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Nutrizione artificiale: a Torino presentata la Carta dei diritti dei pazienti. Il Piemonte ha il primato per numero di centri di riferimento regionali e migliore copertura per la popolazione

Nutrizione artificiale: a Torino presentata la Carta dei diritti dei pazienti. Il Piemonte ha il primato per numero di centri di riferimento regionali e migliore copertura per la popolazione

Nutrizione artificiale: a Torino presentata la Carta dei diritti dei pazienti. Il Piemonte ha il primato per numero di centri di riferimento regionali e migliore copertura per la popolazione

• Associazione pazienti, Società scientifiche e istituzioni fanno il punto sulla Nutrizione artificiale in Piemonte: insieme per la creazione di percorsi omogenei sull'intero territorio nazionale per l'ottimizzazione della nutrizione enterale e parenterale a domicilio.

• Lotta alla malnutrizione: il Piemonte ne ha fatto uno dei temi di lavoro prevalenti con l'avvio e la continua implementazione della Rete delle strutture operative di Dietetica e Nutrizione clinica. Per questo, il gruppo ONCA (Optimal Nutritional Care for All) ha scelto Torino per organizzare a giugno 2024 il Congresso internazionale.

Torino, 18 gennaio 2024 - La nutrizione artificiale è stata riconosciuta come uno strumento terapeutico insostituibile che migliora il decorso clinico e la prognosi di numerose malattie e ne riduce la morbilità e la mortalità. Le persone che necessitano di nutrizione artificiale, che può essere fornita tramite sondino naso-gastrico, naso-enterico, peg o alimentazione parenterale (intravenosa), hanno diritti specifici che devono essere riconosciuti per garantire loro benessere e dignità.

La Carta dei diritti delle persone in nutrizione artificiale rappresenta la mappatura dei bisogni dei pazienti in Italia e contempla il diritto ad una adeguata alimentazione, alla dignità e rispetto, all’autonomia e al consenso informato, alla libera scelta, all’educazione e formazione, alla diagnosi tempestiva, all’assistenza e alle cure di qualità, alla nutrizione artificiale domiciliare e alla partecipazione attiva. In Piemonte in parte ci sono già risposte nelle normative e nei PDTA ed è una regione virtuosa sulla nutrizione artificiale - è la prima e unica in Italia ad aver riconosciuto l’insufficienza intestinale come malattia rara e ad aver predisposto reti e centri adeguati alle esigenze di questi pazienti - però ci sono alcuni pazienti su cui ancora bisogna lavorare che si possono riassumere in un decalogo sulla nutrizione artificiale.

La Carta dei Diritti in nutrizione artificiale e il decalogo sulla nutrizione artificiale sono presentati oggi nel corso dell’evento “La carta dei diritti dei pazienti in nutrizione artificiale. Quando la nutrizione è la medicina”, organizzato da Motore Sanità e da A.N.N.A. - Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente, con il patrocinio di AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e ASL Città di Torino, con il contributo incondizionato di Sapio Life, Nestlè Health Science e Io Sano -Nutrire con cura.

La lotta alla malnutrizione in tutte le sue forme (per eccesso, per difetto e per deficit di micronutrienti) è stata inserita da alcuni anni nell'agenda di agenzie e istituzioni sanitarie e non, nazionali e internazionali (FAO, OMS, Nazioni Unite, Ministero Salute, Assessorati regionali). La regione Piemonte, che già dalla fine degli anni '90 ha istituito un gruppo tecnico-consultivo su questi temi presso l'Assessorato, ne ha fatto uno dei temi di lavoro prevalenti con l'avvio e la continua implementazione di una rete clinica dedicata, la Rete delle Strutture Operative di Dietetica e Nutrizione Clinica. A riconoscimento di questo impegno, il gruppo ONCA (Optimal Nutritional Care for All), importante iniziativa europea promossa da European Nutrition for Health Alliance ed European Society of Parenteral and Enteral Nutrition, in atto da qualche anno con il coinvolgimento di 19 paesi europei, ha scelto Torino per organizzare il Congresso Internazionale 2024 nel prossimo mese di giugno.

