Cronaca
Strage di Cutro, un anno fa il naufragio. Dal 2013 quasi...
Strage di Cutro, un anno fa il naufragio. Dal 2013 quasi 30mila morti nel Mediterraneo
Nel 2013 a Lampedusa 636 vittime in pochi giorni, nel 2016 il record tragico di morti: 5.136 in tutto il Mediterraneo
Un anno fa, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, un caicco partito dalla Turchia naufraga davanti alle coste di Steccato di Cutro: a bordo ci sono 180 migranti, 94 muoiono in mare. La tragedia scuote l'Italia e solleva numerose polemiche sui soccorsi. Il governo Meloni a pochi giorni di distanza vara una serie di nuove norme con una stretta per gli scafisti. Non è la prima volta che l'Italia si trova a fare i conti con un naufragio così tragico, ce ne sono stati alcuni con un numero di vittime anche più alto. Complessivamente, a quanto apprende l'Adnkronos, negli ultimi 10 anni sono stati quasi 30mila i morti nel Mediterraneo.
Il corteo dei familiari delle vittime
Ieri a Crotone si è svolto il corteo dei familiari delle vittime e dei superstiti del naufragio di Cutro di un anno fa. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta: 'Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo'. I familiari delle 94 vittime, tra cui oltre 30 bambini, hanno chiesto a gran voce “giustizia e verità” e hanno gridato “basta bugie”, chiedendo che venga fatta luce sulla tragedia.
Alcuni dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti della strage di Cutro adesso vogliono fare causa allo Stato italiano. L'annuncio ufficiale avverrà questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Crotone, alla presenza di una trentina tra superstiti e familiari di vittime.
La strage di Lampedusa
Proprio dieci anni prima di Cutro l'Italia è stata toccata da una delle tragedie più gravi nella storia del 'mare nostrum', ricordata come la 'strage di Lampedusa'. Evento che segna una svolta nella percezione sul dramma dei migranti lungo la rotta per l'Europa. E' il 2 ottobre del 2013 quando un peschereccio libico salpato dal porto di Misurata colmo di rifugiati eritrei prende fuoco a poche miglia dalla costa di Lampedusa, affondando davanti all'Isola dei Conigli. A bordo dell'imbarcazione oltre 500 persone: le vittime sono 368 e 155 i superstiti. Al governo in quel momento c'è Enrico Letta mentre il ministro dell'Interno è Annamaria Cancellieri.
Pochi giorni dopo, l'11 ottobre, un altro naufragio: un peschereccio con a bordo 480 siriani cola a picco sempre al largo di Lampedusa. La sera prima, poco dopo la partenza, l'imbarcazione era stata intercettata da una motovedetta libica che aveva sparato raffiche di mitra. Al mattino lo scafo forato aveva cominciato ad affondare: annegano 268 rifugiati tra cui almeno 60 bambine. Anche in quell'occasione esplodono le polemiche sui soccorsi, arrivati con due ore di ritardo.
Un altro anno drammatico è il 2016, quando al governo c'è Matteo Renzi e al Viminale Angelino Alfano. Anno che fa registrare il numero più alto di morti in mare con 5.136 vittime in tutto il Mediterraneo. In Italia il 26 maggio si contano 215 tra morti e dispersi in un naufragio nel Canale di Sicilia e il 2 novembre davanti a Lampedusa si registrano ancora 128 morti. Il 14 luglio 2014 sono 109 le vittime nel Canale di Sicilia e l'11 febbraio 2015 100 quelle a Lampedusa.
I naufragi in questi dieci anni non hanno riguardato solo l'Italia: migranti muoiono in mare soprattutto al largo delle coste libiche, dove si registra il maggior numero di vittime, ma anche davanti alla Grecia, alla Turchia, in acque maltesi e in Egitto.
In totale dal 3 ottobre 2013 al 20 settembre 2023 sono 28.800 i migranti morti o dispersi nel Mediterraneo. Il numero più alto di morti in mare si raggiunge nel 2016 con 5.136 vittime e il più basso nel 2020 con 1.449. Dall'inizio del 2023 al 20 settembre le vittime sono 2.356, nel 2022 sono 2.406, nel 2021 2.062, nel 2020 1.449, nel 2019 1.885, nel 2018 2.337, nel 2017 3.189, nel 2015 4.055 e nel 2014 3.289. (di Giorgia Sodaro ed Elvira Terranova)
Cronaca
Ok Ue a nuova combinazione antibiotica contro le infezioni...
La dose fissa di cefepime più enmetazobactam è indicata nel trattamento di infezioni urinarie complicate, polmoniti ospedaliere e batteriemia
La Commissione europea ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio per Exblifep*, una combinazione antibiotica a dose fissa di cefepime ed enmetazobactam per il trattamento di infezioni gravi. Lo annunciano Advanz Pharma Holdco Limited, azienda farmaceutica globale con sede nel Regno Unito e con un focus strategico nella fornitura di farmaci specialistici, ospedalieri e per malattie rare in Europa, Canada e Australia, e Allecra Therapeutics, società biofarmaceutica che sviluppa nuove terapie per combattere la resistenza agli antibiotici.
Exblifep - spiegano in una nota - è approvato per il trattamento di pazienti adulti con infezioni complicate del tratto urinario, inclusa la pielonefrite; la polmonite acquisita in ospedale, inclusa la polmonite associata a ventilazione meccanica; la batteriemia verificatasi in associazione certa o sospetta a una qualsiasi delle infezioni elencate in precedenza.
