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Cinema, Giampaolo Letta: “Settore può contribuire a veicolare meglio valori della cultura d’impresa”
Si è conclusa a Roma II edizione del Premio Film Impresa in programma alla Casa del Cinema
Si è concluso il terzo e ultimo atto della seconda edizione del Premio Film Impresa, andata in scena dal 9 all’11 aprile presso la Casa del Cinema a Roma con una grande partecipazione di pubblico. Un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria che mira a valorizzare, esaltare e comunicare i valori delle imprese e di chi ci lavora attraverso i diversi linguaggi del cinema che sempre più spesso le aziende realizzano per raccontare la loro storia, il loro prodotto, il lavoro delle persone, il rapporto con il territorio.
"Il numero di presenze registrate, oltre settecento, in questa tre giorni della seconda edizione del Premio Film Impresa, attesta il grande entusiasmo e lavoro svolto per questo evento in cui il focus principale sono stati i giovani e il cinema come occasione di crescita delle imprese", dichiara Giampaolo Letta, presidente del Premio Film Impresa a conclusione della terza giornata dell'evento che ha visto una grande partecipazione fra istituzioni, talent, aziende e stampa e media tv.
"Il cinema infatti può contribuire a veicolare e comunicare meglio i valori della cultura d'impresa - aggiunge - Il Premio Film Impresa ha come scopo principale proprio quello di 'raccontare' il lavoro incessante e quotidiano delle imprese e soprattutto i loro valori". Patrocinata da Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e Rai Teche, in collaborazione con Regione Lazio e Confindustria, Anica, Una e Casa del Cinema di Roma, l’iniziativa ha visto per il secondo anno consecutivo il contributo di Almaviva, Edison, Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale Ets, Gruppo Fs, Umana e UniCredit, ai quali si sono aggiunti nel 2024 Università Campus Bio-Medico di Roma, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Würth, Its Meccatronico del Lazio. Adnkronos è media partner. La perfetta riuscita della manifestazione è stata possibile anche grazie agli sponsor tecnici Spencer&Lewis, D-HUB Studios, Quivo, Ega Worldwide, Anybit e Tecnoconference Europe.
Presidente Unindustria, 'Premio racconta valori e passione alla base di qualsiasi storia imprenditoriale'
"Il Premio Film Impresa, ideato e coordinato da Unindustria e giunto alla sua seconda edizione, si conferma come una manifestazione di grande qualità. Il concorso consente alle imprese di raccontarsi, di comunicare quale è il rapporto con i loro collaboratori e con il territorio di riferimento, con la tecnologia, con le emergenze che stanno affrontando - ha commentato Angelo Camilli, presidente Unindustria - Ma soprattutto dà loro la possibilità di raccontare i valori che fanno parte della vita di un’azienda e la passione che c’è alla base di qualsiasi storia imprenditoriale. Tutto questo per noi è un elemento molto importante per costruire un rapporto di fiducia con la società nella quale operiamo e con il territorio dove viviamo. Il Premio, inoltre, valorizza un settore, quello dell’audiovisivo, che nel Lazio è estremamente importante - ha aggiunto Angelo Camilli - Nella nostra regione, infatti, si concentra quasi la metà degli addetti e, secondo l’ultimo Rapporto Istat sulla competitività dei settori produttivi, la filiera dei contenuti audio e audiovisivi vale il 3,5% del valore aggiunto regionale, parliamo di circa 6,7 miliardi di euro. Si tratta del valore più alto in Italia, davanti alla Lombardia che segue con l’1,4%".
Le prime proiezioni di giornata hanno interessato i 10 video realizzati nell'ambito del concorso 'Dall’impresa allo schermo. Videoracconti e storie in forma breve', ideato da Unindustria e Confindustria con il suo Archivio Storico per La Sapienza Università di Roma. Alle proiezioni hanno partecipato Luca Lucini, presidente della Giuria, e le aziende partner.
