Esteri
Migranti, naufragio nel Canale della Manica: 5 morti, tra...
Migranti, naufragio nel Canale della Manica: 5 morti, tra cui un bambino
In totale 48 persone sono state tratte in salvo. Cleverly in Italia per discutere di azione congiunta per fermare barconi
Almeno cinque migranti, tra cui un bambino, sono morti la notte scorsa al largo di Wimereux nel tentativo di attraversare il Canale della Manica per raggiungere l'Inghilterra. Nel riferirne, Bfm precisa che è stato dispiegato un importante dispositivo di soccorso. In totale, 48 persone sono state tratte in salvo.
Non è la prima volta che Wimereux è colpita da una tragedia dall'inizio di quest'anno. Cinque persone sono morte al largo del comune francese nella notte tra il 13 e il 14 gennaio, mentre tentavano di raggiungere un'imbarcazione che le avrebbe portate in Inghilterra.
Cleverly in Italia per discutere di azione congiunta per fermare barconi
Il ministro dell’Interno britannico James Cleverly sarà in visita in Italia questa settimana per accelerare il lavoro congiunto volto ad arginare l'immigrazione clandestina dal Nord Africa. Cleverly oggi visiterà la sede della Guardia costiera italiana a Roma per comprendere le sfide operative che il Paese deve affrontare a causa degli arrivi di migranti.
Durante la sua permanenza in Italia, il ministro dell'Interno britannico incontrerà il suo omologo, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, e discuterà di come i due Paesi possano ampliare il lavoro congiunto esistente, anche in Nord Africa, per arginare a monte i flussi migratori e impedire alle persone di intraprendere pericolosi viaggi attraverso il Mediterraneo.
Sulla base dell'attuale lavoro congiunto per assistere il ritorno volontario dei migranti dalla Tunisia ai loro Paesi d'origine, il Regno Unito e l'Italia stanno esplorando aree più ampie di cooperazione per prevenire la migrazione illegale. Ciò include l'affrontare le cause e i fattori scatenanti della migrazione illegale attraverso il Processo di Roma e la Presidenza italiana del G7.
Mercoledì Cleverly si recherà a Lampedusa. Sarà il primo ministro del governo britannico a visitare l'isola, che lo scorso anno ha visto gli arrivi di migranti via mare superare le dimensioni della sua popolazione. Nel 2023, Lampedusa è stato l'hotspot migratorio più trafficato d'Italia, con circa 110.000 migranti sbarcati.
La visita all'isola gli consentirà di vedere da vicino come le autorità italiane lavorano con agenzie come Frontex e gruppi umanitari internazionali per rintracciare le imbarcazioni di migranti e salvare vite in mare. Ascolterà le tragiche conseguenze dei migranti che si imbarcano su imbarcazioni non idonee per attraversare il Mediterraneo.
Il mese scorso, il ministro per il contrasto all'immigrazione clandestina, Michael Tomlinson, ha visitato la Libia e si è impegnato a stanziare fino a un milione di sterline per contribuire a contrastare il numero record di persone che utilizzano il Paese per raggiungere l'Europa.
A febbraio, il ministro dell'Interno Cleverly ha tenuto un discorso a New York in cui ha invitato la comunità globale a intraprendere un'azione collettiva sulla migrazione. Il ministero dell'Interno ha inoltre concordato un accordo con Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, impegnandosi a dislocare personale britannico sul continente e viceversa, ad aumentare la condivisione delle informazioni, a condurre una formazione congiunta e a esplorare l'uso di nuove tecnologie.
Esteri
Ucraina, Biden: “Invio armi a Kiev inizierà nelle...
Il presidente Usa firma la legge da 95 miliardi di dollari per aiuti all'estero: "Per la sicurezza di Israele, ma anche per interventi umanitari a Gaza"
"Ora ci dobbiamo muovere velocemente, e lo faremo". E' quanto ha detto il presidente americano Joe Biden oggi alla Casa Bianca dopo aver firmato la legge da 95 miliardi di dollari per gli aiuti e le armi all'Ucraina, ad Israele e Taiwan, affermando che ora "gli Stati Uniti manderanno a Kiev gli aiuti di cui ha bisogno per continuare a combattere".
In realtà l'Ucraina ha già ricevuto i missili a lungo raggio Atacms. Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha confermato la notizia diffusa da Politico secondo cui gli Stati Uniti hanno inviato in segreto all'Ucraina i missili a lungo raggio Atacms.
"Posso confermare, come avete sentito da altri, che il presidente ha ordinato al suo team di fornire all'Ucraina un numero significativo di missili Atacms da utilizzare all'interno del territorio sovrano dell'Ucraina", ha dichiarato Sullivan, aggiungendo che "ne invieremo altri, ora che abbiamo ulteriore autorità e denaro".
Cosa ha detto Biden
"Mi assicurerò che gli invii inizino subito - ha detto Biden alla Casa Bianca - nelle prossime ore cominceremo ad inviare munizioni per la difesa aerea, per artiglieria, sistemi missilistici e veicoli blindati". "Questo pacchetto è un investimento non solo per la sicurezza dell'Ucraina, ma anche dell'Europa e anche della nostra sicurezza", ha aggiunto.
Biden ha fatto riferimento al fatto che questa legge arriva dopo molti mesi dalla sua richiesta di fondi, lo scorso autunno. "Il cammino verso la mia scrivania è stato difficile, sarebbe dovuto arrivare prima, ma alla fine ha fatto quello che sempre fa l'America, è all'altezza del momento", ha sottolineato, non mancando però di fare un affondo ai repubblicani che hanno tenuto bloccati gli aiuti per Kiev.
