Cronaca
Mafia e voto di scambio a Palermo, arrestato l’ex...
Mafia e voto di scambio a Palermo, arrestato l’ex consigliere comunale Mimmo Russo
Dalle indagini sarebbe emerso un "rapporto di reciproca convenienza" tra il sindacalista, amministratore locale del comune metropolitano, in carica fino al giugno del 2022, ed esponenti di Cosa nostra
I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Palermo di Fratelli d'Italia. E' finito in manette in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, che ha stabilito i domiciliari per altre due persone.
Dalle indagini, condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo nel periodo 2020/2023 su delega della Dda, sarebbe emerso un "rapporto di reciproca convenienza" tra il sindacalista, amministratore locale del comune metropolitano, in carica sino al giugno del 2022, ed esponenti di Cosa nostra palermitana. Le accuse sono state a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, traffico di influenze illecite aggravato dall’aver favorito l’associazione mafiosa.
"Posti al Boss in cambio di voti"
Mimmo Russo si sarebbe adoperato in favore dell’approvazione di una variante al Piano regolatore cittadino, "tesa a modificare da 'verde agricolo' ad 'area commerciale' la destinazione dei terreni sui quali avrebbe dovuto sorgere un centro commerciale". Secondo l'accusa, come contropartita avrebbe ottenuto un "cospicuo numero di assunzioni" nella struttura, posti, spiegano gli investigatori dell'Arma, da "promettere a soggetti legati alla criminalità organizzata, in cambio del sostegno elettorale dell’organizzazione mafiosa".
L’inchiesta, infine, ha ricostruito "la promessa ottenuta dal politico di un pacchetto di assunzioni" in una società che si occupa della grande distribuzione alimentare, in cambio di "agevolazioni negli uffici del comune di Palermo e di un incarico di sottogoverno da attribuire a un rappresentante della stessa società commerciale".
Avrebbe avuto, anche, "pensanti ingerenze" nei confronti della società che gestisce l'Ippodromo di Palermo. Secondo gli investigatori dell'Arma, coordinati dalla Dda di Palermo, Russo avrebbe condizionato l'operato della società perché "si piegasse al volere dei suoi referenti mafiosi e concorrendo con questi ultimi nella commissione di estorsioni aggravate, ai danni di liberi professionisti che avevano svolto incarichi per conto di quella realtà economico -sportiva e che sono stati costretti, con la minaccia, a rinunciare, in tutto o in parte, al loro compenso".
Avrebbe, inoltre, "impiegato vari mafiosi presso il Caf di corso Scinà a Palermo". "Russo non risultava ufficialmente quale titolare dell'Ufficio - dice il gip - che era invece la sede dei seguenti enti: cooperativa sociale 'Emergenza Palermo', una cooperativa e l'associazione Arcos Palermo. L'ufficio in questione è stato anche sede elettorale del candidato Russo alle ultime elezioni amministrative del 2022".
"Pretendeva 10 euro al mese per ognuno dei lavoratori ex Pip"
Mimmo Russo, racconta il collaboratore di giustizia Francesco Chiarello, "pretendeva il pagamento di 10 euro al mese a testa a titolo di spese sindacali" dai 3.000 lavoratori ex Pip "di cui si occupava".
"Era uno di famiglia" ha detto ai magistrati della Dda il collaboratore di giustizia Antonino Siragusa. "Il politico ha storicamente offerto denaro alla famiglia mafiosa del Borgo Vecchio per assicurarsi i voti del quartiere", dice il gip nell'ordinanza. "Fino al 2000 l'interlocutore di Russo è stato Francesco Paolo Romano, quando era capofamiglia del Borgo Vecchio, gli faceva avere dei soldi a seconda di chi si doveva portare nelle votazioni (candidare, ndr.)".
L'ex boss mafioso e, poi, collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, dice il pentito Filippo Bisconti, "mi diceva sempre che in tutti gli ambienti mafiosi, in tutte le zone, specie in quelle popolari, tipo a Ballarò, tipo al Capo, Vucciria, in queste zona, all'Arenella o Acquasanta, in tutte le zone più popolate c'è qualcuno sempre che fa riferimento ai politici per le campagne elettorali".
"Nel corso della campagna elettorale del 2022 Russo è stato costantemente aiutato nel procacciamento di voti da un personaggio imparentato con la famiglia mafiosa di Corso dei Mille" si legge nell'ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Gregorio Marchese, figlio di Filippo detto il 'milinciana' ('melanzana', ndr), uno dei più spietati killer del periodo delle guerre di mafia. Gregorio Marchese si è comportato come costola di Russo, attivandosi per promettere assunzioni sia presso l'ippodromo che presso il futuro centro commerciale, in cambio di voti".
Insieme a lui sono finiti ai domiciliari Gregorio Marchese e Achille Andò. Secondo l'accusa l'ex consigliere comunale avrebbe "patrocinato" l'assunzione come cassiera in un supermercato dell'amante di un boss detenuto e ritenuto al vertice del mandamento mafioso di Brancaccio - Corso dei Mille. "Grazie a degli scambi epistolari dal carcere avvenuti attraverso un intermediario - si legge nell'ordinanza -, Russo si è mosso per soddisfare i desiderata del boss, che aveva ordinato di trovare un posto di lavoro alla sua amante".
