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“C’era una volta Peter Pan. Rock Show”: Quando la musica napoletana si fonde con quella del rock ed è un susseguirsi di emozioni in musica e parole

Torna sul palco, il  25 aprile al Palapartenope di Napoli, dove si e’ già registrato il sold out lo scorso dicembre (dopo appena un mese di prevendita)  il cantante Gianni Fiorellino ,  con il suo spettacolo inedito: “C’era una volta Peter Pan. Rock Show” un vero e proprio viaggio musicale che parte dalla prima canzone cantata a sette anni  da Gianni fino a giungere alle sue hit e alle canzoni del momento, che si fondono,  ed questa e’ la particolarità dello spettacolo,  con le sonorità rock  con le quali e’ cresciuto grazie al suo papà il musicista Fioravante Fiorellino alias Peter Pan, tragicamente scomparso nel 2020, e a cui lo spettacolo sarà dedicato. Un attesissimo live, nel quale Gianni dalla  cultura hard rock inglese da cui provengono i Deep Purple, John lord ( fondatore dei Deep Purple) e Led Zeppelin che furono tra i grandi innovatori del rock e tra i principali pionieri dell’hard rock e a cui apparteneva musicalmente il suo papà, ha estratto così  le migliori sonorità creando una sinergia che si sposasse con la sua musica napoletana e riarrangiando i suoi migliori successi proprio in occasione del concerto  che vedrà in scena quattro musicisti: alla batteria Mariano Barba,

al basso Pasquale De Angelis,

alle chitarre Vincenzo Battaglia

ed Edoardo Taddei.

Tra i collaboratori, personal audio assistent Francesco Moccia e

assistente all’audio Carmine Giordano.

Lo spettacolo  darà, dunque, spazio ai successi del passato e ai brani estratti dal suo ultimo lavoro discografico, canzoni in cui Fiorellino ripercorre la sua esistenza umana ed artistica, basata sui legami d’amicizia, d’amore per la moglie, quello per i figli e per il padre, il tutto con un allestimento  scenico che trasmetterà grandi emozioni grazie anche al supporto tecnico di Pasquale Lombardi e Ciro Zambello e con la programmazione delle luci e delle grafiche a cura Mirko Ruggero mentre invece la  parte fonica sarà  affidata a Roberto Rosu.

Il concerto sarà ripreso e poi montato da Luciano Filangieri a cui e’ affidata la regia.

Il progetto è prodotto da Dublitel in collaborazione con Gruppo Ros con la consulenza di Leone Produzioni di Melania D’Agostino, moglie e braccio destro del cantante.

“Si percorrerà – spiega Gianni – un sentiero musicale fatto di sentimenti che vanno dall’amicizia,  alla famiglia fino a giungere ai figli e all’amore per la propria moglie. Ci saranno anche dei momenti molto

commoventi come quando parlo della scomparsa di mia madre a gennaio fino alla morte di papa’,  dal quale prende il nome il concerto, Peter Pan ma non

mancheranno delle sorprese che però non vi svelo e soprattutto il  vero esperimento sarà quello del matrimonio tra la mia musica ed il rock, e  non vi nascondo che ho già l’adrenalina e non vedo l ora di salire sul palco per mostrarvi  questo inedito rock show  “.

L’appuntamento dunque e’ per il 25 aprile al Palapartenope di Napoli per assistere a questa inedita versione di Fiorellino, certi che sarà un successo già annunciato con un sold out già centrato .

C’era una volta peter pan è sponsorizzato da Siag Caffè, che ha creduto fortemente nel progetto

E da león Mathìas parfum – future games – discovery rent – car of Dreams – Merope – team Group – three calls – people – ciro florio – sidial.

Biografia

Gianni Fiorellino nasce il 3 1982 a Napoli.

Già a  7 anni inizia gli studi di pianoforte; si diploma in seguito in pianoforte ed inizia ad esibirsi in locali e teatri napoletani con successo. A 14 anni è già protagonista del suo primo disco dal titolo E io canto.

Dal 1997 in collaborazione con Mario Simeoli della Clacson Records scrive brani musicali e in quell’anno dà vita a C’è una voce in giro. L’anno a seguire produce Dolce pulcino (con Mariano Barba e Vittorio Riva alla batteria) e nel 1999 vince il Festival di Napoli con il paroliere Antonio Casaburi con la canzone “Girasole”. In quest’anno riceve anche il “premio Renato Carosone”. L’anno successivo il brano farà parte del nuovo disco intitolato Futurosemplice. Nel 2001 la sua prima raccolta di brani dai lavori in studio precedenti dal nome Racconti di… vita.