In base a un accordo di licenza e fornitura concluso nel 2022, Advanz Pharma possiede i diritti per sviluppare e commercializzare il candidato antibiotico di Allecra nell'Unione europea, nel Regno Unito, in Svizzera e in Norvegia. Il farmaco è una combinazione antibiotica a dose fissa, da somministrare per via endovenosa, di enmetazobactam, un nuovo inibitore della lattamasi ad ampio spettro appartenente alla classe dei sulfoni dell'acido penicillanico, e di cefepime, una cefalosporina di quarta generazione. E' stato dimostrato che enmetazobactam ripristina l'efficacia di cefepime contro alcuni batteri multiresistenti, inclusi i patogeni produttori di Esbl da soli o in combinazione con alcune mutazioni resistenti delle beta-lattamasi, come Oxa-48 o AmpC, che sono in aumento in Europa e per le quali esistono poche alternative terapeutiche.
Le infezioni complicate del tratto urinario o cUti, infezioni gravi e potenzialmente fatali - descrive la nota - rappresentano il 19% di tutte le infezioni associate all'assistenza sanitaria. Il range dei tassi di mortalità riportato in letteratura è molto ampio (2-31%), poiché deriva dalla diversa composizione dei pazienti inclusi in termini di età, tipo di infezione e comorbidità. Le cUti, inclusa la pielonefrite acuta (Ap), sono definite come infezioni del tratto urinario ascendenti dalla vescica accompagnate da segni e sintomi locali e sistemici (febbre, brividi, malessere, dolore al fianco, mal di schiena), che si verificano in presenza di un'anomalia funzionale o anatomica delle vie urinarie o in presenza di cateterizzazione. L'Ap è un'infezione batterica che causa l'infiammazione dei reni ed è una delle malattie renali più comuni. Si presenta come una complicazione di un'infezione del tratto urinario ascendente, che si diffonde dalla vescica ai reni e ai loro sistemi collettori.
La polmonite acquisita in ospedale (Hap) e la polmonite associata a ventilazione meccanica (Vap) sono la seconda infezione nosocomiale più comune (dopo la cUti), nonché una delle principali cause di morte per infezioni nosocomiali nei pazienti critici. Hap e Vap sono infezioni polmonari causate da agenti patogeni acquisiti durante la degenza ospedaliera, che si verificano da 48 ore dopo il ricovero in ospedale e che non erano in incubazione al momento del ricovero.
La nuova combinazione antibiotica è stata testata nello studio registrativo di fase 3 Allium di Allecra, che ha confrontato 1.034 pazienti randomizzati che avevano ricevuto cefepime 2 g/enmetazobactam 0,5 g o piperacillina 4 g/tazobactam 0,5 g ogni 8 ore mediante infusione endovenosa continua di 2 ore nell'ambito di uno studio globale multicentrico, randomizzato, controllato, in doppio cieco, condotto in 112 siti in 19 Paesi. Exblifep ha soddisfatto la misura di outcome primaria, dimostrando un successo complessivamente significativo in termini statistici del trattamento (cura clinica combinata con eradicazione microbiologica) alla visita di test rispetto a piperacillina/tazobactam nelle cUti, inclusa Ap, causate da patogeni Gram-negativi (79,1% vs 58,9%). Risultati significativamente superiori in termini statistici sono stati osservati anche tra i pazienti con infezioni causate da agenti patogeni produttori di Esbl (rispettivamente 73,7% vs 51,5%). La combinazione ha dimostrato un profilo di sicurezza tollerabile, paragonabile a piperacillina/tazobactam: 19,8% vs 14,5%. Sae (effetti avversi seri) correlati al trattamento sono stati segnalati nello 0,2% dei pazienti trattati con Exblifep, rispetto allo 0,6% dei pazienti trattati con piperacillina/tazobactam.
Cronaca
Meteo Pasqua e Pasquetta, Italia divisa in due: previsioni
Esodo con il maltempo, allerta gialla in 8 regioni
Esodo di Pasqua all'insegna del maltempo, 8 regioni con allerta gialla. Ma la situazione è in miglioramento, anche se l'Italia sarà divisa in due: sole e caldo al Sud, temporali al Nord.
Cronaca
Salute, Orlandini (Familiari sordociechi): “Lega Filo...
"Aiuta i nostri figli nelle loro abilità e ci supporta"
"La Lega del Filo d'Oro, per famiglie come la nostra, rappresenta uno di quegli incontri determinanti e fondamentali nel corso della nostra vita. Noi l'abbiamo incontrata per caso e poi è diventata la nostra compagna di viaggio". Lo ha detto Daniele Orlandini, presidente del Comitato dei Familiari, a margine dell'evento organizzato dalla Lega del Filo d'Oro presso la Camera dei deputati per la presentazione del Manifesto delle persone sordocieche.
"La Lega del Filo d'Oro - ha spiegato Orlandini - per famiglie e genitori di persone sordocieche e pluriminorate sensoriali è determinante per due aspetti: aiuta i nostri figli a scoprire quelle abilità che diversamente sarebbe difficile far emergere; supporta anche noi famiglie che siamo elementi fondamentali all'interno dell'organizzazione. Per alcuni di noi, è il mio caso, l'incontro con la Lega del Filo d'Oro è diventata una scelta di vita. Mia figlia, infatti, abita da circa un anno in una delle sue strutture".