Cronaca
“Una pandemia strisciante è già in atto”....
“Una pandemia strisciante è già in atto”. Appello virologi all’Aifa contro i superbatteri
La lettera della Società italiana di virologia presieduta da Arnaldo Caruso: "Sotto la guida di Giorgio Palù la nuova agenzia supererà contraddizioni e burocrazia"
I germi invulnerabili ai farmaci e soprattutto i 'superbatteri' resistenti agli antibiotici, che già rappresentano una "pandemia strisciante in atto", sono una delle prime sfide che la nuova Agenzia italiana del farmaco Aifa sarà chiamata ad affrontare. L'appello a mettere questo tema in cima all'agenda dei lavori dell'ente regolatorio nazionale arriva dalla Società italiana di virologia (Siv-Isv), in una lettera firmata dal presidente Arnaldo Caruso e anticipata all'Adnkronos Salute. I virologi italiani esprimono soddisfazione per la conferma del collega Giorgio Palù alla presidenza dell'Aifa e auspicano dalla rinnovata agenzia un'attenzione particolare ai 'nemici invisibili' che minacciano la salute del pianeta.
"Con la nuova riforma" dell'Aifa "e di conseguenza con i poteri che il presidente viene finalmente ad esercitare - scrivono gli esperti Siv-Isv - siamo certi che il professor Palù saprà portare avanti, con tenacia ed autorevolezza, alcuni progetti strategici per il nostro Paese, tra i quali lo sviluppo dell'industria del farmaco e del biotech, settori trainanti di molte nazioni evolute. Auspichiamo inoltre" che Palù, "da virologo di fama internazionale quale è stato in ambito accademico (presidente della Società italiana di virologia e della Società europea di virologia)", rivolga "un'attenzione particolare all'approvazione di progetti di ricerca, anche di base, all'interno di tematiche volte a conoscere e risolvere i problemi della resistenza dei virus ai farmaci antivirali ed ancor più quella dei batteri agli antibiotici", da considerarsi appunto come una "vera e propria pandemia strisciante in atto".
La lettera dei virologi italiani all'Aifa
Per i virologi italiani, Palù sarà la guida giusta per consentire alla nuova Aifa di superare alcune criticità emerse durante l'emergenza Covid. "Apprendiamo con grande soddisfazione - si legge nella lettera - la conferma del professor Giorgio Palù alla guida dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. Il professor Palù ha saputo guidare l'Aifa nei momenti più critici di emergenza pandemica e siamo certi che saprà dare a questa Agenzia un forte impulso innovativo, non solo per l'esperienza maturata negli anni passati alla guida della stessa, ma per il fatto che la riforma dell'Aifa, finalmente giunta a compimento, gli attribuisce un maggior potere ed al contempo maggiori responsabilità. Infatti il professor Palù sarà per la prima volta nella storia dell'Aifa un presidente con potere di rappresentanza e, finalmente, anche decisionale.
"La Società di virologia - ricorda il suo presidente - aveva già espresso perplessità sull'organizzazione operativa dell'Aifa nei momenti di pandemia, inviando una lettera ufficiale all'allora presidente del Consiglio onorevole Mario Draghi, purtroppo rimasta senza risposta. In questa lettera sottolineavamo come, da spettatori esterni, ci colpissero alcune decisioni dell'Aifa spesso contraddittorie, comunicate tra l'altro in modo altrettanto poco chiaro e rassicurante alla popolazione, allora non riconducibili alla figura del presidente dell'Agenzia. Inoltre, si aveva l'impressione che l'attività dell'Aifa, d'importanza centrale per il buon funzionamento del nostro sistema sanitario nazionale, fosse appesantita da una burocratizzazione notevole, che la portava ad essere poco tempestiva e non sufficientemente orientata alla scienza ed all'innovazione". Il nuovo assetto dell'ente regolatorio nazionale, con Palù al timone, permetterà invece "il rilancio di un'Agenzia d'importanza centrale per il buon funzionamento del nostro sistema sanitario nazionale", sono convinti i virologi Siv-Isv, che si congratulano con il loro past president augurandogli "un fruttuoso lavoro".
Cronaca
Premio Sarzanini, tra i premiati Antonietta Ferrante...
Il riconoscimento anche al regista Marco Bellocchio
Un premio alla passione e al rigore. La terza edizione del premio Mario Sarzanini, specialista della cronaca giudiziaria morto tre anni fa, è stato assegnato al regista Marco Bellocchio per il film e la serie tv su Aldo Moro, a Francesca Fagnani (nella foto con il direttore dell'Adnkronos, Davide Desario) per le interviste da belva su Rai2; a Fabio Tonacci del quotidiano La Repubblica per i reportage in Israele.
Tra gli otto vincitori del premio patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio la giornalista dell’Adnkronos Antonietta Ferrante per le agenzie di stampa, Giuseppe La Venia del Tg1 per la tv, Fabiana Cofini (RaiNews.it) per il web, Sara Graziani della Casa internazionale delle donne per la categoria degli uffici stampa e Simone Spetia (Radio24) per la radio.
Cronaca
Mafia, Rando (Pd): “Orgogliosa di Roma Tre che...
‘Importante far capire senso responsabilità’
“Credo che sia una cosa lodevole quando un’università attenziona il fenomeno della mafia e ne dà conoscenza. Dedicare alle vittime delle mafie le aule dell’ateneo, significa dare nome e cognome a delle storie per la cultura della legalità”. Lo ha detto la senatrice del Partito democratico e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, Vincenza Rando, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Io sono orgogliosa di Roma Tre perché è importante far capire il senso di responsabilità”, ha concluso la Senatrice.
Cronaca
Mafia, Borrometi (Articolo21): “Roma Tre ci ricorda...
‘Non giratevi dall’altra parte’
“Io sono veramente contento di essere qui oggi perché ho partecipato lo scorso anno ad un’iniziativa con Paolo Siani, fratello di Giancarlo, nella quale nacque la promessa del Rettore di Roma Tre di intitolare 12 aule alle vittime di Mafia. Sono orgoglioso soprattutto perché, oggi, un liceo di Partinico ha negato l’intitolazione a Peppino Impastato. Oggi Roma Tre ci ricorda quanto è importante la memoria”. Così il presidente di Articolo21, Paolo Borrometi, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.
“Quando 12 anni fa ho iniziato a denunciare la mafia nel mio territorio, mi sono reso conto quanto sia importante che i giornalisti non girino lo sguardo altrove - ha concluso il presidente di Articolo21 - Dobbiamo ricordare che l’articolo 21 della nostra Costituzione non è soltanto il diritto e il dovere del giornalista di informare, ma anche il diritto del cittadino ad essere informato, così da poter permettergli di scegliere da che parte stare".