In Italia ci sono 94 Centri per la Nutrizione artificiale, mediamente uno ogni 625.000 abitanti; secondo le stime sono decisamente pochi e mal distribuiti sul territorio nazionale sia tra regioni sia all’interno della stessa regione. Il primato positivo è in Piemonte che oggi ha il numero maggiore di unità e offre la migliore copertura per la popolazione. Con la Legge regionale n. 39 del 18 aprile 1985 "Norme per la sperimentazione della nutrizione parenterale a domicilio" il Piemonte ha avviato un percorso, oggi quasi quarantennale, di inquadramento normativo sulla nutrizione artificiale a domicilio (Nad). È stata attuata gradualmente una rete di strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica funzionale alla presa in carico dei pazienti e all'attuazione di un'assistenza nutrizionale di eccellenza, fino all'attuale configurazione di 15 strutture operative regionali, delle quali 13 attive sul paziente adulto e 2 dedicate all'età pediatrica.

Questi i dati piemontesi: la nutrizione parenterale domiciliare per insufficienza intestinale cronica benigna viene trattata per gli adulti presso la Città della Salute e della Scienza, unico centro di riferimento, e dall’OIRM per i pazienti pediatrici. Da inizio attività (1985) sono stati trattati circa 550 pazienti adulti; a dicembre 2023 sono stati 143 in trattamento attivo in regione; i totali afferenti al Centro erano 160 (comprese altre regioni), 184 complessivi in trattamento nell'anno solare; per quanto riguarda i pazienti pediatrici, da inizio attività (1989) sono stati trattati circa 130; a dicembre 2023 erano 28 in trattamento attivo in regione, di cui uno residente in altra regione.

La nutrizione parenterale domiciliare per pazienti oncologici registra circa 48.500 giornate di trattamento/anno pari a una media di 145 pazienti in trattamento al giorno, in carico ai 15 centri di riferimento regionali.

La nutrizione enterale per sonda (PEG, digiunostomie o, più raramente, sondini naso-gastrici) per disfragia post-patologie neurologiche vasacolari o degenerative, malnutrizione severa, esiti di patologie oncologiche (prevalentemente tumori otorinolaringoiatrici e gastro-intestinali), registra circa 547.000 giornate di trattamento/anno pari a una media di 1.500 pazienti in trattamento al giorno in carico ai 15 centri di riferimento regionali.

Infine, la nutrizione artificiale per OS con assunzione di ONS (Oral Nutritional Supplements, supplementi nutrizionali orali) e/o di addensanti di acqua e altri liquidi per disfagia e/o malnutrizione di varia origine conta circa 12.500 pazienti in trattamento in regione Piemonte giornalmente.

«Rispettare i desideri e i diritti dei pazienti in nutrizione artificiale è possibile, dipende dalle scelte dei decisori e dalla preparazione e umanità dei clinici – ha rimarcato Alessandra Rivella, Presidente ANNA -. La regione Piemonte può e deve continuare ad essere il faro: esistono infatti protocolli condivisi su tutto il territorio e tutte le ASL seguono lo stesso percorso, ma in questa partita resta fuori tutta l'area della prevenzione e della diagnosi. Abbiamo chiesto alla Regione che vengano inserite le figure delle Dietiste nella presa in carico del paziente cronico affinché il paziente abbia modo di essere valutato ed eventualmente inviato al servizio di Nutrizione clinica per compensare la malnutrizione. Esistono ancora grosse lacune sopratutto nel percorso nutrizionale legato ad alcune patologie, oncologia in primis, in quanto a parità di necessità il servizio attivato non rispetta le stesse caratteristiche di servizio (essenziale). Inoltre, una tra le azioni importanti per noi è l'ottimizzazione e il potenziamento dei servizi anche nei confronti dei pazienti che arrivano da altre regioni».

«Orgogliosi di ospitare questo prestigioso convegno, speriamo di contribuire con la nostra esperienza alla creazione di percorsi omogenei, sicuri e facilmente accessibili sull'intero territorio nazionale per l'ottimizzazione della nutrizione enterale e parenterale a domicilio – ha spiegato Andrea Pezzana, Direttore SC Nutrizione Clinica, ASL Città di Torino -. La nutrizione artificiale a domicilio, che deve essere necessariamente affidata a strutture con professionisti esperti e formati (medici specialisti, dietisti e infermieri), costituisce infatti uno strumento terapeutico-riabilitativo insostituibile per agevolare la deospedalizzazione e garantire la piena continuità tra ospedale e territorio, supportando la miglior qualità di vita possibile per i pazienti e per i loro caregiver e sollevando i servizi sanitari regionali dagli elevati costi di ospedalizzazioni prolungate».