Nel 2002 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con la canzone “Ricomincerei” in collaborazione con Antonio Casaburi, arrivando 4º in classifica. Il brano sarà contenuto nel disco Gli amori sono in noi dello stesso anno. Successivamente partecipa al “Festival dei Due Mondi” di Spoleto come jazzista al pianoforte acustico. Nel 2003 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con la canzone “Bastava un niente”, arrivando 5º in classifica. Partecipa nel 2004 al reality show Music Farm (Rai 2). Il 15 agosto 2004 registra il suo primo album dal vivo da piazza Diaz a Napoli dal titolo Live Tour (Agosto 2004 Napoli): uscirà tre mesi dopo con 18 brani, tra i quali un inedito. Nel 2005 esce l’album Passion con dieci nuovi brani in collaborazione con artisti Kevin Hettenne, Dodi Battaglia e Mario Reyes.

Dal 2006 recita nel musical Masaniello, interpretando il ruolo del protagonista.

Nel 2008 tenta di qualificarsi per l’Eurovision Song Contest 2008 per la Bulgaria, ma non ci riesce per pochi voti. Nello stesso anno dà vita alla sua seconda raccolta intitolata XLMC – Per la mia città, che viene presentata il 27 dicembre in piazza Dante a Napoli.

Nel 2012 esce il nuovo album 30, in occasione del suo trentesimo compleanno e l’anno successivo pubblica il suo secondo live dal titolo 30 cum laude (Live in Milan 17.09.2012) con alla chitarra Ciro Manna, al basso Christian Capasso e alla batteria Antonio Muto. Nel gennaio 2014 la collaborazione con l’autore di sempre Antonio Casaburi e con Vincenzo D’Agostino porta alla distribuzione di un nuovo album di inediti dal titolo Sangue napoletano, quasi tutto in napoletano.

Nel dicembre 2015, con la firma di Vincenzo D’Agostino, esce il disco in lingua napoletana Io mantengo le promesse su etichetta Zeus Records con Lele Melotti alla batteria.

Nel gennaio 2017 prende parte alla sceneggiata Zappatore, un progetto di Nino D’Angelo in ricordo di Mario Merola, essendo così impegnato a teatro insieme a Francesco Merola, per la regia di Bruno Garofalo. Il 3 ottobre dello stesso anno pubblica il suo nuovo lavoro discografico quasi tutto in lingua napoletana, intitolato Overo se po’ ffa’, distribuito dalla Zeus Records e che vede di nuovo alla batteria Lele Melotti.

Il 18 settembre 2018 pubblica il singolo fuori disco L’unica femmena, via Zeus Records, con testo di Vincenzo D’Agostino, musica e arrangiamenti dello stesso cantautore e con il ritorno alla batteria di Mariano Barba.

Il 4 aprile 2019 pubblica il blu-ray/doppio live Overo se po’ ffa’ Live Palapartenope, distribuito anch’esso dalla Zeus Records, tratto dal suo spettacolo nel teatro-tenda di Fuorigrotta il 10 novembre 2018, che registra il sold-out a pochi mesi dall’annuncio. Il live vede sul palco musicisti come Mariano Barba (batteria), i due musicisti di Peppino Di Capri Pasquale De Angelis (basso) e Antonio Balsamo (tastiere), i giovani Guido Della Gatta e Raffaele Salapete (chitarre). Il 5 novembre dello stesso anno annuncia il nuovo disco Sono sempre io, che sarà distribuito dalla Mea Sound dal 9 dicembre. Il disco contiene i singoli “Malatia” (con Franco Ricciardi) e “Tre rose rosse” che lo anticipano ampiamente, com’è stato comunicato dall’annuncio di un nuovo concerto-spettacolo al teatro Palapartenope di Napoli, dal titolo Sono sempre io – Da un viaggio lungo una vita, che si è tenuto l’11 gennaio 2020. Da questo concerto è estratto il singolo “Nun riattacca’” che precede il disco live in fase di lavorazione durante il periodo di stop causato dalla pandemia Covid-19.

In attesa della ripresa dell’attività live fermata dalle disposizioni restrittive che vigono in Italia, Gianni pubblica il singolo homemade “Nisciuna nuttata nun po’ maie ferni'” che vede il cantautore anche alla batteria.

