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M5S, ‘qui succede patatrac’: su paracadutati e liste blindate pressing eletti su Conte

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Da una parte il rischio di ex “infiltrati” tra gli attivisti che saranno chiamati a votare su Sky Vote alle parlamentarie online per la scelta dei candidati M5S; dall’altra i malumori degli eletti per le decisioni di Giuseppe Conte in vista della formazione delle liste, tra “paracadutati” e fedelissimi piazzati in collegi blindati a scapito di deputati e senatori uscenti che sgomitano per una riconferma. Tutti questi nodi sono sulla scrivania del leader pentastellato, che continua a prendere tempo nonostante le continue sollecitazioni da parte di chi, come Virginia Raggi, chiede “regole chiare” e “trasparenza” sulla selezione dei nuovi, aspiranti parlamentari 5 Stelle.  

Di ora in ora cresce per esempio il malumore in Calabria, dove si appresta a correre la fedelissima contiana Vittoria Baldino – eletta nel Lazio alle scorse politiche – alla luce della nuova regola che consente la candidatura in una circoscrizione diversa da quella di residenza, qualora in essa il candidato abbia “domicilio personale o professionale e/o centro principale dei propri interessi”. Diversi parlamentari calabresi hanno scritto a Conte, mettendolo in guardia dai rischi di una possibile rivolta sul territorio nel caso in cui nelle liste dovessero comparire i “paracadutati”: Giuseppe qui scoppia un patatrac, il tenore dei messaggi inviati al leader pentastellato secondo quanto apprende l’Adnkronos.  

Dopo il senatore Giuseppe Auddino, che sui social nei giorni scorsi ha tuonato contro la candidatura di Baldino dicendo “no ai Papi stranieri”, oggi è la volta della collega deputata Elisabetta Barbuto: la norma sui cosiddetti “paracadutati”, dice all’Adnkronos la parlamentare crotonese, “ci ha spiazzati tutti, non c’è stata chiarezza. Se Baldino ci avesse comunicato la sua intenzione di candidarsi in Calabria saremmo stati più tranquilli, nessuno avrebbe detto niente. E’ una sua facoltà, certo. Ma dispiace la mancanza di chiarezza”. 

Con Baldino “non abbiamo avuto modo di collaborare in questa legislatura… Non la conosco più di tanto, eravamo in Commissioni diverse, non so che idee abbia per la Calabria. Ma questo non significa che non abbia le migliori intenzioni. Prendo atto della sua scelta. Sicuramente – insiste Barbuto – il rischio di penalizzare parlamentari del territorio c’è. Vediamo cosa succede alle parlamentarie. E’ indubitabile che ci siano malumori, molti attivisti sono intenzionati a disertare le urne. Speriamo che questo non capiti”.  

Altro tema che sta facendo accapigliare i grillini è la possibilità di candidature in più collegi, un altro inedito di questa campagna elettorale. E’ stato proprio Conte ad aprire a una sua possibile corsa in più circoscrizioni, nonostante le perplessità nutrite da molti (a partire, si racconta, dallo stesso Beppe Grillo). Anche in questo caso Barbuto dà sfogo ai tormenti di ciò che resta della truppa parlamentare stellata: “Conte corre in più collegi? In passato non siamo stati molto clementi nei confronti delle persone che facevano così. Ad ogni modo, stiamo facendo un processo alle intenzioni: non sappiamo quale sarà la scelta di Conte, che comunque è una risorsa preziosa per noi. Aspettiamo le parlamentarie, poi faremo le nostre valutazioni”.  

Intanto al Viminale oggi è stato il giorno di Conte, che insieme all’ex reggente Vito Crimi ha depositato il simbolo del M5S per le elezioni del 25 settembre. Un logo “rosso cuore, in più il coraggio ce lo mettiamo noi”, ha detto ai cronisti l’ex premier affiggendo in bacheca il contrassegno, nel quale non comparirà il suo nome. Alla domanda se si candiderà alla Camera o al Senato Conte però non si è sbilanciato: “Vi faremo sapere a breve”. 