Etta Finocchiaro, Responsabile ADI Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica Regionale Piemonte e Valle D’Aosta, rimarca che «il Piemonte è stata la prima regione ad istituire le leggi regionali per regolamentare la nutrizione artificiale sia enterale che parenterale già alcuni decenni fa e nonostante siano stati fatti molti passi avanti da allora, bisogna lavorare per creare una governance che indichi regole e procedure per un modello di assistenza ideale che sia uniforme su tutto il territorio italiano. Le società scientifiche che si occupano di nutrizione clinica come SINPE e ADI hanno la funzione di costruire e diffondere un modello di assistenza per la nutrizione artificiale omogeneo per tutte le regioni italiane».

Marisa Sillano, Referente regionale ASAND - Associazione Scientifica dell’Alimentazione, Nutrizione e Dietetica – per il Piemonte, società che da sempre ha nel core della sua missione l’aggiornamento e la formazione dei Dietisti con specifica attenzione all’ambito della nutrizione artificiale, nonché la definizione di documenti di posizionamento e di consenso, l’implementazione e la traduzione di linee guida anche in collaborazione con analoghe società scientifiche nazionali e internazionali, ha posto l’attenzione sui percorsi di assistenza nutrizionale territoriali «nell’ambito dei quali un impegno particolare lo merita la nutrizione artificiale domiciliare seppur il Piemonte goda storicamente di un’organizzazione e una legislazione all’avanguardia. Nell’ambito della riorganizzazione dell’assistenza territoriale, tema che è emerso particolarmente urgente e importante durante la pandemia – ha rimarcato Sillano – è necessario dunque ripensare a percorsi di assistenza nutrizionale, nello specifico di nutrizione artificiale domiciliare».

Secondo Filippo Lintas, Presidente Home & Digital Care Confindustria Dispositivi Medici “per migliorare i servizi di assistenza domiciliare nell’ambito della nutrizione artificiale è necessario affiancare, al rinnovo generale delle procedure e all’applicazione della telemedicina, l’impegno sulla personalizzazione delle terapie domiciliari attraverso un servizio onnicomprensivo rispetto ai bisogni del paziente e caregiver”.

IL MODELLO DELLA CITTA’ DI TORINO

«Questo è un momento storico per la nutrizione clicnica artitificiale perché si è presa in considerazione l’idea fare una carta dei diritti per questi pazienti” ha spiegato Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino. “La Città di Torino riveste un ruolo centrale nell’ambito della nutrizione artificiale perché ha il Coordinamento della rete regionale, una rete molto ben strutturata, da tempo organizzata in Piemonte. Il modello della Città di Torino ci permette di seguire giornalmente dai 140 ai 180 pazienti ricoverati e alcune decine di pazienti al domicilio in nutrizione artificiale. Questo è un modello organizzativo che nasce da un percorso integrato e da una struttura complessa dedicata e da professionisti che lavorano in modalità multidisciplinare quindi dietisti, infermieri, medici. Riteniamo di essere assolutamente all’avanguardia rispetto ad un modello nazionale e continueremo su questa strada”.

L’IMPEGNO DELLA POLITICA

Secondo Alessandro Stecco, Presidente IV Commissione Sanità, assistenza; servizi sociali, politiche degli anziani Regione Piemonte «la nutrizione artificiale, richiede strumenti specializzati e una formazione adeguata per i pazienti e i caregiver. La distribuzione limitata di centri per la nutrizione artificiale in Italia sottolinea la necessità di migliorare l'accesso e la qualità dell'assistenza, specialmente per coloro che preferiscono cure domiciliari».

E sulle cure domiciliari è intervenuto Alberto Avetta, Consigliere IV Commissione Sanità Regione Piemonte: “La possibilità di curare a casa le persone rende molto più efficaci le terapie. In tutti i casi in cui non è necessaria l’ospedalizzazione è fondamentale che il Piemonte metta a disposizione dei pazienti che hanno necessità di nutrizione artificiale in tutte le sue modalità tecniche tutte le risorse affinché si possano curare a casa nel modo più ampio possibile. Crediamo che questo sia il modello di sanità che consente la maggiore efficacia”.