Il 31 marzo 2021 annuncia il suo tredicesimo disco C’era una volta Peter Pan in uscita in anteprima il 12 aprile sulla sua pagina Facebook. Il 13 aprile via Zeus Record viene pubblicato il disco accompagnato dal DVD del live al Palapartenope del gennaio 2020 Sono sempre io – da un viaggio lungo una vita e dal singolo “Carme'”. L’album contiene anche il brano pubblicato quasi un anno prima “Nisciuna nottata nun po’ male ferni'”. In questo lavoro discografico oltre alla presenza di Mariano Barba in 5 brani, c’è anche Steve Ferrone in “Chillo è sempe ‘o stesso”, opentrack, e in “Un bravo attore”.

Ufficio Stampa:

B&G Art Event Communication srl

Giornalista  Barbara Carere carerebarbara@gmail.com

380 582 8867

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Covid, forte legame tra smog e virus: lo studio

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Ricerca Enea-Università di Roma Tor Vergata

Covid, forte legame tra smog e virus: lo studio

Uno studio Enea - Università di Roma Tor Vergata ha evidenziato una forte affinità tra il particolato atmosferico (Pm2.5) e la proteina Spike del virus Sars-Cov-2 responsabile del Covid. I risultati, che descrivono l’interazione tra le polveri sottili e il virus attraverso simulazioni di dinamica molecolare eseguite con il supercalcolatore Cresco6, sono stati pubblicati sulla rivista online Science of The Total Environment e rientrano nell’ambito del progetto Pulvirus.

“Durante la fase iniziale della pandemia la Lombardia e, in generale, tutta l’area della Pianura Padana sono state colpite più duramente dall’infezione virale rispetto al resto del Paese. Parliamo di una parte d’Italia tra le più inquinate e questo ha portato la comunità scientifica a ipotizzare un possibile ruolo del particolato atmosferico nella diffusione del virus”, spiega Caterina Arcangeli, ricercatrice Enea del Laboratorio Salute e Ambiente e coautrice dello studio insieme ai colleghi Barbara Benassi, Massimo Santoro e Milena Stracquadanio e ai ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata Alice Romeo, Federico Iacovelli e Mattia Falconi.

Lo studio è partito dalla verifica e dimostrazione della presenza del genoma del virus responsabile del Covid-19 su almeno il 50% dei campioni di filtri per il Pm2.5 raccolti nella città di Bologna nell’inverno del 2021. “A seguire abbiamo realizzato al computer modelli molecolari semplificati di Pm2.5 e di Sars-Cov-2 e abbiamo valutato la loro interazione mediante simulazioni ad alte prestazioni eseguite con il supercalcolatore Cresco6”, aggiunge Arcangeli.

Le simulazioni - spiega una nota - hanno mostrato chiaramente che i glicani (zuccheri) presenti sulla superficie della proteina Spike giocano un ruolo importante nell’interazione tra virus e particolato, mediando il contatto diretto con la corrispondente superficie del nucleo di carbonio del Pm2.5. Inoltre, dallo studio emerge anche una stretta correlazione tra Pm2.5 e virus anche rispetto alle caratteristiche chimiche del particolato fine, il cui contenuto in carbonio elementare sembra avere una funzione guida nell’interazione con il Sars-Cov-2.

“Sebbene l’affinità tra Pm2.5 e Sars-Cov-2 appaia plausibile, la simulazione non permette di valutare se queste interazioni siano sufficientemente stabili per trasportare il virus nell’atmosfera o se il virione mantenga la sua infettività dopo il trasporto. La possibilità che il virus possa essere ‘sequestrato’ dal Pm, con conseguente riduzione di infettività e diffusione, o inattivato da questa forte interazione con il particolato non può essere quindi esclusa”, prosegue la ricercatrice Enea.

La forza delle simulazioni al computer effettuate da questo studio risiede nella capacità di modellare diversi tipi di particolato, variando sia la concentrazione che la composizione chimica degli inquinanti atmosferici. Queste simulazioni possono, dunque, rappresentare uno strumento utile per valutare rapidamente l’eventuale interazione delle polveri sottili con virus, batteri o altri bersagli cellulari rilevanti. “Questa possibilità potrebbe dimostrarsi utile per contrastare o controllare la diffusione di future malattie trasmesse per via aerea in regioni altamente inquinate e fornire informazioni utili per elaborare piani di controllo dell'inquinamento dell’aria”, conclude Arcangeli.