(di Antonio Atte) 

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L’inizio del Ramadan slitta di un giorno

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(Adnkronos) – Non è stata avvistata la luna nuova questa sera in Arabia Saudita: slitta di un giorno l’inizio del Ramadan. Il mese sacro dell’Islam prenderà quindi il via ufficialmente giovedì 23 marzo 2023, come riporta l’agenzia di stampa Spa. Anche negli Emirati Arabi Uniti il Ramadan avrà inizio dopodomani, come spiega l’agenzia di stampa Wam. Il comitato per l’avvistamento della luna si è infatti riunito oggi presso il dipartimento giudiziario di Abu Dhabi dopo le preghiere del maghrib (tramonto) e ha annunciato che non si poteva ancora vedere una nuova falce di luna. Stesso scenario in Libia, dove la massima autorità religiosa, la Casa delle Fatwa, ha decretato che il mese sacro comincerà il 23 marzo. 

Durante il Ramadan, che dura 29 o 30 giorni, i musulmani digiunano dall’alba al tramonto. Il digiuno durante il mese sacro è uno dei cinque pilastri dell’Islam ed è obbligatorio per tutti i musulmani che godono di buona salute. I musulmani seguono un calendario lunare di 12 mesi, per un totale di 354 o 355 giorni. L’avvistamento della luna nuova segna l’inizio del Ramadan, nono mese del calendario islamico. 

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Orsini a Cartabianca: “Putin criminale di guerra come Zelensky”

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(Adnkronos) –
“Gli Stati Uniti non vogliono la pace e nemmeno il cessate il fuoco” nella guerra tra Ucraina e Russia. E’ l’interpretazione che il professor Alessandro Orsini, a Cartabianca, dà dopo le parole di John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza degli Usa. “Putin è un criminale di guerra e Zelensky è sullo stesso piano”, dice Orsini incalzato in studio dall’onorevole Maurizio Lupi. 

“Non esiste nessuna possibilità” di arrivare ad un cessate il fuoco. “John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza degli Usa, ha dichiarato ufficialmente che gli Usa non solo sono contrari ad una trattativa per la pace ma addirittura ad un cessato il fuoco. La Casa Bianca ha dichiarato ufficialmente di essere contraria ad un cessate il fuoco, la posizione degli Usa è nemica della pace e del cessate il fuoco. La posizione ufficiale della Casa Bianca, così come ha detto John Kirby, è che la guerra deve andare avanti senza nemmeno un’ora di tregua”, dice Orsini, docente di sociologia del terrorismo internazionale. 

“Non metto in discussione che la Russia abbia commesso crimini, metto in discussione il fatto che l’Ue abbia smarrito la ragione. Il Consiglio europeo dei ministri degli Esteri ha deciso che noi produrremo un milione di munizioni, per 2 miliardi di euro, da consegnare all’Ucraina entro il 2023.
Tutto quello che stiamo facendo, compreso il mandato d’arresto contro Putin, è contrario alla pace”, dice Orsini. “Io affermo che Putin è un criminale di guerra e che anche Zelensky è un criminale di guerra”, afferma.
 

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Figli coppie gay, Ue: “Stati devono riconoscerli”

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(Adnkronos) – “In linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere la filiazione di un minore con genitori dello stesso sesso ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue”. Lo scrive il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, in risposta ad una interrogazione degli eurodeputati del M5S.  

Gli Stati membri, precisa Reynders, “sono competenti per l’adozione di misure di diritto di famiglia sostanziale, comprese quelle riguardanti il genere e il contenuto dei documenti e dei moduli standard nazionali relativi al genere”. Il diritto dell’Ue, invece, “disciplina le caratteristiche di sicurezza dei passaporti e delle carte d’identità, ma non limita il numero di campi che tali documenti devono comprendere. Pertanto gli Stati membri possono includere campi riguardanti i genitori del titolare”.  

“Tuttavia, sulla base dell’acquis in materia di libera circolazione – prosegue Reynders – i termini utilizzati per riferirsi a ciascun genitore in un documento rilasciato in uno Stato membro non possono essere invocati da un altro Stato membro per rifiutare il rilascio di un passaporto o di una carta d’identità a un minore i cui genitori siano dello stesso sesso. Gli Stati membri devono rispettare i diritti fondamentali sanciti dalla Carta, compreso il diritto alla non discriminazione, esclusivamente nell’attuazione del diritto dell’Ue”. 