"Mentre per mesi i repubblicani hanno bloccato gli aiuti, e agli ucraini venivano meno artiglieria e munizioni, gli amici di Putin lo mantenevano ben rifornito - ha scandito - gli iraniani mandavano droni, Corea del Nord mandava missili balistici, Cina componenti per rafforzare la produzione bellica. Con tutto questo sostegno, la Russia ha ripreso gli attacchi sulle città e le infrastrutture ucraine".
Il messaggio a Putin: "Se Russia attacca la Nato..."
Quanto a Mosca, "se Putin attacca un alleato Nato come sta attaccando l'Ucraina, non avremmo altra scelta che andare in loro aiuto, come hanno fatto con noi l'11 settembre", ha affermato Biden, riferendosi all'articolo 5 della difesa collettiva dell'Alleanza Atlantica, finora invocato solo dopo gli attacchi del 2001 a New York e Washington da parte di Al Qaeda. Il presidente americano ha infatti espresso la sua convinzione che se "Putin riuscirà ad averla vinta in Ucraina, la sua prossima mossa sarebbe un attacco diretto ad un alleato Nato".
"Il pacchetto odierno di aiuti militari americani per l'Ucraina è vitale", ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando sui social tutti gli americani che lavorano nelle imprese della difesa. "È fondamentale che gli accordi raggiunti tra me e il presidente Biden siano pienamente attuati. Grazie, America!", ha aggiunto il leader ucraino, annunciando "ogni sforzo" per compensare i mesi "trascorsi tra dibattiti e dubbi".
Aiuti per Israele e Gaza
Il pacchetto firmato da Biden contiene anche nuovi aiuti militari ad Israele. "Il mio impegno per Israele, voglio ribadirlo, è ferreo: voglio essere sicuro che abbia quello di cui ha bisogno per difendersi contro l'Iran e i terroristi che sostiene, e con questi aiuti gli Stati Uniti sostengono la difesa aerea e sistemi cruciali in modo che l'Iran non possa portare a termine la distruzione a cui puntava 10 giorni fa", ha detto il presidente Usa, aggiungendo che la legge però "allo stesso tempo, in modo molto significativo, aumenta l'assistenza umanitaria che stiamo mandando alla popolazione innocente di Gaza che sta lottando con le conseguenze di questa guerra iniziata da Hamas".
Il presidente americano ha parlato di un miliardo di dollari di aiuti aggiuntivi per Gaza per "assicurare immediatamente un aumento degli aiuti, che comprendono cibo e forniture mediche". "Israele deve garantire che gli aiuti raggiungano i palestinesi e Gaza senza ritardi", ha poi aggiunto Biden, ribadendo che "tutto quello che facciamo è teso a portare gli ostaggi a casa, assicurare il cessate il fuoco e fissare le condizioni per una pace duratura".
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti. "La nostra alleanza è di ferro", ha scritto Katz in un breve post sul social X.
Esteri
Cortina di fumo, così i russi nascondono ai droni le...
Esteri
Ilaria Salis candidata alle Europee, il padre: “Non...
Roberto Salis a Strasburgo: "Mia figlia è imputata non criminale, candidatura non è aggravante"
Ilaria Salis "è in questa situazione dal settembre 2023. Ha deciso di candidarsi alle elezioni europee con Avs non per scappare dal processo. Lo fa perché ritiene di avere diritto ad un processo giusto". Lo dice Roberto Salis, il padre dell'insegnante lombarda in carcere a Budapest da oltre un anno con l'accusa di aver preso parte all'aggressione di un gruppo di neonazisti, a margine della plenaria a Strasburgo.
"Mia figlia - insiste Salis - sta cercando di avere un processo giusto: la candidatura consente, tramite l'immunità, di ottenerla. Nel momento in cui stata ottenuta, poi, se si attiva la procedura per un processo giusto, ovviamente mia figlia non scappa dal processo e vuole dimostrare la propria innocenza come ha sempre detto".
"Mia figlia è imputata non criminale"
Quindi replica alle parole dell'eurodeputata ungherese di Fidesz Eniko Gyori, che parlando dell'ipotesi di un'elezione di Salis ha osservato che ci sono altri "criminali" già eletti nel Parlamento Europeo.
"Non ho sentito l'intervento dell'esponente di Fidesz. Bisogna che ci si metta bene in testa che mia figlia è imputata. Se qualcuno definisce mia figlia una criminale, non fa altro che comprovare che le motivazioni che sono addotte nella mozione che sarà presentata tra poco sono assolutamente veritiere e doverose". Ilaria Salis, aggiunge il padre, "si sta candidando: il fatto che qualcuno si candidi alle elezioni europee non può costituire in alcun modo un'aggravante per la sua situazione giudiziaria. Mia figlia - ricorda - è sottoposta al carcere duro da 14 mesi. Ha la possibilità di parlare 70 minuti alla settimana, soltanto con tre numeri abilitati. E' estremamente difficoltoso dialogare con lei. Soltanto prendere la decisione di candidarsi alle elezioni è stato quasi impossibile: sono decisioni importanti e mia figlia non ha piena contezza di quello che succede nella politica italiana. Non la considero una campagna elettorale: io sono il papà di Ilaria e sono qui per difendere i diritti di mia figlia", afferma.
"Ho visto mia figlia a Budapest mercoledì scorso - fa sapere - per il colloquio mensile di un'ora che ci è consentito ogni mese. Era abbastanza motivata e contenta di aver fatto la scelta di candidarsi alle elezioni. E' determinata, anche troppo", assicura.