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Epstein, dalle carte desecretate del processo i nomi di...
Epstein, dalle carte desecretate del processo i nomi di Clinton, Trump e il principe Andrea
Resi noti estratti di deposizioni e dichiarazioni
Si squarcia ufficialmente il velo sui nomi contenuti nelle carte dell'inchiesta per traffico sessuale di minori di cui era accusato Jeffrey Epstein, il finanziere Usa che si è tolto la vita in carcere in attesa del processo, nel 2019.
Desecretate dal tribunale centinaia di pagine di dichiarazioni e deposizioni. Nessuna rivelazione che non fosse già trapelata ufficiosamente o attraverso altri procedimenti giudiziari - rileva la Cnn - nel primo gruppo di 40 documenti resi pubblici ieri (altri verranno desecretati nei prossimi giorni). Ma la conferma dei nomi dei protagonisti.
Si va dal principe Andrea raccontato in una deposizione di Johanna Sjoberg, mentre "le toccava scherzosamente il seno mentre scattava delle foto", all'ex presidente Usa Bill Clinton. E' sempre Sjoberg a raccontare nella sua deposizione del 2016 che Epstein le aveva parlato dell'ex presidente: "Una volta ha detto che a Clinton piacciono giovani, riferendosi alle ragazze". Ma l'ex presidente - evidenzia la Cnn - non è accusato di alcun crimine o illecito legato a Epstein e già nel 2019 un portavoce di Clinton, pur confermando che l’ex presidente aveva volato sull’aereo privato di Epstein, aveva chiarito che non sapeva nulla dei “terribili crimini” del finanziere.
Ta le carte c'è anche il nome di Donald Trump. Anche per il tycoon nessuna accusa di illeciti ma solo una citazione fatta ancora una volta da Sjoberg che ha ricordato come una volta in cui era con Epstein su uno dei suoi aerei e i piloti li informarono che dovevano atterrare ad Atlantic City ed Epstein suggerì di chiamare Trump. "Jeffrey ha detto: Ottimo, chiameremo Trump e andremo al casinò", ha riferito Sjoberg chiarendo nella stessa deposizione di non aver mai fatto un massaggio a Trump.
Altri nomi arrivano poi dalla deposizione di Virginia Roberts Giuffre, tra le accusatrici di Epstain e Ghislaine Maxwell, ex amante del finanziere già condannata per aver reclutato le vittime minorenni del traffico sessuale. Secondo Giuffré, Maxwell le aveva ordinato di avere contatti sessuali con persone tra cui l'ex governatore del New Mexico Bill Richardson, il principe Andrea, il guru della tecnologia Marvin Minsky, il noto scout di modellismo francese Jean-Luc Brunel e l'investitore americano Glenn Dubin.
La stessa deposizione - riferisce ancora la Cnn - contiene ancora i nomi di tre persone che non sono stati rivelati. Giuffre sostiene che Maxwell le abbia ordinato di avere rapporti sessuali con un "principe senza nome", il "proprietario di una grande catena di hotel" e un nome completamente cancellato. Dal documento non risulta chiaro se Giuffre abbia successivamente avuto rapporti sessuali con qualcuna delle persone citate.
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Israele Iran, la risposta di Tel Aviv a Teheran, colpita...
La tanto attesa risposta israeliana nei confronti di Teheran per gli oltre trecento missili e droni iraniani lanciati verso Israele sabato scorso si è consumata nella notte con un attacco che ha colpito una base aerea militare vicino alla città di Esfahan, nell'Iran centrale. La base ospita da tempo la flotta aerea iraniana di F-14 Tomcat di fabbricazione americana, acquistati prima della rivoluzione islamica del 1979.
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Biennale Arte, Arabia Saudita, il canto di battaglia delle...
Le voci di oltre mille donne saudite riunite dal'artista Manal AlDowayan per una serie di seminari organizzati a Khobar, Gedda e Riad e registrate per l'installazione multimediale "Shifting Sands: A Battle Song" è stata presentata al Padiglione dell'Arabia Saudita della 60/a Esposizione internazionale d'Arte della Biennale di Venezia che aprirà al pubblico da domani fino al 24 novembre.
