Sostenibilità
Le 100 donne più influenti in Europa nelle startup
Storie di successo e ispirazione dal panorama europeo delle startup e del venture capital
Nel mondo frenetico delle startup e del venture capital, dove le idee prendono forma e si trasformano in aziende di successo, le donne stanno emergendo come figure cruciali. Nonostante le sfide e gli ostacoli che persistono nel panorama tecnologico, ci sono donne straordinarie che stanno facendo la differenza e guidando l'innovazione in Europa. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, EuStartups ha pubblicato il suo rapporto annuale sulle "100 donne più influenti nel panorama europeo delle startup e del venture capital", mettendo in luce le leader che stanno rivoluzionando il settore con la loro creatività, intelligenza e determinazione.
Investire nelle donne: accelerare il progresso
Il tema del 2024 di UN Women, "Investire nelle donne: accelerare il progresso", è particolarmente rilevante in questo contesto. Sottolinea il potenziale ancora inesplorato nel sostenere le donne imprenditrici e i leader nei settori tecnologici e innovativi. Nonostante i progressi verso l'inclusività, ci sono ancora lacune significative nei ruoli di leadership, nell'accesso al capitale di rischio e nelle opportunità di crescita per le donne. Questo squilibrio persistente non solo limita il potenziale delle donne nel mondo delle startup, ma anche nei più ampi campi STEM, dove i loro contributi sono spesso trascurati.
"Investire nelle donne: accelerare il progresso" richiede un'azione collettiva per garantire alle donne pari accesso a finanziamenti, risorse e supporto per prosperare nell'era digitale. È un passo fondamentale verso la creazione di un futuro più diversificato, inclusivo e innovativo, riconoscendo il ruolo indispensabile che le donne svolgono nel guidare il progresso tecnologico e sociale.
Le 100 donne più influenti nel panorama europeo delle startup e del venture capital
Le 100 donne straordinarie evidenziate da EuStartups rappresentano un gruppo diversificato di imprenditrici, investitrici e leader che stanno facendo un impatto significativo in una vasta gamma di settori. Dall'innovazione tecnologica alla sostenibilità, dalla salute all'imprenditoria sociale, queste donne non solo guidano aziende di successo, ma anche promuovono la diversità, l'equità e l'inclusione nei rispettivi settori. Il loro impatto positivo si estende ben oltre il mondo degli affari, influenzando anche la società nel suo complesso.
Solo 3 le italiane
Tuttavia, mentre celebriamo il successo di queste 100 donne straordinarie, è importante notare che la lista include solo tre rappresentanti dell'eccellenza e del talento italiano nel mondo imprenditoriale: Alice Albizzati, socio fondatore di Revaia, Danila De Stefano, fondatrice e CEO di Unobravo, e Erika de Santi, co-fondatrice di WeRoad.
- Alice Albizzati, socio fondatore di Revaia, ha dimostrato una straordinaria capacità nel concentrarsi sugli investimenti europei per la crescita sostenibile. Collaborando con imprenditori mission-driven, Albizzati ha contribuito al finanziamento, alla strutturazione e alla supervisione di oltre 35 aziende in crescita nel corso della sua carriera. La sua presenza nei consigli di amministrazione di aziende come Deepki e Hublo evidenzia il suo impegno nel promuovere l'innovazione e la sostenibilità.
- Danila De Stefano, fondatrice e CEO di Unobravo, ha guidato l'azienda nella creazione di una piattaforma end-to-end empatica, basata clinicamente e accessibile per la salute mentale. Fondata nel 2019, Unobravo è diventata leader di mercato in Italia, offrendo servizi di supporto psicologico a migliaia di persone. Il lavoro di De Stefano non solo dimostra il suo impegno nel migliorare la salute mentale, ma anche la sua abilità nel guidare un'azienda verso il successo in un settore così critico.
- Erika de Santi, co-fondatrice e International Expansion Director di WeRoad, ha giocato un ruolo chiave nel trasformare l'azienda in uno degli operatori di viaggio in più rapida crescita in Europa. Specializzata in viaggi di avventura di gruppo per i millennial, WeRoad offre un servizio su misura per una generazione in cerca di esperienze iperconnesse e personalizzate. La visione di de Santi ha contribuito a guidare l'azienda verso un successo straordinario, dimostrando il suo talento nel settore del turismo e della tecnologia.
Queste tre donne italiane sono esempi viventi del potenziale imprenditoriale del paese e del loro contributo alla crescita e all'innovazione nel panorama europeo delle startup e del venture capital. Il loro successo ispira altre donne a perseguire i propri sogni imprenditoriali e a contribuire alla creazione di un futuro più inclusivo e diversificato.