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Doug Pitt: l’uomo oltre il nome famoso

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Nel mondo delle celebrità, spesso i riflettori sono puntati su nomi familiari come Brad Pitt, ma dietro ogni grande figura c’è un intero universo di individui che contribuiscono in modo significativo al loro settore e alla società nel suo complesso. Uno di questi casi è quello di Doug Pitt, fratello minore dell’acclamato attore Brad Pitt. Ma Doug è molto di più di “il fratello di”. È un imprenditore di successo, un filantropo appassionato e una figura che merita sicuramente di essere conosciuta più a fondo. Personalità sfaccettata e di grande successo, ha un nome costruito grazie alle sue aziende votate alla tecnologia e alle numerose attività di filantropo nel corso degli anni.

Dal fratello di Brad Pitt all’individuo di successo

Nato il 2 novembre 1966 a Springfield, nel Missouri, Doug Pitt è soprattutto conosciuto perché condivide lo stesso sangue con l’attore hollywoodiano Brad Pitt. Spesso cresciuto all’ombra del più celebre fratello maggiore, Doug ha intrapreso una strada di successo contando sulle proprie capacità e i propri interessi. Dopo aver completato gli studi all’università della sua contea, infatti, ha iniziato una carriera tutta in salita nei settori immobiliare e finanziario, mostrando sin da subito il suo talento nel mondo degli affari. Risale all’aprile del 1991 la fondazione della sua prima azienda, la ServiceWorld Computer, occupata nella fornitura di servizi informatici. A soli 25 anni inizia così la scalata che lo porterà nel mirino del club dei milionari.

Nel 2007 decide di cedere il 75 per cento degli interessi dell’azienda a Miami Nations Enterprises rimanendone però il proprietario e principale partner operativo. Nel 2012 fonda quindi TSI Integrated Services in collaborazione con TSI Global. Nel 2013 Pitt e Miami Nations Enterprises decidono di fondere ServiceWorld con TSI Global. Nel 2017 Pitt ricompra la sua prima società di computer creando la nuova Pitt Development Group, società specializzata in sviluppi commerciali e territoriali. Con questa azienda si è proposto come leader indiscusso nel settore.

Imprenditore e Filantropo

Doug Pitt non è solamente un uomo d’affari di successo, ma un filantropo impegnato che usa i suoi mezzi a disposizione per intervenire in aree critiche del mondo. “Care to Learn”, di cui è il fondatore, è un’organizzazione benefica che fornisce risorse essenziali a bambini che vivono in contesti difficili. L’organizzazione si concentra su bisogni fondamentali come cibo, vestiti e attrezzature scolastiche, permettendo ai più giovani di crescere e imparare in un ambiente positivo e accogliente.

Doug è anche collaboratore di Waterboys.comWorldServe International e Africa 6000 International (a cui partecipa anche la sorella Julie), organizzazioni impegnate nella fornitura di acqua potabile nei paesi africani più in difficoltà, come Tanzania e Kenya. Nel 2010 l’allora presidente della Tanzania Jakaya Kikwete lo ha insignito del titolo di Ambasciatore di buona volontà per la Repubblica Unita di Tanzania. Con questo titolo opera in qualità di intermediario per tutte quelle aziende che vogliono contribuire alla rinascita economica e culturale del paese. Nel 2011 il presidente americano Bill Clinton lo ha premiato con l’Humanitarian Leadership Award.

Dietro le quinte dell’industria del vino

Oltre al suo coinvolgimento nel settore immobiliare e nell’ambito delle opere di beneficenza, Doug Pitt ha anche sviluppato una passione per il mondo del vino. È coinvolto nella gestione di “Pitt Vineyards”, un’azienda vinicola che produce vini di alta qualità. Questa dedizione per il vino riflette la sua grande curiosità e il suo interesse per settori imprenditoriali differenti.

Una vita riservata

La famiglia di primo piano non ha impedito a Doug Pitt di mantenere un profilo relativamente basso nel mondo dei media. Ha cercato, infatti, di proteggere la sua privacy e di concentrarsi sul suo lavoro e sulle sue passioni, piuttosto che sfruttare la sua connessione familiare per attirare l’attenzione dei riflettori. Nel 1990 ha sposato Lisa Pitt, conosciuta all’università, e insieme hanno tre figli: Landon, Sydney e Reagan.

Nonostante abbia sempre cercato di non farsi notare, in certe occasioni è apparso sui media presentandosi in modo scherzoso come il fratello del più celebre Brad. Ha girato diversi spot pubblicitari, come quello per Virgin Mobile Australia, e in alcuni ha vestito persino i panni del fratello, come nella pubblicità per Mother’s Brewing Company. In diverse interviste rilasciate (come quella all’emittente Nova FM) ha anche ammesso di essere scambiato per il fratello almeno 3 volte a settimana da sconosciuti che lo incontrano per strada. Questo perché i due fratelli oltre a condividere carriere di successo, hanno effettivamente un fisico e dei lineamenti molto simili.

