Spettacolo
Arriva in Italia il marchio make up di Lady Gaga, vegan e...
Arriva in Italia il marchio make up di Lady Gaga, vegan e clean
Dopo il successo oltreoceano e video virali su Tik Tok da miliardi di visualizzazioni, il brand Haus Laboratories arriva in Italia e in 12 paesi europei in esclusiva da Sephora
Non solo cantante pluripremiata da milioni di dischi venduti, compositrice, attrice da Oscar, attivista e filantropa. Lady Gaga 're Mida' non ne sbaglia una. Lei, che ha fatto del beauty look uno dei suoi punti di forza, ha creato, nel 2019, il suo brand di cosmetici vegan e cruelty free 'Haus Laboratories': ed è stato subito un successo oltreoceano di vendite e non solo. I video e tutorial sono subito diventati virali sui social (solo il fondotinta Triclone Skintech Foundation ha avuto su TikTok oltre 9,7 miliardi di visualizzazioni). Ora il brand creato dall'artita italo-statunitense arriva - da oggi, 26 marzo - in Italia e in 12 paesi europei, in esclusiva da Sephora.
Haus Labs by Lady Gaga è un brand vegano e 'clean'. E Lady Gaga - in un'intervista esclusiva per Vanity Fair - fa capire subito di aver trascorso parecchie ore in laboratorio perché parla con scioltezza di peptidi e formulazioni. "Quando ho iniziato a lavorare nell'industria cosmetica con l'idea di fondare un brand tutto mio - spiega - ho notato che c'era una vera e propria incapacità di innovare, soprattutto quando si trattava di colore nel make-up. È stato, ed è tutt'oggi, estremamente difficile creare formule che abbiano una spinta artistica in prodotti che siano 'clean' e non tossici per la pelle", aggiunge. E sottolinea: "l'obiettivo sono formule che abbiano veri benefici per la pelle, vera efficacia. Per esempio, per il nostro fondotinta, abbiamo lavorato in laboratorio per fermentare l'arnica e renderla più potente dell'arnica normale dell'860%. Grazie a questo abbiamo un fondotinta che si può indossare per tutto il tempo che si vuole e che migliora visibilmente i problemi di arrossamento della pelle".
La popstar poi confessa a Vanity Fair: "Quando ho iniziato a truccarmi - , indossavo tutto ciò su cui riuscivo a mettere le mani, tutto ciò che potevo prendere dal cassetto di mia madre e quello che potevo permettermi. Mi sono innamorata presto del fondotinta. Se non potevo avere altro, volevo il fondotinta. È stato il mio primo amore, forse perché fornisce istantaneamente una seconda pelle e può esaltare la tua bellezza naturale. Ma ho sempre visto il trucco come una forma di espressione di sé e quando avevo circa 17 anni ho iniziato a sperimentare". E ancora: "ero davvero entusiasta di esprimere chi ero anche con il make-up. Era un modo per creare una nuova me, per capire la mia identità. Era un modo per sentirmi sicura di me come non avevo mai provato prima. Crescendo ho lottato con molte insicurezze e il trucco mi ha aiutato a sentirmi davvero potente. Credo - sostiene Lady Germanotta - che il trucco sia il modo in cui ci prendiamo cura di noi stesse".
Tanti i prodotti della linea che troveranno spazio negli store Sephora. Per citarne alcuni: dall'ormai famoso fondotinta Triclone Skintech Foundation, alla penna per le labbra Monster Lip Crayon, a base di olio di mango, ceramidi e acido ialuronico, allle 12 tonalità (opache, coprenti e lucide) dell'Hy-Power Pigment Paints da usare su occhi, labbra, guance e corpo a base di squalano e acido ialuronico di origine vegetale.
Spettacolo
‘I soliti ignoti’, Codacons diffida la Rai:...
L'associazione: "Azienda detiene i diritti dal 1991, da quando Gianni Ippoliti ideò un programma identico"
La Rai non può permettersi di perdere il game show 'I Soliti Ignoti' a vantaggio del Nove, dal momento che è proprietaria dei diritti sul format dal 1991. Ne è convinto il Codacons che, in seguito agli insistenti rumors di stampa su un possibile trasloco del format a Discovery, dove tornerebbe nelle mani di Amadeus, insieme all'Associazione Utenti Radio e Tv ha presentato una diffida formale alla Rai. L'intento, spiega il Codacons nel documento che l'Adnkronos ha visionato in anteprima, è quello di "verificare/vigilare/monitorare le notizie sin qui trapelate" dal momento che "se tutto quanto esposto corrispondesse al vero si verificherebbe la sottrazione di un format Rai al legittimo titolare, ricordando come la Rai sembrerebbe detenere la proprietà del format del programma già dal 1991".
Nello specifico, il Codacons riporta nel documento diversi articoli di stampa che evidenzierebbero l'eventualità ipotetica che Amadeus porti con sé al Nove il game show. "Sulla scia delle prime notizie trapelate sui vari articoli di stampa, sembrerebbe emergere come con il passaggio del conduttore televisivo Amedeo Umberto Rita Sebastiani, pseudonimo di Amadeus, al gruppo Warner Bros. Discovery, quest’ultima potrebbe acquisire i diritti in scadenza del game show 'Soliti ignoti'", scrive l'associazione dei consumatori. "Se quanto trapelato dalle prime notizie di stampa corrispondesse al vero, a parere di chi scrive, si potrebbe arrivare a verificare la sottrazione di un format Rai al legittimo titolare", osserva il Codacons.