Il parere dell’esperta
Giovanna Voltolina, mid-cap investor internazionale, commenta che la presenza di solo tre italiane nella lista non dovrebbe sorprendere, considerate le sfide che l'Italia affronta nel sostegno all'imprenditoria femminile. Tuttavia, sottolinea che il tessuto produttivo italiano è in gran parte composto da PMI, molte delle quali di tipo familiare, che rappresentano la vera forza inespressa del paese.
Le pmi italiane, soprattutto quelle di tipo familiare, rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo. Tuttavia, si confrontano con sfide come l'invecchiamento e la mancanza di fiducia dei patriarchi nelle future generazioni, soprattutto se donne. Solo il 20% delle imprese familiari sopravvive alla seconda generazione, e solo il 13% arriva alla terza generazione.
Il contributo delle donne al settore imprenditoriale italiano è fondamentale, e investire nelle imprenditrici è cruciale per accelerare il progresso e garantire un futuro più diversificato e inclusivo.
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Piantare alberi nel modo giusto, la scienza in soccorso del...
Non c’è organizzazione, governo nazionale o locale che negli ultimi anni non abbia promesso di piantare degli alberi per combattere il riscaldamento globale. Gli esperti di The Nature Conservancy, ente non profit con sede ad Arlington, negli Stati Uniti, li mettono in guardia: non tutte queste iniziative contribuiscono al benessere del Pianeta. I progetti che non tengono conto dell’albedo, il potere riflettente di una superficie, rischiano di sovrastimare i loro effetti positivi del 20-80%. Lo riporta Agence France-Presse.
Sostenibilità
Contrastare il cambiamento climatico è una priorità per gli...
I dati del sondaggio Euronews-Ipsos
Si avvicina la data delle elezioni europee, che in Italia si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024, ma quali sono i temi più sentiti dagli elettori europei? Agire per contrastare il cambiamento climatico è una delle priorità per oltre la metà dei cittadini del Vecchio Continente. Per contro, meno di un terzo di essi ritiene che sinora l’UE abbia avuto un impatto positivo in difesa dell’ambiente. È quanto emerge dal primo sondaggio paneuropeo di questo genere svolto da Euronews e Ipsos su un campione di quasi 26 mila persone di 18 diversi Paesi. Dunque, se da un lato i cittadini sentono forte la necessità di dover fare qualcosa di concreto per limitare i danni degli eventi climatici sempre più disastrosi, dall’altro emergono non poche perplessità circa l’operato dell’UE in difesa dell’ambiente e delle persone.
I dati dei singoli Paesi
Contrastare il cambiamento climatico non è però sentito come una priorità allo stesso modo dai cittadini dei diversi Stati membri dell’UE. Sono soprattutto danesi (69% degli interpellati) portoghesi (67%) e svedesi (62%) a considerarlo come un tema centrale di cui dovrebbe occuparsi maggiormente il Governo centrale europeo. Al contrario, polacchi, cechi e finlandesi ritengono la questione non prioritaria: nel complesso solo il 34% del totale degli elettori di questi tre Paesi pensano sia un tema fondamentale. In particolare, in Polonia il 35% degli intervistati ritiene che la lotta al cambiamento climatico sia una questione secondaria. A livello di genere e fascia d’età, le donne europee sono più propense a pensare che le questioni inerenti al cambiamento climatico siano prioritarie, il 55% contro il 45% degli uomini. Il sondaggio sottolinea che, invece, l’età non rappresenta un elemento fondamentale nelle scelte dei cittadini europei, infatti, circa la metà di tutte le fasce ritiene la questione del clima prioritaria, circa un terzo la considera “solo” importante.
L’azione dell’UE in difesa dell’ambiente
Se da un lato le nuove direttive europee introdotte negli ultimi anni hanno portato notevoli cambiamenti anche mediante l’applicazione di misure drastiche per cercare di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, dall’altro la percezione dei cittadini sull’impatto di tali norme non è molto positiva. Solo il 32% degli elettori europei ritiene che l’UE abbia avuto effetti favorevoli sulla protezione dell’ambiente. Tra i cittadini che hanno un parere positivo circa l’operato del Governo europeo su tali temi vi sono al primo posto i rumeni (48%), seguiti dai portoghesi (47%) e dai finlandesi (45%). All’opposto, tra i più critici ci sono i francesi: il 39% di loro ritiene che Bruxelles abbia addirittura avuto un impatto negativo sul contrasto al cambiamento climatico. Molto critici anche gli olandesi, solo uno su quattro ha una visione positiva dell’azione ambientale dell’Unione. Proprio in Francia e Paesi Bassi, infatti, si sono di recente tenute grandi manifestazioni di protesta, specie degli agricoltori, contro il Green Deal che sarebbe la causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti comunitari a discapito di quelli extra UE.
