Salute e Benessere
Bianchini (UniSr), ‘terapia cancro seno metastatico...
Bianchini (UniSr), ‘terapia cancro seno metastatico Her2 low ottima notizia per pazienti’
‘Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato di aumentare sopravvivenza e di migliorare qualità vita’
"Per le donne con tumore metastatico alla mammella abbiamo a disposizione tantissime terapie. Trastuzumab deruxtecan è una nuova opzione per un sottogruppo di pazienti che non hanno un'alta espressione di Her2, quindi tumori non Her2 positivi, per le quali abbiamo un farmaco che ha dimostrato di aumentare in modo clinicamente e statisticamente significativo la sopravvivenza di queste donne. Inoltre, questo è stato fatto senza un impatto negativo sulla qualità di vita, anzi molti parametri sono migliorati". Così Giampaolo Bianchini, professore associato e responsabile del Gruppo mammella dell’Irccs ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano nel corso di un evento, oggi a Milano, su diagnosi precoce e terapie mirate del cancro seno metastatico Her2 low.
L'approvazione della rimborsabilità da parte dell'Aifa dell'anticorpo monoclonale farmaco-coniugato di Daiichi Sankyo e AstraZeneca "rappresenta un’ottima notizia per i pazienti – sottolinea Bianchini – perché con questo farmaco innovativo abbiamo una durata di sopravvivenza più lunga, è aumentata la mediana di sopravvivenza di quasi sei mesi e il rischio proporzionale di morte è ridotto del 36%, dati davvero importanti. Anche il rischio di progressione, cioè che la terapia non funzioni più, è ridotto di quasi il 50%. Inoltre, se pensiamo alla domanda più ricorrente che ci rivolgono i pazienti, ovvero se il tumore è regredito, noi abbiamo quasi un 50% di risposte obiettive contro il 16%: tre volte di più rispetto a quello che si poteva ottenere con la terapia precedente”.
Quindi “è un'opzione terapeutica davvero importante e sottolineo ancora che questo non avviene a discapito di una maggiore tossicità. I dati dimostrano che per molti parametri la qualità di vita e il tempo al deterioramento clinico sono migliorati significativamente con questo farmaco rispetto ai trattamenti precedentemente disponibili”, conclude.
Salute e Benessere
Covid Italia, Rt sotto soglia epidemica: dati ultima...
Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità: Basilicata, Calabria e Bolzano non segnalano casi
L'Rt, l’indice di trasmissibilità Covid calcolato con dati aggiornati al 17 aprile, in Italia "risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,96 (0,79–1,15), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (Rt 1,01); l’incidenza di casi diagnosticati e segnalati (8-14 aprile) è pari a 0,82 casi per 100.000 abitanti, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente; l’incidenza settimanale ha un andamento eterogeneo nelle diverse regioni e province rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata in Lombardia (1,6 casi per 100.000 abitanti), non sono stati segnalati casi dalle regioni Basilicata, Calabria e provincia autonoma di Bolzano. I dati delle ultime due settimane possono variare in quanto soggette a consolidamento". Lo evidenziano i dati del monitoraggio settimanale Covid dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
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Malattie rare, Uniamo: “Con diario fari accesi su...
Scopinaro, "Vademecum per pazienti e specialisti che vogliono conoscere patologia misconosciuta"
“L’anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) è una malattia ultra-rara e di conseguenza molto poco conosciuta. Il fatto della rarità comporta anche che non ci sia una diagnosi appropriata e di conseguenza i pazienti devono attraversare un iter diagnostico che passa dal momento della comparsa dei primi sintomi a un'effettiva diagnosi che può tardare anche anni con una situazione di incertezza, di non comprensione, di frustrazione, a volte anche di rabbia”. Lo ha detto Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo Federazione italiana malattie rare in occasione della presentazione del Diario “Una vita senza inverno” con storie di pazienti e caregiver nato da una iniziativa di Sanofi in collaborazione FB&Associati, e con il contributo di Cittadinanzattiva e Uniamo Federazione italiana malattie rare.
Il diario “è una sorta di vademecum - sottolinea Scopinaro - un libro a disposizione dei clinici che vogliono approfondire la patologia ma anche di altri pazienti che possono trovare una similitudine nelle storie che leggono e quindi avere poi il desiderio di unirsi in comunità perché sarebbe anche molto importante che queste persone potessero trovare una comunità di riferimento proprio per tutte le nuove diagnosi". Davvero, "mi auguro che questo diario, dedicato ad una patologia misconosciuta possa essere fonte di informazione per gli specialisti, di sensibilizzazione per tutti e di stimolo per le istituzioni per cercare, anche per queste persone, i migliori percorsi per rendere la loro vita meno difficile” conclude.
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Malattie rare, ematologa Sau: “Per anemia emolitica...
‘Diagnosi tardiva tra i 50 e i 70 anni ma esordio patologia avviene prima. Aspettativa vita pazienti ridotta per mancanza terapie’
“L'età in cui viene diagnosticata per la prima volta” l’anemia emolitica autoimmune da anticorpi freddi (Cad) è in genere “tra i 50 e 70 anni, ma probabilmente l'esordio” della malattia ultra-rara del sangue “avviene in età più giovanile”. La difficoltà nella diagnosi “ritarda la stessa e quindi abbiamo un'incidenza della malattia nella popolazione più anziana. L'aspettativa di vita dei pazienti con Cad è chiaramente ridotta soprattutto perché ancora oggi mancano terapie specifiche approvate”. Lo ha detto Antonella Sau del Dipartimento di Ematologia Ausl Pescara, intervenendo oggi a Roma alla presentazione di 'Una vita senza inverno', il diario che racconta il desiderio dei pazienti con Cad.
È una malattia “invalidante perché presenta sintomi che difficilmente possono essere curati – spiega l’ematologa – ovvero, astenia, debolezza, malessere generale. Inoltre, questi pazienti risultano essere molto più a rischio di eventi tromboembolici che mettono in pericolo la loro stessa vita”. Caratteristica della Cad è soprattutto “la fatica cronica che non è solo correlata al grado di anemia ma anche alla patogenesi della Cad, un’astenia profonda che rende difficile fare le normali attività quotidiane, compreso lavorare”. I paziente con Cad sono “stanchi, anemici, se si espongono al freddo hanno dei dolori anche lancinanti alle estremità di mani e piedi”, una condizione “che li costringe spesso anche a non uscire più di casa, se non nelle ore più calde” conclude.