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Gerard Depardieu 75 anni in piena bufera, oggi il compleanno dell’attore
Dall'alcolismo alle accuse di molestie, la parabola discendente della stella del cinema francese
Gerard Depardieu festeggia oggi 75 anni in piena bufera. L'attore francese nato a Chateauroux il 27 dicembre 1948 è al centro di uno scandalo e la caduta del Divo sta scuotendo la Francia. L'attore diventato famoso nel 1974 con Patrick Dewaere nel film 'Les Valseuses' ha più volte riempito le pagine dei giornali con episodi discutibili (nel 2011 un volo CityJet da Parigi a Dublino è stato ritardato per due ore perché Depardieu ubriaco ha urinato nel corridoio prima della partenza) e con numerose controversie ma ora "il mostro sacro del cinema francese" sembra aver definitivamente imboccato la strada del tramonto. Aveva suscitato polemica in Francia, in particolare, la sua decisione di accettare nel gennaio 2013 la nazionalità russa dal presidente della Federazione russa, Vladimir Putin perché in disaccordo con la politica fiscale dell'allora presidente francese Francois Hollande.
Le accuse di molestie sessuali
Successivamente nei confronti dell'attore di '1492' e di 'Cyrano de Bergerac' sono state mosse numerose accuse di molestie sessuali e aggressioni. Nel 2018 l'attrice Charlotte Arnould accusa Depardieu di averla stuprata ma il caso in un primo tempo archiviato prima di essere riaperto a marzo del 2022. Emmanuelle Debever, che si è suicidata a dicembre 2023 gettandosi nella Senna a Parigi, nel 2019 ha denunciato Depardieu per violenza sessuale. Successivamente sono arrivate le denunce anche da parte di altre donne, oltre una dozzina. L'ultima è stata a dicembre la giornalista spagnola Ruth Baza che ha accusato di aggressione sessuale l'attore francese in occasione di un'intervista nel 1995.
A suscitare altre polemiche è un video del 2018 girato in Corea del Nord per le celebrazioni dei 70 anni del regime di Pyongyang, al fianco dello scrittore e regista francese, Yann Moix. Nel video, che non era stato usato nel documentario di Moix e che è stato svelato dalla trasmissione francese 'Complément d'enquete', emerge un Depardieu senza freni che fa riferimenti continui al sesso, fa apprezzamenti espliciti alle donne incontrate e commenti a sfondo sessuale anche nei confronti di una bambina coreana.
La difesa di Macron
Sta facendo molto discutere in Francia anche la posizione del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron che il 20 dicembre nel corso di un'intervista a 'C à vous' ha 'difeso' Depardieu affermando di essere "un grande estimatore" dell'attore francese e che il Divo "ha reso molto orgoglioso la Francia". Il presidente in quell'occasione ha respinto, al meno per ora, la possibilità di toglierli la Legione d'Onore spiegando che l'onorificenza "non era un ordine morale".
L'appello degli artisti
Intanto la questione Depardieu continua a dividere i francesi. Ieri 60 artisti francesi - dal regista Bertrand Blier alle attrici Carole Bouquet e Charlotte Rampling, fino ad arrivare a cantanti come Roberto Alagna e Carla Bruni - hanno lanciato un appello sulle pagine di Le Figaro per denunciare "il linciaggio" nei confronti di Gérard Depardieu. "Siamo artisti, scrittori e produttori cinematografici - si legge -. È in questa veste che ci esprimiamo. Non vogliamo entrare in polemica, lasceremo che la Giustizia faccia il suo corso", scrivono, ma "non possiamo più restare in silenzio di fronte al linciaggio che si è abbattuto su di lui, di fronte al torrente di odio che si riversa sulla sua persona" e "a dispetto di una presunzione di innocenza di cui ne avrebbe tratto vantaggio, come tutti, se non fosse stato il gigante del cinema quale è".
"Quando si attacca Gérard Depardieu in questo modo, è l'arte che si attacca", scrivono ancora gli artisti, che aggiungono: "Attraverso il suo genio di attore, Gérard Depardieu contribuisce all'influenza artistica del nostro Paese. Contribuisce alla storia dell'arte nel modo più alto possibile. Fa parte di questa storia e continua ad arricchirla. Per questo la Francia gli deve tantissimo. Cinema e teatro non possono fare a meno della sua personalità unica", le parole degli artisti schierati in difesa dell'attore.
Cronaca
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Messina Denaro, chiesta condanna a 20 anni per la sorella...
