Cronaca
Giornata del sonno, Nancy Brilli: “Cammino la notte...
Giornata del sonno, Nancy Brilli: “Cammino la notte per Roma contro l’insonnia”
“Convivo con l’insonnia praticamente da sempre. Ho iniziato a soffrirne quando avevo 18 anni, all’inizio faticavo ad addormentarmi poi con il tempo è diventata una condizione cronica. La mia insonnia è resistente a qualsiasi farmaco. Ho provate di tutto: benzodiazepine, sedute di yoga, training autogeno, neanche l’ipnosi mi ha salvata. Così la notte esco, mi concedo lunghe camminate tra le vie di Roma, porto a spasso il cane alle tre del mattino, poverino, prendo il taxi. Quando rientro leggo molto e guardo le serie tv. Una notte di pioggia non potendo uscire ho ridipinto interamente una stanza di casa”. Lo racconta all'Adnkronos Nancy Brilli, uno dei volti più noti del teatro e del cinema italiani, in occasione della Giornata mondiale del sonno che si celebra oggi, 15 marzo.
L’attrice romana, che quest’anno festeggia 40 anni di carriera (il suo debutto nel mondo dello spettacolo risale al 1984 quando Pasquale Squitieri le affida il ruolo di Miriam Petacci in "Claretta") quando si tocca l’argomento insonnia è un fiume in piena. Sa che con la sua stessa condizione fanno i conti 12 milioni di italiani. Nel nostro Paese si stima che circa un adulto su 4 soffra di insonnia cronica o transitoria, con una prevalenza superiore nelle donne (60% circa del totale insonni), secondo i dati della Società italiana di neurologia (Sin) e dell'Associazione italiana di medicina del sonno (Aims).
“Anche oggi, nonostante assuma delle gocce che mi ha prescritto il mio medico – afferma l’artista in coppia con Pierluigi Iorio in Pechino Express 2024 – dei preparati galenici, io mi sveglio 3-4 volte ogni notte. E inizio a girare per la mia città. Con il Covid, poi, pensavo di stare meglio invece l’insonnia è peggiorata. Risultato? Sono sempre stanca, nervosa, irritabile e con gli occhi gonfi. Non una cosa da poco per chi fa televisione e cinema”. Il grande e piccolo schermo sono impietosi “per questo più volte sono stata costretta a immergere la faccia in acqua gelata e ghiaccio”. Recitare in teatro, invece, “è tutta un’altra cosa, andare in scena sul palco ti fa dimenticare tutto”.
Con gli anni “ho imparato a gestire questo mostro – confida al telefono Nancy Brilli mentre è in treno – ma non è stato facile, sotto tutti i punti di vista”. Ha dovuto smettere con farmaci a base di benzodiazepine “perché la memoria per un attore è tutto”. L’ultima volta che ha dormito? “Quando ero incinta di mio figlio Francesco, nel 2000. Dormivo di notte e anche il pomeriggio mi concedevo lunghe ‘pennichelle’. Davvero un bellissimo periodo. Poi più nulla”. Da allora è abbonata ad una cooperativa di taxi della Capitale. “Mi faccio scorrazzare per le strade di Roma, ma che tristezza vederla ridotta così”, conclude.
(Di Francesca Filippi)
Cronaca
Briatore e il tumore al cuore: malattia rara, spesso...
Queste neoplasie rappresentano lo 0,02% di tutti i tumori dell'uomo
Il tumore benigno al cuore che ha colpito Flavio Briatore, operato all'ospedale San Raffaele di Milano, è una patologia rara (queste neoplasie rappresentano lo 0,02% di tutti i tumori dell'uomo), spesso individuata per caso. E' lo stesso Briatore a sottolineare in un video su Instagram come la scoperta sia avvenuta grazie a un controllo di routine, evidenziando l'importanza della "prevenzione" e dei "check-up al cuore". Il manager è stato operato il 19 marzo da Francesco Maisano, cardiochirurgo del San Raffaele. Si è trattato di un intervento mini-invasivo, eseguito in toracotomia endoscopica, con circolazione extracorporea.
Una caratteristica tipica dei tumori benigni è che possono crescere, ma non invadere i tessuti circostanti e gli altri organi. I tumori maligni, invece, hanno esattamente questa capacità. Inoltre, queste cellule tumorali possono diffondersi in altre regioni del corpo e formare metastasi.
"Tra le forme benigne - spiegano gli specialisti del Centro cardiologico Monzino di Milano sul sito dell'Irccs - il mixoma è il più diffuso e rappresenta da solo più della metà dei tumori benigni che possono colpire il muscolo cardiaco. Localizzata in genere nell'atrio sinistro del cuore, la massa tumorale non è destinata a generare metastasi. La presenza del mixoma può manifestarsi con affanno, vertigini, sincopi o improvvise alterazioni dello stato di coscienza, ma molto più spesso il mixoma è asintomatico. Capita così, non di rado, di scoprirlo in maniera occasionale durante una visita medica sportiva o effettuata dal medico del lavoro. In ogni caso, una volta fatta la diagnosi, la soluzione terapeutica è unica e corrisponde all'asportazione chirurgica della massa tumorale".
Cronaca
Scontro tra tre auto sulla Pontina Vecchia: morta una bimba...
Feriti altri tre bambini. In codice rosso anche un uomo coinvolto nell'incidente
Una bambina di 8 anni è morta in un incidente avvenuto fra tre macchine alle 15.45 in via Pontina Vecchia all'incrocio con via della Pescarella, ad Ardea. Altri tre bimbi tra gli 8 e i 10 anni sono rimasti feriti e trasportati in ospedale. Un adulto è stato elitrasportato, invece, al San Camillo in codice rosso. Sul posto i vigili del fuoco di Pomezia, gli agenti della Polizia Locale e il 118.
Cronaca
Zuncheddu risarcito con 30mila euro: detenuto da innocente...
Il difensore all'Adnkronos: "Beniamino è stato per oltre 10 anni in due metri quadri con un bagno senza porta né acqua calda". L'ex allevatore è ancora in attesa, però, dell'indennizzo per l'ingiusta detenzione
Il tribunale di Sorveglianza di Cagliari ha riconosciuto un risarcimento da parte dello Stato di circa 30mila euro a favore dell’ex ergastolano Beniamino Zuncheddu, l'ex allevatore che dopo aver trascorso 33 anni in carcere è stato assolto e rimesso in libertà lo scorso gennaio al termine del processo di revisione che si è tenuto a Roma. Zuncheddu, che si era sempre proclamato innocente, era accusato di essere l'autore della strage di Sinnai dell'8 gennaio del 1991 in cui furono uccisi tre pastori. L'ex allevatore sarà risarcito in particolare per aver trascorso oltre dieci anni di detenzione in celle piccole e sovraffollate, dopo la richiesta fatta dal suo difensore, l'avvocato Mauro Trogu, nel 2016.
"Il dato sconcertante è che con questo provvedimento si riconosce che Beniamino è stato per 10 anni in celle con circa due metri quadri a disposizione, con il bagno non separato da porte e senza acqua calda, con compagni di cella che dormivano in terra" afferma all'Adnkronos l'avvocato Trogu. Quanto al risarcimento per l’ingiusta detenzione, durata 33 anni, il legale di Zuncheddu sta aspettando il deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione per poter inoltrare la richiesta.