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Chico Forti, l’amico windsurfista: “I nostri...
Chico Forti, l’amico windsurfista: “I nostri anni tra le Hawaii e Miami, sempre pronto ad accoglierci”
Parla l'ex campione Riccardo Giordano: "Chico una persona perbene capitata in un incubo assurdo. Noi siamo sempre stati convinti della sua innocenza". E sul rientro in Italia: "Fino a quando non lo vedo toccare terra, non ci credo"
"Chico Forti è una persona perbene. Ieri come oggi, siamo sempre stati e siamo convinti che la sua è una storia così assurda che nessuno, neanche se l'avessimo visto con i nostri occhi, avrebbe creduto alla sua colpevolezza. E' come se un tuo carissimo amico, uno che conosci come le tue tasche, si trova all'improvviso in una situazione del genere...ma come fai a crederci?". A parlare all'Adnkronos è Riccardo Giordano, palermitano oggi 54 anni, ex campione di windsurf, 30 anni di professionismo, 10 mondiali vinti e 3 olimpiadi alle spalle, ricordando gli anni passati, tra le Hawaii e Miami, con la 'tribù' dei windsurfisti di mezzo mondo, tra i quali anche Chico Forti, "un gran personaggio, una persona buona e generosa, sempre pronto ad aprirci la sua casa".
"La sua colpevolezza per noi è impossibile, e non è casuale che in tutti questi anni Chico si sia sempre dichiarato innocente. Altrimenti non avremmo fatto tutto quello che abbiamo fatto in questi 25 anni", dice Giordano, ricordando le iniziative e le battaglie portate avanti soprattutto da Vincenzo Baglione, fondatore dello storico windsurfing club Albaria di Palermo (quello dove si è formato Giordano), grande amico di Forti, sempre in prima fila nel rivendicare la sua innocenza. E sul ritorno in Italia di Chico, Giordano premette: "Fino a quando non lo vedo toccare terra, non ci credo. Ce lo avevano promesso qualche anno fa, nel 2021 il Governo dell'epoca aveva annunciato che sarebbe tornato a Natale, ma all'improvviso non se n'è più parlato. Tutto dissolto nel nulla. Se e quando rientrerà - ammonisce Giordano- Chico dovrà essere libero e con in mano una sentenza che attesti la sua innocenza".
Giordano - oggi sposato con una donna inglese e padre di due bambine di 7 e 10 anni, dopo tanto girovagare per il mondo, qualche anno passato in Italia e in Inghilterra, vive in Thailandia dove lavora per un'azienda che produce tavole da surf - si abbandona poi a qualche ricordo. "Erano gli anni '80-90, gli anni del boom del windsurf e Chico nel 1985 fu il primo italiano a partecipare alla coppa del mondo professionisti Pwa, poi più avanti negli anni, io cominciavo la mia carriera sportiva e lui stava per terminarla per dedicarsi alle produzioni tv. Ma ricordo che quando andavamo alla pre-olimpica di Miami, ogni gennaio, come squadra italiana di windsurf, eravamo sempre suoi ospiti, che ci accoglieva tutti, ci metteva a disposizione appartamenti, barca, macchina, era una persona aperta e generosa".
E ancora: "Durante i 'fermi' delle regate di classe olimpica ci trasferivamo tutti per un mesetto a Maui, alle Hawaii, per quello che chiamavamo relax attivo, nel senso che per noi il riposo era divertirsi per esempio con le tavole da onda. Un anno Chico stava girando una pubblicità per una marca di sigarette e noi ci divertimmo anche a fare gli attori in quell'occasione. Fu allora che conobbe la sua attuale moglie, Heather Crane, che era una delle modelle della pubblicità, che poi sposò e da cui ebbe tre figli. Era proprio un periodo d'oro quello, di amore e di successo per lui - ricorda ancora Giordano - quando, dal nulla, si materializzò quell'incubo, quel 'fattaccio' che gli cambiò la vita".
(di Federica Iannetti)
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In un messaggio audio il portavoce dello Stato Islamico loda l'attacco alla sala concerti della Crocus City Hall
Lo Stato Islamico loda l'attacco terroristico contro il Crocus a Mosca. In un messaggio audio, postato sull'account Telegram dell'Is, il portavoce, Abu Hudhayfah Al-Ansar, esorta i sostenitori a prendere di mira "i crociati ovunque nel mondo".
Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
Le accuse della Russia all'Ucraina: "Li avete finanziati"
Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa: "Informazioni dettagliate a Mosca prima di attacco"
"Prima dell'attacco del 22 marzo, il governo degli Stati Uniti ha fornito informazioni chiare e dettagliate alle autorità russe sulla minaccia terroristica contro grandi raduni e concerti a Mosca". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".
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Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all'attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell'anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. Il messaggio arriva nel decimo anniversario secondo il calendario lunare della proclamazione del Califfato a Mosul.
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Sarebbero emerse, intanto, prove di un collegamento tra gli autori dell'attacco terroristico della sala concerti Crocus e Kiev, come si legge sul canale Telegram del comitato investigativo. La Russia continua ad accusare l'Ucraina per il coinvolgimento nell'attentato della scorsa settimana a Mosca.
"I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine - si legge su Telegram -. Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini".
In particolare, il comitato investigativo russo che sta indagando sulla strage al Crocus City Hall ha confermato i dati secondo cui gli autori dell'attacco terroristico hanno ricevuto ingenti somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina. Gli investigatori hanno identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa: "Informazioni dettagliate a Mosca prima di attacco"
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Questo - ha aggiunto - era già stato fatto per iscritto il 7 marzo "secondo le normali procedure e attraverso canali consolidati che sono stati utilizzati molte volte in precedenza". "In effetti, gli Stati Uniti hanno cercato di contribuire a prevenire questo attacco terroristico." Anche l'ambasciata americana a Mosca aveva dichiarato pubblicamente all'epoca che stava seguendo le notizie secondo cui gli estremisti avevano piani imminenti per attaccare grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.
Kirby ha poi respinto ancora una volta con veemenza le affermazioni russe secondo cui l’Ucraina sarebbe coinvolta nell’attacco terroristico. Questa è "sciocchezza" e "propaganda". "È assolutamente chiaro che" l'Isis "è stato l'unico responsabile del terribile attacco terroristico a Mosca la scorsa settimana".