«C’è un lungo lavoro da compiere e una mentalità da cambiare, partendo dal presupposto che la nutrizione artificiale non è più soltanto una terapia di fine vita, ma sempre più spesso una necessità, permanente o momentanea, di pazienti con un’aspettativa di vita lunga, la cui qualità deve essere la migliore possibile” ha spiegato Silvio Magliano, Capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte. “Sono stati recentemente auditi in Consiglio Regionale, su mia richiesta, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente, delle cui richieste mi farò portavoce con un ordine del giorno già presentato per garantire a tutti i pazienti il diritto a cure adeguate, compatibili con uno stile di vita indipendente e uniformi per qualità sull'intero territorio».

“Il Piemonte è decisamente un’eccellenza sul campo della nutrizione artificiale, grazie al Centro specialistico che opera presso l’ospedale Molinette di Torino e ad altri centri, come quello presente a Novara - afferma Sara Zambaia, Consigliere regionale del Piemonte -. Grazie al lavoro svolto nella nostra regione negli anni, la cultura medica e di conseguenza la presa in carico dei pazienti è superiore rispetto ad altre regioni, dove la nutrizione artificiale viene ancora legata, erroneamente, al fine vita. Quel che occorre fare è potenziare ulteriormente i centri piemontesi esistenti e, soprattutto, essere il traino per creare una vera rete interregionale in modo tale che tutti i pazienti possano avere un accesso equo e uno stile di vita sostenibile”.

L’INCIDENZA ECONOMICA DELLE TERAPIE NUTRIZIONALI 

Circa l’incidenza economica delle terapie nutrizionali contro la malnutrizione, è intervenuto Giacomo Matteo Bruno, Responsabile Sviluppo Progetti CEFAT Centro Economia e valutazione del Farmaco e delle Tecnologie Sanitarie Università Pavia: «In un contesto globale dove la malnutrizione continua a rappresentare una sfida significativa, ricerche di letteratura condotte dal centro di ricerca meneghino S.A.V.E. Studi Analisi Valutazioni Economiche, evidenziano l'impatto positivo delle terapie nutrizionali. Queste terapie non solo migliorano la salute individuale, ma si rivelano anche economicamente vantaggiose; per ogni euro investito in interventi nutrizionali, si registra un ritorno economico multiplo, grazie alla riduzione dei costi sanitari legati alla malnutrizione e all'aumento della produttività. Questo approccio olistico alla nutrizione sottolinea l'importanza di investimenti mirati e sostenibili per combattere la malnutrizione, con benefici a lungo termine per la salute pubblica e l'economia».

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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“Autistic City”, dal 23 al 28 aprile la mostra fotografica...

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“Autistic City”, dal 23 al 28 aprile la mostra fotografica a Palazzo Braschi

Uno shooting ispirato a Wes Anderson che vede protagonisti ragazzi autistici.

Evento organizzato dall’Associazione Modelli si Nasce e da Accademia del Lusso di Roma con il patrocinio dell’Assessorato di Roma Capitale a grandi eventi, turismo, moda e sport

Roma, 18 aprile 2024.Il 23 aprile si inaugura “Autistic City – Exploring youth different minds unique world”, la mostra fotografica nata dalla partnership tra Accademia del Lusso di Roma e l’Associazione Modelli si Nasce. Accademia del Lusso ha messo a disposizione Carolina Turra, docente di Styling, che ha coordinato il lavoro insieme agli studenti del corso, e una fotografa di moda, Marta Petrucci, per la realizzazione di uno shooting ispirato ai film di Wes Anderson. Oltre alle fotografie, per tutta la durata della mostra sarà proiettato un video, ideato e realizzato da Accademia del Lusso, che racconta i momenti salienti dello shooting e del backstage consentendo allo spettatore di seguire la trama visiva in cui ciascuna fotografia può essere l’inizio o la fine di un racconto.