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Fondo Monetario, aiuti a Ucraina per 15,6 miliardi

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(Adnkronos) – Il Fondo Monetario Internazionale vara un programma di aiuti da 15,6 miliardi di dollari per l’Ucraina. “Sono lieto di annunciare che il team dell’Fmi ha raggiunto un accordo a livello di personale con le autorità ucraine su un programma sostenuto dall’Fmi della durata di 4 anni, con un accesso richiesto di 11,6 miliardi di Dsp (circa 15,6 miliardi di dollari Usa), ovvero il 577% della quota dell’Ucraina. Questo accordo è soggetto all’approvazione da parte del Comitato Esecutivo dell’Fmi”, con esame da parte del Consiglio previsto nelle prossime settimane, dice Gavin Gray, che ha guidato un team del Fondo monetario internazionale (Fmi) che ha avuto discussioni a Varsavia con funzionari ucraini, dall’8 al 15 marzo 2023. Sul tavolo, un programma economico quadriennale che, previa approvazione dal comitato esecutivo, sarebbe sostenuto dall’Fmi nell’ambito dell’Extended Fund Facility (Eff). 

“L’accordo a livello di personale riflette il continuo impegno dell’Fmi a sostenere l’Ucraina e dovrebbe aiutare a mobilitare finanziamenti agevolati su larga scala da donatori e partner internazionali dell’Ucraina per tutta la durata del programma”, sottolinea. 

“Oltre all’orribile tributo umanitario, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – rileva – continua ad avere un impatto devastante sull’economia: l’attività si è contratta del 30% nel 2022, un’ampia quota del capitale sociale è stata distrutta e i livelli di povertà sono aumentati. Permangono gravi sfide macroeconomiche a causa dell’entità dello shock e dell’espansione del disavanzo di bilancio. Le autorità sono comunque riuscite a mantenere la stabilità macroeconomica e finanziaria, grazie a un consistente sostegno esterno e a un’abile definizione delle politiche”. 

“Si prevede una graduale ripresa economica nei prossimi trimestri, poiché l’attività si riprende dai gravi danni alle infrastrutture critiche, sebbene persistano venti contrari, compreso il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto. Lo sviluppo di un unico scenario di previsione di base in condizioni di incertezza eccezionalmente elevate è estremamente impegnativo, poiché è plausibile una serie di risultati. Su tale base, il personale vede attualmente una crescita del pil reale per il 2023 compresa tra -3 e +1%”, rileva Gray. 

“Gli obiettivi generali del programma delle autorità sono sostenere la stabilità economica e finanziaria in circostanze di incertezza eccezionalmente elevata, ripristinare la sostenibilità del debito e sostenere la ripresa dell’Ucraina nel percorso verso l’adesione all’UE nel dopoguerra. Il programma è stato concepito in linea con la politica del nuovo Fondo sui prestiti in condizioni di incertezza eccezionalmente elevate e si attendono solide garanzie di finanziamento da parte dei donatori, compresi il G7 e l’Ue”. 

 

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Riforma pensioni Francia, ancora proteste e scontri

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(Adnkronos) – Ancora proteste in Francia per contestare la riforma delle pensioni, approvata dal governo di Parigi scavalcando il Parlamento, che innalza a 64 anni l’età pensionabile. In particolare a Parigi, in Place de la République, si sono registrati scontri tra i manifestanti e la polizia, che ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere la folla come riporta Le Figaro. 

Quasi 1.500 manifestanti hanno marciato anche a Rennes, come riferisce Ouest France spiegando che nella località sono stati appiccati alcuni incendi. Manifestazione spontanea anche a Montpellier, dove sono state erette alcune barricate che poi sono state date alle fiamme. Incendi anche nel centro della città di Lille. 

La protesta vivrà un’altra giornata rovente giovedì, quando tra i 600mila e gli 800mila manifestanti sono attesi in piazza in tutta la Francia, come scrive Le Figaro citando stime dell’intelligence e spiegando che solo a Parigi si prevedono dai 40.000 ai 70.000 manifestanti. A partecipare alla protesta nella capitale francese potrebbero essere, riferiscono le fonti, tra i 400 e i 600 gilet gialli e dai 400 ai 600 ‘elementi radicali’. 

