Cronaca
Fedez replica al Codacons: “Butta mer.. su di me per...
Fedez replica al Codacons: “Butta mer.. su di me per far parlare di sé”
Il rapper su Instagram: "Già controllato dalla Finanza, nessun illecito. E non sono nullatenente in generale". L'associazione: "Farneticante, lo smentiamo: procedimenti non archiviati"
Federico Lucia, in arte Fedez, replica - in un video su Instagram - all'esposto con cui l'associazione di consumatori chiede alle Fiamme Gialle di indagare sul suo patrimonio societario. "Io - dice l'artista - ho avuto controlli da parte della Guardia di finanza che non hanno mai rilevato nulla di illecito, attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando quale sia la notizia, quale sia l'illecito e perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare m... su di me e le persone con cui lavoro".
"Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo 'Fedez dichiara che è nullatenente'. No, non è vero, non ho dichiarato questo, come sempre prendono un pezzo di una cosa lo decontestualizzano e lo fanno passare per un'altra cosa" aggiunge il rapper e marito di Chiara Ferragni.
"In uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons, tutti archiviati, il giudice mi chiede 'Federico tu possiedi beni immobili?'. E io faccio 'no, è tutto intestato alla mia società' da questo punto di vista, riguardo a questa domanda sono nullatenente che non vuol dire che sono nullatenente in generale" conclude Fedez.
Codacons: "Farneticante, lo smentiamo: procedimenti non archiviati"
Dopo la pubblicazione del video, il Codacons tuttavia "smentisce Fedez che oggi, attraverso una farneticante storia pubblicata su Instagram, è tornato ad attaccare l’associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso”, fa sapere l’associazione in una nota. “Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico, avviati a seguito di denuncia del Codacons, non sono stati affatto tutti archiviati - spiega il Codacons -. Il prossimo 6 maggio infatti il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell’occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali".
Il Codacons pubblica dunque il capo di imputazione integrale mosso dalla Procura di Roma a carico del rapper su richiesta della Gup del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano:"Accusava falsamente il Rienzi" (presidente Codacons, ndr) "di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet del Codacons con il quale si faceva credere che la raccolta fondi promossa sulla pagina internet www.codacons,.it nel mese di marzo del 2020 fosse destinata alla battaglia contro il Coronavirus nell’ambito della situazione pandemica all’epoca in essere, così inducendo un numero indeterminato di utenti ad aderire alla suddetta campagna, al fine di procurarsi donazioni che invece venivano impiegate a vantaggio esclusivo del Codacons".
"Nella stessa denuncia-querela - si legge ancora - il Lucia accusa falsamente il Rienzi di aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell’ambito di un comunicato stampa del 24.3.2020 e di diversi video pubblicati su Youtube, in cui Rienzi rivendicava la correttezza del proprio operato".
L'esposto del Codacons
In un esposto inviato alla Guardia di finanza di Milano (Roma ed Emilia Romagna) il Codacons chiede che vengano svolti controlli fiscali sulle società del marito di Chiara Ferragni che davanti ai magistrati si è dichiarato nullatenente.
Nel documento di nove pagine, in cui il Codacons si dice titolato a essere portavoce di possibili spunti "nell'interessi della collettività", chiede di "indagare su Federico Lucia, in arte Fedez, per scongiurare che tramite le sue società - a cui è intestato l'intero patrimonio - possa essere realizzato qualche raggiro fiscale".
Nell'analisi affidata al consulente tecnico Gian Gaetano Bellavia, si sottolinea anche come i beni utilizzati per scopi personali "come l’abitazione della famiglia Fedez-Ferragni nel complesso Citylife ovvero la Lamborghini utilizzata da Fedez risultano intestati a società" e "sfugge il contenuto di eventuali accordi contrattuali che consentirebbero alle persone fisiche, che non ricoprono cariche societarie, di usufruirne in maniera esclusiva".
Nell'esposto si ricorda, inoltre, come il rapper ha risposto "'no, ho tutto intestato alle mie società'" all'autorità giudiziaria, "espressione che, in maniera sintetica ma efficace, fa emergere una personalità incline a 'sfruttare' a proprio vantaggio i meccanismi mediante cui si celano le ricchezze personali, situazione questa dove è molto frequente possano annidarsi situazione di elusione fiscale o di vera e propria evasione", scrive il Codacons.
Cronaca
Castellanza, sindaca muore dopo discorso del 25 aprile:...
Mirella Cerini, 51 anni ancora da compiere, è stata colpita da un malore. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro: "Un duro colpo"
“La notizia della morte improvvisa di Mirella Cerini, sindaca di Castellanza, ci colpisce duramente". Così in una nota il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, commentando la morte della sindaca del comune in provincia di Varese, deceduta oggi a 50 anni, dopo le celebrazioni per il 25 aprile, con la fascia tricolore ancora sul petto.
"A nome mio personale, dell’Anci e di tutte le sindache e tutti i sindaci d’Italia ci stringiamo alla famiglia di Mirella e alla comunità di cittadini che da otto anni la considerava un punto di riferimento essenziale per la città”, aggiunge Decaro, evidenziando che "le circostanze della scomparsa di Mirella Cerini dicono molto di lei e della missione che aveva intrapreso: morire con la fascia tricolore ancora sul petto, poco dopo aver celebrato la Festa della Liberazione insieme ai propri concittadini, è un simbolo drammatico della dedizione con la quale la sindaca di Castellanza svolgeva il proprio compito. Siamo sicuri che il suo nome e il suo ricordo rimarranno per sempre nel cuore della sua gente e dei suoi colleghi amministratori”.