Cronaca
Roma, ragazza cade da terrazza del Pincio: volo di 5 metri
I vigili del fuoco l'hanno soccorsa con l'autoscala. La giovane è stata affidata al 118 in codice giallo
Una ragazza è caduta dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, a Roma, per circa 5 metri di altezza, sul terrazzamento sottostante di via del Muro Torto. Allertata la sala operativa del Comando dei vigili del fuoco di Roma, è stata inviata la squadra 1/A che ha recuperato la ragazza con l'autoscala. La giovane è stata affidata al 118 in codice giallo.
Cronaca
Pieno inverno in Italia, crollo delle temperature: meteo...
Ci libereremo del freddo giovedì: le temperature saliranno, ma non mancheranno delle piogge
In Italia è tornato l'inverno con un tracollo termico di 25°C in 8 giorni. Dopo aver provato il primo piacevole bagno al mare, è tornato il freddo che continuerà per altre 48 ore, dilagando anche verso il Centro e poi verso il Sud. Il maltempo colpirà soprattutto il Triveneto con copiose nevicate sulle Alpi, tutto l’Appennino centro-settentrionale con altri fiocchi, mentre le piogge bagneranno il Centro-Nord compresa la Sardegna fino a coinvolgere parte del Sud tirrenico in giornata.
Le temperature massime più alte sono previste in Sicilia con 26°C, ultimo baluardo di resistenza all’affondo scandinavo. Baluardo che crollerà: domani, mercoledì 24 aprile, il crollo termico raggiungerà anche il meridione fa sapere iLMeteo.it. La massima scenderà sotto i 20 gradi ovunque con un calo anche di 10°C nella città di Archimede: a Siracusa si passerà da 26 a 16 come se niente fosse. La neve cadrà ancora sugli Appennini e al Nord-est, mentre al Nord-ovest è attesa una tregua ben strutturata: in giornata prevarranno le schiarite e, se al mattino farà freddo con diffuse e pericolose gelate tardive, durante il giorno toccheremo i 17-18 gradi tra Piemonte e Lombardia. Al Centro e al Sud ombrelli aperti sul versante tirrenico e sulle Isole maggiori.
Ponte 25 aprile, previsioni meteo
Infine, dopo 3 giorni d’inverno, proprio per la Festa della Liberazione ci libereremo dal freddo: le temperature saliranno, ma non mancheranno delle piogge. Al mattino il tempo sarà in prevalenza asciutto, ma dal pomeriggio pioverà su gran parte delle regioni centro meridionali tirreniche, specie a ridosso dei rilievi. Il Ponte del 25 aprile sarà comunque all’insegna del miglioramento con condizioni anche soleggiate, più miti e piacevoli: solo al Nord-ovest avremo ancora precipitazioni diffuse a causa di una perturbazione in lento spostamento tra i Paesi Baschi e la Normandia; questo ciclone richiamerà correnti di Scirocco responsabili di piogge tra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta (da confermare vista la distanza temporale). In sintesi, vivremo 3 giorni d’inverno poi per il Ponte del 25 aprile torneremo ad assaporare la Primavera, ad eccezione delle regioni del Nord-Ovest italiano alle prese con la probabile perturbazione normanna.
Oggi, martedì 23 aprile - Al nord: piogge sparse e neve a 800 metri. Al centro: rovesci e neve fino a 1000 metri. Al sud: qualche pioggia sul Salento.
Domani, mercoledì 24 aprile - Al nord: instabile al Nord-est, sole altrove. Al centro: instabile con temporali e neve a 1000 metri. Al sud: via via più instabile e fresco.
Giovedì 25 aprile - Al nord: soleggiato, rovesci nel pomeriggio. Al centro: instabilità pomeridiana. Al sud: piogge sulle tirreniche.
Tendenza: pressione in graduale aumento, qualche pioggia nel weekend sul Nord-Ovest.
Cronaca
Applausi di alcuni studenti a scena omicidio Siani durante...
Paolo Siani: "Andremo in quella scuola ad incontrare quei ragazzi, a raccontare loro chi era Giancarlo"
"La gravità del gesto di applaudire all’efferato assassinio camorristico del giornalista Giancarlo Siani, come è avvenuto a Napoli durante la proiezione del film Fortapasc da parte di alcuni studenti, mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso intendo quindi agire per fare piena luce sull’accaduto''. Così su Facebook il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. ''La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa", scrive Valditara.
Aperta sala stampa dedicata a Giancarlo Siani
Giancarlo Siani, cronista del quotidiano Il Mattino, fu ucciso dalla camorra a Napoli nel 1985. "Ora Giancarlo rivivrà in questa sala stampa per tanti anni ancora e da qui continuerà a parlare. Lo immagino seduto qui tra questi banchi, come decano dei giornalisti della zona", ha detto Paolo Siani che ha partecipato questa mattina alla riapertura della sala stampa dedicata a suo fratello. La sala stampa è stata riaperta a Palazzo Farnese, sede del Comune di Castellammare di Stabia, la cui amministrazione è tuttora commissariata.
Paolo Siani, poi, è tornato sull'episodio avvenuto alcuni giorni fa in una scuola di Napoli. "Andremo in quella scuola ad incontrare quei ragazzi, a raccontare loro chi era Giancarlo e quanto sia importante scegliere da che parte stare - ha detto - È necessario continuare a raccontare le mafie dalla parte delle vittime, perché spesso i giovani conoscono i nomi dei boss ma non degli innocenti uccisi. Bisogna capovolgere la prospettiva del racconto: quando è morto Raffaele Cutolo andava letto anche l'elenco delle persone che aveva ucciso".