 

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Putin-Xi, Usa: “Russia e Cina vogliono mondo con loro regole”

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”La Cina non ha una posizione imparziale rispetto al conflitto ucraino” e ”se volesse svolgere davvero un ruolo costruttivo dovrebbe portare la Russia a mettere fine alla guerra”. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, boccia la posizione che il presidente cinese Xi Jinping ha illustrato a Mosca, dopo l’incontro con Vladimir Putin, che ha espresso un giudizio positivo sul piano cinese per porre fine al conflitto. 

Secondo Xi, Pechino ha una ”posizione imparziale” rispetto alla guerra e sta ”promuovendo in modo attivo la ripresa dei negoziati” tra Kiev e Mosca ”per la risoluzione della crisi ucraina”. La Casa Bianca, attraverso le parole di Kirby, afferma laconicamente che ”Cina e la Russia vorrebbero che il mondo andasse secondo le loro regole”. Gli Stati Uniti in ogni caso “vogliono mantenere aperte le linee di comunicazione con la Cina” e il presidente Joe Biden parlerà con Xi “al momento opportuno”. Il summit andato in scena a Mosca, in ogni caso, non alimenta alcun tipo di ottimismo al di là dell’Atlantico: “Non abbiamo visto nulla, tra ciò che è stato detto e presentato, che ci faccia sperare in una fine rapida della guerra”, ha detto Kirby. 

Il vertice al Cremlino è stato seguito a distanza con particolare interesse, ovviamente, dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader di Kiev ha suggerito alla Cina di unirsi alla formula di pace proposta dall’Ucraina e confida in una risposta. Zelensky ha sollecitato anche un contatto diretto con Xi Jinping, ma al momento non è fissata una data per il colloquio a distanza. 

“Niente di specifico (è stato deciso). Non abbiamo ancora una conferma”, ha detto il presidente ucraino. “Abbiamo trasmesso la nostra formula di pace alla Cina sia pubblicamente che tramite canali diplomatici e l’abbiamo invitata a prendere parte alla sua realizzazione. Aspettiamo la risposta”. 

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Superenalotto, numeri estrazione vincente oggi 21 marzo 2023

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(Adnkronos) – I numeri dell’estrazione vincente del Superenalotto di oggi, 21 marzo 2023. Nessun ‘6’ né ‘5+1’ nell’estrazione. Ecco la combinazione vincente: 10 – 15 – 16 – 30 – 36 – 71. Numero Jolly: 59. Numero Superstar: 63. Centrati invece otto ‘5’ da 30mila euro ciascuno. Il jackpot per la prossima estrazione sale a 72,5 milioni.  

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Spettacolo

Danza, l’omaggio del Reggio Parma Festival a Maguy Marin

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(Adnkronos) – È dedicato a Maguy Marin, coreografa francese Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, il progetto ‘Maguy Marin – La Passione dei Possibili’ ideato dal Reggio Parma Festival, in programma da maggio a dicembre 2023 al Teatro Regio e Teatro Due di Parma, al Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto e Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia. Un palinsesto di spettacoli e iniziative, patrocinato dall’ambasciata di Francia in Italia, per far conoscere al vasto pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose dell’intero panorama internazionale, capace di interpretare, attraverso la danza, il corpo e lo spazio, la complessità dell’uomo contemporaneo e le sue contraddizioni. 

Figlia di immigrati spagnoli in fuga dalla dittatura franchista, attiva dal 1976, camaleontica nella sua ricerca di movimento, Maguy Marin è un’artista che ha definito una propria cifra stilistica originale. Nelle sue creazioni, la danza è impregnata di una teatralità spiccata. Se le scene o i personaggi sono spesso comici, il tono generale è apocalittico e lo spettatore resta sempre in bilico tra sorriso, stupore e inquietudine. Audace e combattiva, la coreografa ha saputo accompagnare e tradurre artisticamente gli sconvolgimenti del nostro tempo, senza lesinare pugni gioiosi e furiosi sul muso della barbarie, inscrivendo all’interno delle sue creazioni un rinnovamento di “questo qualcosa che è la danza”, tenendo sempre davanti a sé tutte le possibilità che la danza stessa ha a sua disposizione. 