La donna è accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione
Chiesta una condanna a 20 anni di carcere per Rosalia Messina Denaro, sorella del boss morto al 41 bis. La richiesta è stata avanzata oggi, al termine della requisitoria, dai pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Gianluca de Leo.
La donna, che è in carcere da un anno, è accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione. Proprio nella sua abitazione i Ros trovarono i 'pizzini', in una gamba della sedia, in cui si parlava della malattia di Matteo Messina Denaro allora latitante. Rosalia è la madre di Lorenza Guttadauro, l'avvocata che ha rappresentato fino alla morte lo zio boss.
Salute e Benessere
Scuola, il pediatra: “Proposta Valditara favorisce...
"Bilanciare la presenza di alunni stranieri evita classi ghetto e facilita l'arricchimento multiculturale reciproco". L'analisi di Italo Farnetani
"La proposta del ministro dell'Istruzione e del Merito, di contingentare la presenza di studenti stranieri nelle classi, è positiva perché favorisce l'inclusione e l'integrazione e contrasta in modo netto le discriminazioni". Dal pediatra Italo Farnetani arriva un "plauso" al progetto annunciato via social da Giuseppe Valditara. "Finirebbero così le classi ghetto, da un lato, e quelle della cosiddetta 'società bene' dall'altro", spiega l'esperto all'Adnkronos Salute. Bilanciare la componente di alunni stranieri "faciliterebbe la conoscenza reciproca all'interno delle classi - è convinto il docente di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta - con un arricchimento multicuturale che è il presupposto per una convivenza sana e produttiva".
"Partiamo dai numeri", premette Farnetani. "In tutta la popolazione residente in Italia - calcola il medico - i minori che hanno entrambi i genitori stranieri rappresentano l'11,5% del totale". Ma le percentuali variano 'zoomando' sulle diverse fasce d'età: "In quella asilo-elementari - precisa - gli alunni con entrambi i genitori stranieri sono il 14%, una quota che scende al 10,5% tra i ragazzini in età da scuola media, per ridursi ulteriormente al 9% a 16 anni, quando finisce l'obbligo scolastico".
Secondo Farnetani, "la percentuale di studenti stranieri nelle classi andrebbe modulata proprio tenendo conto di queste differenze", così da rispecchiare dentro l'aula quello che è oggi la società italiana. "La proposta di un 20% di alunni con entrambi i genitori stranieri è dunque appropriata per gli asili e la scuola primaria - evidenzia il pediatra - mentre per la secondaria potrebbe essere ulteriormente ridotta. Questo nell'interesse di tutti i bambini, sia quelli che hanno uno o entrambi i genitori stranieri, sia quelli che hanno uno o entrambi i genitori italiani".
Lavorando a un 'melting pot' proporzionato nelle scuole, ragiona Farnetani, "ci sarà uno scambio tra le varie culture e i vari stili di vita. Sarebbe più semplice costruire in classe le basi per una società multiculturale, fondata sulla conoscenza e l'arricchimento reciproco", ribadisce il medico.
"Creare un 'gruppo classe' che riflette realmente la composizione della società nel suo complesso" è l'obiettivo da perseguire agli occhi del pediatra. "I bambini con i genitori stranieri, che in grandissima maggioranza sono nati in Italia - ricorda - grazie alla conoscenza reciproca" favorita da un mescolamento bilanciato "potranno identificarsi nel gruppo dei coetanei e quindi integrarsi completamente nella società in cui vivono. Questo - avverte il pediatra - non avviene invece quando ci sono classi in cui è maggioritaria la percentuale di alunni stranieri. Perché in tal caso il gruppo classe non rappresenta la società esterna, ma diventa" appunto un ghetto, "un luogo di esclusione e di discriminazione".
Farnetani invita a rivolgere particolare attenzione alle "classi del tempo pieno", dove il 'rischio ghetto' "è ancora più alto perché i genitori stranieri, potendo contare meno sul supporto di altri familiari, hanno bisogno di scuole che garantiscano un'apertura più prolungata" e privilegiano per i figli il tempo pieno. "Per i bambini stranieri queste classi ghetto sono un danno - insiste l'esperto - Non solo dal punto di vista relazionale, ma anche di apprendimento, soprattutto linguistico. E' noto infatti che l'italiano, specie nei primi anni, si impara con un 'bagno di linguaggio'. E alla fine, nelle classi ghetto, l'italiano si parla molto poco e spesso male". Le fondamenta della multiculturalità, è il messaggio del medico dei bimbi, si gettano coltivando l'armonia. La ricchezza della diversità.