"Un'espressione collettiva che sfida anche i pregiudizi sulle loro vite". Per Andare oltre "l'ossessione per la presenza o assenza del velo, per ciò che le donne possono o non possono fare, oltre a molteplici supposizioni sulle loro richieste e desideri mentre molto poco viene detto su come esse si identificano". Come ha sottolineato l'artista, il lavoro è ispirato "al ruolo in evoluzione delle donne nella sfera pubblica in Arbia Saudita e al viaggio che hanno intrapreso per definire lo spazio fisico in cui abitano e le narrazioni che storicamente le hanno definite".
Le loro voci sono cadenzate dal rumore della sabbia nel deserto, suono in arrivo in cuffia nel momento della registrazione che risuona nel Padiglione nazionale all'Arsenale, fra sagome imponenti di seta stampata a rappresentare rose del deserto, con incisi disegni e scritti delle partecipanti ai seminari o con testi di donne saudite estratti dai quotidiani locali e internazionali.
Attraverso i seminari, AlDowayan, "ha offerto alle donne e alle ragazze una piattaforma per far sentire la propria voce, sia individualmente che collettivamente", anche con il caratteristico "canto delle sabbie" del Rub al-Khali, il deserto in cui le dune mormorano e rombano allo spostarsi della sabbia", usato anche come metafora, con "il suono dei minuscoli granelli di sabbia che interagiscono fra loro che cresce fino a diventare un boato collettivo".
Scultura e suono quindi "raccontano una storia che trascende le culture e le geografie e rivendica una autonomia e una solidarietà fra le donne dell'Arabia Saudita che trova risonanza in tutto il mondo", sottolineano gli organizzatori della Mostra "Sussurra il deserto e si leva la voce" - questa è il titolo scelto n italiano - curata da Jessica Cerasi e Maya El Khalil, e l'assistente Shadin AlBulaihed.
L'Arabia Saudita partecipa alla Biennale Arte per la Quarta volta e per la terza volta il Padiglione nazionale espone opere di artiste donne.
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Israele-Iran, Tajani: “Obiettivo politico del G7 è...
Il comunicato conclusivo dei ministri riuniti a Capri: "Teheran e Tel Aviv evitino ulteriore escalation, pronti ad adottare ulteriori sanzioni contro l'Iran"
Sulla questione Israele-Iran "ho voluto subito che ci fosse un messaggio chiaro da parte del G7: l'obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation, abbiamo lavorato, lavoriamo e continueremo a lavorare per una de-escalation in tutta l'area del Medio Oriente. Per quanto mi riguarda è da stanotte che sono in contatto con le ambasciate italiane a Teheran e Tel Aviv. Non c'è alcun problema per nostri connazionali". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa finale del G7 Esteri a Capri.
I ministri del G7: "Iran e Israele evitino ulteriore escalation"
I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Capri hanno invitato Iran e Israele a ''lavorare per prevenire un'ulteriore escalation'' ''alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile''. Come si legge nel comunicato conclusivo della riunione, ''il G7 continuerà a lavorare a tal fine'' e rivolge un appello ''a tutte le parti, sia nella regione che oltre, a offrire il loro contributo positivo a questo sforzo collettivo''.
I ministri degli Esteridi Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America, insieme all'Alto Rappresentante dell'Unione Europea, hanno ''chiesto che l'Iran e i gruppi alleati cessino i loro attacchi''. Nel comunicato al termine della riunione i ministri hanno sottolineato che ''il governo iraniano verrà considerato responsabile delle sue azioni destabilizzanti''. I ministri degli Esteri del G7 si sono poi detti ''pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti''.
I ministri hanno quindi condannato ''con la massima fermezza l'attacco diretto e senza precedenti dell'Iran contro Israele nell'aprile scorso''. In un comunicato al termine della riunione a Capri i ministri hanno sottolineato che ''si è trattato di un'escalation pericolosa, poiché l’Iran ha lanciato centinaia di missili balistici, missili da crociera e droni''. Viene quindi espresso la condanna per ''il sequestro iraniano, in violazione del diritto internazionale, della nave mercantile battente bandiera portoghese Msc Aries vicino allo Stretto di Hormuz. Chiediamo il rilascio immediato della nave, del suo equipaggio e del carico''.
I ministri riuniti a Capri hanno quindi chiesto ''all'Iran di astenersi dal fornire sostegno ad Hamas'' così come a Hezbollah e agli Houthi, e ''dall'intraprendere ulteriori azioni che destabilizzino il Medio Oriente''. Nella nota si legge che ''la continua fornitura di armi e materiale correlato da parte dell’'ran agli Houthi e ad altri attori non statali nella regione sta aumentando pericolosamente le tensioni''.