Il progetto nasce dalla volontà del Reggio Parma Festival e di tutti i suoi soci – Comune di Parma, Comune di Reggio Emilia, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due e Fondazione Teatro Regio di Parma – a collaborare per la realizzazione nel 2023 di un progetto ambizioso, che spazia dalla danza alla musica al teatro, e che vede tra le sue prime e principali protagoniste Maguy Marin, di cui Reggio Parma Festival co-produce il nuovo spettacolo e che a lei e alla sua produzione dedica un importante omaggio nel corso dell’anno. 

Un viaggio ricco di emozioni che prende il via il 31 maggio con la rappresentazione di ‘May B’ al Teatro Regio di Parma, il capolavoro senza tempo di Maguy Marin, con oltre 750 rappresentazioni in cinque continenti. Un lavoro ideato nel 1981, presente nel repertorio della compagnia da oltre 40 anni, ispirato al mondo tragicomico e dal cinismo salvifico del drammaturgo irlandese Samuel Beckett. Al suo debutto sconvolse tutto ciò che si pensava della danza, fu un’esplosione la cui eco non ha finito di risuonare. Anticipa lo spettacolo la proiezione del documentario Maguy Marin – L’urgence d’agir (30 maggio ore 18 – Sala degli Specchi, Teatro Municipale Valli, Reggio Emilia) del regista David Mambouch, dedicato alla storia della pièce ‘May B’ e all’esperienza vissuta dai protagonisti che l’hanno interpretata. Segue un incontro con la coreografa. 

In autunno, il progetto entra nel vivo con un fitto calendario di spettacoli cult e con il debutto italiano della nuova creazione firmata dall’artista francese. ‘Singspiele’ (14 e 15 novembre, Teatro Due, Parma) è una performance del 2014, interpretata da David Mambouch e con la scenografia di Benjamin Lebreton. Tra declinazione del corpo e ricerca gestuale, esprime la cifra più sperimentale della coreografa francese andando oltre i confini della danza tout court. Concentrandosi sui volti, anonimi o riconoscibili che catturano il nostro sguardo, ‘Singspiele’ è un lavoro d’ascolto di ciò che questi ci dicono dei loro corpi assenti. E’ la storia particolare che si legge su questi volti muti sfuggirà sempre in quanto non intelligibile nell’immediato.  

Il debutto italiano della nuova creazione, il cui titolo sarà svelato quanto prima, è in calendario il 18 e 19 novembre al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto. In questo spettacolo, co-prodotto dal Reggio Parma Festival, la coreografa si interroga su temi attuali, con lo sguardo ironico e potente che la contraddistingue. I nostri corpi sono diventati oggetti da sorvegliare, che possono essere filmati e registrati. Le nostre scelte, apparentemente libere, rivelano la nostra inclinazione a seguire l’opinione maggioritaria, ad optare per quanto fabbricato dalla pubblicità, ad accettare la colonizzazione delle nostre menti da parte dei media o degli influencer. 

A Parma si prosegue con due spettacoli tra i più rappresentativi del lavoro di Maguy Marin. ‘Nocturnes’ (25 e 26 novembre, Teatro Due), dove la coreografa sfida e affascina lo spettatore con soluzioni estreme e una fantasia creativa composta da piccoli sketch, garbati e ironici. Una scenografia scarna fa da palcoscenico a incontri incompiuti, gesti apparentemente inspiegabili, apparizioni e sparizioni di personaggi misteriosi. In cartellone anche ‘Umwelt’ (15 dicembre, Teatro Regio), spettacolo del 2004 che ha entusiasmato e fatto discutere, una performance “di danza senza la danza” per raccontare la frenesia della vita. Gli interpreti appaiono e scompaiono tra gli interstizi di pannelli e specchi disposti orizzontalmente sul palcoscenico e, ostacolati da un forte vento, raccontano, spesso in modo frenetico, la quotidianità del vivere. 