Già nel titolo della mostra è chiaro il riferimento al film Asteroid City, ultima fatica dell’acclamato regista statunitense. La scelta di ispirarsi a Wes Anderson è di carattere estetico in riferimento alle atmosfere retrò e ai colori pastello tanto amati dal regista, ma è, soprattutto, riferita all'audacia e all'ambizione di Anderson di affrontare temi seri e, anche, molto toccanti con sensibilità e fantasia. Nei suoi film ciò che esiste dentro il racconto e ciò che esiste fuori, sembrano due mondi in cui il confine è solo apparente.

Allo stesso modo e con l’obiettivo di celebrare la diversità e di costruire una realtà dove ogni individuo è libero di essere sé stesso, nel progetto fotografico intrapreso con i ragazzi autistici di Modelli si Nasce ogni partecipante è rappresentato come un personaggio unico, evidenziato da un vezzo esteriore che riflette la sua caratteristica interiore. Attraverso un’empatia senza giudizio, le immagini catturano la bellezza e l’individualità di ciascun soggetto, trasmettendo la volontà di giocare e di esplorare insieme.

“Per noi questa esperienza è stata importante - commenta Laura Gramigna, direttrice di Accademia del Lusso Roma - ed è importante anche come messaggio, perché dimostra che con questi ragazzi splendidi si può collaborare in modo professionale e proficuo. È la riprova che l’autismo non è una barriera e si possono creare bellissime sinergie anche nell’ambito della moda”. “Le foto della mostra - secondo Silvia Cento, presidente di Modelli si Nasce - sono sorprendenti, ti immergono immediatamente in una “Autistic City” che non ti aspetti. I visitatori potranno finalmente comprendere che l’autismo può essere un mondo di colori, bellezza, arte e fashion, ma soprattutto di capacità e competenze. Capacità di relazionarsi con l’obiettivo della macchina fotografica, capacità di assumere pose non usuali, capacità di indossare outfit complicati ed impegnativi. Capacità e competenze acquisite dai 29 fotomodelli, ognuno con abilità diverse, durante il percorso formativo di Modelli si Nasce, che hanno permesso a Carolina Turra e Marta Petrucci, con tutto lo staff di Accademia del Lusso di lavorare con serenità e mettere a frutto le loro doti artistiche ed umane”.

About:

Modelli si Nasce è un’associazione no profit nata a Roma nel 2018 grazie all’intraprendenza e all’impegno di alcuni genitori di ragazzi autistici. Modelli si Nasce è la prima ed unica associazione in Italia ad offrire percorsi formativi personalizzati che preparano i ragazzi autistici ad entrare nel mondo della moda come modelli e fotomodelli. Nei suoi cinque anni di vita, l’associazione ha visto aumentare la base associativa con famiglie provenienti da tutta Italia ed è cresciuto il numero di ragazzi (ad oggi circa 60) che sono pronti ad affrontare le loro prime esperienze lavorative nel settore della moda. Fino ad oggi, l’Associazione ha operato a Roma anche se i ragazzi provengono da tutta Italia. Da marzo 2024, sono stati avviati percorsi formativi anche in Calabria. L’obiettivo è quello di incrementare le sedi regionali per evitare ai tanti ragazzi e alle loro famiglie spostamenti troppo lunghi e faticosi.

Accademia del Lusso nasce nel 2005 in via Montenapoleone, a Milano, come Scuola esclusiva per giovani talenti che intendono intraprendere la loro carriera nel comparto della moda e del lusso in Italia e all’estero. Ha la sua sede di rappresentanza in Via Montenapoleone 5, a Milano, nel cuore del quadrilatero della moda, luogo simbolo del Fashion in Italia. Sempre a Milano, in Via Chioggia, il Luxury Lab è divenuto la sede attiva di laboratori, seminari e altre attività teorico-pratiche indirizzate agli studenti. Nella Capitale, Accademia del Lusso oltre alla storica sede in Via Matera 18, ha inaugurato una nuova scuola in Piazza di Spagna 9, dove gli studenti hanno l'opportunità di conoscere la grande tradizione sartoriale italiana.

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Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la...

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Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la fatica ad avere un riconoscimento economico

Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma spesso faticano a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera. Soprattutto se madri.