Successivamente sono andate in scena le proiezioni delle ultime opere in concorso, a cui hanno partecipato anche gli autori e i rappresentanti delle imprese in gara. Le proiezioni hanno interessato la categoria 'Area Doc' (parte 2) - a cura di UniCredit. Percorsi, testimonianze, fatti', con la visione delle seguenti opere in nomination: 'Il dolore e la forza della cooperazione' di Emilio Gelosi e Fabio Blaco- Produzione Cooperdiem per Legacoop Romagna, 'Il futuro di tutti noi: viaggio in Sicilia alla scoperta dell’energia del sole e del vento' di Marcello Bumbica - Fabrizio Lopresti - Produzione: Visionaria Film per Engie Italia, 'Il bello di avere 20 anni: le storie di Tirreno Power' di Edward Rozzo - Produzione RozzoPlus per Tirreno Power, 'Il Messaggero#condivisodal1878' di Alvaro Moretti, Dario Carrarini, Giancarlo Carlini - Produzione Il Messaggero, Q10 Media, StudioKowalsky. A seguire si è svolto l’evento 'Corti di rai Teche - C’era ancora domani|Flash. Uomini e affari (Gianola Nonino - la signora della grappa)' di Marcella Gabbiano, 1989.
Alle proiezioni hanno partecipato anche gli autori e i rappresentanti delle imprese coinvolte, a partire dalla Comunità di Sant’Egidio
Spazio poi anche a due eventi speciali dedicati alle opere fuori concorso. Il primo è stato 'Pfi Explore a cura di Würth. Sfide, esperienze, territori', a cui è seguita una conversazione con la direttrice dello spazio espositivo Art Forum Würth Capena Valentina Spagnuolo e la proiezione delle seguenti opere: 'Würth: storia di viti, arte e passione' di Livia Granati - Produzione Würth, 'Soldatini' di Daniele Barbiero - Produzione Mp Film per Roche, 'Una passione dirompente' di Elena Beatrice, Daniele Lince - Produzione Ied Istituto Europeo di Design per G.B. Ambrosoli, 'Noi siamo' di Mattia Colombo e Davide Fois - Produzione Muse Factory of Projects per Fondazione Pirelli, 'Scintille' di Claudia Genolini - Produzione Mb Iwa per Federmeccanica, 'Conto terzi' di Antonio Palumbo per Inail e Cisl Puglia, 'Mario e i luoghi comuni – Carta di Alessio Laura- Produzione Save the Cut per Hera.
A seguire si è svolto il secondo evento 'Pfi Explore|Lazio terra dell’audiovisivo. Sfide, esperienze, territori' con le seguenti proiezioni: 'La nostra vita ricomincia da qui' di Paolo Mancinelli - Produzione Doc Creativity per Comunità Sant’Egidio, 'A mio padre' di Riccardo Meli - Produzione Kairos per Acqualatina, 'Cerca di tornare di Nicolò Donnantuoni' - Produzione Donnantuoni per Autotrasporti Pigliacelli, 'Non mi riconosco' di Simone Gervasio - Produzione P&Co. per Pezzilli & Company, 'Innovazione e imprenditorialità accademica. La storia di Carlo' di Andrea Pellizzer - Produzione Campus Biomedico. Alle proiezioni hanno partecipato anche gli autori e i rappresentanti delle imprese coinvolte, a partire dalla Comunità di Sant’Egidio che ha sempre dedicato una particolare attenzione al linguaggio audiovisivo nel racconto delle proprie iniziative.
Presente all’evento anche Massimiliano Bruno, regista del cortometraggio 'Scintille'. Tra i due eventi speciali in scena due esclusivi inediti. In programma 'L’eroe e il mito' di Ermanno Olmi e 'M.A.D.E. Made in Italy. Made with Bravery featuring Renzo Rosso - Ep. 10' di Francesco di Giorgio, una produzione Frame by Frame per Otb. In programma anche il talk 'Le porte aperte di una città inclusiva e sostenibile, i grandi eventi che cambiano il volto delle città' con la visione di 'Il cinema e l’anno giubilare', alla quale è seguita una conversazione con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme ad Angelo Camilli, Giampaolo Letta e Mario Sesti. Il primo cittadino della capitale si è poi intrattenuto in uno stimolante confronto con gli studenti di Anica, dal quale sono emersi importanti spunti sulla trasformazione della città e sugli sviluppi del settore audiovisivo.