L’eredità di Doug Pitt

La storia di Doug Pitt dimostra come dietro a ogni individuo ci siano esperienze, imprese e passioni diverse che meritano di essere riconosciute. Pur essendo spesso additato come “il fratello di Brad Pitt”, la sua dedizione per il mondo degli affari, il suo coinvolgimento nella beneficenza e la sua capacità di perseguire le sue passioni lo rendono un esempio di impegno e di successo. Il suo lavoro nel settore imprenditoriale e filantropico dimostra come sia possibile creare un’eredità significativa indipendentemente dal nome di famiglia e che ognuno ha il potenziale per influenzare positivamente sulla vita degli altri.

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È finalmente nelle sale cinematografiche il film “Tic Toc”

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E continua anche il suo tour promozionale con vari appuntamenti.

Girato a Terni negli studios di Papigno, la commedia è stata diretta dal regista Davide Scovazzo mentre la produzione è stata affidata ad Anteprima Eventi Production e Management S.r.l. di Massimiliano Caroletti. Il film vanta un cast di eccezionali attori noti al pubblico tra cui Eva Henger, Maurizio Mattioli, Sergio Vastano, Fausto Leali, Donatella Pompadour, Valentino Marini, Paolo Pasquali alias Doctor Vintage, Cristiano Sabatini alias Bike Chef, Simone Bargiacchi alias Antonio Lo cascio, Samuel Comandini Alisa Zio_ Command, Fabio Stirlani alias Stirlo , Dimitri Tincano, Jennifer Caroletti, Antonella Scarpa alias Himorta, Vanessa Padovani alias Miss Mamma Sorriso, Chaimaa Cherbal, Claudia Letizia ,Elena Colombi , Paola Caruso, Luigi Iocca, Giuseppe Lisco, Rosy Campanale, Daniel Bellinchiodo, Francesco Aquila, Michela Motoc.

E proprio Eva Henger con Massimiliano Caroletti insieme alla figlia Jennifer, al suo debutto sul grande schermo, sono ospiti della prestigiosa kermesse cinematografica Ischia Global Fest, e incontreranno il pubblico prima della proiezione con Doctor Vintage, anche lui nel cast della pellicola, nella serata del 13 luglio.

Filo conduttore del film il rapporto con i social. Tic Toc è una commedia che intreccia tante vicende e scopre tante realtà partendo dalla storia di quattro intraprendenti scansafatiche che per guadagnare qualche soldo decidono di rapire Eva Henger. Un progetto che frana a causa del Covid e che innesca un susseguirsi di intoppi divertenti: “Un gruppo di Sinti, una sorta di gang Fedeli al triste, ma vero, gioco di parole “è tutto LORO quello che luccica”, i quattro passano giornate ad invidiare le superstar di oggi , ovvero gli, e soprattutto le, Influencers, attribuendo a ognuno e a ognuna di loro vite principesche, fatte di limousines, jet privati, champagne della migliore categoria, ville gigantesche e stuoli di servitori, tutto ciò che, nella loro miseria, è loro negato dalla vita, in una maniera che, dal loro punto di vista, reputano ingiusta ed immorale. Stufi di raccogliere le briciole di quello che loro credono essere solo un mondo dorato e pieno di privilegi, i quattro mascalzoni vengono a sapere che la star Eva Henger inaugurerà una Escape Room (cosa che loro non hanno idea di cosa sia) a Terni, per cui a Zagaja, ma ben presto condiviso dagli altri pur se con qualche perplessità soprattutto da parte di Bike Chef, viene la “brillante” idea: appostarsi poco prima dell’entrata della Escape Room e rapire la Diva, che per lui è anche il suo sogno erotico da sempre, in modo da chiedere il riscatto ai suoi numerosi sponsor”, ha spiegato l’ideatore Fabio Stirlani. La trama affronta in chiave drammatica argomenti comici che riflettono l’attualità.

Un film che segna il grande ritorno al cinema di Eva Henger che per l’occasione ha interpretato se stessa. Un ruolo cucito alla perfezione su di lei: “Ho interpretato me stessa. Pensavo fosse facile, invece è stato difficilissimo. Quando si interpreta la propria persona ci si rende conto di non conoscerla realmente. Ho dovuto metterci dell’ironia, verve e passione, anche perché sarà un film comico, che farà ridere molto”. Assieme a lei sul set la figlia Jennifer Caroletti interessata a seguire le orme della madre.

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