Questo l’identikit delle professioniste dell’ambito tecnologico che emerge dalla ricerca condotta da Milano-Bicocca in sinergia con l’Associazione Women&Tech® ETS, che propone anche misure di contrasto ai gap ancora esistenti

Milano, 18 aprile 2024 – Le professioniste? Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma la maggior parte di loro fatica a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera: questo l’identikit delle professioniste dell'ambito tecnologico che emerge dallo studio “Donne e Tecnologia: un’indagine quali-quantitativa” condotto in collaborazione sinergica tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, tramite il Comitato Unico di Garanzia (CUG), e Women&Tech® ETS - Associazione Donne e Tecnologie. Oltre il 71% delle intervistate afferma, infatti, di avere percepito o esperito un trattamento salariale diverso rispetto ai colleghi uomini e l’11,4 per cento preferisce non rispondere.

I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi, durante l’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro” al quale sono intervenute Alessia Cappello (Assessora sviluppo economico e politiche del lavoro, Comune di Milano), Maria Grazia Riva (Pro-Rettrice all’Orientamento, alle Politiche di genere e Pari opportunità), Patrizia Steca (presidente CUG di Milano-Bicocca) e Silvia Penati (professoressa di Fisica e componente del Comitato Pari Opportunità).

Tra le ospiti della mattinata, Amalia Ercoli Finzi (professoressa emerita del Politecnico di Milano), Elvina Finzi (dirigente Essilor Luxottica), insieme a Gianna Martinengo (Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS).

«L’Università di Milano-Bicocca ha da sempre mostrato un grande interesse al tema delle carriere femminili, sia nell’ambito accademico che in quello professionale. – ha detto Patrizia Steca, presidente del Comitato Unico di Garanzia di Milano-Bicocca - L'Ateneo è impegnato in un monitoraggio costante delle scelte del percorso universitario. Queste mostrano ancor oggi un significativo sbilanciamento di genere: i ragazzi sono molto più presenti nei corsi di laurea a carattere scientifico e tecnologico, mentre le ragazze scelgono maggiormente percorsi umanistici ed educativi. Una situazione simile è osservabile nella composizione dei nostri Dipartimenti. Nonostante siano ravvisabili dei miglioramenti, è evidente come sia importante lavorare ancora nel sostenere scelte che vadano oltre i tradizionali stereotipi di genere. La possibilità di collaborare con realtà esterne, come Women and Tech – ETS, è un’occasione per conoscere maggiormente i contesti aziendali e le sfide che questi pongono soprattutto alle giovani donne. Questo ci consente di avere informazioni preziose anche al fine di migliorare i nostri percorsi di formazione, di orientamento e di job placement».

L’indagine presentata ha dedicato un focus specifico alla tematica “donne e tecnologia” con l'obiettivo di raccogliere informazioni e dati sulle esperienze delle lavoratrici all’interno del network di aziende e persone associate. In particolare, sono state analizzate cinque dimensioni: genere e settore ICT; soddisfazione lavorativa; armonizzazione delle sfere di vita; gap di genere percepiti e possibili misure a contrasto.

La ricerca - realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online sulla piattaforma Qualtrics nel periodo novembre-dicembre 2023 - ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech® ETS che lavorano in realtà professionali “ad alta intensità lavorativa” - in prevalenza (70 per cento ) impiegate nel Settore Tech, Software e Internet - di età tra i 30 e 45 anni (nel 46,9 per cento) e laureate (62 per cento).

In particolare, il 30 per cento di loro è in possesso di un titolo di studio in discipline STEM e il 24,6 per cento ha conseguito uno o più master.

Dal punto di vista dell’onere lavorativo medio giornaliero, il 39,7 per cento delle partecipanti dichiara un impegno pari a 9h50’, al quale si aggiungono straordinari e trasferte. Oltre la metà di loro (53 per cento ) si dichiara madre, il 20 per cento genitore single.

Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa, il 41,8 per cento delle donne del campione si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro. Nel 12 per cento dei casi è molto soddisfatta e nel 28,9 per cento si ritiene soddisfatta.

I risultati della ricerca – interpretati con un’attenzione alla dimensione di genere - mettono in luce come l’interconnessione tra i dati occupazionali registrati a livello nazionale e la distribuzione dei carichi di lavoro, retribuito e non, contribuisca a dettagliare i contorni e le forme che assumono le esperienze di queste donne.