Sostenibilità
Il Mediterraneo è a rischio soffocamento: ecco cause e...
L’Osservatorio Climatico Enea “Madonie – Piano Battaglia” prosegue la sua attività di monitoraggio denunciando l’aumento di metano e Co2 nel mare
L’area del Mediterraneo è sempre più a rischio per l’aumento delle emissioni di Co2 e metano. Questo è quanto è emerso dal Report dell’Osservatorio Climatico Enea “Madonie – Piano Battaglia” che dal 2005 effettua costanti misure della concentrazione dei gas nel mare.
I dati hanno evidenziato la crescente minaccia per il Mediterraneo. Lo stesso è emerso anche dall’Osservatorio Enea di Lampedusa e da differenti istituzioni internazionali. In sintesi, il Mediterraneo sta soffocando. L’Osservatorio, con il supporto di Ente Parco delle Madonie e Comune di Petralia Sottana, prosegue la sua attività di analisi e ricerca, anche grazie alla sua posizione strategica.
L’alta quota e l’assenza di contaminazioni hanno permesso di misurare che a Madonie – Piano Battaglia, in Sicilia, la concentrazione di Co2 è aumentata con un tasso di crescita di 2.16 ppm/anno dal 2005 ad oggi. Un aumento altrettanto preoccupante è quello del metano che accelera ogni anno, da oltre un decennio, la sua concentrazione nelle acque della zona.
Quali conseguenze
A confermare questo preoccupante fenomeno è anche la World Meteorological Organization che ha pubblicato i dati globali raccolti in occasione del World Meteorological Day 2024. Il 2023 è così risultato l’anno più caldo mai registrato con una temperatura media globale di circa 1,45 gradi superiore alla media del periodo che andava tra la metà dell’800 e i primi del ‘900.
A contribuire particolarmente a questo fenomeno, oltre i danni derivanti dall’attività umana, vi è El Nino, il fenomeno di surriscaldamento che negli ultimi due anni ha avvolto l’area dell’Europa Occidentale e non solo. Questi cambiamenti, però, non sono stati lenti e graduali, ma hanno visto un’accelerata nell’ultimo decennio. Sono proprio le concentrazioni di gas serra che hanno alimentato l’aumento delle temperature su terra e oceani, con conseguente innalzamento delle acque e scioglimento dei ghiacciai.
In altre parole, quello a cui stiamo assistendo è l’aumento del 50% delle concentrazioni di Co2 che hanno raggiunto 417,9 ppm nel 2022 a causa dell’uso di combustibili fossili, della deforestazione e dei cambiamenti nell’uso del suolo. Questo genera l’aumento delle temperature con eventi estremi come ondate di caldo, siccità, incendi, cicloni tropicali
Cosa fare?
In un panorama climatico destinato a peggiorare, le attività di monitoraggio e prevenzione assumono più che in altre occasioni, ruoli di rilevanza indispensabile. Proprio questo tipo di attività, infatti, consente di gestire tempestivamente catastrofi ambientali e danni a persone e oggetti materiali, come si è verificato nel Centro e Nord Italia nell’ultimo anno. I finanziamenti pubblici e privati, secondo gli scienziati internazionali, dovrebbero aumentare di almeno sette volte entro la fine del decennio per raggiungere gli obiettivi climatici imposti dai tavoli tecnici transnazionali.
Un ruolo cruciale, in tal senso, è giocato dalle energie rinnovabili che potrebbero ridurre di molto la produzione di Co2 e far sì che si possa abbandonare l’uso dei combustibili fossili.
Anche le città e aree urbane offrono significative opportunità di riduzione delle emissioni.
L’importanza della ricerca e del confronto
Per le sue specificità l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) nel 2021 ha conferito all’Osservatorio Enea delle Madonie il riconoscimento ufficiale di stazione regionale, rappresentativa per tutta l’area del Mediterraneo centrale, nell’ambito del Global Atmosphere Watch (GAW), la rete mondiale per lo studio del clima globale.
A settembre 2024, grazie a questi dati e a quelli internazionali, l’Onu si riunirà per il Summit del Futuro per accelerare il rispetto degli impegni internazionali intensificando risorse e mezzi e adottare quindi misure volte a rispondere con tempestività alle sfide e alle opportunità emergenti. Il “Patto per il futuro” è atteso per la fine dell’anno.