la licenza di gestore di fondi di venture capital (VCFM), segnando un significativo balzo in avanti nel percorso dell'azienda e avviando il suo primo fondo regolamentato con Limited Partners (LP) esterni, un passo oltre ai fondi solo per partner. Questo periodo è stato caratterizzato da ampi sforzi educativi e da un lavoro innovativo nell'investire nell'equità della Blockchain e dell'IA, riflettendo la capacità di Beatrice di navigare attraverso paesaggi di raccolta fondi impegnativi.

Gli sforzi di Beatrice sono culminati nella coordinazione della chiusura di 113 milioni di USD per il TGV 4 Plus Base Fund nel 2021, seguita da una notevole prima chiusura di un Opportunity Fund da 146 milioni di USD a giugno 2022, segnando un notevole aumento dell'efficacia nella raccolta fondi sotto la sua guida.

Riflettendo sulla sua permanenza di quasi sette anni con True Global Ventures, Beatrice è stata determinante in vari segmenti della gestione del fondo di venture capital, comprese le exit strategies, la raccolta fondi, deal-sourcing e valore aggiunto, in particolare nei primi 18 mesi critici dell'investimento.

L'azienda dà il benvenuto anche a Frank Desvignes e Kelly Choo, come Direttori Esecutivi che sono ora a tempo pieno. Questo rafforza il team di leadership e l'impegno dei fondi verso l'innovazione, la crescita e le prestazioni. Dušan Stojanović ha ufficialmente ceduto il suo ruolo esecutivo in IFC 1,2,3 a Julian Marland, che ora si concentrerà a tempo pieno su IFC. Dušan ha anche rassegnato le dimissioni da tutti i comitati di investimento in IFC in modo da poter dedicare ancora più tempo a True Global Ventures 4 Plus (TGV 4) e True Global Ventures Opportunity Fund (TGV 5) come Direttore Esecutivo.

Insieme agli altri partner, Beatrice è pronta a guidare True Global Ventures verso nuove vette, spinta da una visione di un 2024 emozionante e trasformativo.

Beatrice Lion ha commentato: "Sono entusiasta di assumere il ruolo di CEO di True Global Ventures Fund manager. Questo viaggio, dall'essere un tecnofilo entusiasta delle nuove tecnologie a guidare un Venture Capital lungimirante, è stato incredibile. Sono grata per la fiducia, gli insegnamenti e l’opportunità di avere un impatto significativo insieme a un team dedicato. Ecco un futuro ricco di innovazione, crescita e successo."

Informazioni su True Global Ventures:

True Global Ventures è una società di venture capital di equità tecnologica globale con 2 fondi attivamente in fase di investimento: TGV 4 Plus Fund (Early Stage) e TGV Opportunity Fund (Late Stage) che investono in Serial Entrepreneurs. TGV è stato fondato da un gruppo di Serial Entrepreneurs con un solido track record di investimenti del proprio denaro, insieme a Limited Partners, in venture tech gestite da Serial Entrepreneurs. Le società del portafoglio sfruttano Blockchain e l'Intelligenza Artificiale (IA) come vantaggi competitivi per guidare il cambiamento con prodotti comprovati. TGV è presente in 20 città, tra cui Singapore, Hong Kong, Dubai, Londra, Stoccolma, Parigi, New York e San Francisco.

Contatti

Visita il sito web di TGV su https://www.tgv4plus.com/, e segui su LinkedIn e Twitter.

Per richieste dei media: info@trueglobalventures.com

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Il coaching di Ivana La Pira: trasformare vite con...

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Roma, 28 marzo 2024. Nel tessuto pulsante delle relazioni, lavorative e professionali, spesso si creano dinamiche avverse che rendono difficile la gestione del quotidiano con un effetto immediato sull’accumulo di stress e di conseguenza perdita di focus rispetto a tutto ciò che desideriamo. Dalla mancanza di orientamento, alla resistenza al cambiamento, assieme al timore di osare. Ivana La Pira, coach professionista e psicoterapeuta, ha deciso di dedicarsi a questo mondo, con la consapevolezza che attraverso il suo approccio al coaching, si possano plasmare non solo le strategie aziendali, ma anche le vite delle persone. Con più di vent'anni di esperienza maturata nel mondo aziendale e della crescita personale e con una solida formazione in psicoterapia, La Pira ha saputo coniugare l'anima pratica e orientata al risultato con un profondo rispetto per l'essere umano e i suoi bisogni. Il suo percorso di crescita professionale e personale ha raggiunto l'apice con il massimo livello di credenziale raggiunta a livello internazionale come coach professionista MCC per ICF International (la più grande organizzazione di coach professionisti al mondo) e con il lancio del corso di coaching, giunto alla 13ª edizione, “Coaching Mastery Basic e Advanced”,che ha già visto la trasformazione di un centinaio di clienti. Ma in cosa si distingue il metodo e l’approccio di La Pira? «Mi focalizzo sullo spingermi e spingere i miei clienti oltre le convenzioni, cercando di trasformare il coaching da mero strumento di sviluppo aziendale a una vera e propria palestra per la vita. Il mio approccio non si limita al mondo del business, ma si estende alla sfera personale, perché credo che il cambiamento debba partire dall'interno per manifestarsi all'esterno», sottolinea la coach. Parlando con lei, emergono chiaramente i pilastri del suo metodo: la personalizzazione, l'orientamento al risultato e soprattutto il coraggio di osare. «Il cambiamento più grande è superare la paura di agire e di realizzare il proprio potenziale», afferma con fermezza. E il suo lavoro non si limita ai confini geografici: grazie alla tecnologia, La Pira è in grado di raggiungere e assistere clienti ovunque, cancellando le barriere spaziali e aprendo le porte al cambiamento. Il coaching di La Pira si basa sull'abilità di fondere la concretezza delle azioni con la profondità dell'ascolto e della comprensione. «Non si tratta solo di trasformare le emozioni, ma di trasformare le azioni», spiega. E questo approccio pragmatico ha portato risultati tangibili: carriere sbloccate, team e aziende gestite con efficacia, obiettivi raggiunti e una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. Tuttavia, dietro il successo professionale di La Pira c'è una missione più profonda: quella di essere al servizio degli altri, per eccellere nella propria vita. «La parte che amo di più del mio lavoro è vedere i miei clienti realizzarsi pienamente», confida. E questo amore per l'umano traspare in ogni parola e azione, alimentando la fiducia dei suoi clienti e la sua stessa determinazione nel perseguire il cambiamento. In un mondo che spesso sembra dominato dall'incertezza e dalla paura, con il suo coaching La Pira non solo trasforma le strategie aziendali, ma soprattutto trasforma le vite, una persona alla volta, offrendo degli “strumenti” che possono essere applicati in vari aspetti della propria quotidianità.

Per Informazioni:

https://ivanalapira.com/

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