Fuori concorso 'L’eroe e il mito' di Ermanno Olmi, prodotto dall’azienda Dainese e con protagonista Valentino Rossi
Prima della cerimonia finale di premiazione, l’inedito fuori concorso 'L’eroe e il mito' di Ermanno Olmi, prodotto dall’azienda Dainese e con protagonista Valentino Rossi, è stato proiettato anche a favore del pubblico presente all’evento con gli interventi finali di Guido Meda, Elisabetta Olmi, Giampaolo Letta e Mario Sesti. "Credo che già alla II edizione, Premio Film Impresa abbia mostrato capacità di esplorazione e setaccio in grado di rivelare non solo quanto il cinema come acutezza di sguardo e ricchezza di racconto possa rispecchiare vita e orizzonti di prospettive delle imprese, ma anche come una manifestazione del genere possa rivelare nuovi talenti d'autore - ha commentato il direttore artistico Mario Sesti - Un grazie incondizionato va all'impegno e alla sensibilità della giuria presieduta da Gabriele Salvatores e anche alla platea di appassionati e all'Ente dello Spettacolo - Rivista del Cinematografo che hanno seguito con attenzione Premio Film Impresa".
A chiudere la seconda edizione del Premio Film Impresa è andata in scena la cerimonia di premiazione inaugurata dalla visione del video essay 'Scaraventare lo spettatore addosso agli attori: l’occhio di Francesca', in ricordo del maestro Ermanno Olmi e seguita da una conversazione con Francesca Archibugi insieme a Mario Sesti e Francesca Magliulo, direttrice Fondazione Eos Edison Orizzonte Sociale Ets. Una giuria d’onore d’eccezione, presieduta dal regista premio Oscar Gabriele Salvatores, ha assegnato un premio alle opere in concorso in ciascuna delle seguenti categorie: Miglior Film d’Impresa Umana - Area Narrativa - Scrittura, immaginario, messa in scena; Miglior Film D’Impresa UniCredit - Area Documentaria - Storia, testimonianze, fatti e Percorsi, testimonianze, fatti; Miglior Film Almaviva - Area II&S: Innovative, Image & Sound - Ritmo, luce, percezione.
Il Premio Migliore Film Innovative Image & Sound - Almaviva è stato consegnato a 'All the Invisible' di Jacopo Carapelli. Il Premio Miglior Film d’Impresa Area Narrativa – Umana è stato consegnato a 'Wasted' di Tobia Passigato. La Menzione Speciale Area Narrativa - Umana è andata a 'Così fa il silenzio' di Sami Schinaia. Il Premio Miglior Film d’Impresa Area Documentaria – UniCredit è stato consegnato a 'Ceramics of Italy. Un viaggio nella sostenibilità' di Esmeralda Calabria. Il Premio Miglior Film d’ Impresa Area II&S: Innovation, Image & Sound – Almaviva a 'Mosaico' di Yuri Ancarani. La Menzione Speciale II&S è andata a 'The Betterfly Effect' di Federico Caponera e Riccardo Perazza. La Menzione speciale miglior film inedito è andata a 'Cerca di tornare' di Nicolò Donnantuoni. Menzione speciale anche per 'Il Messaggero#condivisodal1778' di Alvaro Moretti, Dario Carrarini, Giancarlo Carlini. Il Premio Ente dello Spettacolo - Rivista del Cinematografo è stato consegnato a 'Ceramics of Italy. Un viaggio nella sostenibilità' di Esmeralda Calabria. La Menzione speciale Platea Competente è andata a 'Nessuna formula magica - Video sostenibilità' di Ermanno Menini per Granarolo.
La regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi ha ricevuto il Premio Ermanno Olmi 2024
La regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi ha ricevuto il Premio Ermanno Olmi 2024, promosso dalla Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale ETS, il Premio Speciale Ferrovie dello Stato Italiane è stato consegnato alla cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, che ha partecipato anche a una conversazione con Mario Sesti a margine della visione del video essay 'Caterina Caselli: arte e impresa di una ragazza tutta d’oro'. Il Premio alla Creatività - Unindustria è stato consegnato all'imprenditore Renzo Rosso, che a conclusione della terza giornata è stato protagonista di una conversazione con Giampaolo Letta dopo la proiezione dello speciale inedito 'M.A.D.E. Made in Italy. Made with Bravery featuring Renzo Rosso - Ep. 10' di Francesco di Giorgio, una produzione Frame by Frame per Otb.