Dal campione emerge, infatti, come lavoratrici madri full-time e madri single esprimano maggiori difficoltà nel conciliare e armonizzare diverse sfere di vita e dichiarino maggiore fatica a godere di tempo libero. Significativo il fatto che la quota di lavoratrici “a orario ridotto” presente all’interno del campione (10 per cento) sia composta per il 90,5 per cento da donne madri e che in questo gruppo non si registri la presenza di donne che ricoprono ruoli apicali.

Oltra alla già citata diffusa percezione di ineguaglianze a livello salariale, il 51,4 per cento delle lavoratrici del campione dichiara che “spesso“ o “sempre” sia successo nella propria esperienza professionale di percepire maggiori difficoltà, rispetto ai colleghi uomini, nell’ottenere credibilità e riconoscimento.

Sebbene il 37 per cento delle donne dichiari una progressione di carriera negli ultimi 5 anni, il 19,5 per cento del campione dichiara che il suo genere abbia “spesso” giocato un ruolo negativo nel vedersi accettare una possibilità di miglioramento di carriera.

Tra le possibili misure a contrasto di questi gap, secondo il 71,6 per cento delle donne che fanno parte della realtà associativa Women&Tech® ETS, sarebbero necessarie misure a favore della conciliazione e del supporto alla genitorialità e il 40,2 per cento suggerisce la promozione di collaborazioni e sinergie tra aziende ed enti formativi, scuole e università.

«Women&Tech® ETS è stata fondata nel 2009 come evoluzione del mio progetto Women&Technologies ideato nel 1999 sulla base di una intuizione: le tecnologie sono di grande aiuto alle donne per poter conciliare famiglia e lavoro, ma le donne sono indispensabili nei processi di ideazione, progettazione e produzione delle tecnologie. Donne e Tecnologie: un binomio vincente. Oggi questa intuizione è la realtà. Le donne con la loro visione olistica delle tecnologie danno un contributo fondamentale all’innovazione tecnologica e sociale”. Ha dichiarato Gianna Martinengo, Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS, che ha aggiunto: “tuttavia, come ci mostrano i risultati di questa ricerca, siamo ancora lontani dalla parità: di opportunità, retribuzione e presenza stessa delle donne nelle professioni tecnologiche e scientifiche. Oggi più che mai, innanzi alla velocità con cui si sta evolvendo e affermando l’AI generativa, siamo quindi chiamati a un intervento su più fronti e che ci riguarda tutti: mondo dell’istruzione, aziende, istituzioni e associazioni».

Per approfondimenti:

●Estratto dell’indagine “Donne e tecnologia”

Per maggiori informazioni:

Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca

Maria Antonietta Izzinosa 02 6448 6076 – 338 694 0206

Veronica D’Uva 02 6448 6373 – 335 168 5364

Chiara Azimonti 02 6448 6353 – 335 709 8619

ufficio.stampa@unimib.it

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Aborto. Pro Vita Famiglia: Stupiti da astensioni Lega su...

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Aborto. Pro Vita Famiglia: Stupiti da astensioni Lega su ordine del giorno Pd. 22 giugno Manifestazione Nazionale per la Vita a Roma

Roma, 18 aprile 2024. “Ci stupisce che oggi alla Camera parte della Lega si sia astenuta su un vergognoso ordine del giorno del Partito Democratico che accusa il Governo di aprire i consultori ad associazioni anti-abortiste per fare “violenza psicologica” sulle donne, avallando l’assurda polemica sulla collaborazione tra consultori e associazioni di aiuto alla maternità già prevista dall’articolo 2 della Legge 194. La maggioranza ha fatto benissimo a respingere questo ennesimo pretesto polemico della Sinistra, che vuole impedire alle donne in difficoltà di ricevere aiuti per rimuovere le cause che potrebbero indurle o costringerle ad abortire.

Migliaia di persone sono attese da tutta Italia alla Manifestazione Nazionale per la Vita che si svolgerà a Roma sabato 22 giugno, per ribadire la dignità umana del concepito e chiedere con forza allo Stato di garantire la tutela sociale della maternità e il diritto delle donne di ricevere alternative concrete all’aborto.”

Lo afferma in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Ufficio Stampa Pro Vita e Famiglia Onlus

t.: 0694325503

m.: 3929042395

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L'ex ambasciatore a Nuova Delhi: "Il Paese è cresciuto, ma stretta autoritaria sempre più opprimente" L'India resta un grande Paese,...