Cronaca
Venezia, primo giorno con il ticket d’ingresso:...
15mila turisti hanno prenotato e pagato. Ma non sono mancate tensioni durante le manifestazioni contro la misura
Primo giorno di sperimentazione, oggi 25 aprile, del ticket d'ingresso a Venezia. Circa 113mila le presenze in città, con oltre 15mila turisti che hanno prenotato e pagato i 5 euro di contributo. Ma non sono mancati momenti di tensione per le proteste dei comitati cittadini contrari alla misura.
I manifestanti dietro uno striscione con la scritta 'No al biglietto, Sì a case e servizi per tutti' hanno bloccato le auto sul ponte della Libertà per dirigersi poi verso Piazzale Roma e entrare attraverso l’accesso dei giardini di Papadopoli. Alcuni tenevano in mano i passaporti in segno di rabbia per il fatto che la città lagunare fosse stata messa dietro una barriera nello stile di un parco a tema. "Più case per i residenti, così Venezia è Disneyland", alcuni degli slogan.
"Posso dirvi che quasi tutta la città è contraria", ha affermato Matteo Secchi, direttore di Venessia.com, un gruppo di attivisti cittadini. “Non si può imporre un biglietto d'ingresso in una città; non stanno facendo altro che trasformarlo in un parco a tema. Questa è una brutta immagine di Venezia… voglio dire, stiamo scherzando?”
Molti i giornalisti stranieri presenti incuriositi dalla sperimentazione avviata dalla città. L’assessore al Turismo Simone Venturini si dichiara soddisfatto “dall’atteggiamento collaborativo degli stessi turisti che sono i primi ad aver capito lo spirito della nostra iniziativa”.
Il sindaco Brugnaro soddisfatto
"La maggior soddisfazione è stato vedere chi si avvicinava ai varchi sventolando il QR code d'accesso: queste persone hanno capito le nostre intenzioni”, ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro alla conclusione della prima giornata di sperimentazione. “Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo ed abbiamo creduto che fosse necessario fare qualcosa. La paura del cambiamento è legittima, ma può servire per migliorare. Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo, ma non la ritengo una spesa, quanto un modo per far capire che bisogna cambiare e diluire le visite alla città, evitando gli intasamenti, e le persone lo stanno capendo. Ricordo che non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia, ma per questa delicata città una legge speciale è necessaria".
I numeri di oggi
Per la giornata di oggi si sono registrate 113.000 persone, di cui 15.700 paganti. Tra gli esenti: quasi 40.000 ospiti in strutture ricettive (che pagano già la tassa di soggiorno), 2.100 parenti di residenti e 2.000 amici di residenti. Inoltre, registrati per tutto il periodo 13.000 studenti e 20.400 lavoratori. In più vanno considerati tutti i residenti e i nati nel Comune di Venezia che possono entrare ed uscire dalla città senza registrazione, esibendo solo il documento di identità. I controlli, 75 steward informatori in 16 aree, 40 steward verificatori e 35 accertatori in 15 punti di controllo, hanno verificato quasi 14.000 persone, senza rivelare particolari criticità. Domani si replica, sempre con orario 8 – 16.
Ecco come funziona il biglietto
Il biglietto d'ingresso, richiesto solo per l'accesso al centro storico di Venezia, è prenotabile online e verrà applicato in 29 giorni di punta, prevalentemente week-end, da oggi 25 aprile fino al 14 luglio nell'ambito della fase di prova. Sono esenti i residenti, i pendolari, gli studenti e i ragazzi sotto i 14 anni, così come i turisti che pernottano.
I turisti, invece, dovranno acquistare il biglietto online e gli verrà poi fornito un codice QR. Chi ne è sprovvisto potrà acquistare il biglietto all'arrivo, con l'aiuto degli steward locali, che effettueranno anche controlli casuali in cinque principali punti di arrivo, inclusa la stazione ferroviaria di Santa Lucia. Chi è sprovvisto di biglietto rischia una multa dai 50 ai 300 euro
Cronaca
Jennifer Marino, ritrovata ragazzina scomparsa a Novara
Nell'ultima puntata di 'Chi l'ha visto?' la mamma aveva lanciato appelli per la figlia in diretta con Federica Sciarelli
E' stata ritrovata oggi Jennifer Marino, la ragazza minorenne allontanatasi la scorsa settimana dalla sua abitazione a Novara. Questa mattina alle 9.45 circa, su segnalazione della Centrale operativa della Questura di Milano, gli agenti della Polizia ferroviaria hanno rintracciato nella stazione ferroviaria Milano Repubblica la studentessa scomparsa il 17 aprile, mentre andava a scuola.
Jennifer è stata raggiunta dalla mamma, che ieri sera aveva lanciato per lei appelli in diretta con Federica Sciarelli a 'Chi l’ha visto?'.
La ragazzina questa mattina aveva contattato direttamente il 112 Nue per comunicare la propria presenza in stazione ed attendere l’arrivo della Polizia di Stato. Il telefono utilizzato dalla 14enne, a dire della stessa nel corso della chiamata da lei fatta, era privo di sim telefonica, motivo per il quale poteva effettuare solo chiamate di emergenza. Gli operatori hanno, quindi, intrattenuto la conversazione con la ragazza sino all’arrivo di una pattuglia della Polfer di Milano Porta Garibaldi che, rintracciatala sulle scale del binario 2, l’ha poi accompagnata presso i propri uffici.
I poliziotti hanno subito contattato la madre a Novara cui, un’ora dopo, è stata riaffidata la figlia per far rientro a casa assieme.