"Ringrazio FilmImpresa per questo riconoscimento alla docuserie M.A.D.E. con la quale abbiamo voluto dare visibilità e rendere protagonisti gli artigiani del bello e ben fatto italiano - ha commentato Renzo Rosso, presidente e fondatore del Gruppo Otb - L’80% del lusso mondiale viene prodotto in Italia e sono proprio i piccoli produttori, le piccole imprese artigiane i veri artisti che danno vita ai prodotti che vediamo nelle sfilate e nelle boutique di tutto il mondo. Credo fortemente che nella moda il 50% del prodotto lo faccia il direttore creativo, e il restante 50% gli artigiani - ha aggiunto - Con questa campagna abbiamo voluto mostrare le competenze uniche di chi sta dietro le quinte del made in Italy, eppure lo crea tutti i giorni. Mi auguro che il potere del cinema possa spronare sempre più giovani ad avvicinarsi a queste professioni che rendono grande il nostro Paese nel mondo".
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‘I soliti ignoti’, Codacons diffida la Rai:...
L'associazione: "Azienda detiene i diritti dal 1991, da quando Gianni Ippoliti ideò un programma identico"
La Rai non può permettersi di perdere il game show 'I Soliti Ignoti' a vantaggio del Nove, dal momento che è proprietaria dei diritti sul format dal 1991. Ne è convinto il Codacons che, in seguito agli insistenti rumors di stampa su un possibile trasloco del format a Discovery, dove tornerebbe nelle mani di Amadeus, insieme all'Associazione Utenti Radio e Tv ha presentato una diffida formale alla Rai. L'intento, spiega il Codacons nel documento che l'Adnkronos ha visionato in anteprima, è quello di "verificare/vigilare/monitorare le notizie sin qui trapelate" dal momento che "se tutto quanto esposto corrispondesse al vero si verificherebbe la sottrazione di un format Rai al legittimo titolare, ricordando come la Rai sembrerebbe detenere la proprietà del format del programma già dal 1991".
Nello specifico, il Codacons riporta nel documento diversi articoli di stampa che evidenzierebbero l'eventualità ipotetica che Amadeus porti con sé al Nove il game show. "Sulla scia delle prime notizie trapelate sui vari articoli di stampa, sembrerebbe emergere come con il passaggio del conduttore televisivo Amedeo Umberto Rita Sebastiani, pseudonimo di Amadeus, al gruppo Warner Bros. Discovery, quest’ultima potrebbe acquisire i diritti in scadenza del game show 'Soliti ignoti'", scrive l'associazione dei consumatori. "Se quanto trapelato dalle prime notizie di stampa corrispondesse al vero, a parere di chi scrive, si potrebbe arrivare a verificare la sottrazione di un format Rai al legittimo titolare", osserva il Codacons.
Che spiega i motivi per i quali la tv di Stato dovrebbe ritenersi proprietaria esclusiva del programma 'I Soliti Ignoti'. "Nel settembre del 1991 -scrive il Codacons - nel corso del programma 'La Vela d’oro', Galà per la presentazione del palinsesto Rai, il conduttore Pippo Baudo, su Raitre, illustrò le principali novità e idee del nuovo palinsesto. In tale contesto si propose l’idea, ascrivibile al sig. Gianni Ippoliti, di un quiz caratterizzato dalla natura fisiognomica, ovvero un format in cui si richiedeva al concorrente di indovinare il lavoro di una persona utilizzando esclusivamente l’osservazione. Si trattava di un primo, seppur embrionale, format di gioco a quiz basato sull’osservazione e, cosa importantissima, di produzione tutta interna alla Rai. La Rai quindi ha acquistato i diritti del format dalla società olandese Endemol, ma anni prima Gianni Ippoliti aveva ideato un format identico proprio per la Rai, che ne detiene quindi i diritti".
C'è poi, rivela il Codacons, un ulteriore elemento che renderebbe il format Rai originale rispetto a quello che l'azienda acquistò da Endemol. "Nell’acquisto della licenza del format americano non sembrerebbe essere presente la figura del 'parente misterioso' -spiega il Codacons nel documento visionato dall'Adnkronos- Elemento che, invece, era originariamente presente nel game andato in onda a 'Girone all’italiana'. Difatti, quest’ultima parte del gioco non risulterebbe essere presente nel format americano che Endemol vendette alla Rai, e successivamente aggiunto nelle ultime edizioni dei 'Soliti ignoti'".