Il 16 dicembre il progetto si conclude al Teatro Ariosto di Reggio Emilia con due spettacoli interpretati dalla MM Contemporary Dance Company diretta dal coreografo Michele Merola. In ‘Duo d’Eden’ due danzatori interpretano un uomo e una donna. Tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità e parrucca dai capelli lunghissimi per lei, rappresentano Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Attesissima anteprima nazionale invece per ‘Grosse Fugue’, in scena quattro donne e un brano musicale straordinario come Die Grosse Fuge di Ludwig van Beethoven. Realizzata nel 2001 per la Compagnia Maguy Marin, sarà riproposta in anteprima nazionale per Reggio Parma Festival nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company, accompagnate dalla musica dal vivo dei solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, nella versione per quartetto d’archi.  

La prima nazionale del brano è poi prevista a luglio 2024 al Festival Bolzano Danza. Nella Sala Verdi del Teatro Ariosto ( ore 16.30) del 16 dicembre verrà proiettato il film ‘Umwelt de l’autre côté des miroirs’, regia di David Mambouch, che intreccia i due lati dell’omonimo spettacolo. Il piano frontale visto da una sala teatrale, e l’altro, invisibile agli spettatori, dall’altro lato degli specchi. Un riesame dei fondamenti della presenza dell’artista sulla scena e molte domande sull’atto della creazione saranno sollevate nel workshop che vedrà protagonista Maguy Marin. In programma due settimane di alta formazione, scambio, dialogo rivolto ad artisti professionisti della danza, del teatro e della musica, per mettere in moto capacità di invenzione e composizione, con esercizi pratici e concreti (dal 14 al 18 novembre, dal 20 al 24 novembre 2023 al Teatro Due di Parma, partecipazione gratuita, max 16 partecipanti individuati tramite selezione) accanto ad una tavola rotonda in calendario il 25 novembre a Parma che, oltre a Maguy Marin, coinvolgerà numerosi ospiti, tra cui Olivier Neveux, professore di storia e di estetica teatrale all’ École normale supérieure di Lione.  

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Politica

Olimpiadi Milano Cortina 2026, Salvini in cabina regia con Abodi

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(Adnkronos) – In apertura di riunione “il ministro Abodi ha annunciato la decisione di condividere la presidenza della Cabina con il vicepresidente del Consiglio Salvini e l’ingresso del ministro Locatelli”. E’ quanto emerso dalla cabina di regia che si è riunita oggi a Palazzo Chigi relativamente ai Giochi olimpici e paralimpici invernali ‘Milano Cortina 2026’. Lo si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.  

Sui temi organizzativi delle “si è data priorità all’individuazione del sito per le gare di pattinaggio di velocità, dopo la rinuncia di Baselga di Pinè. Sul tavolo ci sono due opzioni: la Fiera di Rho, la proposta di Milano presentata oggi nel dettaglio dall’amministratore delegato Varnier, e l’Oval di Torino. Il prossimo 29 marzo verrà portata al Cio la proposta della Fondazione valutata con quadro comparativo mentre la decisione finale è fissata per il 18 aprile”.  

Sempre relativamente alle strutture ospitanti “è stato fatto dal sindaco Sala il punto sull’avanzamento delle procedure tecnico-amministrative e di cantiere sul Villaggio Olimpico, su Santa Giulia, dove sorgerà il PalaItalia, sul Palasharp e il Forum, opere per le quali non si manifestano criticità. Tra i punti all’ordine del giorno esaminati anche la proposta di un protocollo della legalità per la realizzazione dei Giochi”, aggiunge. 

 

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Napoli, 18enne ucciso: 19enne fermato per omicidio

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(Adnkronos) – Un ragazzo di 19 anni è stato sottoposto a fermo per omicidio nell’ambito delle indagini sulla morte di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un colpo di pistola domenica notte a a Napoli, nella zona di Mergellina. Il 19enne è originario del quartiere Barra e avrebbe parenti legati a clan camorristici.  

Il fermo è stato eseguito dalla Squadra mobile di Napoli, che ha svolto le indagini con il coordinamento della Procura partenopea. Trova conferma dalle indagini l’ipotesi secondo cui il 18enne ucciso era totalmente estraneo alla rissa scoppiata nei pressi di un noto chalet di Mergellina e culminata con l’esplosione dei colpi di arma da fuoco, uno dei quali ha ferito Francesco Pio, deceduto poi all’ospedale Vecchio Pellegrini dove era stato trasportato da alcuni amici.  

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