Che spiega i motivi per i quali la tv di Stato dovrebbe ritenersi proprietaria esclusiva del programma 'I Soliti Ignoti'. "Nel settembre del 1991 -scrive il Codacons - nel corso del programma 'La Vela d’oro', Galà per la presentazione del palinsesto Rai, il conduttore Pippo Baudo, su Raitre, illustrò le principali novità e idee del nuovo palinsesto. In tale contesto si propose l’idea, ascrivibile al sig. Gianni Ippoliti, di un quiz caratterizzato dalla natura fisiognomica, ovvero un format in cui si richiedeva al concorrente di indovinare il lavoro di una persona utilizzando esclusivamente l’osservazione. Si trattava di un primo, seppur embrionale, format di gioco a quiz basato sull’osservazione e, cosa importantissima, di produzione tutta interna alla Rai. La Rai quindi ha acquistato i diritti del format dalla società olandese Endemol, ma anni prima Gianni Ippoliti aveva ideato un format identico proprio per la Rai, che ne detiene quindi i diritti".
C'è poi, rivela il Codacons, un ulteriore elemento che renderebbe il format Rai originale rispetto a quello che l'azienda acquistò da Endemol. "Nell’acquisto della licenza del format americano non sembrerebbe essere presente la figura del 'parente misterioso' -spiega il Codacons nel documento visionato dall'Adnkronos- Elemento che, invece, era originariamente presente nel game andato in onda a 'Girone all’italiana'. Difatti, quest’ultima parte del gioco non risulterebbe essere presente nel format americano che Endemol vendette alla Rai, e successivamente aggiunto nelle ultime edizioni dei 'Soliti ignoti'".
Ciò detto, per il Codacons sarebbe "fondamentale" che "la stessa Rai provveda, nel pieno rispetto della verità, dell'importanza della tutela, protezione e valorizzazione delle produzioni interne ed al fine di assicurare tutela tanto ad essa quanto ad un suo artista, oltre che a tutti gli utenti che pagano un canone ed esigono che la concessionaria beneficiaria adotti comportamenti virtuosi e non di spreco". Contestualmente alla diffida, l'associazione dei consumatori e Assourt chiedono "di avviare il necessario procedimento istruttorio e di monitoraggio, al fine di accertare se con riferimento alle fattispecie esposte possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività".
Spettacolo
Federico Fashion Style vittima di aggressione omofoba:...
La denuncia del parrucchiere delle star: "Preso a schiaffi e un pugno in faccia su un treno davanti agli occhi di tutti!".
“È vergognoso che nel 2024 ancora succeda tutto ciò! Preso a schiaffi e un pugno in faccia su un treno Italo davanti agli occhi di tutti! Essere denigrato e aggredito per l’orientamento sessuale è vergognoso!". Così Federico Fashion Style, il parrucchiere delle star, denuncia su Instagram, di essere stato vittima di un'aggressione omofoba, e in un breve video, da una barella di Pronto soccorso, quasi in lacrime si dice sconvolto che ancora esistano "gli omofobi di m...a", dice. E poi scrive: "Grazie per i mille messaggi, ora farò tutti gli aggiornamenti e vi farò sapere! Ma vi prego, smettetela di chiamare la gente Frocio! L’omosessualità non è una malattia!”.
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La vita privata di Alberto Sordi in un docufilm, primo ciak...
Tratto dal libro "Alberto Sordi secret" scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino del grande attore
Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi dal titolo "Alberto Sordi secret", tratto dall'omonimo libro scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino dell'attore - che ne è anche il regista - e pubblicato da Rubbettino editore, giunto all'undicesima ristampa. Il primo ciak si è tenuto nel suggestivo centro storico di Narni, in provincia di Terni, dove si sono presentate centinaia di comparse che hanno sovraffollato la cittadina. Un progetto internazionale, anche in lingua inglese e spagnola, in cui dell'Alberto nazionale si racconta la vita familiare.
Il docufilm si compone di una parte documentaristica con testimonianze inedite di amici e parenti dell'attore tra i quali il regista Pupi Avati, l'annunciatrice e presentatrice tv Rosanna Vaudetti, la nipote di Totò Elena de Curtis, il re dei paparazzi Rino Barillari, la contessa Patrizia de Blanck, Sabrina Sammarini (figlia dell'attrice Anna Longhi), foto di famiglia, video e audio originali. Questa parte si lega a un'altra dove la narrazione diventa racconto filmico con personaggi vissuti realmente, in cui viene mostrata l'infanzia e l'adolescenza di Alberto Sordi negli Anni Venti e Trenta grazie alle interpretazioni di attori e attrici amati dal grande pubblico come Enzo Salvi, Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Daniela Giordano, Dado Coletti e a tre bambini di età diverse che impersonano l'attore. Un biopic in cui nulla è fiction, frutto di fantasia, ma dove invece i dialoghi, le situazioni e i personaggi ripercorrono la vita reale e sconosciuta al pubblico di Alberto Sordi.
E' noto che l'attore fosse riservatissimo, non amasse l'ostentazione e la sua vita privata fosse blindata. Con il pubblico, a cui era molto legato e riconoscente - e con i suoi collaboratori - ha condiviso soltanto la sua vita professionale. Il docufilm, lontano dai luoghi comuni, è ricco di emozioni, aneddoti e curiosità, orgogliosamente e volutamente indipendente, in quanto realizzato senza alcun contributo pubblico. Partner del progetto sono il ministero della Cultura, il Parco archeologico del Colosseo, il Parco archeologico di Ostia antica, la Repubblica di San Marino, De Matteis Agroalimentare e Artemisia Lab. La regia e la sceneggiatura sono di Igor Righetti, il direttore della fotografia è Gianni Mammolotti, scenografo e costumista Stefano Giovani, una produzione Cameraworks, prodotto da Massimiliano Filippini. Le riprese, oltre che a Narni, si svolgeranno nei luoghi amati da Alberto Sordi come Roma, la Toscana, le Marche e la Repubblica di San Marino.