Ciò detto, per il Codacons sarebbe "fondamentale" che "la stessa Rai provveda, nel pieno rispetto della verità, dell'importanza della tutela, protezione e valorizzazione delle produzioni interne ed al fine di assicurare tutela tanto ad essa quanto ad un suo artista, oltre che a tutti gli utenti che pagano un canone ed esigono che la concessionaria beneficiaria adotti comportamenti virtuosi e non di spreco". Contestualmente alla diffida, l'associazione dei consumatori e Assourt chiedono "di avviare il necessario procedimento istruttorio e di monitoraggio, al fine di accertare se con riferimento alle fattispecie esposte possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività".
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Federico Fashion Style vittima di aggressione omofoba:...
La denuncia del parrucchiere delle star: "Preso a schiaffi e un pugno in faccia su un treno davanti agli occhi di tutti!".
“È vergognoso che nel 2024 ancora succeda tutto ciò! Preso a schiaffi e un pugno in faccia su un treno Italo davanti agli occhi di tutti! Essere denigrato e aggredito per l’orientamento sessuale è vergognoso!". Così Federico Fashion Style, il parrucchiere delle star, denuncia su Instagram, di essere stato vittima di un'aggressione omofoba, e in un breve video, da una barella di Pronto soccorso, quasi in lacrime si dice sconvolto che ancora esistano "gli omofobi di m...a", dice. E poi scrive: "Grazie per i mille messaggi, ora farò tutti gli aggiornamenti e vi farò sapere! Ma vi prego, smettetela di chiamare la gente Frocio! L’omosessualità non è una malattia!”.
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La vita privata di Alberto Sordi in un docufilm, primo ciak...
Tratto dal libro "Alberto Sordi secret" scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino del grande attore
Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi dal titolo "Alberto Sordi secret", tratto dall'omonimo libro scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino dell'attore - che ne è anche il regista - e pubblicato da Rubbettino editore, giunto all'undicesima ristampa. Il primo ciak si è tenuto nel suggestivo centro storico di Narni, in provincia di Terni, dove si sono presentate centinaia di comparse che hanno sovraffollato la cittadina. Un progetto internazionale, anche in lingua inglese e spagnola, in cui dell'Alberto nazionale si racconta la vita familiare.
Il docufilm si compone di una parte documentaristica con testimonianze inedite di amici e parenti dell'attore tra i quali il regista Pupi Avati, l'annunciatrice e presentatrice tv Rosanna Vaudetti, la nipote di Totò Elena de Curtis, il re dei paparazzi Rino Barillari, la contessa Patrizia de Blanck, Sabrina Sammarini (figlia dell'attrice Anna Longhi), foto di famiglia, video e audio originali. Questa parte si lega a un'altra dove la narrazione diventa racconto filmico con personaggi vissuti realmente, in cui viene mostrata l'infanzia e l'adolescenza di Alberto Sordi negli Anni Venti e Trenta grazie alle interpretazioni di attori e attrici amati dal grande pubblico come Enzo Salvi, Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Daniela Giordano, Dado Coletti e a tre bambini di età diverse che impersonano l'attore. Un biopic in cui nulla è fiction, frutto di fantasia, ma dove invece i dialoghi, le situazioni e i personaggi ripercorrono la vita reale e sconosciuta al pubblico di Alberto Sordi.
E' noto che l'attore fosse riservatissimo, non amasse l'ostentazione e la sua vita privata fosse blindata. Con il pubblico, a cui era molto legato e riconoscente - e con i suoi collaboratori - ha condiviso soltanto la sua vita professionale. Il docufilm, lontano dai luoghi comuni, è ricco di emozioni, aneddoti e curiosità, orgogliosamente e volutamente indipendente, in quanto realizzato senza alcun contributo pubblico. Partner del progetto sono il ministero della Cultura, il Parco archeologico del Colosseo, il Parco archeologico di Ostia antica, la Repubblica di San Marino, De Matteis Agroalimentare e Artemisia Lab. La regia e la sceneggiatura sono di Igor Righetti, il direttore della fotografia è Gianni Mammolotti, scenografo e costumista Stefano Giovani, una produzione Cameraworks, prodotto da Massimiliano Filippini. Le riprese, oltre che a Narni, si svolgeranno nei luoghi amati da Alberto Sordi come Roma, la Toscana, le Marche e la Repubblica di San Marino.